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Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Da Moratti a Meani, su Raitre intercettazioni mai ascoltate prima di Calciopoli

Nella puntata di Replay, il programma Raisport in onda stasera alle 23.10, sarà possibile ascoltare in esclusiva gli audio originali
TORINO, 5 aprile - Dopo quattro anni dalle sentenze che cambiarano il calcio italiano, l'ombra di Calciopoli torna prepotentemente al centro dell'attenzione generale. Nella puntata di Replay, il programma Raisport in onda stasera alle 23.10 su Raitre, sara' possibile ascoltare in esclusiva gli audio originali di alcune intercettazioni telefoniche,mai diffuse prima.

AL TELEFONO - In una telefonata con l'allora designatore arbitrale Bergamo seguita ad una partita tra Inter e Sampdoria, il presidente nerazzurro Moratti si dice soddisfatto dell'arbitraggio di Bertini. In un'altra conversazione telefonica di cui 'Replay' manderà in onda la registrazione, Bergamo prospetta a Meani, allora dirigente rossonero per i rapporti con gli arbitri, una griglia per la direzione di una partita, sentendosi rispondere che Trefoloni non è gradito.
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

06.04.2010 Nuove intercettazioni: Bergamo a Galliani 'Sono a pezzi per il Milan'

09:00 del 06 aprile

Claudio Villa/Getty Image

Calciopoli, la Figc apre un fascicolo.
"Dovete rifare quei processi".
De Santis e Bergamo all'attacco.

In arrivo altri 15 mila audio.
Ecco la voce di Moratti.
Bergamo al presidente dell'Inter: "Questo clima di cordialità è una cosa che sappiamo io e lei. Sto cercando di creare quella simpatia che c'è sempre stata".
Meani a Bergamo: "Chi mi mandi a Firenze? A Trefoloni gli fai un bel discorsetto. Perché se no gli tagliamo la testa noi. Se no chiamalo e parlagli".
(Repubblica)

Nuove intercettazioni.
Bergamo: "Sono a pezzi per il Milan".
Galliani lo cerca insistentemente, l'ex designatore si confida con lui.
Quando si dice un uomo per tutte le stagioni. Paolo Bergamo era il designatore che parlava, rassicurava, alludeva, anticipava, pietiva. Il designatore solidale: preferibilmente con Juve, Inter e Milan. Il bello è che in tutti i verbali, negli interrogatori di Calciopoli, Bergamo lo ha sempre candidamente ammesso. Bergamo non ha mai nascosto di aver parlato costantemente con tanti. Gli telefonavano Moggi, Moratti, Facchetti, Meani, Galliani, pure Cellino, Foti, Pradè. Chissà quanti altri verranno fuori, con la nuova ondata di intercettazioni. Fa specie sentire quello che risponde Bergamo a Moggi, quello che si racconta con Facchetti («La partita la vinciamo insieme»), oppure quando discute di griglie arbitrali con Meani o quando implora una parola d’affetto a Galliani («Mi faccia sentire un po’ il suo calore»). I legali di Moggi non hanno dubbi: tutte questioni inerenti all’articolo 1 (slealtà sportiva), per quel che concerne la giustizia sportiva. Fa sorridere pure come, quasi folgorato, Paolo Bergamo si scopra tifosissimo del Milan. Di più. È addirittura una questione di famiglia.

La passione per il Milan, di tutta la famiglia Bergamo, è confermata nella telefonata che riceve da Adriano Galliani, il 17 maggio del 2005. Sono le 10 51'20''.
Bergamo: «Pronto?».
Galliani: «Sono Galliani, buongiorno».
Bergamo: «Buongiorno dottore come va?».
Galliani: «L'ho cercata molte volte ieri sera ma era sempre occupato».
Bergamo: «Non mi sono ancora ripreso dall'altra domenica (8 maggio 2005 Milan-Juventus 0-1, gol di Trezeguet). E questo purtroppo è stato un trauma che in famiglia ha lasciato il segno. Pensavamo tutto...».
Galliani: «Anche noi, anche noi».
Bergamo: «Pensavamo tutto fuori che quello, se andava male, male, male potevamo pareggiare ma insomma».
Galliani: «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce (finì 2 a 2) perché non avremmo mollato, perché se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica e a Lecce vincevamo di sicuro perché la partita era abbordabile».
Bergamo: «Ma può darsi che Ancelotti si sia fidato troppo dei suoi uomini non ha considerato che Seedorf e Pirlo non stavano troppo bene».
Galliani: «Da oggi parte l'operazione Istanbul... domenica brutto».
Bergamo: «Ecco, Lecce. Quando un presidente di una società (Semeraro ndr) si permette di dare una responsabilità ad un arbitro per le intemperanze dei tifosi e le reazioni dei giocatori».
Galliani: «Ma poi urla e grida negli spogliatoio, nell'intervallo una vergogna (nell'intervallo padre e figlio vengono aggrediti con insulti ndr)».
Bergamo: «Sì, Trefoloni me ne ha parlato ma poi la Domenica Sportiva dove si è detto di tutto e di più».

