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Calciomercato

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Juve, il colpo è Grosso

La Juve domani chiude per l’azzurro. Ferrara allenerà la difesa di Lippi

Saldi per tutti, altrimenti non si fanno affari. Nell’ultima settimana di mercato gli incontri s’intensificano, le trattative decollano e i giocatori sono costretti a pronunciarsi. Il classico «grazie, ci penserò» non è più consentito, chi accetta di andarsene ha la possibilità di riscattarsi, chi resta contro il volere della società corre il rischio di restare fino a gennaio a guardare gli altri giocare. Inter, Juventus e Milan stanno mettendo a punto le ultime mosse. I bianconeri hanno dato appuntamento al Lione per domani a Montecarlo, dov’è in programma il sorteggio di Champions, per parlare di Grosso, l’Inter è in balia delle bizze di Sneijder, mentre il Milan è prigioniero di Oddo: se lui non accetta di andarsene al West Ham, non arriva nessuno.
Le ore passano e tutto diventa più difficile. La Juventus ha intanto abbandonato la pista Rafinha per puntare tutto su Grosso.

Il problema è convincere il Lione a non sparare alto per un giocatore che gioca poco e che gli costa più di 5 milioni a stagione. Blanc punta a prenderlo a parametro zero o con un indennizzo molto basso, al massimo un milione e mezzo di euro. Il giocatore vuole trasferirsi a Torino a tutti i costi ed è entusiasta di ricongiungersi ai compagni di Nazionale Cannavaro e Chiellini. Lippi al solo pensiero già si frega le mani: la difesa bianconera, infatti, sarebbe quasi identica a quella azzurra, manca soltanto il milanista Zambrotta. Se Alessio Secco riuscirà a convincere il Lione a lasciargli il giocatore, Molinaro prenderà la via di Napoli. Altrimenti la rosa resterà così com’è. Il prestito di Yago al Bari, ufficializzato ieri, diventerà così l’ultima operazione di questa sessione di mercato.

L’Inter, invece, anche ieri è rimasta attaccata al telefono nella speranza di ricevere buone notizie da Madrid. I dirigenti del Real stanno facendo di tutto per convincere Sneijder a trasferirsi alla Pinetina. Ieri hanno addirittura convocato l’olandese negli uffici del Bernabeu insieme al tecnico Pellegrini e dopo due incontri intervallati da una pausa pranzo l’hanno minacciato di metterlo fuori rosa. Il giocatore ha però continuato a rifiutare qualsiasi ipotesi di trasferimento, non tanto per i soldi ma per ragioni di cuore. Nella sua vita, infatti, è da poco entrata una ragazza che lavora all’interno della struttura del Real Madrid. L’Inter continua a credere che l’affare si farà, ma per non correre il rischio di trovarsi senza un trequartista ha iniziato a battere strade alternative. Branca ha preso informazioni su Pandev, ma la Lazio vorrebbe inserire Materazzi nell’affare, scambio che non sembra assolutamente fattibile perché Mourinho non vuole privarsi del difensore e Matrix non vuole andare a Roma. Con Pradè, invece, si è parlato di Julio Baptista, la vera alternativa a Sneijder: già oggi potrebbe esserci un incontro. Il brasiliano potrebbe cambiare maglia a titolo definitivo per 8 milioni.

A breve, in compenso, dovrebbe accasarsi al Genoa Amantino Mancini, mentre Obinna oggi farà le visite mediche per il Malaga e Rivas farà la stessa cosa con il Livorno. Spinelli inoltre si è assicurato anche Mozart del Palmeiras.

Il Milan ha una grana da risolvere e riguarda il futuro di Massimo Oddo. Leonardo preferirebbe un altro giocatore ma se lui non accetta di andarsene non arriva nessuno. Il Milan ha individuato almeno quattro giocatori che potrebbero rinforzare le corsie laterali: piacciono Zaccardo del Wolfsburg, Adriano del Siviglia, Rafinha dello Schalke e Behrami del West Ham. Quest’ultimo potrebbe essere una valida contropartita tecnica se Oddo accettasse di trasferirsi in Inghilterra. Galliani non fa pressioni ma si cautela, l’ideale sarebbe ottenere un prestito. La pista De Silvestri alla fine è sfumata proprio per ragioni economiche: la Fiorentina ha infatti versato sei milioni di euro alla Lazio. Ieri i viola hanno ufficializzato l’affare e Corvino ha annunciato di avere a disposizione ancora 10 milioni. Pensando al mercato dei diretti concorrenti verrebbe da dire: beato lui!
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Sneijder: il giorno della verità

