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Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Dj Amon

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AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Calciopoli, trovate le telefonate di Galliani e Moratti

09:30 del 31 marzo

Foto: wordpress

La notizia arriva dagli avvocati della difesa, intanto il teste Auricchio continua nella sua specialità: "Non ricordo".
Calciopoli: trovate le telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti.
Colpo di scena al processo di Calciopoli: sarebbero state trovate le telefonate tra Paolo Bergamo, ex designatore, e i dirigenti interisti (Massimo Moratti, Giacinto Facchetti). Nella penultima udienza, erano state citate alcune telefonate tra Bergamo e Maria Grazia Fazi, sua assistente personale ed ex segretaria dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri), in cui si parlava di una cena con Facchetti, all’epoca presidente dell’Inter, che doveva avvenire la sera del 5 gennaio 2005, e di alcune telefonate preparatorie dell'evento, «consumato» proprio alla vigilia di Livorno-Inter 0-2.

Il tenente colonnello Attilio Auricchio, teste chiave di tutto l’impianto accusatorio, e il pm Narducci avevano confessato di non essere al corrente dei motivi per cui proprio «quelle» telefonate non fossero nelle informative e che, probabilmente, qualcosa poteva essere sfuggita. Ieri, la svolta. Gli avvocati della difesa avrebbero rinvenuto, tra le tante, le telefonate partite dal cellulare di Bergamo verso quello di Moratti e le altre intercorse con Facchetti, che non chiamava mai, secondo Bergamo, meno di due volte la settimana. Non solo: figurerebbero anche molti contatti fra Adriano Galliani, l’allora presidente della Lega (nonché vice presidente del Milan) e Pierluigi Pairetto, ex designatore con Bergamo. I colloqui non sarebbero stati ancora ascoltati. Dalle pieghe dell’indagine, è emerso anche il numero delle intercettazioni di cui sarebbe stato «bersaglio» l’ex designatore: 51 mila!. I cacciatori di verità non vedono l’ora di sentire i nastri. Erano proteste, o giochi di «griglie» arbitrali come quella, famosa e famigerata, tra Luciano Moggi e Bergamo, nella quale l’ex direttore generale della Juventus faceva a gara «a chi aveva studiato di più»? Erano scambi di idee o richieste di favori? Il processo sta vivendo giorni decisivi. Attilio «Non ricordo» Auricchio è stato nel frattempo tartassato dagli avvocati di Massimo De Santis (ex arbitro), Paolo Bergamo (ex designatore), Andrea e Diego Della Valle e Sandro Mencucci (proprietari e dirigenti della Fiorentina) e Mariano Fabiani (ex direttore sportivo del Messina).

Incredibile il tenore delle risposte: talmente evasivo da accentuare i dubbi sul «senso (quasi) unico» dell’indagine: la Juventus comunque e poi quello che viene, viene. Esempio: se pensi che i Della Valle stiano trattando con Bergamo per salvarsi (stagione 2004-2005), e se vieni a sapere di un vertice in un albergo fiorentino, non puoi, a maggior ragione, accontentarti della notizia e non piazzare cimici fra i tavoli, per portare alla luce eventuali patti scellerati. Persino il giudice Teresa Casoria ha perso la pazienza: e non è la prima volta. Il 13 aprile, prossimo round. In attesa di conoscere i pissi pissi fra Bergamo, Moratti e Facchetti, fra Galliani e Pairetto.
 
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Non era solo la Juve a contattare i designatori...
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Questa storia mi ha puzzato fin dall'inizio.
Non dico che alla Juve tutto fosse pulito.Ma il calcio professionistico pulito non lo é stato mai, e non credo che la Juve fosse piú sporca di tutte le altre squadre.Oltretutto quando qualcuno "compra c'é sempre qualcuno che "vende".
Stiamo a vedere....secondo me ne sentiremo delle belle.
 
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Lo penso anche io... Aspettiamo e vediamo cosa succede
 
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«Ecco perché Moratti deve restituire lo scudetto»
:emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock:

Prioreschi, l'avvocato di Moggi: «Ci sono le telefonate con Bergamo: il presidente dell'Inter ha un dovere morale. Anche Galliani parlava con i designatori: o è illecito per tutti o non lo è per nessuno. La Juve tiri fuori la testa dalla sabbia e prenda una posizione. Alla luce di questi nuovi eventi, dicano qualcosa»

