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Info Inter che spettacolo

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AW: Inter che spettacolo

ma questa e`la classifica dei ladri?????:emoticon-0172-mooni:emoticon-0172-mooni:emoticon-0172-mooni
 
AW: Inter che spettacolo

IL PERITO CONFERMA : METTI COLLINA LO DISSE FACCHETTI MA ECCO COME I GIORNALI DI REGIME RIPORTARONO LA NOTIZIA
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IL GIORNALE : "In tale conversazione a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome di Collina, mentre è per primo Paolo Bergamo a nominarlo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi di Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di informazione". Comprendiamo la difesa del padre da parte di un figlio ma, come scrive oggi Oliviero Beha su "Il Fatto", "l’accertamento della verità passa sia per Moggi che per Facchetti, al telefono entrambi".

IL FATTO QUOTIDIANO - "Moggi tarocca Facchetti".

LA PRAVDA ROSA - La difesa di Moggi annuncia un colpo di scena: «Facchetti chiese a Bergamo di designare Collina». Ma l' audio della chiamata non corrisponde. Il figlio dell' ex presidente: «Vergognoso!»

LA PRAVDA ROSA- NAPOLI Facchetti chiama, Bergamo risponde. È la «madre delle intercettazioni», la capofila delle 75 chiamate-bis che i legali di Luciano Moggi chiedono di inserire nel processo. Ma in serata somiglia sempre di più a un boomerang. Colpa di un Collina di più o di meno fra l' allora presidente dell' Inter e uno dei designatori a due giorni dalla sfida Inter-Juve……….Ma in serata il «metti dentro Collina» di Facchetti, ascoltando la registrazione sui siti, diventa il «c' è... Collina» di Bergamo. E Gianfelice Facchetti scende in campo per difendere il padre scomparso nel 2006: «È Bergamo che parla di Collina, si tratta di una vergognosa falsificazione, grave e inaccettabile, oltreché lesiva della memoria di mio padre»…………………………….Prima Mazzei La telefonata segue quella di Facchetti al designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei per chiedere gli assistenti per Inter-Juve e si sente rispondere «il numero uno e numero 2, Ivaldi e Pisacreta» per poi invocare la designazione di Collina come «numero uno degli arbitri» perché «non devono fare sorteggi...» Sembra il due più due fa quattro, prima del colpo di scena. Trascrizioni taroccate. Pochi minuti dopo la citazione in aula, la conversazione è già su alcuni siti, con il file audio. Intanto i pm dicono sì all' acquisizione delle nuove intercettazioni. E più tardi dalla procura filtra una frase degli inquirenti che parla di «trascrizioni che mistificano i contenuti». Ci si riferisce alla famosa «madredelle intercettazioni». …………

LA PRAVDA ROSA : Facchetti-Moggi ancora scontro: «La credibilità di mio padre non può essere attaccata da quattro barboni, con tutto il rispetto per i barboni», è lo sfogo di Gianfelice Facchetti alla pubblicazione delle telefonate del padre. «Il dovere di un avvocato è quello di difendere il proprio assistito, nel rispetto della legge, anche se questo può essere spiacevole per altri» è la pronta replica dei legali di Moggi.
LA REPUBBLICA - Facchetti e Bergamo La telefonata del giallo
La conversazione risale al 26 novembre 2004, alla vigilia di Inter-Juventus. L'allora presidente nerazzurro chiede al designatore garanzie, e gli viene promesso un gruppo di internazionali