Ultima chiamata Inter: pronto Baptista

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L'ultimo tentativo lo effettuerà il suo agente, Soren Lerby: nel caso l'opera di convincimento non funzioni, Wesley Sneijder resterà definitivamente un giocatore del Real Madrid e lascerà la maglia numero 10 dell'Inter a Julio Baptista, per il quale esiste già un accordo di massima tra i nerazzurri e la Roma su una base di 8 milioni che potrebbero essere integrati anche dal prestito di un giocatore: improbabile Suazo, c'è l'ipotesi Mancini.
Il procuratore dell'olandese ribelle cercherà di fare leva su motivazioni oggettivamente poco trascurabili. La prima è quella riguardante il contratto: bonus e premi compresi, Lerby è riuscito a spuntare con l'Inter un quadriennale da poco più di 4 milioni all'anno, accordo che significherebbe per Sneijder un notevole aumento di stipendio rispetto a quanto percepito oggi nel club blanco. Inoltre, l'aspetto tecnico: a Madrid un Pellegrini da convincere, da "riconvertire" nei propri confronti; a Milano, Mourinho che ha più volte manifestato la sua stima per Sneijder e che ha esplicitato la necessità di avere un giocatore delle sue caratteristiche per completare il puzzle Inter. Un Mou che offre un probabile, probabilissimo posto da titolare contro una prospettiva da "riserva della riserva". Nell'anno del mondiale, può essere un clamoroso harakiri. C'è di mezzo, a quanto pare, anche una nuova fidanzata, una bella giornalista spagnola che nel cuore di Sneijder ha preso il posto della moglie olandese, da cui ha recentemente divorziato. Ammesso che questo possa essere un deterrente, Lerby ricorderà forse al suo assistito che la tratta Milano-Madrid non fa parte di quelle intercontinentali.

L'Inter attenderà gli sviluppi allacciandosi il paracadute dietro le spalle. O gli scenari cambiano alla svelta, oppure si chiuderà con la Roma per Baptista, che non è esattamente il tipo di giocatore chiesto da Mourinho, ma che può garantire una certa duttilità nei ruoli d'attacco. Rosella Sensi, martedì, ha rilasciato dichiarazioni che hanno fatto intendere come il rapporto tra il brasiliano e la Lupa sia al lumicino. L'accordo c'è e si può essere tranquilli che, in caso di nero su bianco, nessuno punterà i piedi.
 
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Sneijder in sede al Real
C'è aria di sì all'Inter:diablo::diablo::diablo:

Il trequartista olandese nel quartiere generale dei blancos accompagnato dal suo procuratore Lerby: l'impressione è che si sia ormai convinto di passare in nerazzurro


MADRID, 26 agosto 2009 - Wesley Sneijder è da poco entrato nella sede del Real Madrid accompagnato dal suo agente Soren Lerby: siamo all'atto finale della trattativa per il suo passaggio all'Inter, dopo la chiusura del club del tecnico Pellegrini il centrocampista sembra essersi ormai convinto del suo trasferimento alla società di Moratti.
 
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:kez_03::kez_03::kez_03:Sneijder ha detto sì
L'olandese è dell'Inter:DDD:DDD:DDD:DDD


Il trequartista olandese ha accettato: lascia il Real Madrid e firma un quinquennale con i nerazzurri. Il costo dell'operazione dovrebbe aggirarsi sui 15 milioni, l'ingaggio sarà di 4 milioni a stagione

MADRID, 26 agosto 2009 - Wesley Sneijder ormai è un giocatore dell'Inter. L'olandese, dopo un pomeriggio trascorso nella sede del Real Madrid accompagnato dal suo agente Soren Lerby, ha accettato il trasferimento alla corte di José Mourinho. Per lui contratto quinquennale da 4 milioni netti a stagione, mentre l'Inter dovrebbe versare nelle casse dei blancos una cifra vicina ai 15 milioni di euro.
 
