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Juve, la rifondazione parte da Rodrigo Taddei

L'esterno brasiliano, in scadenza con la Roma potrebbe arrivare a giugno.

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Per risolvere il problema cronico degli esterni la Juve potrebbe "saccheggiare" la corte di Claudio Ranieri e riferirsi a un vecchio pallino di Alesssio Secco. La Vecchia Signoa sarebbe fortemente interessata a Rodrigo Taddei.

Il brasiliano, che ha il contratto in scadenza a giugno, è stato tra i migliori della Link ist nicht mehr aktiv. nella vittoria giallorossa sul campo dei bianconeri ed è stato rivitalizzato dal tecnico del Testaccio, fino a diventare uno dei protagonisti del rilancio della Magica. Anche la Fiorentina è sulle tracce di Taddei, che è molto appetito per la sua duttilità tecnica.

Il ds romanista Daniele Pradé incontrerà nei prossimi giorni il procuratore del giocatore carica, Alessandro Lucci per vedere se ci sono i termini per prolungare il rapporto contrattuale. Taddei, 30 anni è alla quinta stagione in giallorosso è in possesso di passaporto comunitario. L'esterno brasiliano ex Siena sarebbe tentato a cambiare aria e andrebbe a infoltire la colonia di brasiliani che già vestono il bianconero.
 
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Serie A - Moggi "Quel rigore per un capello..."

Eurosport - mer, 10 feb 15:30:00 2010

Dai campi di calcio ai tribunali, spunta un nuovo metodo di pagamento agli arbitri: il trapianto di capelli. Niente ironia, è tutto vero. A sostenerlo è l'ex dg bianconero Luciano Moggi
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Dopo la pausa natalizia hai ripreso il suo corso, ieri a
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, l'udienza del processo Calciopoli. E tra dichiarazioni e confessioni, tra minacce, mazzette, aggressioni fisiche e raccomandazioni, l'irritazione generale, almeno per una volta, cede il posto alla risata bella e buona.

Dopo l'interrogatorio al tenente-colonnello Auricchio, braccio investigativo dei pm di Napoli, al quale i legali dei vari imputati hanno contestato l'inesattezza di alcune ricostruzioni come quelle che abbinano arbitri a partite mai dirette, o la lettura di intercettazioni prese dai progliacci dei carabinieri piuttosto che trascritte dal perito nominato dal tribunale, ha preso la parola Luciano Moggi che, senza mezzi termini si è scagliato contro il
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, citando come capo d'accusa un bottino di "capelli" in cambio di un rigore.

"L'arbitro Rodomonti vicino a me e alla Juve? Un falso. Auricchio - ha detto l'ex dg della Juve - ha letto le intercettazioni che gli facevano comodo. Rodomonti dopo aver arbitrato una partita vinta dal Milan 1-0 su rigore ha parlato con il dirigente rossonero addetto agli arbitri Meaniche gli ha detto bravo perché il rigore era giusto e ha continuato dicendogli che il presidente gli avrebbe fatto fare il trapianto di capelli da 30 mila euro in Svizzera".
Moggi ha poi precisato: "E poi è da ridere dire che io sceglievo gli assistenti, visto che avete intercettato una mia telefonata alle 11.53 coi nomi giusti senza verificare che Manfredi Martino, il segretario della Can, mandava a tutti i dirigenti i nomi alle 11.40. A Meani una volta ha mandato un sms per comunicare la designazione di Trefoloni, dicendo: 'Siamo tutti con voi, non mollate', ed eravamo in piena volata scudetto. Questa era la spia all'interno della Can".
Al termine dell'udienza ha parlato anche uno degli altri imputati, l'ex designatore Paolo Bergamo: "Il calcio è pulito, subisce determinate influenze come è sempre stato nella storia del calcio. Calciopoli è una inchiesta basata solo ed esclusivamente su intercettazioni che sono state interpretate in una certa maniera e che non hanno nessun tipo di riscontro.
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Zac continua: Juve, 3-4-1-2 contro specialisti del Genoa

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L'allenatore bianconero sembra intenzionato a ripresentare il modulo visto a Livorno, senza troppi cambiamenti, contro il maestro della difesa a tre Gasperini. Cannavaro ha recuperato ma potrebbe partire dalla panchina. Caceres potrebbe scalare come terzo a destra dei centrali, con Legrottaglie e Chiellini

