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Novita`Sat

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AW: Novita`Sat

La Sky Digital Key non e' il decoder unico!

La Digital Key di Sky Italia "è un decoder digitale terrestre a forma di chiavetta", che "riguarderà pochissime persone".

Lo ha affermato il vice ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, intervenendo a Omnibus Life, su La7, a proposito della "Digital key" che verrà lanciata a dicembre da Sky Italia e consentira' la trasmissione di contenuti del digitale terrestre anche agli abbonati Sky.

"La chiavetta in sè costa 19 euro, ma si può agganciare solo ai decoder digitali ad alta definizione, che costano dai 150 euro in su" ha spiegato Romani. Secondo il vice ministro, dopo lo switch-off "inevitabilmente nelle case degli italiani ci sarà un decoder unico con cui ci si potra' allacciare al digitale terrestre, al satellite e alla banda larga".

Per questo, Romani invita tutti gli operatori a "rinunciare al proprio protocollo" e rimprovera a Sky Italia di "mantere gelosamente segreto il proprio. Io gli ho sempre detto: usiamo un decoder unico, e fatevi concorrenza non sulla piattaforma, ma sui contenuti".

Fonte
 
AW: Novita`Sat

RAI denunciata per l'oscuramento satellitare
L'oscuramento delle trasmissioni del servizio pubblico radiotelevisivo RAI è una pratica commerciale scorretta, lesiva dei diritti e degli interessi collettivi dei consumatori utenti. A causa di quest'attività per oltre 1 milione e mezzo di famiglie che non saranno mai raggiunte dal digitale terrestre sarà impossibile accedere ai contenuti del servizio pubblico RAI attraverso il canale satellitare. Per evitare che la pratica degli oscuramenti continui Altroconsumo ha depositato il ricorso d'urgenza contro RAI presso il Tribunale di Roma.

Privare gli utenti della visione di telegiornali, programmi di attualità e approfondimento politico, persino le previsioni meteo, significa aver violato il Testo Unico sulla radiodiffusione, il contratto di servizio e la delibera 481/06/ CONS dell'Autorità garante per le comunicazioni. Queste norme impongono al servizio pubblico di trasmettere su tutte le piattaforme esistenti.

Secondo i calcoli di Altroconsumo dal 4 agosto al 4 ottobre 2009 è stato impossibile vedere sul satellite Raiuno per 87 ore 58 minuti e 54 secondi Raidue per 220 ore 26 minuti 23 secondi, Raitre per 104 ore 53 minuti 31 secondi.

Oscurare il contenuto del servizio pubblico RAI per gli utenti non è solo una violazione di diritti. Ci sono conseguenze economiche ben tangibili, poiché il pagamento del canone non è più condizione sufficiente per accedere ai programmi.

Gli utenti dovranno mettere mano al portafogli, dovendo acquistare il nuovo decoder satellitare Tivùsat, anche se già in possesso di un decoder satellitare generalista o Sky, pagando un canone di 6 euro per l'utilizzo del software di gestione della smartcard per accedere alla programmazione Tivùsat, e richiedere l'assistenza di un antennista, dovendo adeguare gli impianti satellitari domestici alla coesistenza dei due decoder.

L'associazione indipendente di consumatori chiede al giudice del Tribunale di inibire il prima possibile la pratica illecita degli oscuramenti.
 
AW: Novita`Sat

Astra sbarca in Italia Punta su Mediaset e Rai


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Il sogno nel cassetto di Markus Fritz, numero uno italiano di Astra, l’«altra» società europea di satelliti assieme ad Eutelsat, è di portare Rai e Mediaset sui suoi trasponder in orbita sull’Europa sottraendoli al suo concorrente storico. Ma in fondo più che un sogno è un’ipotesi molto concreta; e neanche tanto ‘nel cassetto’ visto che Fritz ne parla da settimane concretamente e con insistenza con i vertici di Rai e Mediaset.

Fritz è arrivato in Italia dieci mesi fa con l’obiettivo di far entrare Astra sul mercato italiano. Non è una strategia minore del gruppo lussemburghese visto che Fritz ne è vicepresidente e responsabile del marketing. A che cosa si deve questo improvviso interesse per il mercato italiano? «Prima di tutto perché il completamento della digitalizzazione della tv aprirà ulteriori spazi. E soprattutto perché l’alta definizione sta per diventare un fattore competitivo importantissimo: è il futuro della tv». Secondo uno studio di Commercial Strategy e Planning Media, infatti già a giugno scorso in tutta Europa erano stati venduti 100 milioni di tv Hd Ready, pronti per l’alta definizione, e nel 2013 il 92% degli europei ne sarà dotato, Italia compresa. Ma l’alta definizione richiede molta banda e per questo le previsioni dicono che saranno solo due piattaforme a diffonderne i programmi: la tv via

Ma sul satellite lo scenario si complica ulteriormente perché si stanno verificando due novità concomitanti. Sky, che sull’alta definizione punta molte carte, sta chiedendo sempre più banda sul satellite Hot Bird di Eutelsat e ne sta esaurendo la capacità in prospettiva. Astra invece, approfittando della digitalizzazione dei canali in chiaro che trasmette sui maggiori mercati del centro Europa, è riuscita a liberare canali sui satelliti di due posizioni: la 19,2 gradi Est e soprattutto la 23,5 gradi Est. Entrambi possono essere ricevuti facilmente in Italia. Anzi, lo sono già. Secondo i suoi numeri, in Italia ci sono già circa 2,5 milioni di parabole puntate su Astra per ricevere canali in chiaro in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca. A questi vanno aggiunti i 5 milioni di parabole puntate verso l’Hot Bird 13 di Eutelsat, la stragrande maggioranza delle quali di proprietà degli abbonati di Sky. L’idea di Markus Fritz è che anche questi 5 milioni possono essere raggiunti dal segnale di Astra senza cambiare parabola ma solo aggiungendo sulla parabola un secondo illuminatore del costo di meno di 20 euro. Ciò che sta proponendo a Rai, Mediaset e Telecom è dunque di spostare la diffusione dei loro canali in chiaro sui trasponder di Astra. Per due ragioni: la maggiore disponibilità di spazio per lanciare i nuovi canali in alta definizione e anche un’offerta competitiva sul prezzo rispetto a Eutelsat.

Al momento su Astra non ci sono canali in lingua italiana ‘veri’. Ma qualcosa si muove. Rai International da luglio ha iniziato a trasmetterci Yes Italia: un canale promozionale del turismo verso l’Italia ma che si rivolge proprio per questo ai telespettatori del resto d’Europa. Ma qualcosa di più concreto potrebbe arrivare in tempi brevi. «Stiamo incontrando molto interesse sul mercato italiano continua Fritz E stiamo anche parlando con molti broadcaster di canali locali». Su tempi e nomi il «no comment» è di rigore ma la pressione sui vari Lagostena e Parenzo, Garbo e Rebecchini, Federico e Modrone è forte. Anche perché pure Sky si starebbe muovendo in questa direzione per rafforzare il suo bouquet.

Per Rai e soprattutto per Mediaset la prospettiva di passare su Astra è allettante perché acuirebbe la competizione verso Sky: conquistare utenti su un satellite diverso ne renderebbe più difficile la migrazione verso Murdoch. Ma vale anche l'inverso: togliere utenti a Sky è difficile. E i ritardi nella partenza di TivuSat ne sono una prova evidente. Internet a larga banda e il satellite, mentre il digitale terrestre ne avrà una quota marginale.
 
AW: Novita`Sat

Pirateria e' semplificazione




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La pirateria non si combatte con la sola repressione. Internet è uno sprone, il diritto d'autore deve svecchiarsi per incoraggiare la creatività. Il contributo del Capo di Gabinetto del Ministro della Gioventù Luigi Bobbio.

I commenti dei cittadini della rete non si sono mai esauriti, il dibattito ferve sul forum dedicato ai lavori del Comitato tecnico contro la Pirateria Digitale e Multimediale istituito oltre un anno fa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma le notizie dal versante istituzionale sono ferme ai mesi primaverili. Riprendono ora, con un contributo del Capo di Gabinetto del Ministro della Gioventù, Luigi Bobbio (AN). Punto Informatico riprende sulle sue pagine il testo del documento, il quale, spiega lo stesso On. Bobbio, rispecchia anche il pensiero del Ministro Meloni.

Internet è la più grande frattura generazionale di tutti i tempi: creatività, conoscenza, innovazione sono sulla rete, un contributo straordinario che la gioventù italiana sta portando al rinnovamento del nostro paese, per troppi anni ingessato nella sua capacità di fruire dei tanti contenuti culturali di cui dispone. Internet è dei giovani e i giovani italiani devono poterne beneficiare pienamente, a costo di rimettere in discussione vecchi equilibri e rendite di posizione.