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Nuovo colpo Juve: preso RafinhaAllo Schalke 8 mln. Ora tocca a Grosso:whistle2::whistle2:

Nuovo colpo di mercato per la Juventus che, adesso, sarà ancora più brasiliana. Il club bianconero, infatti, ha prelevato dallo Schalke04 il laterale destro Rafinha. Per assicurarsi il 24enne terzino brasiliano, la Juve ha investito 8 milioni di euro. Non è tramontata, comunque, la pista che porta a Fabio Grosso, deciso a lasciare il Lione e a raggiungere a Torino i suoi compagni di nazionale. La trattativa potrebbe chiudersi nelle prossime ore.



Rafinha, dunque, per la felicità di Ferrara che cercava un terzino in grado di supportare la manovra offensiva. E il punto è proprio questo, perché l'esterno dello Schalke, che in molti hanno paragonato a Cafu, è il classico terzino brasiliano, cui piace proporsi con continuità in attacco trascurando magari un poco la fase difensiva.

Una pecca, questa, che non cambia di una virgola una verità universalmente riconosciuta. Che, cioè, Rafinha sia in questo momento uno dei migliori difensori in circolazione. Intanto perché garantisce corsa e qualità. Quindi perché, a 25 anni ancora da compiere (è nato il 7 settembre 1985), il margine di crescita è ancora ampio. Fisicamente non è particolarmente prestante (1.72 per 68 chili), ma questo fa di lui un giocatore rapido, con un bel dribbling, e una discreta capacità di rendersi pericoloso anche nell'area avversaria. Il che, tradotto, significa che come Cafu non segnerà gol a valanga, ma qualche firma sul campionato bianconero la metterà di certo. Lui a destra e Grosso a sinistra. Per mettere le ali alla Juventus.
 
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Juve,conto alla rovescia per Grosso:DDD:DDD:DDD

A Montecarlo l'incontro decisivo

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Dopo il lavoro ai fianchi del Lione del procuratore di Fabio Grosso, Giuseppe Bozzo, adesso scende in campo la Juve che ha intenzione di chiudere la trattativa che dovrebbe riportare in Italia il terzino della Nazionale. L'incontro tra il ds bianconero, Alessio Secco, e il presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, avverà a Montecarlo in occasione dei sorteggi di Champions League. L'obiettivo è chiudere per un milione e mezzo di euro.

Con Grosso a sinistra (e Rafinha a destra), quindi, la Juve si rifà il look anche sulle fasce dopo aver messo pesantemente mano a centrocampo con gli acquisti di Felipe Melo dalla Fiorentina e di Diego dal Werder Brema. Scelto il 4-3-1-2 come modulo base, Ciro Ferrara ha presto capito di avere necessità di maggiore spinta sulle fasce rispetto a quella che possono garantire Grygera (o Zebina, o Caceres) a destra e Molinaro a sinistra. Adesso non resta che perfezionare gli ultimi dettagli e anche sulla corsia mancina la Juve potrà contare su un campione del mondo. Con Buffon e Cannavaro, probabilmente il più grande protagonista in assoluto del Mondiale conquistato in Germania nel 2006.
 
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:kez_03::kez_03:Diego e Melo a rischio:DDD:DDD ma Ferrara ci conta

Domenica la trasferta a Roma

Faceva un certo effetto vedere ieri mattina i due colpi di mercato della Juve correre in disparte a Vinovo per problemi fisici, ma i 50 milioni di euro targati Brasile momentaneamente fuori uso non sono una preoccupazione per i bianconeri. Felipe Melo, fermatosi l'altro giorno per un affaticamento ai flessori della coscia sinistra, sta recuperando e ha lavorato con Gaudino e anche con Diego.

Il fantasista, staccatosi dal gruppo dopo venti minuti di allenamento per un affaticamento muscolare generale, ha tenuto compagnia al connazionale. Entrambi, però, saranno disponibili per il big-match con la Roma. Melo non ha subito lesioni muscolari e se questa mattina non sentirà dolori, potrà debuttare in campionato con la Juve
 
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L'entusiasmo del bianconero Grosso

Il terzino, appena sbarcato a Coverciano, parla della sua nuova avventura alla Juventus​

Fabio Grosso ritorna in Italia dopo la parentesi al Lione. Il terzino campione del mondo parla con soddisfazione del suo trasferimento alla Juventus, avvenuto oggi negli ultimi minuti della finestra di mercato: "Sono molto contento, era quello che volevo. Inizia una nuova avventura insieme a questa grande squadra -ha spiegato Grosso- ora l'obiettivo è vincere il più possibile e dare il massimo per cercare di ottenere il massimo. Diego? E' fortissimo ma non è il solo in squadra".
 