Facchetti e Bergamo La telefonata del giallo
ROMA - Il 26 novembre 2004 alla vigilia di Inter-Juventus, Giacinto Facchetti, presidente protempore dei nerazzurri, chiama Paolo Bergamo, designatore arbitrale di serie A.
Facchetti: "Senti, per domenica allora?".
Bergamo: "Per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente, quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita".
Facchetti o Bergamo?: "Va bè, ma metti dentro Collina".
CORRIERE DELLO SPORT - Calciopoli, battaglia in aula AUDIO Bergamo-Facchetti
Gli avvocati di Moggi si sono concentrati soprattutto sui rapporti tra l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti (scomparso nel settembre 2006) e il designatore arbitrale Bergamo. Secondo Prioreschi e Trofino, anche l'indimenticato difensore nerazzurro parlava di griglie arbitrali. Trofino ha citato una telefonata, che non appartiene a quelle già trascritte e contenute nelle informative, del 26 novembre 2004 in cui il dirigente nerazzurro conversa con Bergamo. Facchetti: «E allora per domenica?». Bergamo: «Facciamo un gruppo di internazionali così non rischiamo niente». Facchetti: «Vabbè, metti dentro Collina». Il penalista ha chiesto al testimone perché questa telefonata non fosse stata considerata dagli investigatori. «La conversazione tra Bergamo e Facchetti - ha replicato Auricchio - è stata registrata e trascritta ma non è nell'informativa perché non è stata considerata investigativamente utile».
ASPETTIAMO CON ANSIA GLI ARTICOLI DI QUESTI GIORNALI DOPO LA PERIZIA CHE HA STABILITO LA VERITA'
Nel frattempo vogliamo dire al Caro moRatti che la dedica fatta sul sito ,allo scomparso Facchetti ( tu sei tutto quello che ) soprattutto in questo passaggio : " Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace.", vada rivista, riveduta e corretta.


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Post n°747 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da
Il perito conferma: il famoso "metti Collina" lo disse Facchetti
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Il perito incaricato dal Tribunale, ha dichiarato che nella famosa 'grigliata' Facchetti - Bergamo, è il massimo dirigente nerazzurro a dire il tanto contestato 'Metti Collina'. Cade dunque un'altra sterile accusa, perlopiù portata avanti dai taroccatori per eccellenza ( leggi passaporti,bilanci,documenti ecc...) , che la difesa di Moggi, avesse in qualche modo taroccato le telefonate di cui si chiedeva poi l'ammissione in processo, al fine di coinvolgere anche il club di Moratti.
Quando, il 13 aprile scorso, il perito del tribunale di Napoli, Roberto Porto, cominciò a trascrivere le 224 intercettazioni su Calciopoli inedite e «scoperte» dai legali di Luciano Moggi, l’Inter, Massimo Moratti e l’allora numero uno nerazzurro Giacinto Facchetti erano stati già strattonati dentro lo scandalo mai visto. Un coinvolgimento di parte, si disse. Una svolta che provocava scossoni e malumori, ma che, per essere certificata e super partes, doveva attendere il lavoro di un tecnico nominato dal collegio giudicante.

Ora che le fatiche dell’ingegner Porto sono terminate, l’Inter, Moratti e Facchetti si ritrovano ancor più al centro di Calciopoli. Che peso avranno le trascrizioni delle 224 intercettazioni depositate nella cancelleria del tribunale di Napoli? L’Inter e i suoi dirigenti parlavano con i designatori dell’epoca, ma anche con qualche fischietto, ha certificato il lavoro del perito. Fra i colloqui, uno in particolare aveva fatto segnare il punto di non ritorno nel duello verbale a distanza fra le parti: Facchetti e Bergamo vengono ascoltati al telefono il 26 novembre del 2004, una telefonata dove si sente una voce dire «...vabbè, ma metti Collina...» a proposito di griglie arbitrali. È stato il compianto presidente nerazzurro, così i legali di Moggi. «È in atto una strumentalizzazione vergognosa della memoria di mio padre: metti Collina l’ha detto Bergamo, basta con queste falsificazioni inaccettabili. Intervengano gli organi della Figc», tuonò Gianfelice Facchetti, il figlio del grande campione nerazzurro.