La "Pirateria Digitale Multimediale" è una semplificazione giornalistica riduttiva dei veri termini del problema: la rete succede a tutti i media del ventesimo secolo, TV compresa.
Fenomeni di illegalità sulla rete sono marginali rispetto alla portata storica del processo e vanno comunque affrontati con gli strumenti giuridici esistenti per tutti gli ambiti della vita civile, aggiornando il diritto d'autore, non certo avventurandosi in leggi speciali e pericolose acrobazie costituzionali: investiamo piuttosto sulla capacità tecnico-istituzionale di presidiare, con le tante leggi già esistenti, l'intero processo evolutivo verso la nuova società italiana di cui i giovani sono i principali innovatori e come tali sono da tutelare e incoraggiare.

Per l'industria italiana dei media e per la sua competitività sul mercato globale, paradossalmente, il più grande ostacolo all'introduzione di nuovi modelli nel mercato dei contenuti digitali è il ritardo nella diffusione della banda larga e la scarsa alfabetizzazione informatica delle generazioni meno giovani. Questi aspetti sono preponderanti su fenomeni più eclatanti come la stessa pirateria di tipo "filesharing". La frattura
generazionale nelle capacità e abitudini di consumo dei nuovi contenuti digitali e dell'uso di internet, particolarmente accentuata in Italia, ha reso fino ad oggi poco attraente qualsiasi investimento in nuovi modelli di offerta e distribuzione "online" che sono invece diffusi con ampia concorrenza e con grande riduzione nei costi distributivi in altri paesi dove la pirateria diminuisce.

L'industria nazionale dei contenuti deve uscire dalla logica dello status quo, investire sui talenti di internet e smettere di pensare agli aiuti statali quando i modelli di business vecchi non funzionano più.

D'altronde la storia si ripete, come quando con le prime radio e televisioni private e "pirate", a fronte di un mercato immaturo e chiuso, gli utenti erano disposti ad ascoltare anche chi diffondeva illegalmente contenuti audio-visivi. Oggi per giunta la domanda potenziale di contenuti diffusi via internet non include per limiti infrastrutturali, come invece la diffusione delle radio e televisioni permetteva allora, l'intera popolazione italiana.

Il "digital divide", la mancata diffusione degli accessi a internet e degli accessi in "banda larga", penalizza ulteriormente il nostro posizionamento competitivo nel nuovo scenario internazionale dei media digitali: l'Italia è agli ultimi posti nelle classifiche mondiali.
È necessario porsi il problema della strategia, evitando battaglie di retroguardia, che ci farebbero perdere la guerra, puntando, come pure alcuni vorrebbero, al puro contenimento repressivo della rete e dei suoi utenti con un percorso costituzionalmente tortuoso e tecnicamente inattuabile o perlomeno inutile. Occorre, invece, puntare su una strategia dal lato dell'offerta, in positivo e fondata sulla concorrenza, aprendo il mercato piuttosto che restringerlo.
La parola chiave potrebbe quindi essere: "contenuti".

In una visione di sistema non dovremmo però dimenticare, come Nazione, che la nostra condizione attuale di semplici "consumatori" di internet non può più durare. È durata anche troppo.

Lo stato deve porsi obiettivi infrastrutturali veramente strategici, costruiamo subito la "gigabit-internet" nazionale, una rete mille volte più capace delle realtà ADSL esistenti in Italia, rendiamola servizio-universale, gratuito almeno per i giovani.
La rete a banda larga può creare i posti di lavoro del futuro per liberarci dai problemi della mobilità, dell'inquinamento, ma anche delle nuove cyber-minacce che solo un paese tecnologicamente preparato può affrontare.

Internet può paradossalmente portare le nuove generazioni alla riscoperta dei saperi antichi, delle tradizioni nazionali, dei valori storici del nostro paese, de-materializzando e dis-intermediando gran parte del mondo del novecento. Ad esempio, la filiera agricola può tornare a generare valore aggiunto direttamente sulla rete con i consumatori, il patrimonio culturale italiano ridivenire protagonista internazionale, i turisti scegliere nuovamente l'Italia come prima destinazione mondiale.
Dobbiamo puntare risolutamente, anche se tardivamente, a divenire titolari di un know-how info-logistico, ossia informatico infrastrutturale, sia a livello istituzionale che imprenditoriale.
Occorre quindi investire nelle tante infrastrutture materiali e immateriali che compongono la rete e rimuovere ogni facile tentazione autolesionista di status-quo, oltre che promuovere l'alfabetizzazione digitale delle famiglie e la consapevolezza nell'uso responsabile delle giovani generazioni.

Occorre però anche aumentare la capacità di produzione dei contenuti per internet.
Lasciando la pirateria come problema dominante, dimentichiamo il problema più ampio che lo contiene e che riguarda la maturità del mercato che dovrebbe essere portata ad un livello tale da rendere la pirateria un fenomeno marginale in uno scenario di offerte oramai internazionali. La barriera linguistica sulla rete è superata.
A questo fine si potrebbero avviare la fruibilità e l'accessibilità di tutti gli odierni contenuti TV, cinematografici, letterari e musicali per internet. Fruibilità e accessibilità intese come capacità di veicolare questi contenuti con le tecniche ed il linguaggio del nuovo medium e non come semplice trasposizione di "format" pensati per i vecchi media. La RAI fino ad oggi ha destinato molte risorse alla TV tradizionale e all'infrastruttura del digitale terrestre, tecnologia ponte che esordisce ormai vecchia: queste risorse sono state comunque un investimento cospicuo per le generazioni meno informatizzate che internet lo usano poco e male.
È venuto il momento di tornare ad investire per i giovani, la RAI deve velocemente spostarsi su internet, investire prevalentemente sulle tecnologie IP, rendere fruibili sulla rete le sue teche, ad esempio con licenze del tipo "creative-commons", alla stregua delle emittenti pubbliche europee più evolute come la BBC.

Nel '700 inglese gli autori non avevano alcun diritto sulle proprie opere: erano gli stampatori a detenere il diritto di copiare le opere che comperavano dagli autori, per un tempo indefinito. Non esisteva concorrenza, i prezzi erano arbitrariamente alti e la Corona poteva direttamente vietare la stampa delle opere meno gradite. Il parlamento inglese decise di intervenire nel 1710 ponendo le basi del moderno diritto d'autore anche a tutela dei diritti della società, con un titolo molto esplicito: Copyright, An Act for the Encouragement of Learning. Oggi i binari paralleli al copyright, ampiamente diffusi con internet, sembrano andare nella stessa direzione riproponendo in chiave moderna l'antico obiettivo del diritto d'autore: è il caso ad esempio dei modelli legali del "free software", del "copyleft", del "share-alike", del "creative commons" il cui successo mondiale sta costringendo a una profonda rivisitazione dei tradizionali schemi editoriali e distributivi ancorati al "copyright".

Il Senato ha approvato l'Ordine del Giorno (n. G3.174 al DDL n. 1209) per consentire la nascita di altre società di intermediazione, raccolta e ripartizione dei compensi del diritto d'autore, impegnando il Governo affinché, tra l'altro, si modifichi l'assetto della SIAE, si garantisca una pluralità di operatori e una maggiore efficienza nella gestione dei diritti d'autore e si favorisca l'ampliamento del mercato delle società di gestione collettiva dei diritti d'autore. La costituzione del "Gruppo Giuridico Misto Creative Commons - SIAE" così come il recente intervento della stessa SIAE in merito alla reinterpretazione del contenuto del vigente art. 11 del Regolamento generale SIAE in vigore dal 2007 (diritti degli autori su internet), vanno nella direzione giusta, ma ancora troppo timidamente e forse anche burocraticamente. Le reazioni critiche di pochi autori, riportate dalla stampa, dimostrano come il problema sia ancora soprattutto generazionale, a fronte della stragrande maggioranze dei giovani autori che internet lo conoscono e lo vorrebbero poter utilizzare a pieno.

La nostra P.A., sul modello di quella tedesca, dovrebbe investire principalmente nei software open-source disponibili, risparmiando e promuovendo i tantissimi giovani talenti che in Italia sono superficialmente trascurati. Paradossalmente si otterrebbe anche un esempio di come tagliare alla fonte il problema della pirateria del software, valorizzando quella straordinaria comunità scientifica della conoscenza "open" già pubblicamente disponibile.
Il rischio da evitare è quello di trovarsi in una sorta di autarchia mediatica inseguendo solo opzioni repressive nel condizionamento, spesso veicolato dalle lobby di settore, che è generato dal pur gravissimo problema della contraffazione delle opere dell'intelletto in generale e, come fattispecie, dei contenuti digitali.

Internet non è una merce che si blocca alla frontiera.
Internet ha bisogno di regole base, che in buona parte già ha, indispensabili al suo funzionamento e alla sua più ampia possibile fruibilità: d'altronde internet è anche la denominazione del protocollo tecnico che ne permette l'esistenza come infrastruttura, ovvero una serie di regole a tutela della più ampia accessibilità, progettate in ambito militare per condizioni limite come quelle di un conflitto mondiale. Gli utenti di internet, specie i più giovani, hanno bisogno di essere protetti e tutelati. Questa necessità è identica a quella garantita da qualsiasi legge e ordinamento di uno stato moderno. Quindi non esiste un bisogno di leggi speciali, ma semplicemente l'esigenza di sapersi dotare di capacità organizzativa e tecnologica atta a contrastare adeguatamente fenomeni preesistenti che oggi utilizzano anche le nuove tecnologie. In Italia questa capacità di indirizzo è molto poco diffusa. Gli organi preposti all'osservanza delle norme cogenti hanno scarse risorse quando si parla di "information compliance". L'Italia è l'unico paese G8 a non essere dotato di un organo/autorità centrale di supervisione, controllo e garanzia sulle politiche, i diritti e le libertà fondamentali della rete.