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L'entusiasmo del bianconero Grosso:aha:Be´ per 3 milioni non e´ caro eee!!! anche se batte la panchina riserva o mi sbaglio?:JC_hmmm:
 
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Roma, Ranieri è il nuovo tecnico.

Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Manca ancora l'ufficialità ma ormai ci sono pochi dubbi. Spalletti nelle prossime ore incontrerà la società per la risoluzione del contratto e intanto sta svuotando il suo studio a Trigoria. Segui tutta la giornata in diretta!


ROMA, 1 settembre - Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Manca ancora l'ufficialità ma ormai ci sono pochi dubbi. Spalletti nelle prossime ore incontrerà la società per la risoluzione del contratto e intanto sta svuotando il suo studio a Trigoria. Segui tutta la giornata in diretta!

13.03 SPALLETTI: «HO DATO LE DIMISSIONI E LA SOCIETA' LE HA ACCETTATE»
Il tecnico ha avuto un colloquio di meno di un'ora con la presidente Sensi

12.53 BUFFON: «FELICE DEL RITORNO DI RANIERI»
Il portiere da Coverciano fa gli auguri al nuovo tecnico della Roma

12.30 SPALLETTI A VILLA PACELLI
Il tecnico giallorosso arrivato per incontrare la presidente Rosella Sensi

12.00 E' FATTA: RANIERI ALLA ROMA
L'ex tecnico della Juventus è ormai il nuovo allenatore giallorosso. Manca solo l'ufficialità di G. D'UBALDO

11.46 SPALLETTI A TRIGORIA PER SVUOTARE IL SUO STUDIO
Il tecnico toscano pronto ad andarsene

11.27 RANIERI APPENA USCITO DA VILLA PACELLI
L'ex tecnico della Juventus è arrivato a Villa Pacelli in mattinata ed ha avuto un colloquio con la presidente Rosella Sensi

11.15 VOTA: RANIERI IL GIUSTO SOSTITUTO?
In caso di addio vi piacerebbe vedere Ranieri sulla panchina della Roma?

11.10 VOTA: LA ROMA DEVE PROSEGUIRE CON SPALLETTI?
Secondo voi è giusto che la società vada avanti con Spalletti o è meglio dirsi addio?

11.00 ROMA, TROPPI EQUIVOCI, FUORI LA VERITA'
Leggi l'editoriale di Luigi Ferrajolo

10.00 SPALLETTI-ROMA, IL MOMENTO DELLA VERITA'
Il tecnico toscano è stanco e non si trova più a suo agio con società e squadra. Ranieri è pronto