A distanza di cinque mesi e mezzo, ecco la verità. Quella frase («...metti Collina...») l’ha pronunciata Facchetti, così scrive il perito del tribunale. La Juve è in attesa di una risposta della giustizia sportiva all’esposto con il quale si chiede alla Figc la revoca dello scudetto della stagione 2005/06. La tesi del club di corso Galileo Ferraris è nota, così come risaputo è il fondamento giuridico alla base dell’assegnazione di un titolo sportivo a tavolino: un campionato può essere assegnato senza averlo vinto sul campo a una società senza macchia. Parlare di griglie arbitrali con i designatori indicando un fischietto che tipo di comportamento configura? Per la Juve non ci sono dubbi, e per il pm del pallone Stefano Palazzi il tempo stringe. Gli 007 della Federcalcio sono al lavoro da una settimana e sul loro tavolo c’è il faldone con le 224 intercettazioni già trascritte, compresa quella con la voce «ma metti Collina...». Dall’udienza penale di ieri a Napoli emergono altre novità. La difesa di Moggi sembra intenzionata a rinunciare alla convocazione di Moratti come teste perché, fanno sapere, «la nostra linea difensiva è già passata». Il 19 prossimo ottobre potrebbero sfilare in aula Alessandro Del Piero e Zlatan Ibrahimovic per ribadire come gli scudetti vinti siano stati regolari. Intanto le difese chiedono la trascrizione di altre 136 telefonate.




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Post n°746 pubblicato il 26 Settembre 2010 da

La Roma batte l'Inter con un gol di Vucinic al 91'
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La squadra di Ranieri conquista la prima vittoria in campionato battendo i nerazzurri 1-0. Segna il montenegrino, entrato nella ripresa al posto di Totti
Festa Roma all'Olimpico grazie al gol di Vucinic in pieno recupero che regala ai giallorossi la prima vittoria in campionato proprio contro l'Inter capolista. La squadra di Ranieri trova tre punti fondamentali per risollevare la testa dopo il difficile avvio di stagione, e infligge il primo ko all'Inter di Benitez. Vucinic, entrato al posto di Totti, decide un match rimasto in bilico fino all'ultimo, nel quale l'Inter è apparsa forse meno aggressiva del solito e la Roma sicuramente più solida. Con questa vittoria i giallorossi salgono a 5 punti, mentre l'Inter resta a quota 10.

SI COMBATTE - Le azioni più pericolose del primo tempo arrivano dai piedi di Stankovic che ci prova due volte da lontano e colpisce una traversa. La Roma, però, non resta a guardare e riesce a presentarsi più volte nell'area nerazzurra. Ranieri conferma Menez in appoggio a Totti e Borriello, mentre in difesa rientrano Riise (con caschetto di protezione come Chivu sull'altra fascia per l'Inter) e Burdisso. L'assetto difensivo giallorosso appre più solido rispetto alle precedenti uscite, e per l'Inter non è facile trovare spazi. Le azioni migliori per la Roma, invece, arrivano dalla destra dove Chivu spesso è lasciato troppo solo da Eto'o (e il romeno se ne lamenta con la panchina). Per i padroni di casa ci sarebbe anche un possibile calcio a due in area per gioco pericoloso di Lucio su Borriello, ma Morganti lascia proseguire. Stankovic, dopo averci provato in apertura, nel finale tenta di nuovo da fuori e colpisce la traversa. E' l'ultima emozione di un buon primo tempo, giocato con grande intensità da entrambe le squadre.

LA ZAMPATA DI VUCINIC - Ritmo sostenuto anche in avvio di ripresa dove Chivu, già ammonito, rischia per un fallo su Menez e dove Totti non trova il passaggio decisivo per Borriello su una bella ripartenza. La gara si accende quando da una parte Eto'o parte in velocità e dall'altra Menez si insinua nella difesa nerazzura. La Roma ha anche una grande occasione con un calcio a due in area concesso dopo un'ingenuità di Julio Cesar (che riprende il pallone con le mani dopo averlo precedentemente appoggiato a terra), ma Totti calcia alto. I giallorossi insistono, sempre con le accelerazioni di Menez, ma non trovano il colpo decisivo. L'Inter sembra soffrire e Benitez decide di inserire Muntari al posto di un Milito poco incisivo. Poco dopo è Pandev a lasciare spazio a Coutinho. Nella Roma, Ranieri decide di inserire Vucinic che entra al posto di Totti. I giallorossi costruiscono un'altra buona occasione con Menez, mentre l'Inter va al tiro con Eto'o (e Lobont si fa trovare pronto). Nelle fasi finali l'Inter torna a premere, e Ranieri decide di inserire forze fresche inserendo Baptista e Brighi al posto di Borriello e Menez. La mossa è azzeccata, perchè la Roma trova le energie necessarie per sferrare l'ultimo assalto e, in pieno recupero, Vucinic di testa in tuffo, su assist di De Rossi, trova il gol che decide la partita.