La raccomandazione "bipartisan" del Parlamento europeo destinata al Consiglio sul rafforzamento della sicurezza e delle liberta fondamentali su Internet (Lambrinidis) dimostra come questo tema sia di stretta attualità nell'agenda politica di molti paesi.
Il Rapporto Medina Ortega sul Diritto d'Autore che voleva raccomandare all'UE l'adozione esplicita della risposta graduata ("3-strikes-and-yoùre-out") mutuando de-facto la c.d. "dottrina Sarkozy" è stato bocciato.
Tale dottrina è stata ripresentata all'interno del "pacchetto telecom" e nuovamente bocciata dall'euro-parlamento: la risposta graduata è stata categoricamente bandita dall'Europa, benché tentativi di resuscitarla nella terza lettura del "telecoms package" siano ancora d'attualità.
Ma il Parlamento Europeo è andato oltre è ha introdotto un nuovo principio fondamentale nell'acquis comunitario: internet è diventato un diritto fondamentale per i cittadini europei.
In un mondo dove con internet si lavora, si accede ai servizi sanitari, si vive socialmente, si comunica e si esercitano le libertà civili, è oramai chiara la pericolosa acrobazia giuridica della risposta graduata.

Internet ha semmai bisogno di ulteriori garanzie: uno dei principi irrinunciabili della rete che va urgentemente sancito in via normativa è quindi quello della neutralità della rete, anche affinché l'opzione, da alcuni sostenuta, dell'intervento repressivo speciale per la rete (ossia ad opera di autorità non giurisdizionali), non sia la dannosa scorciatoia al principio della responsabilità personale degli atti compiuti, scorciatoia alternativa a rimedi più congrui nell'alveo costituzionale delle tutele giudiziarie.
È necessario impegnare la Commissione Europea affinché il nuovo "pacchetto telecom" preveda espressamente il principio della neutralità della rete. Del resto il Governo degli Stati Uniti ha già iniziato a tutelare questo principio fondamentale della rete, come anticipato dalle parole di Julius Genachowski, neo-presidente dell'autorevole Federal Communications Commission e dall'avvio dell'iniziativa"OpenInternet" per preservare una rete aperta e libera.

Il vero rischio in Italia è l'effetto di marginalizzazione del sistema paese digitale. Già oggi gli investimenti esteri nell'internet italiana e nell'industria nazionale informatica e dei media digitali sono a zero. La giurisdizione italiana su internet è limitata, e non esiste server di stato che possa essere schierato alla frontiera. Qualsiasi tentativo repressivo basato su leggi speciali per internet sopprimerebbe definitivamente l'asfittica industria italiana in cui operano prevalentemente le giovani generazioni, esponendo definitivamente il paese alle vere leggi che funzionano su internet: quelle dei "big media" esteri che hanno l'innovazione, le risorse finanziarie, umane, tecnologiche e il supporto dei rispettivi sistemi-paese.

I termini "pirateria digitale" e "pirateria multimediale" utilizzati nel Decreto istitutivo del "Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale" (CPDM) possono apparire troppo semplici e riduttivi: quali sono i veri settori coinvolti? Quali i veri comportamenti a rischio? Quali le future conseguenze per le giovani generazioni? Come ricordato di recente sul Corriere della Sera: "storicamente il riferimento normativo a cui si sono appellati i produttori di tecnologie utilizzate per copie non autorizzate era il caso Betamax. Quando la Sony nel 1975 lanciò il videoregistratore, le case cinematografiche, in particolare Universal e Disney chiesero di vietarne la vendita. Il caso arrivò nel 1984 alla Corte suprema la quale stabilì che una società non poteva essere ritenuta responsabile per aver creato una tecnologia. Nel sistema anglosassone basato sui precedenti questa decisione ha consentito a molte altre tecnologie, tra cui personal computer, masterizzatori e fotocopiatrici, di resistere agli attacchi dei proprietari dei contenuti".

È necessario in conclusione affrontare distintamente ma in modo coordinato:
1. la protezione del diritto d'autore e i connessi limiti alla diffusione della cultura digitale prodotta soprattutto dalle nuove generazioni di autori e della nuova conoscenza condivisa: occorre riformare il ruolo della SIAE, ancora improntato a modelli antecedenti l'era della rete ed adattarlo ad un contesto di crescenti conflitti d'interesse tra autori nei nuovi media ed editori tradizionali;
2. la governance di Internet nel rispetto dei principi fondamentali della rete, che ne delimitano la funzione stessa di servizio universale e diritto fondamentale, ormai sancito dal Parlamento Europeo, ma non ancora sufficientemente riconosciuta nell'ordinamento italiano e le sue nuove grandi evoluzioni che impattano e impatteranno profondamente sulla società, l'economia e la politica. Il "Social networking" e la convergenza media/tv, con la connessa necessità di nuove politiche dei media (specialmente RAI) ci deve spingere a guardare già oltre il digitale terrestre, tecnologia ponte destinata per lo più alle generazioni meno legate ad internet. Occorre ragionare subito e solo su contenuti per internet facendo in modo che RAI già pianifichi la migrazione integrale della propria programmazione verso internet cui sarebbe già oggi tenuta, in ragione del denaro pubblico che riceve.

Se sono stati investiti fiumi di denaro per la tecnologia-ponte perché non ci si decide ad investire per le nuove generazioni che già - come ci rivelano le statistiche - guardano sempre meno la TV? L'Internet delle cose (smart chips/RFID) ci porta dall'ante-litteram dei telefonini tracciabili alla sorveglianza pervasiva e ubiqua, considerando che, tra pochi anni, tutti i nostri oggetti saranno collegati ad internet e saranno controllati da internet. Il "Behavioural advertising" (Pubblicità basata sul comportamento degli utenti), è poi la punta dell'iceberg di tecnologie molto più pervasive di spionaggio e profilazione di cui si parla poco e su cui le autorità nazionali hanno le armi spuntate. Lo stesso Garante per la Privacy non ha giurisdizione su internet.

Chi controlla? Iniziamo ad occuparcene in Italia, il Governo potrebbe dar vita ad una commissione di garanzia per i diritti di internet composta ai più alti livelli tecnologici e scientifici per gettare le basi di un presidio dei diritti fondamentali inalienabili di internet da cui iniziare ad elaborare, come primo passo, una "carta" con rango di legge. Inoltre, la Commissaria europea Reding ha recentemente auspicato l'introduzione di un responsabile europeo per la cyber-sicurezza. L'Italia dovrebbe quindi dotarsi di un organismo per la cyber-sicurezza capace di raccordarsi alle strutture già esistenti negli altri paesi europei e al futuro omologo ente europeo, per la prevenzione e la pianificazione tecnico-istituzionale di tutte le vere minacce alla sicurezza internet: dal contrasto alla criminalità organizzata, al terrorismo, alla protezione delle infrastrutture critiche nazionali. In questa sede tecnica si potrebbe finalmente affrontare con la giusta competenza e senza scorciatoie legislative il tema delle necessarie risorse e delle giuste misure di presidio e controllo, anche per la tutela della proprietà intellettuale su internet, a supporto dell'attività di contrasto che è e deve restare dei preposti organi giurisdizionali. La priorità deve essere la capacità dello stato di far fronte a tutte le nuove sfide di cyber-sicurezza, di cui la pirateria digitale è solo una parte: esigenze o opzioni di sicurezza raccomandate non possono prevalere o avere una corsia preferenziale per mere finalità economiche di gruppi d'interesse, neanche su internet. Il tema delle cifre e delle statistiche economiche associate alle varie cyber-minacce, pirateria inclusa, deve poi essere affrontato da organismi indipendenti.
Tale auspicato organismo nazionale per la cyber-sicurezza potrebbe ad esempio raccordarsi con l'ISTAT per dare all'esecutivo delle cifre attendibili e non di parte.

In conclusione, lo svolgimento di attività illegali a mezzo delle rete internet è un fenomeno direttamente proporzionale alla diffusione e capillarità della stessa, ma non è certo rapportabile con un nesso di causa-effetto. La violazione del diritto d'autore su internet è una parte dell'illegalità digitale, assieme a tante altre fattispecie di illecito amministrativo o reato penale. Qualsiasi azione di tutela legittima degli interessi e diritti degli autori ed editori, rischia, tuttavia, di sconfinare oggigiorno ampiamente nelle problematiche della "governance" e dei giusti contrappesi con la tutela dei principi fondamentali della rete.
Come già avviene nelle altre nazioni del G20 e nei paesi più sviluppati, diviene fondamentale anche per l'Italia dotarsi degli strumenti adeguati ed affrontare senza scorciatoie e nei modi opportuni i grandi temi legati alla nuova era della rete.
 