In merito a Lecce-Milan 2-2 è presente agli atti un sms inviato il 13 maggio, alle 11,20, da parte di Martino Manfredi, allora segretario della Can, a Meani, dirigente rossonero. Si legge testuale, in relazione a chi arbitrerà Lecce-Milan: «Trefo… non mollate vi prego, siamo tutti con voi». Manfredi compare in diverse intercettazioni, soprattutto via sms, come l'informatore di molti club.

Altre curiosità del processo. Secondo la difesa di Moggi, nelle informative sviluppate dal tenente colonnello Auricchio ci sarebbero alcune incongruenze che, negli atti accusatori, risultano determinanti. La prima riguarda un'ammonizione, definita «dolosa», a Simone Inzaghi in Sampdoria-Siena del 30-01-2005, 1 a 1. Il giocatore viene squalificato per Juventus-Sampdoria. Per i carabinieri questa partita finì 1 a 0 per la Juventus ed è un capo d’imputazione. In realtà la Juve perse 0 a 1, gol di Diana al 33', quel 2 febbraio del 2005. Il secondo errore, altro capo d’imputazione, è che in Udinese-Brescia, terminata 1 a 2 per il Brescia, l'arbitro Dattilo avrebbe ammonito Muntari, Pinzi, Di Michele, teoricamente in diffida, ed espulso Jankulovski per favorire la Juventus. La domenica successiva la Juve vince 1 a 0 contro l'Udinese. Jankulovski non giocò, per l'espulsione, mentre gli altri tre giocarono regolarmente.


"Parlo perché ho smesso di fare l'assistente".
Coppola, ex guardalinee: "Carabinieri dissero che sull'Inter non c'era niente".
"Oggi si parla dei nerazzuri, ma lo facevano tutti quanti".
Inter-Venezia 2-1, 16 settembre 2001. Rosetti arbitro, lei uno dei due assistenti: cosa accade?
«L’ho detto in aula nel processo di Napoli e lo ripeto ora. Viene cacciato Cordoba dell’Inter per un cazzotto a Bettarini. Pugno che, nel referto, sarebbe dovuta diventare un semplice gesto per divincolarsi...».
Ma se lei aveva visto un pugno perchè doveva diventare un’altra cosa?
«Perchè funzionava così. Qualcuno chiamava, i designatori dell’epoca (Bergamo e Pairetto, ndr) erano sensibili a pressioni e il gioco era fatto. Dopo la partita entrò negli spogliatoi Facchetti e ci disse che avevamo sbagliato nel non dare un rigore che c’era all’Inter e nell’espellere Cordoba: se avessi alleggerito il mio referto, il difensore non avrebbe preso due giornate, ma io non cambiai una virgola e non ho più fatto l’assistente in A».
Lei raccontò tutto prima in Figc, poi, scoppiata Calciopoli, ai carabinieri.
«Quando incontrai i carabinieri rimasi sorpreso dal loro atteggiamento: sembrava che l’argomento non gli interessasse forse perché quello che stavo raccontando non andava nella direzione da loro intrapresa. Furono molto sbrigativi dicendo che sull’Inter non avevano intercettazioni».
Oggi, ci sono.
«Non sono sorpreso. Ora si parla dell’Inter, ma lo facevano tutti».
Perché ha parlato solo lei?
«Perché io ho smesso di fare il guardalinee».


Può tornare in discussione lo scudetto assegnato all'Inter.
Calciopoli bis, è battaglia su riapertura del processo.
Trascorso il termine dei 4 anni, ma i legali di Moggi puntano sulla reiterazione.
Intercettazioni e pallone. La nuova svolta su Calciopoli e dintorni fa centro là dove la tempesta dell’estate del 2006 non era arrivata. Cambiano i fattori, il risultato è ancora parziale (si annunciano altri colloqui fra dirigenti e designatori) ma, intanto, si vanno a delineare gli scenari per quanto riguarda le possibili conseguenze sul piano sportivo.