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Post n°745 pubblicato il 20 Settembre 2010 da

LA FC TAVOLINI ESPUGNA PALERMO GRAZIE AD UN RIGORE NON FISCHIATO
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Dopo il rigore NON fischiato a PINZI ( udinese ) ecco che i Ladrones d' Italia fanno risultato in quel di Palermo grazie ad un altro sacrosanto rigore NON fischiato dall'arbitro per fallo in area su Cassani da parte di Chivu
Noi continuamo a prendere nota : vediamo a fine campionato se riescono a battere il record dell'anno precedente con Collina designatore




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Post n°744 pubblicato il 15 Settembre 2010 da

SPLENDIDA AUTORETE DI DIEGO MILITO CHE VEDE I NERASSURDI PAREGGIARE LA PRIMA DI CHAMPIONS LEAGUE CON LA FAMIGERATA TWENTE
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L'Inter ha pareggiato 2-2 sul campo del Twente nell'esordio in Champions League da campione in carica. La squadra di Rafael Benitez ha sofferto tantissimo nel primo tempo, chiuso in parità solo grazie ad un goal di Samuel Eto'o, abile nel chiudere in gol con un preciso tiro da destro dal limite dell'area. In precedenza la squadra di Preud'homme era andata addirittura in vantaggio ribaltando il gol di Wesley Sneijder al 14' del primo tempo. Poi, al 20' pt, una stupenda punizione di Janssen dai 20 metri aveva portato il punteggio sull'1-1 e successivamente un autogol di uno spento Milito (altra prestazione in difficoltà per l'argentino) aveva dato l'incredibile, quanto inaspettato vantaggio alla formazione campione d'Olanda. Il 2-2 di Eto'o, in ogni caso, sembrava far pensare ad una ripresa più tranquilla per Zanetti e soci.

Nel secondo tempo, invece, le maglie della difesa tulipana si sono chiuse in maniera più ermetica e né le discese di Maicon (Zanetti più bloccato sull'altra fascia) né il doppio ingresso in campo di Coutinho e Muntari (al posto di Pandev, infortunato, e Milito) ha permesso alla formazione nerazzurra di strappare un successo che sarebbe stato molto importante ai fini della qualificazione.
Alla fine, dunque, esultano solo il Twente e i suoi tifosi (letteralmente impazziti al fischio finale dell'arbitro Proença), mentre per l'Inter è un'altra serata in cui le ombre hanno la prevalenza sulle luci.
 
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Mou, show a San Siro: «Tre dita per gli interisti»
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MOU: «TRE DITA PER GLI INTERISTI» - «Le tre dita prima della partita? Non erano per i tifosi del Milan, ma per quelli dell'Inter». Josè Mourinho spiega così, a Mediaset Premium, il gesto allusivo al 'tripletè, fatto prima dal pullman all'arrivo al Meazza e poi in risposta ai fischi del pubblico milanista. «Da casa hanno potuto vedere il loro ex allenatore che è ancora un interista e non dimentica mai i tre trofei storici», ha concluso il portoghese. Josè Mourinho non ci sta ad accettare il risultato del Meazza, ma fa anche i complimenti al Milan. «I loro gol - dice il tecnico portoghese del Real - sono nati il primo da un nostro errore, e il secondo da un fuorigioco chiaro di Inzaghi. Ma non voglio parlare di arbitro. Sapevo che il Milan aveva una grinta da Champions, giocatori come Inzaghi, Seedorf o altri sono fatti per serate come queste».:338::338::338:
 
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Maicon è rimasto a Londra: è andato a casa di Bale per vederlo da vicino almeno una volta.


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Moratti: Douglas è da tanto che vorrei parlarti. Allora come va, tutto bene? Maicon:" Tutto bene ,non c'è Bale."




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Retroscena nel dopo gara di Tottenham-Inter: Maicon è arrivato in ritardo al pullman perchè stava ancora provando a fermare Bale
 
L'Inter s'è rotta: Samuel, ginocchio ko e stagione finita.