AW: Novita`Sat

Il tribunale blocca Sky



Calcio e tv

Il tribunale blocca Sky

"No ai diritti dal 2010"
Accolto il ricordo dell'emittente Conto tv che aveva presentato ricorso alla corte di Appello di Milano: contestata la formulazione del bando di assegnazione dei diritti tv per il satellite. Ricorso della Lega calcio
Il tribunale blocca Sky "No ai diritti dal 2010"
ROMA - Davide contro Golia nella lotta per i diritti satellitari della serie A delle prossime stagioni. Conto tv ha sfidato Sky e la Lega Calcio ed ha vinto il primo round. Ma la Lega ha già annunciato il ricorso per il provvedimento.
La Corte di Appello di Milano ha bloccato l'assegnazione dei diritti televisivi satellitari della Serie A 2010-2012 assegnati a Sky e ha vietato alla Lega Calcio di procedere nell'esecuzione del contratto a favore dell'emittente di Rupert Murdoch. A presentare il ricorso al giudice, parzialmente accolto, era stata, appunto, l'emittente di Marco Crispino.
Contro Tv aveva aperto la "guerra" contro Sky e la Lega già nei giorni precedenti al bando per l'asta dei diritti satellitari, e aveva diffidato la Lega dal predisporre pacchetti sul satellite su misura solo per Sky. Dopo la pubblicazione dei bandi aveva inviato un esposto ad Antitrust e Agcom lamentando il fatto che, a differenza del digitale terrestre, per il satellite fosse stato messo a punto un solo pacchetto con tutte le dirette. La sentenza dell'Antitrust è attesa per maggio 2010.
"Il presidente della Corte, dottor Giuseppe Tarantola - spiega Crispino - ha anche inibito alla Lega di proseguire nelle trattative per l'assegnazione del pacchetto Platinum Live contenente i diritti di trasmissione in diretta su satellite di tutte le partite di calcio di serie B delle medesime stagioni. Lega calcio-Conto Tv 0-2. Abbiamo vinto in trasferta. Ora possiamo solo aspettare cosa farà la Lega".
Da Sky fanno sapere che "la vicenda riguarda la Lega e non Sky. Anche se stiamo seguendo la questione con grande attenzione"
 
AW: Novita`Sat

Su Sky Film hard 24:wacko1: ore su:wacko1: 24





Da venerdì scorso Sky trasmette la programmazione hard pay-per-view non piu' solo dalle 23 in poi, ma 24 ore su 24.

La scelta dell'emittente satellitare - dilazionare l'offerta dei 26 canali per adulti sull’intera giornata, rispetto alla precedente offerta in cui le trasmissioni hard erano vincolate solo alle ore notturne - è dettata dal mercato.

Sky, infatti, ha deciso di puntare su un settore che poco risente della crisi per rientrare nei costi operativi e del lavoro dell' azienda.

Ma può l'offerta porno 24 ore al giorno aiutare i conti di Sky?

Secondo alcuni osservatori è possibile. Dalla programmazione hard, la tv
na cifra cospicua, che corrisponde a quasi la metà di tutti i ricavi complessivi (pubblicitari, offerte pay e ricavi da altri operatori) delle due tv

Del resto, il mercato del porno in Italia ha un forte successo, anche se negli ultimi mesi ha subito un radicale mutamento. Secondo Open Gate Italia - società specializzata in attività di public affairs, regolamentazione e comunicazione strategica - nel nostro Paese il genere hard, dopo una crescita a ritmi cinesi negli anni scorsi - nel 2007 il fatturato porno è stato di 1,6 miliardi di euro - oggi subisce una profonda trasformazione, dettato dalla crisi del mercato home video e delle pay tv adult (da qui l’incremento dell’offerta hot di Sky).

A determinare l’incremento del fatturato hard - meno 20 per cento nei primi sei mesi del 2009, rispetto al primo semestre dell’anno precedente - è stata l’amplia offerta gratuita su Internet: nel web, infatti, è possibile trovare numerosissimi siti free che ospitano prodotti sia professionali che amatoriali.
 
AW: Novita`Sat

DREAMBOX: Inizia lo Sciopero dei Settings!!

Inizia lo sciopero dei settings!!

I principali Settings Man italiani, Vhannibal, Cyrus e Marcus hanno deciso di scioperare contro l'attuale situazione di Sky che non consente il funzionamento della propria card abbonata sul Dreambox. Lo sciopero consiste nel non publicare piu' nuovi settings e togliere dalla circolazione i settings gia usciti, fino a quando non tornera' a funzionare Sky sul Dreambox.

Personalmente non condivido questa forma di protesta che secondo me non serve a molto e danneggia solo gli utenti ma mi e' stato chiesto di publicare questa news e cancellare i loro file dalla pagina dei settings e non posso che accettare la loro decisione.

Segue il comunicato di Vhannibal:

Si avvisano tutti gli utenti che fino a quando non verranno sistemati i problemi con i provider italiani, non verranno più aggiornati i settings .....Premetto che l'idea iniziale non è stata mia ma la condivido in pieno....Io a fare settings mi diverto un sacco (infatti li ho appena finiti di aggiornare) e mi dispiace non poterli condividere con voi amici ,magari è una forma di protesta che non serve a niente ma se condivisa da tutti quelli che supportano il Dream con immagini, plugin,settings,picon,forum ecc e che in questi 7-8 anni hanno fatto del Dreambox il ricevitore piu invidiato piu appetibile e piu copiato del mondo del sat qualcosa forse si muoverà ..speriamo che il nostro emulatore preferito (che molto probabilmente si cela sotto le spoglie della D...........) si accorga che sono 6 mesi che aspettiamo un fix per Tivusat e ormai un mese che aspettiamo un fix per Sky Italia noi italiani abbiamo perso la pazienza i miei settings nonostante abbia chiuso la sezione international(li facevo pure in tedesco..pensa te) vengono tuttora scaricati da stranieri in una percentuale del 45% sul totale..quindi penso che a qualcuno dia fastidio dato che molte aziende Tedesche (di cui avrei tanta voglia di fare i nomi)mi mandano continue email per sapere il motivo della chiusura della sezione international e mi offrono addirittura scontissimi su decorder vari per riaprirla... e poi c'è Sky Italia che ci ha fatto indirettamente un dispetto in fondo deve tutelare i propri interessi.. ma sentendo parlare continuamente di disdette varie mi chiedo quali interessi ....Cavaliere mi consenta questo è il momento buono per approdare sul satellite per portarci una piattaforma alternativa e un po di sana concorrenza...saluti

Vhannibal
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AW: Novita`Sat

Calcio in tv: alla Rai i diritti in chiaro




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La Rai ha acquistato i diritti per trasmettere le partite in direttaLega Calcio

Mentre sono ancora da assegnare i diritti per la Coppa Italia, per la serie B via satellite e per quelli per la piattaforma di telefonia mobile e bisogna aspettare di capire come evolverà lo scontro in tribunale tra Sky e Conto Tv per i diritti di Serie A su Satellite, Maurizio Beretta commenta:

la Lega ha raccolto dalla vendita dei diritti 930 milioni di euro per il 2010-11 e 965 milioni di euro per la stagione successiva: non è la giornata per essere euforici, vista l’ordinanza che blocca la cessione dei diritti satellitari, ma siamo soddisfatti per il notevole incremento del valore commerciale, visto che quest’anno era di 820 milioni di euro.

Si dice soddisfatto anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Rocco Crimi:

Questa soluzione è certamente la migliore per gli sportivi italiani, che potranno continuare a seguire il calcio sulla televisione pubblica. Anche per questo motivo, apprezzo il grande sforzo sostenuto dall’azienda e dalla sua direzione generale in un settore vitale per la sopravvivenza del calcio italiano. Il servizio pubblico ha così dimostrato di saper essere protagonista di una rinnovata centralità.

L’unica nota polemica arriva Aurelio De Laurentiis a proposito della vendita dei diritti internazionali alla Media Partners & Silva, per 90,5 milioni di euro per il prossimo biennio. Il presidente del Napoli dice:

Oggi la Lega calcio ha svenduto a prezzo fisso i diritti per l’estero per i prossimi due anni e mezzo. E’ la metà di quanto si poteva e si doveva tentare di raccogliere. Poi non so se era possibile riuscirci ma il tentativo andava fatto. Comunque dal mio punto di vista, come esperto di diritti all’estero, non di calcio ma di altro genere e considerata la forza del campionato italiano, mi sembra un grande passo indietro.

Effettivamente 90 milioni confrontati ai 300 che hanno incassato quelli della Lega inglese sembrano briciole, ma Maurizio Beretta assicura di aver preso in considerazione l’offerta migliore, per non andare ad una trattativa privata. radiofonica e gli highlights di serie A e serie B relativi ai campionati 2010-2011 e 2011-2012 versando 58,3 milioni di euro (28,3 il primo anno, 30 il secondo). La notizia è stata data ieri al termine dell’assemblea straordinaria di serie A dal presidente della Maurizio Beretta.
 