* Calciopoli, il 13 la svolta
* Spuntano intercettazioni

TORINO, 1 aprile - Maurilio Priore*schi è l’avvocato difensore di Luciano Moggi nel processo di Napoli. Insieme a Paolo Trofino, l’altro legale dell’ex dg juventino, e un efficientis*simo team di consulenti sta lentamente, ma - finora - ine*sorabilmente smontando le tesi dell’accusa. Traballa, in*calzato dalle sue domande, il teste che doveva spianare la strada ai pm, il tenente colon*nello Attilio Auricchio, l’auto*re delle indagini, costretto ad ammettere nelle ultime udienze che qualche omissio*ne o mancato controllo c’è ef*fettivamente stato. S’incrina pericolosamente la stessa cu*pola, quella che - secondo l’ac*cusa - aveva permesso a Lu*ciano Moggi (e Antonio Gi*raudo) di controllare il calcio italiano e, soprattutto, il siste*ma arbitrale: perché le depo*sizioni dei teste e le puntiglio*se ricostruzioni della difesa stanno dimostrando che se c’era, questa cupola, non era poi così potente e, molto pro*babilmente, non esisteva del tutto. Ma ora è grande l’atte*sa per un colpo di scena che potrebbe cambiare radical*mente lo scenario del proces*so: l’esistenza di intercetta*zioni che riguardano altri di*rigenti di altri club. Telefona*te di Massimo Moratti e Gia*cinto Facchetti a Paolo Ber*gamo, così come chiamate di Adriano Galliani a Pierluigi Pairetto. Intercettazioni “nuove”, perché mai trascrit*te dagli inquirenti e, quindi, escluse dalle informative del processo, ma scovate nella sconfinata massa di intercet*tazioni effettuate nel periodo delle indagini.

Avvocato Prioreschi, allora non era solamente Luciano Moggi a usare il telefono.
«A quanto pare no. Nell’enor*me corpus di intercettazioni che abbiamo scandagliato so*no emerse delle telefonate di Massimo Moratti a Paolo Bergamo e anche di Giacinto Facchetti. Così come di diri*genti di altri club. Ce n’è uno, di cui per il momento non è il caso di fare il nome, che ha chiamato i designatori arbi*trali cento volte nel periodo novembre 2004-maggio 2005. E fra questi c’è anche chi di*chiarava di sentire Bergamo e Pairetto solamente per gli auguri di Pasqua e Natale: cento telefonate di auguri, però, sono un po’ tante...».

Anche Massimo Moratti te*lefonava ai designatori?
«Sì, ci sono chiamate di Mo*rattti e anche di Facchetti che potrebbero confermare la fa*mosa cena fra Bergamo e lo stesso Facchetti avvenuta nei primi giorni di gennaio del 2005, alla vigilia di Livorno*-Inter 0-2».

A questo punto cosa può succedere?
«La prima cosa che mi aspet*to è una presa di posizione da parte di Moratti. Perché non ha mai detto di aver chiama*to anche lui i designatori? Perché non ha mai parlato della cena fra Bergamo e Fac*chetti di cui era al corrente? La lealtà sportiva, quella del*l’articolo uno del codice di giu*stizia sportiva include il fatto di essere trasparenti. Tutte le telefonate di Moggi ai desi*gnatori sono state considera*te altrettanti “articoli 1” dal*la Caf, che li ha sommati per ottenere una condanna per articolo 6, illecito sportivo. Ora mi chiedo: per Moratti non vale la stessa regola: te*lefonate uguale articolo uno?».

Moratti cosa dovrebbe di*re?
«A mio parere ha un doppio dovere: morale e regolamen*tare. Deve ammettere quelle telefonate ai designatori e, a questo punto, restituire lo scudetto assegnatogli nel lu*glio del 2006. Io se fossi in lui non lo vorrei più. Quello scu*detto non è stato vinto sul campo, ma è stato assegnato dalla giustizia sportiva a una squadra che, in teoria, era ri*masta fuori dall’indagine. Le telefonate che abbiamo trova*to fanno saltare questo pre*supposto ».

Perché queste telefonate spuntano solo ora? Come mai gli inquirenti non le hanno mai prese in conside*razione?
«Effettivamente è “strano” che nessuna, dicasi nessuna, di queste chiamate sia stata trascritta dai Carabinieri. Vo*glio dire, sono inserite delle intercettazioni come quella della moglie di Lanese che parla con la figlia e gli raccon*ta di aver lavato i piatti insie*me alla moglie di Pairetto, ma non c’è traccia della chia*mata in cui Facchetti e Ber*gamo si organizzano per ve*dersi a cena. Qualche sospet*to viene, anche perché questo “fa scopa” con la vicenda del*l’assistente Coppola che ha raccontato di essere andato dagli inquirenti per racconta*re delle chiamate ricevute dai dirigenti interisti e si è senti*to rispondere: l’Inter non ci interessa, indaghiamo sulla Juve. La sensazione è che si sia indagato a senso unico».