Il centrale ha subito una lesione ai legamenti. Mistero su Sneijder svenuto nell'intervallo.



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Uno dopo l'altro sono caduti i guerrieri di Mourinho, quelli della triplete e della perfezione applicata al calcio. Link ist nicht mehr aktiv., ieri sera a San Siro, ha assistito a un susseguirsi di infortuni che comprometteranno le scelte future ma che - in tutta franchezza - non hanno invertito l'ordine delle cose contro il Brescia. L'Inter non sa più vincere, non ha più quella spregiudicatezza cara al presidente Massimo Moratti che ha richiamato un tecnico insiedatosi in un momento delicato in cui l'appagamento riveste e rivestirà il ruolo di variabile decisiva.

Dunque, per Maicon infortunio muscolare (stiramento muscolare nella zona posteriore della coscia sinistra), per Samuel grave problema al ginocchio che l'allenatore ha definito ieri ai microfoni di Sky Sport 'una distorsione al ginocchio: è sfortuna. Temo uno stop molto lungo'. Tradotto: grave lesione del legamento crociato anteriore e del collaterale esterno del ginocchio destro, comunica dal suo sito ufficiale l'Inter. Notizia non incoraggiante per il centrale che verrà operato e che ha già patito l'iter di riabilitazione. Durante l'intervallo, poi, Sneijder avrebbe accusato un malore e sarebbe svenuto.

Nel corso del primo tempo, come mostra da troppe partite, ha continuato a commettere errori, a urlare, a palesare un nervosismo eccessivo rispetto alla situazione (prende anche a male parole Chivu, reo di chissà quale misfatto). Il rinnovo non basta? Non si accontenta? Un problema c'è e non si vede? Qualcosa sfugge, evidentemente. E il suo svenimento è questione da affrontare subito. Perché con così tanti inconvenienti, non si può credere che tutto e ancora tutto dipensa da Eto'o. O da un rigore generoso, come accaduto ieri sera. Non così a ridosso del derby.


Speriamo che si rimette presto di nuovo!!!(:kez_03:anche se non sono interista:whistle2:)
 
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Emergenza difesa: l'Inter vuole Ranocchia già a gennaio

Dopo l'infortunio di Samuel i nerazzurri puntano sul genoano.



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Andrea Ranocchia, difensore del Genoa



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Dopo attacco e centrocampo, ora all'Link ist nicht mehr aktiv. è emergenza difesa: nel match di sabato contro la Sampdoria Rafa Benitez ha visto andare Link ist nicht mehr aktiv.. Se lo stiramento alla coscia destra fermerà il brasiliano per una quarantina di giorni, la lesione al crociato terrà fuori l'argentino praticamente fino a maggio.

Così, in Corso Vittorio Emanuele si sta già programmando una strategia di mercato per rinforzare la difesa già a gennaio, sospendendo causa forza maggiore la linea di austerity che aveva iniziato a prender piede nei corridoi dirigenziali.

Il primo nome sulla lista nerazzurra è quello di Andrea Ranocchia: il difensore è stato acquistato per circa 15 milioni in estate dal Bari in comproprietà con il Genoa, dove ora milita, e con l'accordo che a fine stagione si sarebbe dovuto trasferire in nerazzurro.

Il problema è che ora da Milano vogliono anticipare i tempi, ipotesi non troppo ben vista sotto la Lanterna: "A gennaio mancano due mesi, mi sembra che su questo argomento il presidente sia molto chiaro - ha spiegatro il ds rossoblù ds Stefano Capozzucca - Ranocchia finirà il campionato con noi".

In realtà, l'impressione è che il club ligure possa lasciarle partire immediatamente il difensore chiedendo qualcosa di più dei 7 milioni previsti. Difficile peraltro che, visti gli ottimi rapporti tra le due società, emergano particolari problemi nella trattativa e con ogni probabilità un conguaglio e l'inserimento di qualche giocatore, magari un giovane del ricco vivaio nerazzurro come "bonus" nell'operazione dovrebbe risolvere la questione.