AW: Novita`Sat

Murdoch: pagherete caro, pagherete tutti






Il boss di NewsCorp rispolvera la sua idea di pay-per-news e minaccia l'esodo del suo network da Google. Scettici gli addetti ai lavori.

Escludere i siti che fanno capo a NewsCorp dagli indici di Google. Denunciare il fair use e far pagare le news online come i quotidiani cartacei. Lo ha ribadito Rupert Murdoch in un'intervista rilasciata a Sky News.

Negli ultimi tempi il magnate di origine australiana si è scagliato più volte contro quelli che lui stesso ha definito "ladri di contenuti", il cui crimine sarebbe quello di linkare un articolo di giornale. "Se i consumatori - ha dichiarato Murdoch - sono felici di pagare per leggere i giornali di carta non vedo perché non debbano essere altrettanto felici per leggere le stesse notizie online".

In cima alla lista dei cattivi stilata da Murdoch c'è Google che, raccogliendo nella sezione News articoli da quasi ogni sito di informazione esistente, sminuirebbe il ruolo dell' , strumento fondamentale per la sopravvivenza dell'editoria online. "Presto - ha spiegato il magnate - faremo in modo che i nostri siti non compaiano più nelle pagine di Google".

Sempre secondo Murdoch migliaia di blogger dovrebbero essere denunciati: linkano e commentano un articolo per il quale non hanno sborsato un centesimo e pertanto vanno puniti. "Il fair use è una pratica illegale che andrebbe affrontata in sede giuridica" ha concluso il proprietario di NewsCorp.

Tuttavia a contrastare quella che il Guardian ha definito "la costruzione di un pay-wall per il Web" potrebbero intervenire le autorità Antitrust. Esperti britannici hanno sottolineato come questa ipotesi possa tradursi in realtà nel caso Murdoch dovesse riuscire nel suo intento.
 
AW: Novita`Sat

DSF si appresta a cambiare nome in Sport1


Il Gruppo Constantin Medien ha deciso di cambiare nome al suo canale sportivo DSF che prenderà il nome di Sport1; la scelta del nuovo nome è motivata dal fatto che la stessa società è proprietaria del portale sportivo sport1.de.

In questo modo il gruppo beneficerà delle convergenze che si potranno avere nell’unire i due differenti media rafforzando la presenza in televisione del portale sportivo incrementando di conseguenza sia i telespettatori sia i visitatori tramite internet.

Al momento la data per il cambio di nome non è stata ancora comunicata ma si annunciano altre novità per il canale tra le quali maggiori contenuti sportivi in termini di sport in diretta e molte più rubriche sportive.

L’acquisizione dei diritti per i campionati Tedeschi di pallacanestro e pallamano incrementeranno le ore di sport in diretta del 10% rispetto a quelle trasmesse quest’anno raggiungendo un totale di 1100 ore.

I programmi pubblicitari destinati a servizi a pagamento trasmessi durante la notte spariranno dalla programmazione e saranno sostituiti da contenuti sportivi che sicuramente avranno un richiamo maggiore anche per eventuali investitori pubblicitari e non solo telespettatori.
 
AW: Novita`Sat

Cielo, apparsa la test card sul canale 129 di Sky - Ecco il logo


E' passata quasi una settimana dall'annuncio shock (il secondo nel breve periodo, dopo la ormai celebre Digital Key) che riguardava l'approdo di Sky sul digitale terrestre, tramite il nuovo canale dall'emblematico nome "Cielo".

Di questo canale ancora si sa poco: partirà il 1° Dicembre, sarà gratuito sul DTT e disponibile anche su Sky (anche nella versione HD), avrà una programmazione orientata all'intrattenimento, rivolta ad un pubblico giovane, con 4 edizioni giornaliere di Sky Tg24, alcune serie in esclusiva (come le nuove stagioni di 24) e altre inedite per la tv in chiaro (Boris e Donne Assassine).

Oggi però è apparsa, sul canale 129 di Sky, la test card che mostra per la prima volta il logo di Cielo. Ve lo mostriamo qui di seguito, con sotto i parametri tecnici per la sua sintonizzazione. Il canale è attualmente in chiaro, ma non è ancora noto se lo sarà (sul satellite) anche dopo la sua partenza.

Cielo - Test Card
Frequenza: 12034
Polarizzazione: V
Symbol Rate: 27500
FEC: 3/4
 
AW: Novita`Sat

Astra in collaborazione con Rai sviluppa un canale demo in HD a 23.5° Est


SES ASTRA, una società di SES (Euronext di Parigi e Luxembourg Stock Exchange: SESG), annuncia oggi la disponibilità di un canale demo in Alta Definizione realizzato in collaborazione con RAI, la società del servizio pubblico radiotelevisivo, e visibile sulla posizione orbitale 23.5° Est.

Per ASTRA è il primo canale demo italiano free-to-air (FTA) in Alta Definizione: un canale tecnico pensato per testare le opportunità offerte dalla tecnologia HD e rivolto in particolare ai professionisti del settore e agli appassionati dell’Alta Definizione. Sul canale saranno visibili anche i contenuti del canale tematico Yes Italia - dedicato al turismo e al Made in Italy - prodotto e distribuito da NewCo Rai International, in onda da giugno 2009 e disponibile anche su ASTRA da luglio 2009. Il canale sarà trasmesso dal satellite ASTRA 1E sulla posizione orbitale a 23.5° Est e potrà essere visto utilizzando i seguenti parametri: transponder 3.204, DL 11778.00 MHz Vertical, DVB-S2, 27.5 Msymbols, FEC 9/10.

Questa sperimentazione è parte di un più ampio piano di cooperazione tra le due aziende per identificare e sviluppare nuove opportunità per gli utenti satellitari. ASTRA promuoverà il canale in tutti i principali punti vendita per consentire ad installatori, utenti esperti e neofiti di toccare con mano le caratteristiche dell’Alta Definizione, anche in previsione di una futura trasmissione.

Markus Fritz, Managing Director Italia, commenta: “La collaborazione con RAI rappresenta un passo estremamente importante nella strategia di ASTRA di proporsi come una valida alternativa per i broadcaster italiani. In qualità di operatore satellitare leader in Europa in grado di guidare il mercato della televisione digitale e in Alta Definizione, ASTRA sta ampliando le proprie attività commerciali verso nuovi mercati e continua a promuovere e favorire lo sviluppo della tecnologia per la televisione in Alta Definizione (HDTV), la tecnologia mobile e i servizi interattivi. Il canale demo HD sviluppato con RAI testimonia proprio il nostro forte impegno in questa direzione.”

Ad oggi, ASTRA raggiunge 1,9 milioni di case in Italia e 95 milioni di case in Europa attraverso la propria posizione orbitale a 19.2° Est e offre oltre 330 canali internazionali free-to-air, tra cui 270 esclusivamente su ASTRA. Grazie al nuovo hotspot 23.5° Est, ASTRA aggiungerà nuova capacità e scelta di programmi per il mercato italiano
 
AW: Novita`Sat

Digital+ aumenta l'offerta HD con quattro nuovi canali


trasmissioni in alta definizione sono diventate uno dei traini principali per quanto riguarda le piattaforme a pagamento e anche in Spagna l’offerta piano piano si sta allargando grazie al lancio di nuovi canali da parte di Digital+.

Al momento su Digital+ sono presenti solo cinque canali che vengono trasmessi in alta definizione: quattro canali tematici/generalisti più un canale in pay per view denominato Taquilla HD.

I canali già presenti nell’offerta sono: Canal+ HD, Canal+ Liga HD, Canal+ Cine HD, Canal+ Deportes HD mentre i canali che saranno disponibili a breve saranno: Eurosport HD, Fox HD, National geographic HD e Canal+ Acción HD.

Oltre ai nuovi canali in alta definizione Digital+ propone il suo ricevitore dedicato all’alta definizione denominato iPlus che oltre a registrare i programmi come il nostrano MySkyHD permette anche la ricezione dei canali trasmessi in modalità digitale terrestre
 
AW: Novita`Sat

news digitale terrestre
sara`vero non e in italia ed e tutto con la matrix cam

 
AW: Novita`Sat

Fox Channels (Sky) presenta le novità di palinsesto dei prossimi mesi


Link veralten (gelöscht)



Grandi ritorni, novità assolute, produzioni italiane e internazionali. E’ questa l’offerta televisiva firmata Fox Channels Italy. Dodici differenti canali, tre dei quali in alta definizione e tutti su Sky, che rappresentano una realtà consolidata per il mercato italiano grazie al loro stile innovativo.

GLI ASCOLTI E I TARGET

Nel primo trimestre dell’anno fiscale in corso (luglio – settembre 2009) il gruppo ha registrato in termini di ascolto il 2% di share on tv nel total day, che diventa il 24% se si considera la sola piattaforma Sky: in altre parole, 1 abbonato Sky su 4 segue quotidianamente i canali Fox. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno fiscale l’incremento è stato del 7%.