TORINO, 10 febbraio – A tre contro i maestri del tre: c’è Link veralten (gelöscht)-Link veralten (gelöscht), c’è la sfida a Gasperini che in questi anni ha portato una nuova rivoluzione tattica incentrando la difesa su tre difensori e tre uomini offensivi. Una controrivoluzione perché ad inventare quella formula con meno dinamismo e più potenza fu proprioLink veralten (gelöscht)con l’Udinese del 3-4-3. Da oggi abbiamo la certezza che Zaccheroni dopo l’esperimento necessitato di Livorno pensi al 3-4-1-2 anche per la sfida ai rossoblù: le varianti saranno in alcuni protagonisti, anche se voglia di cambiare troppo Zac non ce l’ha perché ha bisogno di dare continuità agli esperimenti per tornare alla vittoria che manca da troppo e che lui non è riuscito a centrare contro Lazio e Livorno.

LA DIFESA - Partiamo dalle prove di difesa: ieri – a dire il vero – proprio i protagonisti di reparto hanno lavorato su esercizi specifici, ma oggi avremo la riprova delle sensazioni percepite. Cannavaro ha recuperato ma potrebbe partire dalla panchina, Caceres (che piace molto a Zaccheroni come esterno destro) potrebbe scalare come terzo a destra dei centrali (il suo ruolo naturale, forse) perché ieri il segnale più forte e chiaro dei recuperandi lo ha lanciato Brazzo Salihamidzic: potrebbe essere lui l’uomo di fascia. Legrottaglie centrale e Chiellini mezzo sinistro completeranno il reparto.

IL CENTROCAMPO - Al centro il turnover è necessitato: Camoranesi e Marchisio sono quasi pronti ma non partiranno titolari col Genoa, Melo è squalificato e così tocca a Sissoko guidare i passi incerti di Antonio Candreva che sta lentamente abituandosi al peso della maglia bianconera. A sinistra De Ceglie dovrebbe aver vinto, per demeriti altrui, il ballottaggio a sinistra: il suo secondo tempo a Livorno è stato positivo, disastroso l’impatto di Fabio Grosso al Picchi e così l’ex azzurro riparte da zero.

L’ATTACCO –
Davanti ci sono un paio di ballottaggi: Diego sarà il trequartista, Zaccheroni punta tantissimo sull’esplosione del brasiliano che è comunque l’unico uomo a inventare calcio, seppure a sprazzi e il più pericoloso ed efficace sui calci piazzati (assist anche a Legrottaglie). Zaccheroni continuerà a puntare su Del Piero, anche se giovinco scalpita, seppur nel ruolo da trequartista alternativo a Diego (ieri Zac ha provato due squadre speculari col 3-4-1-2). A dire il vero anche la certezza assoluta dovuta alla mancanza di concorrenza di Amauri centravanti (anche a Livorno in ritardo all’appuntamento con la storia sul cross di Diego) non sarebbe così incrollabile. Anche Paolucci sta lanciando segnali e prova a scalfire la certezza del posto ad Amauri, dovuta alle assenze prolungate di Iaquinta (un mistero) e Trezeguet (torna presto, David…)
 
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Juve, dopo la vittoria col Genoa serve continuità