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:kez_03::kez_03:Berlusconi ha offerto il Milan a Gheddafi!:wacko1::wacko1:
L'indiscrezione è talmente clamorosa che, come spesso accade in casi del genere, potrebbe nascondere una verità altrettanto sorprendente. Silvio Berlusconi, nelle sue vesti di presidente "onorario" del Milan ma di fatto azionista di riferimento, nelle ore trascorse a Tripoli per i festeggiamenti congiunti della "rivoluzione libica" avrebbe anche sondato la disponibilità di Gheddafi a rilevare le quote di maggioranza del Milan ottenendo, a sua volta, una risposta che avrebbe spalancato la porta per un accordo epocale.
La notizia, al momento rigorosamente blindata, circola con sempre maggiore insistenza nelle redazioni del network arabo Al Jazeera cui redattori, abilissimi in scoop che hanno spesso sbalordito per puntualità e per serietà, stanno lavorando in profondità per capire fino a che punto una simile operazione commercial-sportiva sia in divenire. Un'analisi attenta della situazione porterebbe, comunque, a pensare che non vi sarebbe nulla di strano se veramente il padrone della società rossonera avesse deciso di passare la mano garantendo, tra l'altro, a se stesso una copertura economica totale e al Milan un futuro assolutamente solido. I presupposti, tecnici e morali, per un passaggio dalla famiglia Berlusconi a quella del colonnello Gheddafi ci sono tutti. A cominciare dai figli dei due potenti personaggi. Da un lato i due eredi più grandi del premier. Marina e Pier Silvio i quali, impegnati strenuamente nella gestione del Gruppo Fininvest e Mediaset, non si sono mai preoccupati di nascondere la loro indifferenza nei confronti di ciò che loro stessi giudicano un semplice giocattolo del padre. Nel momento in cui, poi, il Milan ha cominciato a gravare sul bilancio dell'azienda l'indifferenza si è tramutata in fastidio per un peso del quale i due rampolli farebbero volentieri a meno. Del resto, a differenza di ciò che rappresentava e forse ancora rappresenta la Juventus per gli Agnelli e per gli Elkann, il binomio Berlusconi-Milan non è mai stato condizionato da un legame emotivo ed affettivo. Basterebbe ricordare che, prima di arrivare alla società rossonera, Berlusconi aveva vanamente tentato di acquisire l'Inter. Veniamo, ora, ai figli maschi di Gheddafi. Sono tre. Hannibal, Al Saadi e Seih al Islam. Il primo è personaggio oscuro in tutti i sensi con pochissima voce in capitolo. Il secondo, una sorta di Lapo Elkann arabo, è noto alle cronache europee anche per la sua smisurata passione per il calcio che lo portò, seppure senza successo e con qualche grana di doping, a giocare nella Sampdoria e nel Perugia. Il terzo, Al Saadi, può essere ufficialmente considerato il Delfino e quindi il successore del Rais libico. Una figura di grande spessore e di cultura eccezionale con lo sguardo ben mirato verso l'Europa con tutti gli annessi e connessi del caso. Anche l'aspetto apparentemente più frivolo come quello del calcio. Non dimentichiamo, comunque, che già ai tempi dell'avvocato Gianni Agnelli la famiglia Gheddafi entrò in quota Fiat e Juventus per rimanerci fino a quando si rese conto che nessuna scalata sarebbe stata possibile. Ora, in tempi di prepotente normalizzazione di rapporti e di collaborazione tra Italia e Libia, "l'affare Milan" potrebbe rivelarsi un atto di grande appeal per lo stesso establishment arabo. Altri segnali, poi, concorrono a far presagire una certa volontà di dismissioni da parte di Berlusconi. Andata all'incasso, specialmente con Kakà, la società rossonera ha chiuso il mercato con un silenzio tombale che ha lasciato esterefatti i tifosi per i quali si prevede una stagione a fari spenti. Leonardo in panchina è la classica figura di transizione il cui destino prossimo dovrebbe essere quello di lasciare a Luciano Spalletti, nel caso il passaggio di proprietà dovesse avvenire in tempi medio-brevi. L'ingaggio di Huntelaar, infine, sembra più una beffa che altro. Restano aperti due temi non indifferenti. La figura e il ruolo di Galliani. La presidenza del Milan. Il "vicario" di Berlusconi, in questi mesi, si è dato da fare per tentare di mettere insieme una cordata con la quale scalare la vetta della società. A "tirare" la volata il ricco petroliere albanese Rezark Faci, che già aveva cercato di comprare il Bologna. L'ingresso prepotente di Gheddafi annullerebbe di fatto ogni velleità di Galliani e del suo gruppo. In quanto alla presidenza ecco riproporsi un personaggio storico e simbolico del Milan. Paolo Maldini il quale, almeno sulla carta, è forte di una promessa fattagli e rifattagli dallo stesso Berlusconi quando ancora giocava. Per lui, diceva il presidente, era pronta la poltrona di vice. Ora, gli stessi presunti nuovi padroni libici sarebbero onorati di farsi rappresentare, anche in maniera soltanto formale, da un personaggio mitico per lo sport mondiale. E così il cerchio si chiuderebbe intorno al nuovo Mila
n.

ottima idea ma le maglette diventerenna verdi?:DDD:DDD:DDD
 
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MORATTI ESALTA MOU E 'TEME' LA SIGNORA

Il presidente nerazzurro: "Duello InterArbitri-Juve per lo scudetto":DDD:DDD:DDD:DDD

MILANO - Brilla ancora negli occhi di Massimo Moratti lo splendido poker rifilato dalla sua Inter ai 'cugini' del Milan nel derby meneghino di sabato scorso. Il presidente nerazzurro, intercettato dai giornalisti all'uscita degli uffici della Saras, ha esaltato la prestazione dell'undici allenato da Mourinho indicando nella Juventus di Diego la principale rivale dei campioni d'Italia in questa stagione per la lotta al titolo: "L'Inter può arrivare a risultati importanti - si legge sul sito ufficiale del club di Corso Vittorio Emanuele - e la Juve è una squadra seria".