FoxCrime è il canale più visto della piattaforma Sky, seguito al secondo posto da FOX, mentre FoxLife è al quarto.

FOX, FoxLife, FoxCrime, Fx e FoxRetro raggiungono il 2,5% di share televisiva sul target commerciale 15-54 e il 64% di share all’interno del pacchetto di intrattenimento dell’offerta satellitare di SKY.

I canali di documentari di Fox Channels Italy continuano ad essere i più visti nell’area Mondi e culture di Sky. Nel primo trimestre dell’attuale anno fiscale hanno raggiunto il 40% degli ascolti nel total day. Ogni settimana circa 2,8 milioni di spettatori si sintonizzano su History Channel, Nat Geo Wild o National Geographic Channel.

FOX

FOX (canale 110 di SKY, disponibile anche in HD), si conferma il canale d’intrattenimento dedicato alle serie televisive rivolto ad un pubblico appassionato ed esigente sempre alla ricerca di prodotti originali. È anche il canale con la più elevata affinità sul target dei teenager (15-24 anni), con una share tv su questo target specifico del 2%.

La programmazione dei prossimi mesi sarà contraddistinta da grandi ritorni in prima visione assoluta in Italia, primo fra tutti l’attesissima sesta ed ultima stagione di LOST. La serie di culto creata da J.J. Abrams, che ha appassionato come un rompicapo telespettatori di tutto il mondo, ripartirà negli Stati Uniti all’inizio del 2010. I nuovi episodi arriveranno in anteprima assoluta per l’Italia su FOX a soli dieci giorni della messa in onda americana.

Tra le grandi anteprime in arrivo c’è GLEE, la serie musicale che è diventata un vero e proprio fenomeno in America. Scritta da Ryan Murphy (Nip/Tuck), è ambientata alla McKinley High School di Lima, Ohio, dove, come in molte scuole americane, tutto ruota attorno ai giocatori di football e alle cheerleader. Ma il professor Will Schuester (Matthew Morrison, già nei musical Footloose e Rocky Horror Picture Show a Broadway) vuole riportare in auge il Glee Club, un’attività extrascolastica dove si studia canto, ballo e musica, in pratica tutte discipline che alla McKinley vengono considerate da sfigati. Travolgente per la sua colonna sonora, ma anche appassionante per le vicende che vedono impegnati studenti e professori, Glee insegna che nella scuola, come nella vita, il successo non si ottiene seguendo la massa, ma il proprio cuore e le proprie passioni. La prima puntata di Glee andrà in onda come evento speciale il 25 dicembre su FOX, mentre la serie verrà programmata a partire da fine gennaio.

Se dicembre il canale festeggia il ventennale dei SIMPSON, andati in onda per la prima volta in USA il 17 dicembre 1989, da marzo una nuova serie di animazione andrà ad arricchire il palinsesto: si tratta di CLEVELAND SHOW, uno spin off de I GRIFFIN definita dalla stampa USA “I Simpson dell'era Obama” che ha per protagonista una famiglia afroamericana.

FOXLIFE

Tanti generi per un intrattenimento al femminile. FoxLife (canale 112 di SKY) è infatti serie tv, reality show, ma anche docufiction e docustory che raccontano gli aspetti più emozionanti della vita di personaggi famosi e di gente comune.

Il canale si conferma la casa delle grandi serie televisive al femminile con gli appuntamenti che anno dopo anno ormai caratterizzano il palinsesto del canale. Come DESPERATE HOUSEWIVES, giunta alla sua sesta stagione, e Brothers & Sisters con la sua quarta stagione, proposte a tutti gli appassionati a brevissima distanza dalla messa in onda americana.

Sempre in prima visione assoluta in Italia, tornano da dicembre due grandi serie medical: Grey’s Anatomy e il suo spin-off Private Practice, giunte rispettivamente alla sesta e alla terza stagione. La crisi economica non risparmia le serie tv, e il Seattle Grace, luogo dove si svolgono le avventure di Grey’s Anatomy, è costretto a fondersi con un ospedale concorrente, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro, ma favorendo l’ingresso di nuovi personaggi nella serie.

Come già nelle precedenti stagioni di Private Practice, per la gioia di tutti gli appassionati, non mancherà una puntata di cross over tra le due serie, quando la Dottoressa Bailey (Chandra Wilson) si reca a Los Angeles per accompagnare un paziente bisognoso di un trapianto di rene.
Non basta: quest’inverno tornerà anche la quarta stagione di Ugly Betty, la “bruttina” più famosa e ammirata al mondo, interpretata da America Ferrera.

Ma non ci sono solo grandi ritorni nell’offerta di FoxLife: è infatti in arrivo sui nostri schermi la esilarante e inedita COUGAR TOWN con Courtney Cox (la Monica di Friends), una commedia incentrata sulle vicende di una quarantenne che, tornata da poco single, si rimette in gioco ma scopre che tutto è molto più complicato di quando aveva vent’anni…

Un’altra commedia che ha riscosso enorme successo negli Stati Uniti e che a breve arriverà sugli schermi di FoxLife è MODERN FAMILY. La famiglia americana è cambiata ela televisione la racconta in maniera esilarante. I protagonisti di Modern Family formano una famiglia complicata, multiforme e multirazziale. Abbiamo l'utracinquantenne Jay e la sua giovanissima e bellissima moglie colombiana Gloria con il figlio di primo letto Manni, un bambino tanto goffo quanto intelligente. Poi i due figli di Jay, Mitchell e Claire. Mitchell e il suo compagno hanno appena adottato una bambina vietnamita grazie alla nuova legge sull'adozione da parte di coppie gay e non sono granché in grado di prendersene cura. Il nucleo più equilibrato parrebbe quello di Claire con il marito Phil e i tre figli, ma non è proprio così...Nel cast Sofia Vergara (Dirty Sexy Money)e Julie Bowen (Lost).

Non finisce qui. Ad arricchire il palinsesto di FoxLife nei primi mesi del 2010 ci sono anche le produzioni italiane. Nuovi bebè e nuove storie, per la sesta stagione di Reparto Maternità, la docu-soap più longeva della televisione italiana, prodotta da Magnolia per Fox Channels Italy con la regia di Claudio Canepari, anchequest’anno ambientata all’interno dell’ospedale Maggiore di Bologna.

Sempre ambientato in un ospedale, ma in un reparto decisamente diverso la nuova docu-soap in arrivo sugli schermi di FoxLife: PADIGLIONE 25. Siamo all’ospedale S.Orsola di Bologna, precisamente presso l’Unità Operativa Chirurgica dei Trapianti di Fegato e Multi Organo, una struttura di assoluta eccellenza della sanità italiana. Nel corso delle dieci puntate, il Prof. Antonio Pinna e la sua equipe ci faranno assistere ad un altro vero e proprio miracolo: la rinascita della vita attraverso i trapianti di organi.

FOXCRIME

Giallo, investigazione, mistery e noir. Insieme alla sua versione in alta definizione (FoxCrime HD) FoxCrime (canale 114 di SKY) è il luogo privilegiato dove trovare tutte le sfumature del giallo e del nero e il suo palinsesto si conferma ancora una volta ricco delle migliori serie televisive di genere.

A dicembre si conclude IL MOSTRO DI FIRENZE, la serie originale in 6 episodi da 50 minuti che per la prima volta ripercorre le tappe di uno dei casi di cronaca nera più inquietanti mai accaduti nel nostro paese. Le prime due puntate, trasmesse lo scorso 12 novembre, hanno fatto registrare un record di ascolto assoluto per una fiction italiana prodotta in esclusiva per Sky. Realizzata da Wilder per Fox Channels Italy, la serieconferma l’impegno del gruppo Fox nelle produzioni italiane dopo il successo riscosso da Boris, Donne Assassine e Non pensarci.

Tra le nuove serie che verranno proposte in prima visione assoluta dal canale nel 2010 spiccano HAPPY TOWN e WHITE COLLAR.

Prodotta da 20th Century Fox, White Collar ha come protagonista il detective dell’FBI Peter Burke (Tim DeKay) e l’affascinante ed esperto truffatore Neal Caffy (Matt Boomer), che per anni Burke ha cercato di catturare. Quando Neal si propone di mettere al servizio della giustizia la sua incredibile esperienza e il suo fiuto per il crimine, in cambio di uno sconto sulla pena, l’agente Burke deve ammettere che il suo aiuto è prezioso visto che il suo know how è piuttosto introvabile “dalla parte dei buoni”.

Con Happy Town, invece, ritroviamo un’atmosfera rarefatta ed inquietante alla Twin Peaks. Quando nella piccola cittadina del Minnesota, Haplin, si verifica un misterioso rapimento, nella mente di tutti si riaffaccia l’orrore di una serie di crimini mai risolti avvenuti negli anni precedenti.