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Tre punti fondamentali per la classifica innanzitutto, poi per il morale, poi per Amauri che non segnava da quasi quat*tro mesi, poi per Del Piero che ha messo insieme una doppietta, poi per la gente che si era stanca*ta persino di contestare, poi per l’Europa League, in calendario giovedì
ROMA, 15 febbraio - La prima vittoria della gestione Link veralten (gelöscht) non è stata nulla di trascendentale, anzi è sca*turita da un rigore che non c’era, però è servita. Per la classifica innanzitutto, poi per il morale, poi per Amauri che non segnava da quasi quat*tro mesi, poi per Del Piero che ha messo insieme una doppietta, poi per la gente che si era stanca*ta persino di contestare, poi per l’Europa League, in calendario giovedì. Un segnale tenue, ma pur sempre un segnale: del resto, per chi non vince*va in campionato dal 6 gennaio e nelle ultime 8 partite aveva conquistato appena 5 punti, strap*parne 3 in 90 minuti equivale a riscoprire la feli*cità di questo mondo. L’errore più grande, adesso, sarebbe illudersi che la riabilitazione sia compiuta. Come dopo il 3*0 in Coppa Italia contro il Link veralten (gelöscht). La Link veralten (gelöscht), tra le altre cose, manca di continuità: per ritenersi guarita dalla strana e perniciosa sindrome di cui è vittima, la squadra di Zac deve infilare una se*rie di risultati positivi, almeno dall’Ajax fino al Bologna, quasi un’impresa mostruosamente proibita per giocatori vittime di incomprensibili amnesie e umanissime paure. Pure contro il Ge*noa i (due) gol presi sono figli di disattenzioni: collettive nel caso della prima rete, soggettive in occasione della seconda. Non steccano solo gli ul*timi arrivati, ma anche i senatori: Candreva che si cambia le scarpette e lascia in dieci la Juve, Diego che non copre lo spazio del compagno as*sente, Buffon che “cilecca” come un Van der Saar qualsiasi sul tirocross di Mesto. Tu quoque, Gigi. Disagi che costano gol, punti, serenità. Però il pri*mo gol di Del Piero, generato da un dialogo sopra i massimi sistemi con Diego, rassicura sul fatto che la qualità c’è e non tutti hanno dimenticato come si gioca a pallone. Non sappiamo se abbia ragione Zac quando so*stiene che meglio della Juventus ci sia solo l’In*ter, di certo è difficile immaginare peggio al peg*gio. Ed è anche difficile non soffermarsi sul di*scorso illuminante che il presidente Blanc ha pro*nunciato al Club Day: la sottolineatura del calcio sostenibile, la celebrazione del nuovo stadio, il ri*chiamo ai conti «che sono a posto», la vicinanza «da oltre ottant’anni» della proprietà. Ometten*do il resto. Tutto bello, se si vince però.
 
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Alex, ma che mi combini?

Mosca bacchetta il capitano bianconero

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445 presenze con la maglia bianconera, sempre onorata con impegno e dedizione, senza nemmeno scappare davanti all'onta della B: Alessandro Del Piero è un pezzo importante della storia juventina. Il capitano, la bandiera. Per questo personalmente non ho digerito quella "furbata" contro il Genoa e quel rigore inesistente.
Capisco il momento difficile, capisco che in questi frangenti quando devi passare la crisi l'importante comunque è vincere. E lui, da innamorato della Juve e da grande professionista dà l'anima, ma attenzione. Era già successo contro la Lazio, adesso con il Genoa. Lo tocchi, e lui va giù a cercare la punizione o il rigore.

Poi difende ostinatamente la sua posizione sapendo di mentire, anche se domenica sera a Controcampo ha parzialmente ammesso che il rigore non c'era. Così non va. Dite quello che volete, ma a me di Juve-Genoa restano in mente due flash: Del Piero e Buffon, due esempi, due immagini di persone leali, corrette, perbene, positive. Il primo che esulta come un indemoniato dopo aver segnato il rigore della vergogna, l'altro che presa una rete da principiante bestemmia come uno scaricatore di porto. Complimenti, eh?
 
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Bettega: «Mourinho? Ognuno guardi in casa propria»

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l vicedirettore generale della Juve: «Complimenti a lui e all’Inter per la posizione in cui sono. Ma noi non abbiamo mai messo il naso negli errori che capitano ad altri durante le loro partite» TORINO, 15 febbraio - «Quella contro il Genoa è stata una partita nella quale, finalmente, si è saputo reagire alle avversità con un temperamento che credo sia stato apprezzato anche dai nostri tifosi». Il vicedirettore generale della Juventus, Roberto Link veralten (gelöscht), esprime la sua soddisfazione per la vittoria contro il Genoa e, in generale, per la prestazione dei bianconeri. Tra i protagonisti assoluti c'è stato Alex Del Piero che, prima della partita, ha ricevuto proprio da Bettega la maglia celebrativa per le 445 presenze in Serie A con la Juve: «L’ho abbracciato anche dopo, dicendogli che gli darò anche la maglietta per la presenza numero 446, se continua così…», scherza Bettega ai microfoni di Juventus Channel.

