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Juve, dopo la vittoria col Genoa serve continuità
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Tre punti fondamentali per la classifica innanzitutto, poi per il morale, poi per Amauri che non segnava da quasi quat*tro mesi, poi per Del Piero che ha messo insieme una doppietta, poi per la gente che si era stanca*ta persino di contestare, poi per l’Europa League, in calendario giovedì
ROMA, 15 febbraio - La prima vittoria della gestione Link veralten (gelöscht) non è stata nulla di trascendentale, anzi è sca*turita da un rigore che non c’era, però è servita. Per la classifica innanzitutto, poi per il morale, poi per Amauri che non segnava da quasi quat*tro mesi, poi per Del Piero che ha messo insieme una doppietta, poi per la gente che si era stanca*ta persino di contestare, poi per l’Europa League, in calendario giovedì. Un segnale tenue, ma pur sempre un segnale: del resto, per chi non vince*va in campionato dal 6 gennaio e nelle ultime 8 partite aveva conquistato appena 5 punti, strap*parne 3 in 90 minuti equivale a riscoprire la feli*cità di questo mondo. L’errore più grande, adesso, sarebbe illudersi che la riabilitazione sia compiuta. Come dopo il 3*0 in Coppa Italia contro il Link veralten (gelöscht). La Link veralten (gelöscht), tra le altre cose, manca di continuità: per ritenersi guarita dalla strana e perniciosa sindrome di cui è vittima, la squadra di Zac deve infilare una se*rie di risultati positivi, almeno dall’Ajax fino al Bologna, quasi un’impresa mostruosamente proibita per giocatori vittime di incomprensibili amnesie e umanissime paure. Pure contro il Ge*noa i (due) gol presi sono figli di disattenzioni: collettive nel caso della prima rete, soggettive in occasione della seconda. Non steccano solo gli ul*timi arrivati, ma anche i senatori: Candreva che si cambia le scarpette e lascia in dieci la Juve, Diego che non copre lo spazio del compagno as*sente, Buffon che “cilecca” come un Van der Saar qualsiasi sul tirocross di Mesto. Tu quoque, Gigi. Disagi che costano gol, punti, serenità. Però il pri*mo gol di Del Piero, generato da un dialogo sopra i massimi sistemi con Diego, rassicura sul fatto che la qualità c’è e non tutti hanno dimenticato come si gioca a pallone. Non sappiamo se abbia ragione Zac quando so*stiene che meglio della Juventus ci sia solo l’In*ter, di certo è difficile immaginare peggio al peg*gio. Ed è anche difficile non soffermarsi sul di*scorso illuminante che il presidente Blanc ha pro*nunciato al Club Day: la sottolineatura del calcio sostenibile, la celebrazione del nuovo stadio, il ri*chiamo ai conti «che sono a posto», la vicinanza «da oltre ottant’anni» della proprietà. Ometten*do il resto. Tutto bello, se si vince però.