DERBY PERFETTO

"È stata una partita fatta bene per cui, oltre a dare morale, ha dato l'immagine di una squadra in buona condizione e in grado di poter raggiungere risultati importanti. Naturalmente, ci sarà bisogno sia della fortuna, sia della continuità, sia dell'impegno: ma il potenziale c'è. Questo è ciò che concretamente dà morale. Credo che per la squadra questa vittoria sia stata una buona cosa per affrontare poi il Barcellona. L'Inter ha alzato il piede nella ripresa? Credo che giustamente l'abbia fatto anche per prudenza. Non hanno esagerato nel realizzare altri gol che molte volte possono anche avere delle controindicazioni. Mi è sembrata una squadra con un tale controllo della partita che non avesse bisogno di andare oltre. Parole umilianti? C'è tanta gente che dice cose che non si devono dire, credo lo possa fare anche un presidente".

ATTENTI ALLA SIGNORA

"La Juve? Credo si stia concretizzando una squadra seria, in grado di lottare sia nella Serie A che nella Champions. È bellissima l'idea di avere un'altra squadra forte in Italia così da poter rendere il campionato ancora più interessante, nella speranza che l'Inter possa andare avanti con lo stesso equilibrio, nella stessa maniera. Duello Inter-Juve per lo scudetto? Al momento sembra così, poi vedremo".
 
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:diablo:Milan in vendita?:diablo:
FOCUS ON…la cessione del club: tra indiscrezioni e mezze verità
La Rubrica di MilanNews (a cura di Antonio Vitiello) che pone sotto la lente d'ingrandimento tutto ciò che ruota intorno al mondo Rossonero: le trattative di mercato, i giocatori, la squadra, il tecnico e i dirigenti.
05.09.2009 00:00 di Antonio Vitiello E’ stato un articolo de La Repubblica sulla cessione del Milan ad accendere la miccia su un argomento mai del tutto assopito, ma che anzi sta avendo col tempo sempre maggiore rilevanza. Il quotidiano nazionale ha riportato ieri alcune indiscrezioni che l’amministratore delegato Adriano Galliani avrebbe confessato nel corso degli ultimi mesi tramite colloqui informali con esponenti del mondo politico e imprenditoriale. Il segreto rivelato riguarda la possibile vendita del Milan da parte del presidente Berlusconi nel caso in cui la squadra non fosse più competitivo in Europa. Ma non solo. Negli ultimi periodi le scelte sul mercato sono state dettate solo dalla politica dell’immagine. Le logiche del merchandising hanno preso il sopravvento, spodestando il motivo principale che regna durante una campagna acquisiti: rinforzare la rosa secondo razionalità. L’articolo ha scatenato una reazione a catena. Imminente la smentita di Adriano Galliani, che ha manifestato di non aver mai pronunciato le parole che La Repubblica ha divulgato, assicurando che il Milan è saldamente nelle mani del Premier, ancora affezionato alla sua squadra. "Le dichiarazioni a me attribuite sono assolutamente false", chiosava Galliani. Dopo poche ore arrivava anche un comunicato della Fininvest, per spegnere quel fuocherello alimentatosi col passare dei minuti dopo il pezzo diffuso da Repubblica. Il Milan non vende, neanche una minima quota del club. Nel pomeriggio come normale conseguenza del terremoto scatenato dai media è intervenuto anche Pirlo sulla vicenda, convinto che il Milan non verrà passato di mano ma che resterà ai Berlusconi: “Non credo davvero che Berlusconi venda il Milan". Il polverone alzato dal quotidiano nazionale, le risposte e controrisposte di Galliani e della Fininvest hanno disorientato gran parte della tifoseria. Il caos mediatico non ha fatto altro che alimentare la confusione presente in via Turati, generando solo apprensione ai sostenitori dei colori rossoneri. Sballottati e bistrattati come non mai, i supporter del diavolo si trovano a metà strada, nel bel mezzo di due versioni opposte, ma che entrambe possono essere veritiere. Il Milan sarà venduto? A chi poi? E se non lo si vende perché non si investe come un tempo? Sono quesiti pregnanti che nell’attuale momento del Milan predominano la scena su forum, siti, giornali e blog. La cosa necessaria per rinsaldare la fiducia della tifoseria, ma anche della squadra, e di tutto l’ambiente è fare “chiarezza”, cercare di ristabilire ordine ed equilibrio, ripercorrendo quell’iter che per anni ha contraddistinto la società Milan dagli altri club.
 
