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Crisi Juve: la parola ai tifosi
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Ieri pomeriggio abbiamo ricevuto una mail inviata da un gruppo di tifosi della Juventus che affronta il tema del momento difficile della squadra. La pubblichiamo molto volentieri soprattutto per i toni pacati che vorremmo sempre vedere in tutte le discussioni.
"Gent. Direzione,
Da semplici tifosi e amanti dei colori bianconeri scriviamo questa lettera aperta, per esprimere civilmente e pacificamente il nostro profondo e amaro dissenso riguardo l'attuale situazione in cui versa la Juventus F.C..
Pur riconoscendo quanto di buono creato da questa dirigenza nell'arco di 4 anni, ci troviamo costretti a cercare di rendere pubblica la nostra posizione. Crediamo di esserne legittimati, se non altro per il contributo che diamo ogni giorno alla nostra amata società acquistando biglietti per lo stadio, abbonamenti TV, magliette, gadgets, bandiere, sciarpe e quant'altro.
Reputiamo se non essenziale quanto meno importante il nostro apporto e i nostri sacrifici, a maggior ragione in un periodo di crisi come questo, quando pur facendo fatica a tirare avanti si trovano lo stesso i soldi per pagare un abbonamento o un biglietto. Chiediamo solo di avere uno spazio pubblico tramite il quale mandare un messaggio, dissociandoci da qualsiasi forma di gruppo organizzato, fan-club o altro.
Il nostro fine non è quello di distruggere, di insultare, di "rovinare" o anche solo di ferire qualcuno o qualcosa, ma semplicemente quello di concorrere all'individuazione di una soluzione, di avere un ruolo, anche fosse solamente quello di portatori di un'idea, che non abbiamo la presunzione di imporre come giusta.
Scriviamo questa lettera da singoli tifosi, ma crediamo di cristallizzare, se non altro in parte, un pensiero comune ai 14 milioni di supporters bianconeri sparsi in tutta la penisola, dei quali, tuttavia, non possiamo essere portavoce né rappresentanti.
Scriviamo per contrastare l'immobilismo e la mancanza di polso che ogni settimana abbiamo sotto gli occhi, o perché così è realmente, o perché così ci sembra.
Scriviamo perché non ci riconosciamo né nei c.d "ultràs", né negli uomini di potere della Juventus e siccome non c'è altro modo per "far parlare" all'unisono le moltissime persone che non rientrano in queste due categorie, abbiamo scelto questo...sperando che molti condividano il nostro pensiero.
Non riusciamo a concepire l'adozione di due pesi e di due misure differenti nei confronti dei nostri due ultimi allenatori: Claudio Ranieri, esonerato a due partite dal termine della stagione per salvaguardare il secondo posto in campionato, dopo aver comunque regalato soddisfazioni in ambito europeo (vittoria contro il Real Madrid ed uscita a testa alta contro il Chelsea) e Ciro Ferrara, confermato ulteriormente dopo l'eliminazione ai gironi di Champions League e l'attuale 5° posto in campionato, nonostante gli fosse stata data "un'ultima chance" in data 2 Novembre 2009. Sono passati mesi e le sconfitte sono state ben sei, molte delle quali, bisogna ammetterlo, imbarazzanti.
Crediamo che i "jolly" siano finiti ormai da un pezzo.
I risultati calcistici sono frutto di un lavoro di squadra, che se dovesse essere riassunto in percentuali, potrebbe figurare cosi: 60% Giocatori, 30% Allenatore, 10% Società.
Se uno di questi tre fattori non funziona, tutto il resto lavora sotto regime.
E' chiaro a tutti che la soluzione più semplice non sia il cambiare 25 giocatori, ma cambiare il singolo allenatore, che peraltro non è certamente l'unico responsabile dell'andamento negativo ( allenatore al quale siamo e saremo sempre legati da profonda ammirazione per i risultati ottenuti da calciatore nonché per l'impegno che dimostra quotidianamente).