RIGORE - Bettega si sofferma poi sul rigore assegnato a Del Piero che ha scatenato molte polemiche: «Sì è parlato di tre fatti nella stessa azione: del fuorigioco di partenza di Alex, e invece la posizione era regolare, del contatto, che c’è stato, e della posizione. In effetti era mezzo metro fuori dall’area, ma la percezione esterna è stata tale che nessuno del Genoa nemmeno ha protestato, quindi era una decisione molto difficile da prendere e si può anche incappare in un errore».

MOURINHO - In particolare, il tecnico dell'Inter, Josè Mourinho, ha attaccato i bianconeri, ma Bettega preferisce guardare oltre: «Le polemiche di Mourinho? Non possiamo che fare i complimenti a lui e all’Inter per la posizione in cui sono. Credo che noi non abbiamo mai messo il naso negli errori che capitano ad altri durante le loro partite e forse sarebbe il caso che anche Mourinho non si preoccupasse degli errori che riguardano altre gare».
 
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Buffon: "Chiedo scusa ma niente lezioni etiche"


"Ho sbagliato e chiedo scusa. Però sia chiaro che da un certo punto di vista non accetto lezioni etiche da nessuno che non faccia parte di una holding, di una congregazione o della Curia stessa. Se un giorno avrò la fortuna di incontrare Dio, sarà lui a decidere se perdonarmi". Così il portiere della Juve Gigi Buffon ai microfoni di Valerio Staffelli di 'Striscia la Notizia' che gli ha consegnato il tapiro d'oro dopo la bestemmia di ieri nel corso della partita con il Genoa. Il portiere bianconero e della nazionale aggiunge: "Ai giovani bisogna far capire che in Italia l'ipocrisia va bene, ma fino a un certo punto. La vita reale è un'altra. In certi contesti sportivi nei quali si vivono momenti di tensione, credo che possa scappare qualche frase un po' così".
 
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Juve, Amauri e Trezeguet convocati per l'Ajax. Out Cannavaro

Buone notizie in casa Juve. Amauri e David Trezeguet sono stati convocati per la partita contro l'Ajax di Europa League. Non ce la fa Fabio Cannavaro, che rimarrà fuori per un problema di sciatalgia. Confermati i progressi a livello di infermeria.
 
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Legrottaglie: «Con lui si lavora bene. E la Juve risalirà»

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Il centrale bianconero prima della partenza per Amsterdam: «La vittoria con il Genoa ci voleva. Le accuse di Mourinho? Normali, ci teme. Ora sotto con l'Ajax per trovare la continuità. Teniamo all'Europa League»
TORINO, 17 febbraio - Dopo Gigi Buffon e Alex Del Piero, anche Nicola Legrottaglie torna sulla vittoria in campionato contro il Genoa. E come i più anziani colleghi, anche il difensore centrale della Juve è convinto che quello di domenica sia stato il successo della svolta. Legrottaglie ha parlato poco prima di imbarcarsi sull’aereo che porterà la squadra ad Amsterdam, dove domani sera è in programma l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League contro l’Ajax.

POLEMICHE - «La vittoria col Genoa ci voleva proprio - dice il centrale bianconero -. È stata importante per ritrovare fiducia nei nostri mezzi». Nessun accenno alle polemiche innescate dal Genoa - nella fattispecie dall’allenatore Gasperini e dal presidente Preziosi - sul discusso (e in effetti inesistente) rigore che ha regalato la vittoria alla Juve. Garbata risposta, invece, alle accuse alla Juve lanciate dal tecnico dell'Inter José Mourinho in relazione allo stesso episodio: «Le dichiarazioni di Mourinho? Sono normali. Tra Juve e Inter c'è grande rivalità E poi noi siamo una grande squadra e le grandi squadre fanno sempre paura».

EUROPA LEAGUE - Legrottaglie pensa piuttosto al prossimo impegno contro i Lancieri olandesi: «Ora sotto con l’Ajax - carica - per ritrovare la continuità che finora ci è mancata. L’Europa League? Basta vedere i nomi delle partecipanti per capire che è una competizione prestigiosa. L’attacco dell’Ajax è forte? Lo è anche il nostro». Infine, un bel complimento ad Alberto Zaccheroni: «Con lui stiamo lavorando bene e in modo sistematico con l’obiettivo di risollevare la stagione».
 