Tra i grandi ritorni previsti per il 2010, C.S.I–SCENA DEL CRIMINE giunta alla sua decima stagione, CRIMINAL MINDS con la sua quinta stagione, AVVOCATI A NEW YORK emolto altro ancora.

FX

Grandi novità nel 2010 per il canale 119 di SKY. Da febbraio FX cambierà pelle e si rivolgerà ad un pubblico più esigente alla ricerca di un intrattenimento sofisticato ed originale. Il palinsesto si arricchirà con un’offerta ampia ed articolata in grado di accogliere diversi generi, dalle serie televisive internazionali più acclamate e prestigiose alle produzioni italiane innovative e sperimentali fino a docu-fiction e stand up comedy. Ecco qualche anticipazione delle importanti anteprime che da febbraio troveremo FX.

BORIS 3, da febbraio. Il ritratto cinico e irriverente del mondo delle fiction televisive è oramai diventato un culto anche per gli stessi personaggi del mondo dello spettacolo, come testimoniano i numerosi attori e registi che accettano di partecipare alla serie come guest star. Boris è prodotto da Wilder per Fox Channels Italy, a dirigere la terza stagione Davide Marengo (Il Commissario Manara, Notturno bus).

Tra le prestigiose serie televisive internazionali che andranno a costituire il profilo dell’offerta del canale troveremo la quarta stagione inedita di DEXTER, con le avventure del serial killer interpretato da Michael C.Hall. Inoltre la seconda stagione di CRASH, la serie ispirata all’omonimo film premio Oscar di Paul Haggis. Nel cast della versione televisiva Dennis Hopper e Moran Atias.

Ed ancora SONS OF ANARCHY, giunta alla sua seconda stagione. La serie, che è stata definita l’Easy Rider del terzo millennio, segue le avventure e le scorribande di un gruppo di motociclisti fuorilegge ed è giunta anch’essa alla seconda stagione.

Ritroveremo anche l’esilarante IT IS ALWAYS SUNNY IN PHILADELPHIA, la storia di quattro amici che gestiscono un pub in una zona depressa di Philadelphia, e trascorrono il tempo affrontando con leggerezza temi difficili come aborto, razzismo e malattia. Inoltre le stagioni inedite di THE WIRE ed ENTOURAGE.

FOXRETRO

È il più giovane canale di intrattenimento del gruppo, anche se non si direbbe… Nato il 1° agosto 2009, Fox Retro (canale 121 su SKY)è l’unico canale che raccoglie per la prima volta insieme le migliori serie tv dagli anni ’70 agli anni ’90. Una scommessa vinta grazie ad un concept semplice ma unico: creare un canale che racchiudesse in un universo originale, coerente e a misura di serie tv, personaggi, storie e atmosfere che appartengono a quelli che sono ormai considerati “classici” della televisione.

Grazie alla veste grafica moderna e accattivante e all’efficace campagna di lancio, Fox Retro è diventato in pochi mesi un brand che gode di elevatissima riconoscibilità. L’istituto di ricerca GN attesta come Fox Retro sia primo tra i canali Sky nel ricordo spontaneo legato ad una campagna pubblicitaria, quella del lancio del canale. Inoltre, a soli due mesi dal suo debutto, il 50% degli intervistati tra gli abbonati Sky dichiarano di conoscere il canale. Dati Auditel rilevano inoltre un indice di affinità con il target 35 – 44 anni pari a 233.

Anche nei prossimi mesi, il palinsesto del canale continuerà ad arricchirsi di titoli storici ed indimenticabili che hanno fatto la storia della tv: oltre a Starsky e Hutch, Charlie’s Angels, Mission Impossible, Magnum PI, I Jefferson, Il mio amico Arnold Mork e Mindy e Love Boat arriveranno anche altri successiindimenticabili tra cui Get Smart e Happy Days.

CULT

300 ore di prime visioni Cult e 100 ore di film-documentario all’anno. 200 film ogni mese e 20 in prima e seconda serata ogni settimana. E, soprattutto, 3 generi: cinema, documentari, serie tv. Questi i numeri del nuovo Cult, canale 319 approdato da qualche mese al pacchetto cinema di SKY.

Cult ha arricchito la sua proposta di cinema (che copre oggi il 90% del palinsesto), valorizzando e incrementando all’interno della propria programmazione la presenza di film. Gli spettatori hanno quindi la possibilità di vedere il meglio della produzione indipendente internazionale nonché conoscere gli autori e le opere premiate nei festival di tutto il mondo. Senza dimenticare i cult d’epoca, stranieri e italiani, i classici e gli evergreen della storia del cinema, come i film horror (presentati all’interno di un ciclo in onda a gennaio) o la commedia italiana d’autore degli anni ’70 e ‘80.

Tra le novità proposte in anteprima nei prossimi mesi, il film tedesco L’ONDA di Dennis Gansel. Nella Germania dei giorni nostri, l'insegnante di liceo Rainer Wenger (Jürgen Vogel) propone un esperimento: vuole mostrare ai suoi studenti come funzioni concretamente un governo totalitario. Inizia così un gioco di ruolo dalle tragiche conseguenze. Nel giro di poche settimane, quella che era cominciata come un'innocua illustrazione di concetti come disciplina e comunità, si trasforma in un vero e proprio "movimento", l'onda. E il conflitto esplode in tutta la sua violenza.

Cult rimane però anche la casa del CINEMA DELLA REALTA’ rafforzando la selezione di documentari con i più innovativi, provocatori e originali titoli da tutto il mondo. Un impegno e una passione che si concretizzano nella partnership con il Torino Film Festival 2009 attraverso il Premio CULT–Cinema della realtà al miglior documentario internazionale: un riconoscimento che ha l'obiettivo di portare all'attenzione del grande pubblico questo genere cinematografico. Un esempio di questo tipo di offerta è RIP: A REMIX MANIFESTO. In onda il 23 novembre alle 21.00, il film-documentario del regista Brett Gaylor - celebre videoblogger canadese - propone un viaggio nella cultura del remix e del mash-up (espressioni artistiche che miscelano suoni, linguaggi o immagini creando un prodotto digitale completamente nuovo e differente dagli originali).

Cult infine resta il luogo privilegiato delle grandi serie TV che hanno ottenuto il plauso di pubblico e critica nonché i principali riconoscimenti come In Treatment con Gabriel Byrne. A partire dal 13 dicembre alle ore 21.00 il canale 319 di SKY proporrà in anteprima assoluta in Italia la terza stagione MAD MEN, la serie vincitrice di numerosi premi tra cui 9 Emmy e 3 Golden globes: vero e proprio fenomeno di costume, che sta influenzando il campo della moda e del design (Brooks brothers ha deciso di dedicare una linea di abbigliamento alla serie), racconta le vicende di un’agenzia pubblicitaria di New York negli anni ’60, segnati dall’attentato a John Fitzgerald Kennedy.

I CANALI NATIONAL GEOGRAPHIC

La galassia dei canali National Geographic racconta quotidianamente la realtà in cui viviamo da molteplici angolazioni: dalla scienza al wildlife, dalla musica ai current affairs passando per il viaggio.

Differenti programmazioni che hanno due fondamentali aspetti in comune: l'alta qualità dei documentari, classico marchio di fabbrica della produzione National Geographic, e l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico a prendersi cura delle sorti del Pianeta.

Iniziamo con National Geographic Channel disponibile anche in HD), che da dicembre avrà un nuovo spirito. LIVE CURIOUS è la nuova tagline del canale che esplora a 360° il mondo, pone costantemente domande allo spettatore ed è all’avanguardia sia per i temi affrontati sia per gli strumenti utilizzati. Il luogo televisivo che dà spazio all’evoluzione della tecnologia, alle grandi opere dell'ingegneria umana e alcune delle più significative scoperte in ambito archeologico, scientifico e storico.

Il 23 dicembre alle 22.10 parte la serie I SEGRETI DELLO SPAZIO CON BIGNAMI, che investiga sulle meraviglie e i misteri del cosmo: dai buchi neri agli universi paralleli. Ogni episodio è introdotto da Giovanni Bignami, fisico e docente universitario ed ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Utilizzando una combinazione senza precedenti di informazioni scientifiche, computer grafica e analogie comprensibili e affidabili, questa nuova serie ci svela aspetti inediti dello spazio.

A gennaio avremo BANG GOES THE THEORY, che punta a descrivere i meccanismi della nascita dell’universo,e JAMES MAY’S BIG IDEAS, cheprova a ricreare oggetti che solitamente vediamo nei film di fantascienza, come le macchine volanti o i cyborg.

Sempre nello stesso mese compiremo un viaggio geografico e temporale in Italia. National Geographic Channel analizzerà il passato di Firenze alla scoperta di coloro che la dominarono, i Medici. SECRET FLORENCE è il documentario che ricostruirà la nascita e la caduta della dinastia che ha dato i natali a Cosimo, Lorenzo il Magnifico e a Giuliano e che è stata protagonista indiscutibile del Rinascimento..