La sensazione, alla fine di questa chiacchierata, è che tutti, o quasi tutti, i dirigen*ti chiamavano i designatori. Giusta?
«E’ quello che sta finalmente emergendo: il “così fan tutti”. Ora, per me la situazione è questa: o è lecito chiamare i designatori (ed effettivamen*te non c’è nulla nel regola*mento che lo vieti in modo di*retto) oppure è illecito. Nel primo caso Moggi non ha commesso nessun illecito, nel secondo non lo ha commesso solamente lui, ma anche chi si è visto premiare con uno scudetto. E, a questo punto, mi aspetto ancora qualcosa».

Cosa?
«Che la Juventus tiri fuori la testa dalla sabbia e prenda una posizione. Alla luce di questi nuovi eventi la diri*genza o, meglio, la proprietà dovrebbero dire qualcosa, perché lo scenario sta per cambiare radicalmente».
 
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Riecco calciopoli, Moratti a Bergamo: Vorrei incontrarla

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Spunta una nuova chiamata del 2004 in cui il patron nerazzurro cerca di organizzare un incontro con il designatore arbitrale. «Anche io ci tengo a vederla, per farle una confidenza», risponde Bergamo, che in un'altra telefonata invece programma una cena con Facchetti
TORINO, 2 aprile - Paolo Bergamo non parlava solamente con Luciano Moggi. L’ex designa*tore arbitrale, fulcro dello scandalo di calciopoli, non in*tratteneva rapporti telefonici solamente con l’ex direttore generale della Juventus, con*siderato a capo di un’organiz*zazione (una «cupola») tesa a modificare l’andamento del campionato di calcio di serie A. Anche Massimo Moratti parlava con Bergamo. Anzi lo voleva anche incontrare di persona, come dimostra un’intercettazione telefonica del dicembre 2004, nella qua*le i due si mettono d’accordo per vedersi a Forte dei Mar*mi, dove l’allora patron del*l’Inter possiede una villa, ri*fugio per i week-end e le va*canze estive. Una delle tante intercettazioni "sfuggite" alle indagini condotte dal tenente colonnello Auricchio, ma rin*venute dal paziente lavoro della difesa di Luciano Mog*gi che sta vagliano l’immane corpus di 171.000 telefonate registrate a caccia delle tan*te omissioni.

ESCLUSIONI - Perché le in*tercettazioni sulle quali si è basato il processo sportivo (e lampo) dell’estate 2006 e sul quale si appoggia il processo della giustizia ordinaria che si sta celebrando a Napoli, so*no solo una piccola parte del*le 171.000 e sembrano essere state selezionate solo per di*mostrare la colpevolezza di Luciano Moggi e Antonio Gi*raudo, secondo l’accusa i ver*tici della cupola. Insomma, chi ha giudicato nel 2006 non ha mai ascoltato, né letto la telefonata nella quale Morat*ti dice a Bergamo: «Senta, ci tenevo a incontrarla». E Bergamo risponde: «Anche io ci tenevo per farle una confi*denza».
 
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L'avvocato D'Onofrio: «Riaprire il processo sportivo»

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L'esperto di diritto sportivo: «Le indagini sono state condotte a senso unico: si sono cercate prove per dimostrare che Moggi e i bianconeri erano colpevoli, ignorando le altre telefonate. Ci sono dei fatti nuovi, ma solo la Juve può chiederlo alla Figc. Potrebbe riottenere gli scudetti»
TORINO, 2 aprile - Ma ora cosa succede? Le notizie, che da tre giorni tengono banco fra il popolo juventino, innescano immediatamente la domanda. Le nuove intercettazioni, che emergeranno in modo completo nella prossima udienza del processo di Napoli (il 13 aprile), come e cosa potranno cambiare nello scenario sportivo? Si può riaprire il processo che dopo tre gradi di giudizio ha sancito la retrocessione della Juventus con penalizzazione di 9 punti e la revoca di due scudetti (di cui uno riassegnato all’Inter)?

PARLA L’ESPERTO - L’avvocato Paco D’Onofrio, esperto di diritto sportivo, dice di sì. Anche se tutto dipende dalla volontà della Juventus di chiedere la revisione di quel procedimento. Secondo D’Onofrio ne avrebbe le possibilità alla luce di quanto sta emergendo da Napoli e qualcosa potrebbe ottenere. Per esempio la restituzione degli scudetti, invocata anche dal capitano bianconero Alessandro Del Piero ieri pomeriggio in diretta su Juventus Channel.