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Diego carica la Juve: "In Europa League con l'Ajax vinciamo noi"

Dopo la ripresa in campionato, si cerca il risultato anche giovedì in Olanda.

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Diego

Vincere appaga. Ma una volta non basta a Diego, che ha scelto la Juventus in prospettiva per affermarsi a livello europeo nella massima competizione. Quella da cui la sua Juventus è stata esclusa in modo indimenticabile. Ora c'è l'Europa League da disputare e l'avversaria stavolta è l'Link ist nicht mehr aktiv.. "Andiamo là per vincere - dice Diego sul suo sito -. Abbiamo passato una fase che non ci ha dato i risultati che speravamo, ma entrare in campo per una partita di una competizione differente è sempre una buona motivazione. Sarà un incontro difficile. L'Ajax è una squadra forte e sta attraversando una fase ottima nel campionato olandese. Ma dobbiamo confidare in noi stessi e abbiamo le risorse per vincere".


RIGORE - Anche Nicola Legrottaglie dice la sua e loda la terapia Zac. "La vittoria col Genoa ci voleva proprio - dice il centrale bianconero -. E' stata importante per ritrovare fiducia nei nostri mezzi". Nessun riferimento alle polemiche scatenate dal rigore concesso per un presunto fallo su Del Piero e che ha scatenato l'ira di GianPiero Gasperini. "Le dichiarazioni di Mourinho? Sono normali. Tra Juve e Inter c'è grande rivalità E poi noi siamo una grande squadra e le grandi squadre fanno sempre paura".

EUROPA LEAGUE - "Ora sotto con l’Ajax - aggiunge - per ritrovare la continuità che finora ci è mancata. L’Europa League? Basta vedere i nomi delle partecipanti per capire che è una competizione prestigiosa. L’attacco dell’Ajax è forte? Lo è anche il nostro". Link ist nicht mehr aktiv..
 
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Zaccheroni: Europa League? Ci aiuterà a tornare vincenti

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L'allenatore della Juve: «Certo toglie qualcosa a livello di forze, ma noi dobbiamo ritrovare una mentalità vincente. Ora dobbiamo accelerare: inanelliamo una serie di risultati positivi»
AMSTERDAM, 17 febbraio - «L'Europa League? Certamente toglie qualcosa in forze, ma aiuta a vincere. Dobbiamo tornare alla mentalità vincente e i grandi avversari come l'Ajax possono aiutarci. A patto di non pretendere miracoli e di compiere un passo alla volta». Così Alberto Zaccheroni alla vigilia del match di Europa League con l'Ajax.

L'AVVERSARIO
- Gli avversari hanno un nome altisonante e una grande storia alle spalle: «L’Ajax ha un gioco consolidato, che viene praticato anche dai più piccoli. È una vera e propria scuola di calcio e ho grande rispetto per questa squadra: non perde da diciassette gare, ha il miglior attacco e la seconda miglior difesa del campionato e ha ottime individualità»

LA RICERCA DEL RISULTATO
- Il tecnico olandese ha fatto i complimenti alla Juve, dicendo che ha visto una sqaudra che cerca sempre il risultato: «Tanti ritengono che se una squadra cerca di giocare non sia positivo, io penso il contrario e dunque prendo le parole di Jol come un complimento. Non abbiamo comunque giocato bene finora, in rapporto alla qualità e allo spessore di questa squadra. Possiamo fare meglio e stiamo cercando di ripristinare le qualità di tutti gli elementi».

STRISCIA POSITIVA
- Ecco la ricetta di Zac per risalire la china: «Dobbiamo inanellare una serie di risultati. Il lavoro settimanale può incidere notevolmente, anche se in questi giorni l’obiettivo è preparare le quattro partite che ci attendono. Dobbiamo crescere giocando, non allenandoci. Cerchiamo di stabilire cosa è mancato, dove migliorare. I mezzi sono tali da poter migliorare anche senza la settimana tipo. Sono curioso, come tutti, e so che in ogni percorso ci sono rallentamenti. Li metto in preventivo, a patto di riuscire ad accelerare subito».

LA CRESCITA
- Il tecnico non ha dubbi, la Juve deve crescere: «Sono molto fiducioso, per due motivi: la valutazione tecnica dell’organico e l’attenzione che mi è stata data. I giocatori ascoltano e in campo fanno ciò che viene chiesto loro. Ora devo essere bravo a mantenere questa attenzione, perché nella quotidianità si rischia che diminuisca».
 