Giustizia ordinaria e toghe del pallone, il loro cammino è di nuovo strettamente legato. Dal tribunale di Napoli, infatti, è attesa la prima mossa che può rimettere in moto la Procura della Figc: martedì prossimo, giorno della nuova udienza del processo penale a Moggi e agli altri imputati, i legali dell’ex direttore generale della Juve faranno entrare ufficialmente nel procedimento le nuove intercettazioni. A quel punto, inevitabile diventerebbe l’apertura di un fascicolo da parte degli 007 del pm del calcio Stefano Palazzi anche se il collegio giudicante dovesse negare l’acquisizione delle nuove rivelazioni. Quali le conseguenze? Tutto ruota attorno alla prescrizione e ai suoi tempi. Le nuove intercettazioni si riferiscono alla stagione 2004/05, ovvero ad un periodo rispetto al quale non si può più procedere perché, per i fatti antecedenti al primo luglio 2007, la prescrizione è di due anni per le società e di quattro per i dirigenti (adesso il periodo è di 8 anni). Così, codice alla mano. Ma la difesa di Moggi è convinta che vista la particolare natura della posizione ad esempio tenuta da Massimo Moratti, un procedimento sportivo sia possibile. «Se - spiega l’avvocato Maurilio Prioreschi - prendiamo in esame l’atteggiamento del presidente dell’Inter, è innegabile come Moratti abbia taciuto sui suoi rapporti con il designatore Bergamo, negando tutt’ora di avergli parlato. Le intercettazioni dicono il contrario configurando la violazione dell’articolo 1, quello sulla lealtà sportiva: negando, Moratti non ha fatto altro che reiterare la sua violazione e, per questo, non si può parlare di prescrizione».

Per i legali di Moggi è dunque possibile non solo l’apertura di un fascicolo su Moratti e i nuovi protagonisti intercettati, ma anche istruire un processo sportivo per slealtà. E ad un potenziale processo sportivo è legata la strada per un’eventuale revoca dello scudetto assegnato all’Inter nel 2005/06. Nell’estate di quattro anni fa, l’allora commissario straordinario della Figc Guido Rossi dette seguito ad un parere di tre saggi (Aigner, Coccia, Pardolesi) che scrissero come fosse un automatismo assegnare lo scudetto all’Inter, terza in classifica, davanti alle penalizzazione di Juve e Milan. Nello stesso parere, però, si parlava anche di una norma statutaria che dava alla Figc il potere di non assegnare uno scudetto in presenza di zone d’ombra attorno a chi doveva metterselo sul petto e, l’Inter, nell’estate del 2006 non aveva alcuna macchia. Oggi, solo una sanzione di revoca al termine di un procedimento sportivo potrebbe togliere il titolo ai nerazzurri anche se c’è chi sostiene che potrebbe intervenire lo stesso Consiglio Federale della Figc.

Di certo c’è che le nuove intercettazioni non vanno oltre il giugno del 2005 e che la difesa di Moggi non farà alcuno esposto alla Procura federale per chiedere l’apertura di un’inchiesta. Per questo bisognerà attendere una settimana, quando nell’aula del tribunale di Napoli si discuterà delle nuove rivelazioni.
 
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Facchetti a Mazzei: «Non li devono fare i sorteggi...»

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Calciopoli, nuova intercettazione trascritta dai legali di Moggi. A parlare sono l'ex presidente dell'Inter e l'allora designatore degli assistenti di gara alla vigilia della partitissima con la Juve che terminerà 2-2
MILANO, 6 aprile - «Sceglili bene per domenica sera eh..». «Il n.1 e il n.2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta». A parlare sono, nell'ordine, l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti, e l'allora designatore degli assistenti di gara, Gennaro Mazzei. È il 25 novembre del 2004 e l'argomento della telefonata è la designazione in vista della partitissima Inter-Juventus, 13/a di campionato, che si svolgerà tre giorni dopo e terminerà 2-2. Non erano solo gli arbitri dunque, la preoccupazione dei dirigenti che parlavano con i designatori prima delle partite, ma anche i guardalinee. E prima del sorteggio che li riguardava, i nomi erano già noti. È quello che si desume da un'altra delle decine di telefonate, inedite, che i legali di Luciano Moggi hanno trascritto dai file audio del processo Calciopoli e di cui chiederanno l'acquisizione al Tribunale di Napoli.