L’ARTIFICIO - Spiega D’Onofrio: «Uno dei presupposti per i quali la Juventus è stata condannata nel 2006 è stato che Luciano Moggi aveva creato un sistema per controllare gli arbitri ed era l’unico ad utilizzarlo. Un artificio per riuscire a sommare tanti articoli 1 (violazione dei principi di lealtà sportiva) e ottenere un articolo 6 (illecito sportivo), l’unico che consentiva la durezza delle sanzioni applicate dai giudici. Nell’analisi delle intercettazioni, infatti, non si riuscì mai a provare che Moggi aveva tecnicamente e direttamente alterato il risultato di una partita, ma si dimostrò che l’allora dg juventino esercitava il potere attraverso la rete da lui creata e utilizzata».
 
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Intercettazioni, rispunta il Milan. Meani: «Non mandateci quei guardalinee»

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C'è anche Cellino. Moratti: «Sono andato dal ragazzo (Bertini) che si è comportato benissimo»
TORINO, 3 aprile - «La cosa è semplice: qui o sono tutti innocenti o tutti colpevoli. Secondo me sono tutti innocenti». Lo ha detto Luciano Moggi commentan*do la diffusione delle intercettazioni tra Moratti e l’ex designatore arbi*trale Paolo Bergamo. «Forse non si aspettavano queste novità. Invito tutti a riflettere. In molti forse non pensavano che vi fossero altre cose, ma i fatti parlano da soli. Comunque aspetto sereno le valutazioni della giustizia non voglio aggiungere al*tro. Rischierei di ripetermi e di dire cose già dette a proposito della co*siddetta Calciopoli». Di seguito i dia*loghi “svelati”.

Meani chiama Bergamo del 28 aprile 2005
M. Però non mandarci nè Ivaldi nè Pisacreta eh? Inventane un altro..
B. Eh no, dovrò inventarne 2, Mitro ce l’ho, Mitro sta facendo bene, uno dovremo inventarlo e non sarà faci*le.
M. Non sarà facile ma a te che c...o te ne frega, Griselli lo mandi no? E’ il numero 2 hai tutte le giustificazioni del mondo.. A te cosa c... te ne frega.
B. Eh bravo ma ora... ecco fammi fa*re un passo alla volta.
M. A Firenze chi hai pensato di man*darmi?
B. A Firenze ancora non ho guarda*to, mi ci metto dopo cena. Voi con Stagnoli come vi siete trovati?
M. Bene, con Stagnoli bene, ma se vuoi mettere uno che con noi è anda*to bene anche Ambrosino, è venuto da noi 2 o 3 domeniche fa, può anche andar bene non so se ce l’hai in gri*glia come la pensi..
B. No, no è uno che sta andando be*ne, fa l’avvocato.
M. A me Stagnoli e Ambrosino van*no bene..
B. Ayroldi no eh?
M. Ayroldi sì, è un po’ che non viene.
B. Sei sicuro che è per lo meno 1 me*se che non viene?
M. Sì.
B. Allora fanno + affidamento Sta*gnolie e Ayroldi.
Bergamo e Moratti al telefono (do*po Inter-Samp del 10 gennaio del 2005, rimonta nerazzurra da 0*2 all’88 sino al successo per 3-2)
B. Presidente Moratti sono Berga*mo..
M. Volevo chiamarLa io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (Ber*tini) che si è comportato benissimo durante la partita che poteva finire in un pestaggio ben grave...
B. Era diventata la più difficile In*ter- Sampdoria, hanno lavorato bene anche gli assistenti...
Moratti: L’ho detto a loro alla fine, guardate proprio bravi, perché era già due volte... bravi a beccarli, come c...o fate voi a beccarli... mi hanno strizzato l’occhio...
B. Vediamo di fare dieci risultati partite utili di fila, eh!
M. Pensavo di chiamarLa ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini); dopo che sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissi*mo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento...

Cellino chiama Bergamo il 12 mag*gio 2005
B. Pronto?
C. La disturbo? Sono Cellino.
B. Presidente buongiorno, come va?
C. Mah così, niente mi sono permes*so di chiamarla se è lecito sempre..
B. Ci mancherebbe altro..
C. No perché quelli del Messina, io vado a giocare a Messina domenica, stanno facendo dei proclami premio triplo quadruplo, a me mi hanno trattato male a Cagliari, perciò nien*te, di aver un arbitro... Sarà una par*tita calda lì, io non ci vado perché mi hanno minacciato...
B. Addirittura... no no vi metto in prima fascia allora così gli interna*zionali... ha fatto benissimo a chia*marmi
 
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in serie B vi tocca Interisti....ladri di scudetti!!!!!!!!!!!!!!!
 