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Juve, Amauri è senza pace

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Ha finito il digiuno, ma l'ansia resta: «Non sono contento». L'attaccante brasiliano ha ritrovato il gol, non il sorriso: «Col Genoa è stato soltanto l'inizio». E quei gossip maligni non lo aiutano
AMSTERDAM, 18 febbraio - Neppure il ritorno al gol dopo 109 giorni di digiuno ha restituito il sorriso sul volto di Amauri. La gioia di domenica ha ben presto lasciato spazio alla rab*bia, covata per mesi: il brasiliano non trova pace, prima di tutto con se stesso, è un bianconero triste, quasi avvilito. L’attaccante non ha digeri*to le critiche che gli sono piovute ad*dosso negli ultimi tempi, ha cercato sempre di dare il massimo e il fatto di non riuscirci lo ha scosso, consape*vole di non essere stato all’altezza delle aspettative che la società e i tifosi avevano riposto in lui. «Non so*no contento» sussurra quasi infasti*dito all’arrivo all’aeroporto di Tori*no. Non vuole parlare, o almeno vor*rebbe esprimersi soltanto in campo segnando. Eppure, anche la rete con*tro il Genoa non gli ha restituito la serenità. «Il gol? E’ soltanto l’ini*zio.... ».

FIDUCIA - Il bomber ritrovato si iso*la poi con le cuffie dell’ipod, al suo fianco Diego scherza e Felipe Melo chiacchiera tranquillamente, un’im*magine diversa di un Brasile allegro e spensierato. Amauri, invece, di pensieri ne ha tanti, troppi, non ul*timi i gossip che si sono diffusi sul suo conto nelle ultime settimane. Non si sente fuori dalla crisi, la fame è ancora tanta, la voglia di riuscire diventa quasi un’ossessione e la pau*ra di non farcela rischia di frenarlo. Sa di avere la fiducia di Alberto Zac*cheroni, che nello stesso tempo però non è stato tenero con lui. Il tecnico gli ha chiesto di puntare più sulla qualità che sulla quantità, ma lo ha assolto assicurando che con lui in campo la squadra non gioca mai in dieci uomini. «E’ un giocatore che è arrivato alla Juve mostrando qua*lità importanti, non per raccoman*dazione. E adesso ha bisogno del so*stegno degli altri: uno riesce a fare solo quello che gli altri gli consento*no di fare». Come dire, pur con tutte le sue responsabilità, Amauri ha avuto pochi rifornimenti e, senza palloni, è difficile fare gol.

RESPONSABILITA’ - Analizzando però la stagione del brasiliano emer*ge una verità di fondo. Amauri si è ritrovato a dover gestire una serie di responsabilità alle quali non era pre*parato. Con Alessandro Del Piero, David Trezeguet e Vincenzo Ia*quinta che per infortuni vari hanno trascorso parecchio tempo in infer*meria, avrebbe dovuto essere lui il trascinatore dell’attacco, il punto di riferimento della squadra, con l’ag*gravante di un collettivo che giocava male e che aveva bisogno di un cam*pione per uscire dalla crisi, come lo è stato il capitano domenica. L’invo*luzione del suo gioco ha invece dimo*strato che probabilmente non riesce a reggere la pressione psicologica di una grande squadra. Del resto, la Juventus è il primo club di alto livel*lo nel quale gioca e non si è ancora abituato a superare certi scogli.
 
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La Juventus espugna Amsterdam grazie ad un doppio Amauri. Finisce 2-1 per i bianconeri la sfida con l'Ajax

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L'attaccante si sblocca anche in Europa segnando due reti di testa. I lancieri erano andati in vantaggio al 17' con un contropiede di Sulejman. Del Piero show su entrambe le marcature bianconere. Ora gli ottavi di Europa League sono più vicini. In campo anche Trezeguet negli ultimi dieci minuti. Palo di De Jong al 78'. Rosso a Salihamidzic nel recupero

AMSTERDAM, 18 febbraio - Del Piero crea, Amauri concretizza. La vittoria della Juventus ad Asmterdam porta la firma dei due attaccanti bianconeri. Nell'andata dei sedicesimi di finale di Europa League, la squadra di Zaccheroni parte male, andando sotto al 17' a causa di un gol dell'attaccante Sulejmani in contropiede (Zebina e Buffon non incolpevoli). La Juventus soffre dietro anche a causa di uno Zebina a dir poco sbadato e un'avversaria in grado di regalare velocità ed imprevedibilità con le giocate del gioiello Suarez.