LE "RICHIESTE" - Facchetti cerca anche di insistere perché come arbitro venga designato il "n.1", probabilmente Pierluigi Collina, ma Mazzei è scettico, in quanto questa volta «il sorteggio lo fa un giornalista...». Alla fine la gara sarà diretta da Pasquale Rodomonti.

LA TELEFONATA - Ecco la trascrizione integrale della telefonata

Mazzei - Sono in macchina che vado a Coverciano..

Facchetti - Sceglili bene per domenica sera eh..

Mazzei - Il n.1 e il n.2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta

Facchetti - Ivaldi e Pisacreta?

Mazzei - Eh sono il n.1 e il n.2

Facchetti - Si certo, e il n.1 degli arbitri..

Mazzei - Eh si, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il n.1..

Facchetti - Non li non devono fare i sorteggi, ci devono..

Mazzei - Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna

Facchetti - Ma dai..

Mazzei
- Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte...
 
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Ma io dico una cosa ma perche ogni volta che ci sono i Mondiali o gli Europei esce in Italia sempre Qualcosa di brutto per il Nostro Calcio come va a finire anche se Inter vera punita come e stata Punita la Juve ingiusta mende chi ci rimette e limmagine del calcio Italiano e anche la faccia degni Italiani nel Mondo

Comunque sono da corto che se la Juve e Stata punita e giusto che verranno puniti anche tutti quelli che anno commesso Reato

Tutti noi Juventini gridiamo Vedetta E giustizia Avocati Dirigenti Società patroni della Juve Fatevi Satire
 
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Piero Sandulli: «Se avessi avuto quelle prove...»

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Il giudice che emise la sentenza d'appello: «Mai sentite quelle telefonate: altrimenti avremmo inquisito anche l’Inter e altri club»

NAPOLI, 7 aprile - Parla Piero Sandulli, il giudice che emise la sentenza d'appello: « Più che di riapertura, parlerei di apertura perché non mi pare che dalle te*lefonate emergano fatti nuovi sui soggetti già giu*dicati. Semmai emergono fatti su nuovi soggetti».
L’Inter, appunto... Quattro anni fa di queste intercettazione tra Bergamo, Moratti e Facchetti c’era traccia nei documenti che avete ricevuto dalla procura federale o nella sentenza di primo grado?
«No, mai sentite quelle telefonate. Allora le intercettazioni facevano riferimento soltanto alle società poi penalizzate, Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina, Arezzo. E mi chiedo se ci sono altre telefonate “incriminate” ancora in giro. Ma per aprire un processo bisogna valutare se nel frattempo il reato non sia prescritto e se i documenti vengano acquisti dal processo di Napoli».

Da queste telefonate emerge però un quadro diverso del sistema calcio: un po’ tutti telefonavano ai designatori e agli arbitri.
«Sì, la teoria del così fan tutti, come un celebre film. Ma, come accade per l’evasione fiscale, il fatto che lo facciano tutti non significa che non sia reato».

Se avesse avuto in mano queste intercettazioni, avrebbe cambiato la sentenza d’appello?
«Prima di tutto tengo a precisare che io venni chiamato a coprire il ruolo di presidente per quel turno di udienze perché il giudice De Lise, essendo anche presidente del Tar del Lazio, temeva un conflitto di interesse. Per quanto riguarda la sentenza, non sarebbe cambiata, però avremmo avuto al tavolo degli inquisiti un altro gruppo di soggetti».
Anche l’Inter, quindi, non sarebbe esente da colpe: ma le sembrò giusto assegnare lo scudetto ai nerazzurri? «Eh no, io non c’entro con quella decisione. Anzi, all’epoca venni anche fortemente criticato perché detti parere negativo. Ero favorevole alla non assegnazione: gli scudetti si vincono sul campo e non a tavolino... A meno che non ci fosse la pressione dell’Uefa».
 
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Ragazzi, stanno uscendo notizie da tutte le parti, che riguardano Calciopoli...