A marzo infine con MEGA FABBRICHE lo spettatore del canale 402 di Skyentreràall’interno di alcune delle più prestigiose e famose aziende al mondo per conoscerne da vicino i prodotti di maggior successo. Alcuni nomi? Lamborghini, Porsche e Ikea.

E ogni giovedì continua NAT GEO STORICA, l’appuntamento settimanale con il racconto del passato, dalla preistoria ai giorni nostri, passando per le antiche civiltà e per le battaglie della seconda guerra mondiale

Nat Geo Adventure, il canale 404 di SKY dedicato ai viaggi e all’avventura, offrirà una serie di nuove produzioni che vanno incontro alle richieste degli amanti dell’esplorazione.

A dicembre sarà in onda MA CHE FREDDO FA?, docu-travel con La Pina e Diego. I due conduttori di Radio Deejay vanno a visitare la Lapponia, la terra di Babbo Natale, alla scoperta del mondo di Santa Claus. Un racconto ironico che svela una realtà sconosciuta ai turisti più tradizionali.

In primavera partirà anche BENEDETTA AFRICA, docu-reality con Benedetta Mazzini, figlia della grande Mina, che accompagnerà nel Continente Nero alcuni volti notii, come La Pina, l’attore Marco Cocci (Ovosodo, l’Ultimo Bacio), Enzo Iacchetti, Max Gazzè e il tastierista dei Subsonica Boosta. Divertente viaggio on the road alla scoperta dell’Africa e delle sue meraviglie: dalle persone che la abitano agli animali che la popolano.

Nat Geo Wild si rivolge a tutta la famiglia raccontando i segreti del wildlife. Il canale 405 di SKY permette di esplorare, pur rimanendo a casa, i tanti luoghi dove la natura regna incontrastata: le savane africane, la giungla indiana, i grandi parchi naturali americani, le distese ghiacciate dei poli, le profondità nascoste degli oceani.

Dal primo dicembre sarà la volta di MONSTER FISH: PESCI GIGANTI in compagnia del ricercatore Zeb Hogan, che dirige per la National Geographic Society un importante progetto per identificare e proteggere i più grandi pesci d’acqua dolce del mondo. Sempre a dicembre verrà trasmesso ANIMAL AUTOPSY, un viaggio all’interno dei giganti della natura (dagli ippopotami alle balene, dagli elefanti alle giraffe) per capire in maniera dettagliata il loro organismo.

Febbraio sarà il mese dei predatori dei mari, gli squali. La serie SHARK MEN racconta le gesta di un gruppo costituito da alcuni esperti pescatori e da biologi marini che hanno unito le loro competenze e conoscenze. L’obiettivo di questo team è svelare i misteri legati al grande squalo bianco, facendo ricorso ad un’imbarcazione unica nel suo genere e alle più avanzate tecnologie.

Nat Geo Music è il canale 710 di SKY dove la musica incontra le culture del mondo. E' proprio attraverso la musica, linguaggio universale per eccellenza, che diventa possibile conoscere le differenti realtà del nostro Pianeta e la loro ricchezza. Un viaggio fatto di videoclip, concerti live ed interviste.

Lanciato a livello internazionale due anni fa proprio dall'Italia e diffusosi in poco tempo in molti altri Paesi (come Francia, Messico, Argentina, Portogallo), Nat Geo Music dà spazio ai musicisti delle tante scene locali e ad artisti internazionali e nazionali: da Ben Harper a Jovanotti, dai Gogol Bordello agli Afterhours, dai Coldplay a Vinicio Capossela.

A gennaio partono la NIGHT GEO SESSIONS, che permetteranno di ascoltare in maniera originale la musica elettronica. Il protagonista è uno dei deejay italiani più apprezzati a livello internazionale, Claudio Coccoluto, che mixerà le sua musica con le più suggestive immagini dei documentari di National Geographic Channel, adattate dai visual artist della DDG Crew.

Febbraio è il mese del carnevale e quello più famoso si svolge a Rio. Nat Geo Music celebra l’avvenimento con una programmazione speciale che esalterà la ricchezza e la varietà della musica carioca, proponendo gli artisti più famosi (da Sergio Mendes a Seu Jorge) e i video più recenti.

Ad aprile sarà ancora la volta del concerto per l’Earth Day, che giunge così alla sua terza edizione. Dopo il successo dello scorso aprile, che vide radunarsi in Piazza del Popolo a Roma oltre 120 mila persone, anche nel 2010 Nat Geo Music organizzerà un grande avvenimento musicale per celebrare la giornata mondiale della Terra. Rigorosamente eco-sostenibile.

A questo proposito va infatti ricordato l’impegno concreto svolto dai canali National Geographic e, in modo particolare, da Nat Geo Music in campo ambientale. Gli 852.812 kg di anidride carbonica, che sono stati generati dall’organizzazione del concerto dell’Earth Day, vengono compensati attraverso la creazione di 263.500 mq di nuove foreste in Costa Rica e di 25.000 mq nella Riserva della Valle dell’Aniene a Roma.

HISTORY CHANNEL

History Channel racconta la storia dal passato remoto ai giorni nostri 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Anche nella programmazione dei prossimi mesi la storia verrà descritta sotto molteplici forme, tutte capaci di intrattenere il pubblico.

Sul canale 407 di Sky non solo vedranno nuova luce le battaglie antiche e i conflitti che hanno insanguinato il ventesimo secolo, ma troveranno spazio personalità famose e persone comuni. Un modo nuovo per raccontare il passato, descrivere il presente e, forse, delineare ciò che avverrà nei prossimi secoli.

E il futuro è proprio il tema al centro della serie di documentari LA TERRA DOPO L'UOMO. In onda in prima visione assoluta dal 7 dicembre, è il racconto affascinante che, attraverso studi scientifici, calcoli statistici e una computer grafica da film hollywoodiano, ipotizza l'avvenire del nostro Pianeta, una volta scomparso l'uomo.

A gennaio sarà la volta degli EROI DEL GHIACCIO. Protagonisti della serie di documentari più vista negli Stati Uniti non sono condottieri, soldati o scienziati ma persone comuni. Alcuni camionisti che, per motivi di lavoro, devono percorrere le lande desolate dell’Alaska e del Canada, dove la neve e la temperatura sotto zero la fanno da padroni. Situazioni al limite che spingono questi eroi del quotidiano alla guida di imponenti Tir a mettere a repentaglio non solo il carico che stanno trasportando ma la loro stessa vita.

A marzo un evento veramente speciale: la seconda guerra mondiale come non l’abbiamo mai vista. History Channel trasmetterà infatti WORLD WAR II LOST FILMS, una serie di documentari in alta definizione che raccontano l’ultimo conflitto bellico attraverso inedite immagini di archivio a colori. Accompagnati dai racconti dei soldati superstiti che vissero in prima persona quella guerra, i filmati daranno la possibilità allo spettatore di rivivere gli scontri tra le dune dell’Africa Settentrionale, le battaglie navali nel Pacifico, i combattimenti nelle foreste delle Ardenne. La seconda guerra mondiale sarà ancora protagonista a giugno con una produzione italiana. In occasione del settantesimo anniversario dell’entrata dell’Italia nel conflitto, History Channel presenterà il ciclo LA GUERRA DEGLI ITALIANI.

Una primavera ricca di novità per il canale, quindi. Ad aprile avremo inoltre la quinta stagione di DELITTI, la serie che ricostruisce la storia del nostro Paese attraverso i più eclatanti fatti di cronaca nera.

BABY TV

Baby Tv (canale 620 di SKY) è il canale dedicato ai più piccini e alle loro famiglie. Con una programmazione completamente priva di pubblicità e informazioni commerciali, Baby Tv propone contenuti prodotti e realizzati con la consulenza e la supervisione di un pool internazionale di affermati psicologi dell’età evolutiva ed esperti dello sviluppo infantile. Coinvolti sin dalla prima fase di ideazione di ogni programma, gli esperti ne definiscono gli obiettivi in termini di apprendimento e di svago, ne seguono la creazione e ne verificano la metodologia di insegnamento, l’efficacia dei testi, dei colori e delle musiche.

Il canale offre una programmazione innovativa che utilizza il mezzo televisivo per favorire nel bambino l’apprendimento e la consapevolezza di sé. Ogni programma affronta diversi aspetti della crescita, stimolando la creatività e sviluppando la capacità d’immaginazione.

I contenuti sono completamente “a misura di bambino” e la durata dei singoli episodi è ridotta a qualche minuto, proprio per rispettare la curva di attenzione dei più piccoli. I ritmi distesi dei dialoghi danno inoltre il tempo per l’interazione tra adulti e bambini sulle immagini e i contenuti proposti.

Il palinsesto diurno propone contenuti che stimolano l’apprendimento, l’interazione e il divertimento dei bambini tramite musica, colori, animali, numeri e semplici storie. La sera invece, il canale offre immagini e musiche più rilassanti e delicate, adatte a conciliare i ritmi notturni. Tra i nuovi programmi dell’anno I TENEROTTI, LA GALLERIA D’ARTE DEL NONNO e DRACO
 
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