Infatti cerchiamo di andare oltre, visto che l'attuale dirigenza continua a confermare il tecnico e, sinceramente, non riusciamo a capirne il motivo, che forse sarà stato spiegato agli Spett. Consiglieri di Amministrazione...ma a noi tifosi no.
Ci sembra che il problema sia più ampio.
Non avendo dati, progetti o esternazioni da valutare, ci siamo fatti l'idea che l'attuale plenipotenziario, Jean-Claude Blanc, sia un ottimo amministratore ed economo strictu sensu, ma non un altrettanto abile Presidente.
Continuiamo a domandarci perché questa carica non sia stata affidata e non possa esserlo nell'immediato a (tanto per fare dei nomi) Giampiero Boniperti o, ancor meglio, ad Andrea Agnelli, uomini dalla sicura e accertata competenza calcistica e "juventinità"; senza nulla togliere all'attuale presidente, che ha dimostrato grande lungimiranza e sarà ricordato come il presidente che ci ha regalato uno stadio degno da Juventus. Onore al merito. Sarebbe da ipocriti annacquare il bello solo per dare risalto al brutto.
Sia ben chiaro: non è nostro obiettivo giudicare o inquisire (non crediamo che sia una bazzecola svolgere determinati mestieri), ma semplicemente esprimere la nostra opinione, come può fare un giornalista o un opinionista.
Siamo sconcertati dalla naturalezza con la quale viene accolta questa situazione. La Juventus al 5° posto è fantascienza, a maggior ragione tenendo conto che una squadra con la rosa inferiore a questa l'anno scorso arrivò seconda, ed il terzo posto sembrava a tutti una "eresia".
Non riusciamo a capire l'utilità e i margini di effettività dell'ingresso di Roberto Bettega in società e temiamo che sia stato solo un palliativo per placare il malessere dei tifosi.
La situazione sembra ormai precipitare. Se non si agisce subito sarà poi troppo tardi.
Da tifosi possiamo dirVi che siamo pronti ad aspettare per tornare al vertice, a pazientare ancora per poter vedere un trofeo alzato al cielo.
A credere nei vostri progetti, che vorremmo tanto fossero i NOSTRI. Questo a patto che ci sia chiarezza. Se c'è un progetto: bene, che venga comunicato. Nulla fomenta l'impazienza e lo sconforto come il non sapere dove si sta andando. Se il progetto si limita al vivere alla giornata allora non siamo d'accordo. Peggio, se il progetto ha dimostrato di non essere all'altezza, che sia rivisto, discusso, cambiato.
Prima di concludere, ci teniamo a precisare che non è assolutamente nei nostri desideri un cambio di proprietà, più che altro un cambio di guida.
Saremo sempre legati alla Famiglia, soprattutto per la profonda ammirazione e l'immenso rispetto che deve essere portato al membro forse più illustre.
Un uomo capace di dire: "Nei momenti difficili di una partita, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capa*cità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti". Questo ci manca. Tantissimo.
Speriamo che le nostre parole non vengano fraintese, così come le nostre critiche. Confidiamo nell'intelligenza dei nostri destinatari, che sapranno intendere il vero senso di questa lettera. Nelle vittorie saremo allo stadio ad esultare, ad invocare i nostri beniamini, ad incitare e ringraziare tutti Voi.
Nelle sconfitte saremo tristi e delusi, amareggiati, arrabbiati. Saremo in protesta fuori dallo stadio o per le strade.
Ma ricordatevi una cosa: nel bene e nel male ci saremo. A gioire saremo in 14 milioni.
A piangere e cercare una soluzione saremo altrettanti.
La Juventus non sarà mai sola.
K.
P.S. Chiediamo e speriamo che questa lettera non rimanga una delle tante inviate e mai lette.
Vorremmo che le fosse dato il giusto rilievo, per questo ci rivolgiamo a Voi, nella speranza che entrambi possiamo trarre giovamento dalla sua resa pubblica.
Grazie."
Lettera dei tifosi inviata alla redazione di Eurosport !