DEL PIERO, CHE SPETTACOLO! - La Juve ha però il merito di continuare a crederci e a tenere testa ai lancieri soprattutto in mezzo al campo. Zaccheroni chiede ordine e calma e la squadra lo ripaga subito al 31' con il pareggio firmato Amauri su assist di De Ceglie. Nell'occasione del gol è degna di nota una super giocata di Del Piero che regala un tunnel e un assist di tacco.

SUPER AMAURI - Il pareggio regala nuove energie alla Juve che nella ripresa lascia negli spogliatoi Zebina e propone al suo posto Grygera. L'Ajax continua ad insistere e mantiene un pressing costante ma i bianconeri sono pronti a ripartire e al 58' mettono la freccia andando ad infilare ancora una volta la porta avversaria. Il merito è tutto di Amauri, bravo a sfruttare al meglio con un perentorio stacco di testa un assist al bacio di Del Piero.

PALO PER L'AJAX - Il vantaggio costringe l'Ajax a buttarsi tutto in attacco alla disperata ricerca di un pari e permette alla squadra di Zac di ripartire in contropiere. Il risultato, nonostante un palo colpito da De Jong al 78' minuto, non cambierà più. Da segnalare l'ingresso in campo negli ultimi dieci minuti di Trezeguet, al posto di un deludente Diego. Nel recupero rosso diretto a Salihamidzic, appena entrato in campo, per un'entrata scomposta su un avversario a metà campo.
 
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La Juve Osa Ribery+Higuain
Higuain-Real Madrid, aria di rottura: Juve in agguato

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L'attaccante dato segni di insofferenza, ha rifiutato - per la seconda volta - una proposta di rinnovo contrattuale. Sul giocatore anche il Manchester City di Mancini. L'alternativa è Pazzini
TORINO, 5 marzo - Non soltanto Ribery. Tra i nomi di spicco accostati ai progetti della Juventus che verrà, quella in versione 2010- 2011, figura anche il forte attaccante argentino Gonzalo Higuain. El Pipita, così come è soprannominato sin da piccolo ( il padre Jorge, ex difensore di River Plate e Boca Juniors era chiamato El Pipa) è infatti in rotta di collisione con il Real Madrid: ha dato segni di insofferenza, ha rifiutato - per la seconda volta - una proposta di rinnovo contrattuale. Il bomber, autore di 16 gol in questo campionato, spara alto e chiede la bellezza di oltre 8 milioni di euro a stagione. Cifra stratosferica che difficilmente riuscirà ad ottenere da chicchessia, ma è evidente che questo tipo di atteggiamento sia figlio d’una forte volontà di cambiamento.

LA CONCORRENZA - Su Higuain è fortissimo l’interesse del Manchester City di Roberto Mancini, tuttavia stando alle indiscrezioni pervenute dalla Spagna, anche la Juventus sarebbe in lizza per il colpaccio. Si tratterebbe ovviamente di una operazione difficile e particolarmente onerosa ( al lauto ingaggio del giocatore si aggiungono gli oltre 30 milioni di euro che il Real chiede per il cartellino), ma che potrebbe risolvere per anni il problema dell’attacco bianconero. Higuain, del resto, ha appena 22 anni ed è uno dei migliori talenti in circolazione, tra i più forti nel suo ruolo: senso del gol, dinamicità, buona tecnica, buona capacità di tiro, prestanza fisica.

L’ALTERNATIVA - Higuain si colloca dunque ai primi posti delle preferenze dei dirigenti del club di corso Galileo Ferarris, in buona compagnia con l’italiano ( e più accessibile) Giampaolo Pazzini. Il blucerchato è sul taccuino bianconero da tempo e i contatti con la Sampdoria sono già stati avviati: in questo caso la valutazione di base si aggira intorno ai 25 milioni di euro, cifra decisamente più abbordabile. Ed è stato possibile registrare anche le prime importanti aperture da parte del giocatore.
 
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