In casa Inter si valutano comunque le alternative: per la zona centrale si pensa a Daniel Agger, 25enne danese del Liverpool, e Brede Hangeland, 29enne norvegese del Fulham mentre per la fascia destra si segue Gary Cahill, 25enne inglese del Bolton Wanderers: i tre sono valutati rispettivamente intorno ai 12, 10 e 7.5 milioni di euro. Da non escludere nemmeno la pista italo tedesca che porta ad Andrea Barzagli del Wolfsburg (8 milioni il costo del cartellino).

Intanto, in attesa del mercato di gennaio, Rafa Benitez dovrà puntare sulle risorse interne: probabile quindi che nelle prossime settimane la linea difensiva dell'Inter sarà composta da Santon, Lucio, Cordoba e Chivu: nella speranza che gli infortuni siano finiti...
 
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we bellocci interisti....state ritornando quelle che eravate e quello che vi meritate.....come sono feliceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee:emoticon-0169-dance:emoticon-0169-dance:emoticon-0169-dance
 
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adesso tocca a noi a stare zitti:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl
 
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Moggi: L'Inter è finita. Per vincere servirà altra Calciopoli:kez_03::kez_03::kez_03:


TORINO, 22 novembre - L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione “Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold Tv in onda tutte le domeniche su Gold Sport digitale terrestre (canale satellitare 856 Sky) ha commentato come consuetudine la giornata di campionato, tornando anche su Calciopoli, alla luce della presenza in studio dell’Avvocato Prioreschi e del consulente della difesa Nicola Penta, che hanno anticipato intercettazioni inedite che verranno depositate martedì in tribunale.

MILAN – CHI HA IBRA VINCE - «Chissà se Sacchi pensa ancora che il Milan abbia sbagliato a prendere Ibrahimovic. Lo svedese è l’uomo che sposta gli equilibri di un campionato. La Fiorentina ha giocato bene e ad attacchi invertiti avrebbe vinto lei, ma in Italia chi ha Ibra vince. Lo dice la storia dei campionati».

ROMA – E’ L’ANTI-MILAN - « La Roma è definitivamente uscita dalla crisi, riacquistando quell’autostima necessaria per tornare a pensare in grande. L’uomo della svolta è Menez, grande talento che finalmente ha capito che deve mettersi al servizio della squadra. E’ il nuovo Zidane? Vabbè adesso non esageriamo….»

JUVE – VITTORIA MERITATA - «Non era facile vincere a Genoa, anche se Ballardini ha consegnato il centrocampo alla Juventus. La squadra bianconera ha meritato la vittoria e non hanno modo da esistere le lamentele genoane, che se la dovrebbero prender di più con il proprio portiere e la difesa. Evidentemente il mercato di Preziosi tanto esaltato in estate dalla stampa era solo fumo negli occhi…. La Juventus sta facendo meglio di quello che si pensava, ma per favore non si illudano i tifosi ingiustamente parlando di scudetto».

INTER– FINITO IL CREDITO DI CALCIOPOLI - «Per l’Inter si può parlare di de profundis, è finito il credito ottenuto grazie a Calciopoli. Certo Moratti ci ha messo del suo sostituendo Mourinho con Benitez, il contrario del portoghese. La squadra è passata in pochi mesi da un’armata da battaglia ad una banda scarica. Per tornare a vincere Moratti forse avrà bisogno di una nuova Calciopoli….»

CRISI BOLOGNA – CHISSA’ SE ADESSO RIMPIANGONO I MENARINI - «Hanno crocefisso la famiglia Menarini solo perché sono miei amici, consegnando il Bologna nelle mani di Porcedda che in poco tempo ha distrutto il loro prezioso lavoro fatto in precedenza. Chissà che fine faranno adesso tutti quei giornalisti che scrivevano “viva Baraldi” e “Moggi lontano da Bologna».

PALERMO – IL MIGLIOR GIOCO D’ITALIA INSIEME ALLA ROMA - «Il Palermo continua a stupire. La squadra, insieme alla Roma, gioca il miglior calcio d’Italia. Adesso oltre al leader Pastore c’è stato anche il ritorno di Miccoli. Questa squadra con 2-3 innesti giusti può puntare altissimo nei prossimi anni…..»

