Facchetti a Mazzei: «Non li devono fare i sorteggi...»
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Calciopoli, nuova intercettazione trascritta dai legali di Moggi. A parlare sono l'ex presidente dell'Inter e l'allora designatore degli assistenti di gara alla vigilia della partitissima con la Juve che terminerà 2-2
MILANO, 6 aprile - «Sceglili bene per domenica sera eh..». «Il n.1 e il n.2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta». A parlare sono, nell'ordine, l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti, e l'allora designatore degli assistenti di gara, Gennaro Mazzei. È il 25 novembre del 2004 e l'argomento della telefonata è la designazione in vista della partitissima Inter-Juventus, 13/a di campionato, che si svolgerà tre giorni dopo e terminerà 2-2. Non erano solo gli arbitri dunque, la preoccupazione dei dirigenti che parlavano con i designatori prima delle partite, ma anche i guardalinee. E prima del sorteggio che li riguardava, i nomi erano già noti. È quello che si desume da un'altra delle decine di telefonate, inedite, che i legali di Luciano Moggi hanno trascritto dai file audio del processo Calciopoli e di cui chiederanno l'acquisizione al Tribunale di Napoli.
LE "RICHIESTE" - Facchetti cerca anche di insistere perché come arbitro venga designato il "n.1", probabilmente Pierluigi Collina, ma Mazzei è scettico, in quanto questa volta «il sorteggio lo fa un giornalista...». Alla fine la gara sarà diretta da Pasquale Rodomonti.
LA TELEFONATA - Ecco la trascrizione integrale della telefonata
Mazzei - Sono in macchina che vado a Coverciano..
Facchetti - Sceglili bene per domenica sera eh..
Mazzei - Il n.1 e il n.2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta
Facchetti - Ivaldi e Pisacreta?
Mazzei - Eh sono il n.1 e il n.2
Facchetti - Si certo, e il n.1 degli arbitri..
Mazzei - Eh si, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il n.1..
Facchetti - Non li non devono fare i sorteggi, ci devono..
Mazzei - Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna
Facchetti - Ma dai..
Mazzei - Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte...
:emoticon-0179-headb:emoticon-0179-headbaltrimenti avremmo inquisito anche l’Inter e altri club»
questa e`bella:
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Ragazzi, stanno uscendo notizie da tutte le parti, che riguardano Calciopoli...
Morescanti: «Quei pedinamenti archiviati dalla Figc»
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L'avvocato dellarbitro De Santis rivela: «Borrelli ignorò gli atti del processo Telecom. Tavaroli e Cipriani dissero sotto giuramento che fu l’Inter a ordinare le indagini su De Santis, Ceniccola, Fabiani e Bergamo»
TORINO, 7 aprile - Le nuove intercettazioni di calciopoli, quelle ignorate dagli inquirenti ed emerse in questi giorni grazie al lavoro della difesa di Luciano Moggi, hanno ricordato a Silvia Morescanti un’altra vicenda in cui degli atti processuali vennero ignorati da chi doveva indagare per la giustizia sportiva. Avvocato romano, difensore, fra gli altri, dell’ex arbitro Massimo De Santis, la Morescanti ha una storia da (ri)raccontare in questi giorni di nuova luce su vecchie vicende. «Il fatto che molte intercettazioni siano state escluse dall’inchiesta fa indubbiamente pensare. Più o meno come pensai quando mi accorsi che l’ufficio indagini della Figc era in possesso di atti processuali nei quali si diceva che molti arbitri furono pedinati per ordine di Moratti e da quegli atti non nacque nulla».
Ci spieghi meglio.
«Si tratta di documenti che arrivarono a Francesco Saverio Borrelli nell’aprile del 2007 quando il pm era a capo dell’ufficio indagini della Figc. Erano atti del processo Telecom che la Procura di Milano aveva trasmesso a Borrelli. Lo venni a sapere quando, quegli stessi documenti, li richiesi e in seguito li acquisii io stessa, che in quel processo rappresentavo molti degli ex arbitri pedinati ».
Pedinati da chi?
«Secondo quanto deposto dagli allora indagati ora imputati Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani fu lo stesso Massimo Moratti a ordinare il pedinamento di una serie di arbitri, assistenti e dirigenti fra cui De Santis e Ceniccola, l’ex designatore Bergamo, l’ex dg del Messina Fabiani. Secondo quanto riportato negli atti, il patron interista chiese di verificare i movimenti degli arbitri, sospettando che ci fosse qualcuno o qualcosa che poteva controllarli o che, in qualche modo, potesse danneggiare l’Inter».
E questi controlli come avvennero?
«Attraverso pedinamenti, controlli dei conti bancari e dei tabulati telefonici. In pratica venivano verificate tutte le telefonate partite o arrivate alle utenze dei “pedinati” per capire con chi parlavano. E chi pedinava, per evitare di essere intercettato a sua volta, faceva uso di schede telefoniche svizzere».
Chi pagò quelle indagini?
«Secondo quanto affermato da Tavaroli e da Cipriani le fatture furono saldate dalla Pirelli, perché Moratti e l’Inter non dovevano assolutamente comparire».
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