Morescanti: «Quei pedinamenti archiviati dalla Figc»

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L'avvocato dellarbitro De Santis rivela: «Borrelli ignorò gli atti del processo Telecom. Tavaroli e Cipriani dissero sotto giuramento che fu l’Inter a ordinare le indagini su De Santis, Ceniccola, Fabiani e Bergamo»
TORINO, 7 aprile - Le nuove intercettazioni di calciopoli, quelle ignorate dagli inquirenti ed emerse in questi giorni grazie al lavoro della difesa di Luciano Moggi, hanno ricordato a Silvia Morescanti un’altra vicenda in cui degli atti processuali vennero ignorati da chi doveva indagare per la giustizia sportiva. Avvocato romano, difensore, fra gli altri, dell’ex arbitro Massimo De Santis, la Morescanti ha una storia da (ri)raccontare in questi giorni di nuova luce su vecchie vicende. «Il fatto che molte intercettazioni siano state escluse dall’inchiesta fa indubbiamente pensare. Più o meno come pensai quando mi accorsi che l’ufficio indagini della Figc era in possesso di atti processuali nei quali si diceva che molti arbitri furono pedinati per ordine di Moratti e da quegli atti non nacque nulla».

Ci spieghi meglio.
«Si tratta di documenti che arrivarono a Francesco Saverio Borrelli nell’aprile del 2007 quando il pm era a capo dell’ufficio indagini della Figc. Erano atti del processo Telecom che la Procura di Milano aveva trasmesso a Borrelli. Lo venni a sapere quando, quegli stessi documenti, li richiesi e in seguito li acquisii io stessa, che in quel processo rappresentavo molti degli ex arbitri pedinati ».

Pedinati da chi?
«Secondo quanto deposto dagli allora indagati ora imputati Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani fu lo stesso Massimo Moratti a ordinare il pedinamento di una serie di arbitri, assistenti e dirigenti fra cui De Santis e Ceniccola, l’ex designatore Bergamo, l’ex dg del Messina Fabiani. Secondo quanto riportato negli atti, il patron interista chiese di verificare i movimenti degli arbitri, sospettando che ci fosse qualcuno o qualcosa che poteva controllarli o che, in qualche modo, potesse danneggiare l’Inter».

E questi controlli come avvennero?
«Attraverso pedinamenti, controlli dei conti bancari e dei tabulati telefonici. In pratica venivano verificate tutte le telefonate partite o arrivate alle utenze dei “pedinati” per capire con chi parlavano. E chi pedinava, per evitare di essere intercettato a sua volta, faceva uso di schede telefoniche svizzere».

Chi pagò quelle indagini?
«Secondo quanto affermato da Tavaroli e da Cipriani le fatture furono saldate dalla Pirelli, perché Moratti e l’Inter non dovevano assolutamente comparire».
 
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e ki lo sa????
:emoticon-0119-puke::emoticon-0119-puke::emoticon-0119-puke:
 
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ma tutte questi belli notizie dove li date a prender sul giornale dell al juve??????????????:339::339::339::382:
 
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Sta gia' venendo a galla! Ho appena sentito su Studio Sport che martedi 13.04.10 verranno presentate le intercettazzioni al tribunale... Saranno cazzi...
 
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"Parità di trattamento per tutti"

Calciopoli, la Juve scende in campo

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Per la prima volta dallo scoppio della "seconda bomba" Calciopoli, la Juventus prende una posizione ufficiale. Attraverso il proprio sito, il club bianconero spiega: "Nel pieno rispetto delle attività riguardanti processi in corso, la Juventus valuterà attentamente con i suoi legali l'eventuale rilevanza di nuove prove introdotte nel procedimento in atto a Napoli". La Juve - continua la nota - chiede dunque "parità di trattamento per tutti".
La Juventus, insomma, scende in campo "al fine di garantire, in ogni sede sportiva e non, e come sempre ha fatto, la più accurata tutela della sua storia e dei suoi tifosi. Juventus confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d'altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006".

In buona sostanza il club bianconero valuterà se chiedere ufficialmente la revisione del processo sportivo che si concluse con la retrocessione in Serie B della Signora. A spingere la Juve verso questa decisa presa di posizione sono state le nuove intercettazioni telefoniche in possesso dei legali di Luciano Moggi.

vogliamo una calciopoli 2 !! che poi magari si vince ancora il mondiale:emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock:
 
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L'inter in serie B e un'altra coppa del mondo??
Sarebbe il massimo!!!!
 
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Yeahhhhhhhhhhhh, lo stesso trattamento per tutti...! Magari ci porta fortuna per i mondiali :)
 
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