CALCIOPOLI – STORIA DA RISCRIVERE - «Sono stato per tanti anni nel mondo del calcio e credevo di conoscerlo davvero. Costretto ad ascoltare tutte le intercettazioni per difendermi mi sono reso conto invece che era molto peggio di quello che pensavo. Se la Juventus si fosse difesa come sto facendo io ora, mai sarebbe retrocessa in Serie B. Se stanno uscendo fuori tutte queste intercettazioni è solo merito della mia difesa processuale. La storia di Calciopoli va riscritta. Almeno adesso con Andrea Agnelli però finalmente i giocatori della Juventus si sentono liberi di rivendicare i successi ottenuti sul campo. Mentre prima avevano la “museruola”….».
 
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Tre giornate di squalifica a Eto'o, l'Inter farà ricorso
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Il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate l'attaccante dell'Inter Samuel Eto'o, a seguito dellA prova tv, per la testata inferta a Cesar del Chievo. Il camerunese ha subito anche un'ammenda di 30 mila euro. Il giudice ha deciso sulla base della richiesta ricevuta dal Procuratore federale «rituale e tempestiva... circa la condotta tenuta al 37' del primo tempo» da Eto'o nei confronti di Bostjan Cesar, «acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale».
LA MOTIVAZIONE - Il giudice ha ritenuto, nella motivazione, che «il riprovevole gesto compiuto dal calciatore nero-azzurro integri gli estremi di quella 'condotta violenta' che, per consolidato orientamento interpretativo, è connotata dall'intenzionalità e dalla potenzialità lesiva: palese è infatti il preordinato intento di colpire l'avversario e parimenti evidente è l'energia impressa al colpo inferto». Nessuna sanzione è stata presa invece nei confronti dello sloveno Cesar per il fallo commesso su Eto'o e che ha portato alla testata a freddo del camerunese. La segnalazione, a tal proposito, dell'Inter non è stata ammessa: «Poichè - scrive il giudice - tale comportamento è stato insindacabilmente valutato dal Direttore di gara ne consegue l'irrilevanza della documentazione prodotta, se non sotto il profilo di un rapporto meramente occasionale con la condotta violenta di cui successivamente si è reso responsabile il calciatore Eto'o». Il club nerazzurro farà ricorso, come comunicato dal sito ufficiale del club. «Le immagini televisive - si legge ancora - documentano che, nelle circostanze segnalate, l'arbitro assegnava alla squadra nero-azzurra un calcio di punizione per un fallo subito. Nella zona centrale del campo, dal calciatore Eto'o da parte del calciatore clivense Cesar. In attesa della ripresa del giuoco, Cesar si portava nei pressi della propria area di rigore e, in tale frangente, veniva raggiunto dall'attaccante interista che, con mossa repentina, chinando in avanti il capo, lo colpiva con una testata al petto, facendolo cadere dolorante al suolo. L'arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, e quella dei suoi collaboratori, era comprensibilmente rivolta 'a controllare altre zone del terreno di giuoco' come precisato, a richiesta di questo Ufficio, con e-mail pervenuta alle ore 15.01 del 22 novembre 2010»




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Post n°770 pubblicato il 21 Novembre 2010
Domenica nera per i nerazzurri che perdono 2-1 contro il Chievo. Il camerunense, dopo aver ricevuto un colpo dal difensore avversario Cesar, è tornato verso il giocatore lo ha colpito con una testata al petto.
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CRONACA DELLA DISFATTA : Una domenica nera per l'Inter. La squadra di Benitez è stata battuta 2-1 dal Chievo Verona, incassando così la seconda sconfitta consecutiva dopo quella del derby, e ora è sesta in classifica a -9 dal Milan capolista. Nonostante le rassicurazioni di Moratti, trema adesso la panchina del tecnico spagnolo, che nelle ultime quattro partite ha raccolto solo due punti (pareggiando con Brescia e Lecce). La formazione di casa ha messo a nudo tutti i limiti della formazione di Benitez, gravata anche dalle tante assenze. Il Chievo al 29' passa in vantaggio: Frey crossa dalla destra, Pellissier salta e batte Castellazzi. Fattaccio al 37': Eto'o colpisce con una testata in petto Cesar ma l'arbitro non se n'avvede. Il raddoppio del chievo al 38' della ripresa con Moscardelli, poi nel recupero azione personale di Eto'o e gol del 2-1 che non evita la crisi agli indossatori di scudetti altrui.
Samuel Eto'o alla Zinedine Zidane : non per un colpo di classe ma per una testata. L'attaccante interista, dopo aver ricevuto un colpo dal difensore avversario Cesar, è tornato verso il giocatore del Chievo e - come il francese nella finale Mondiale del 2006 - lo ha colpito con una testata al petto. Molto probabile la prova tv per il gesto del nerazzurro.