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Sanvito: "tutti gli affari saltati di Milan, Juve e Inter"

Molti affari che coinvolgevano Inter, Milan e Juventus sono falliti nelle ultime ore di mercato. Da Oddo a Mancini a Quaresma, senza contare Ariaudo al Cagliari e Canini alla Lazio. Abbiamo chiesto a Nando Sanvito, giornalista sportivo di Mediaset, di raccontare, in esclusiva per ilsussidiario.net, lo sprint finale del calciomercato estivo.

L'ultimo giorno di mercato sono successe cose strane…
Diciamo che hanno fatto notizia le mancate cessioni da parte dei grandi club.

Per esempio quella di Oddo...
In effetti per tutta l'estate il Milan ha tentato di liberarsene, ma Blackburn, Stoke City, Panathinaikos e anche West Ham erano state ritenute dal giocatore abruzzese destinazioni non gradite. Invece l'ultimo giorno è arrivata l'offerta giusta: l'Atletico Madrid – ceduto in extremis Heitinga all'Everton per 8 milioni – lo ha ha chiesto in prestito e lui sarebbe stato felice di trasferirsi sulle rive del Manzanares. L'iniziale disponibilità del club rossonero però nelle ultime ore si è trasformata in un No.

Perché?
Troppo tardi - sostengono in via Turati - per trovare alternative. Zaccardo si era ormai accasato con il Parma e i margini di tempo troppo stretti impedivano altre soluzioni. Eppure il Milan ha in rosa altri 4-5 giocatori che possono occupare la fascia destra, cioè Zambrotta, Antonini, Bonera (pubalgia permettendo) e Abate, all'occorrenza persino Flamini può giocare lì. Si deve dedurre che ci sia poca fiducia in questi nomi, al punto che Oddo è stato addirittura iscritto nella lista di Champions league a scapito di Favalli, sebbene sull'altra fascia l'alternativa a Jankulovski sia limitata ai soli Zambrotta e Antonini. Ora Kaladze si dice disponibile a tornare lì, ma che abbia ancora il passo per farlo dopo tanto tempo è tutto da dimostrare

Perché Mourinho si è opposto alla cessione di Mancini al Genoa?
L'ex romanista nelle 3 gare ufficiali della stagione è stato convocato una sola volta e non ha avuto neanche un minuto sul campo. Mourinho però ha spiegato che dopo le partenze di Maxwell, Burdisso e Rivas nel ruolo di laterale può contare solo su 4 giocatori e in precampionato ha provato a schierare Mancini proprio da terzino destro. L'altro argomento è che se dovesse passare al 4-3-3 Mancini sarebbe uno dei 4 possibili attaccanti esterni in rosa.

Ti convince come spiegazione?
La società non è apparsa molto convinta. A Genova poi raccontano un'altra storia, non so quanto fondata, e cioè che il procuratore di Mourinho, Jorge Mendes, durante lo scorso mercato invernale avrebbe strappato a Preziosi la promessa di ingaggiare un suo assistito, cioè l'ex interista Pelé (valutato allora 7 milioni). C'erano state anche le visite mediche ma poi l'accordo era sfumato (Preziosi aveva rimandato l'operazione a giugno) e il portoghese era finito al Portsmouth. Quando Preziosi è tornato alla carica nelle scorse settimane per Quaresma, Mendes avrebbe (il condizionale è d'obbligo) fatto ostruzione per ripicca, trincerandosi dietro il rifiuto del giocatore. Si è allora andati su Mancini (anche lui controllato da Mendes attraverso il socio italiano Roberto Calenda) ma a questo punto al Genoa è stato offerto un giocatore svincolato dall'Atletico Madrid e anch'esso della scuderia di Mendes dai tempi del Porto, cioè il greco Georgios Seitaridis. E' finita come a gennaio per Pelé, "No grazie" la risposta di Preziosi.

Sembra poi che la Juve abbia mandato in tilt altri club…
Cagliari e Lazio di sicuro. Lì è stata una questione di tempistica. L'accordo di trasferimento dal Lione alla Juve di Grosso, firmato dai francesi, è arrivato via fax quando mancava poco alla chiusura del mercato. Andava depositato e senza prima la conferma di accettazione della Lega, i dirigenti bianconeri non se la sono sentita di cedere Ariaudo al Cagliari finendo per bloccare così anche la cessione di Canini dal club sardo alla Lazio.
 
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