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Bergamo a Moratti: «A voi mando Gabriele»

Ecco il testo integrale della telefonata tra l'ex designatore e il presidente dell'Inter che la difesa di Moggi chiederà di acquisire dalla procura di Napoli come presunta prova di illecito
MILANO, 2 aprile - Questo il testo integrale della telefonata tra l'ex designatore Paolo Bergamo e il presidente dell'Inter Massimo Moratti, trascritta insieme a molte altre, che la difesa di Luciano Moggi chiederà di acquisire dalla procura di Napoli come presunta prova di illecito.

Bergamo: «Mi sono sentito con Facchetti, Presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l'Inter e uno fa il Milan...»
Moratti: «Va bene...»
Bergamo: «Volevamo dargli un immagine buona...»
Moratti: «Sì Sì...»
Bergamo: «Mi ha detto Facchetti sì sì sono d'accordo...»
Moratti: «Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita...»
Bergamo: «Questo gli farà piacere...».
Moratti: «Vado a salutarlo...»
Bergamo: «Visto che lì non c'è sorteggio ma c'è designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi...»
Moratti: «No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni...»
Bergamo: «Un saluto vedrà lo riempirà di gioia...»
Moratti: «La ringrazio, mercoledì sono giù se c'è ne bisogno, lo vado a trovare prima della partita...»
 
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Juve, Calciopoli diventa Morattopoli?
:emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock:

Alla luce degli sviluppi a scoppio ritardato, che già si sentono riassumere in giro con l’imbarazzante appellativo di Morattopoli, il materiale per una rivisitazione del caso abbonda

* Begramo: Parlavo con tutti

TORINO, 3 aprile - Lo scudetto che scotta. Lo scudetto definito «di car*tone » che, a quest’ora, dovrebbe essere ormai ri*dotto in cenere. Fuoco e fiamme sul titolo del 2005*2006 che la federazione allora guidata dal commissa*rio Guido Rossi assegnò all’Interdopo qualificato pa*rere dei tre saggi Aigner(ex segretario dell’Uefa), Coc*cia e Pardolesi (esperti di diritto sportivo). Sulla base di quel verdetto - il padre di tutti i risultati a tavolino - l’Intersi fregia tuttora di quattro trionfi consecutivi, capaci di aggiornare il conteggio nerazzurro a quota 17 titoli, in attesa dell’esito della stagione corrente. Una bella accelerazione rispetto ai 17 (ancora) anni che erano passati, in precedenza, dall’ultimo scudet*to pre-calciopoli conquistato dall’Inter di Trapattoni. Ma se gli ultimi tre successi della squadra di Moratti sono il frutto di una supremazia esercitata nettamen*te e insindacabilmente sul campo, quel titolo assegna*to quattro anni fa perun editto federale si regge su un teorema che scricchiola sempre di più alla luce degli ultimi sviluppi, seppurfigli della strenua autodifesa di Moggi. E perché il parere dei tre saggi aveva fatto esplicito riferimento all’articolo numero 49 delle Noif, ovvero le norme organizzative interne federali, per giustificare «l’automatica acquisizione del titolo di campione d’Italia per la squadra che risulta prima classificata, tenuto conto delle sanzioni». Ma sempre i tre saggi avevano pure previsto l’eventualità di non assegnare il titolo permotivi di ragionevolezza e di eti*ca sportiva. Ad esempio quando «anche squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpi*di » o comunque se «le irregolarità sono state di nume*ro e di portata tale da falsare l’intero campionato».
C’è almeno un motivo per riprendere in mano quel verdetto, serenamente ma con scrupolo. Mentre l’ex Vieri lamenta il comportamento «sleale» di chi l’ha sottoposto a pedinamenti e intercettazioni; mentre Bergamo spiega come le telefonate le ricevesse, nume*rose, anche - anzi soprattutto - da Moratti e mentre a tempo scaduto vengono diffusi i tabulati delle stesse: alla luce di questi sviluppi a scoppio ritardato ma co*munque deflagrante, che già si sentono riassumere in giro con l’imbarazzante appellativo di Morattopoli, il materiale peruna rivisitazione del caso abbonda. Per*ché intanto quello scudetto scotta, anzi ormai brucia.
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

questa per noi ...e come una finale di CL...chi la fa l`aspetti
 
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sono un tifoso interista con tanti amici juventini.
Sono veramente contento x loro, dopo tante delusioni ci voleva una scarica di adrenalina x tentare di risollevarvi.
Attenzione, però, alle false illusioni, il risveglio potrebbe farvi ricadere di nuovo nelle depressione. Vi voglio bene.
FORZA INTER!!!!
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