IL FATTO
- L'episodio, avvenuto intorno al 36' del primo tempo, con l'Inter in svantaggio per 1-0, non è stato visto dall'arbitro Rocchi, nonostante le proteste dei giocatori del Chievo e dello stesso Cesar, finito a terra dopo il contatto. Rocchi non ha quindi sanzionato il gesto dell'attaccante interista, evidentemente sfuggito anche ai suoi assistenti, ma ripreso dalle immagini televisive. Cesar aveva colpito Etò o al collo in un contrasto. L'attaccante non aveva reagito subito e si era allontanato, salvo poi tornare sui suoi passi per colpire l'avversario.
ORA LA PROVA TV
AGGIORNAMENTO DEL 22/11/2010
IL PRESIDENTE : Sulla testata di Eto'o il presidente non ha dubbi: «Non ho visto quanto effettivamente abbia affondato il colpo ( ?? CHE VUOL DIRE QUANTO AFFONDATO IL COLPO- CREDE FORSE CHE LA PENA SIA DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALL'ENTITA' DEL DANNO ? NAB )

, però per principio credo al difensore avversario. ( CI SONO LE IMMAGINI PRESIDENTE . NAB )
Spero solo che la squalifica non sia pesante e che non intervenga la prova televisiva ma sono consapevole che questo avverrà». ( E CI MANCHEREBBE ALTRO...STIA TRANQUILLO SAREMO VIGILI ED ATTENTI ; PRONTI A DAR BATTAGLIA SE NON VERRA' DATA UNA PENA EQUA : MIN 3 GIORNATE )
 
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FORZA
 
AW: Inter che spettacolo

Cassano andrà all'Inter

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Morabito a Tmw: "Cassano andrà all'Inter. Juve? Mi aspetto qualcosa in difesa"

A Tuttomercatoweb parla Vincenzo Morabito. Il noto agente Fifa si pronuncia sul mercato delle big in vista di gennaio e rivela il futuro di Antonio Cassano. Morabito inoltre dà un consiglio a Napoli e Lazio, piacevoli sorprese di questo campionato.

Morabito, la sessione di mercato si avvicina: che cosa si aspetta?
"Innanzitutto penso che l'oggetto più importante sia Antonio Cassano che al 90% andrà all'Inter dove occuperebbe quella casella lasciata vuota in estate da Balotelli. In estate i nerazzurri hanno puntato sui giovani come Biabiany e Coutinho, ma credo che l'arrivo del barese darebbe loro un potenziale importante e gli farebbe acquisire maggiore competitività. A prescindere dall'esito del toto panchina. Il Milan con l'arrivo di Robinho e Ibrahimovic ha fatto un mercato importante, mentre la Roma ha grandi difficoltà. Per quanto riguarda la Juventus mi aspetto qualcosa in difesa, mentre in attacco penso che stia bene così. Poi a giugno si parlerà dei vari Gilardino e Adebayor. Credo che i bianconeri stiano individuando qualcosa per il reparto difensivo. Adesso stanno utilizzando Sorensen ma è forse troppo giovane per giocare titolare. Poi dovrebbe rafforzarsi la Lazio, se veramente vuole stare nelle zone alte della classifica. Lo stesso discorso vale per il Napoli, mentre credo che il Palermo sia a posto così e il lavoro di Rossi alla fine verrà fuori".

Dovendo fare un nome, su chi punterebbe per il dopo Benitez all'Inter?
"Mi sembra di capire che l'ambiente Inter abbia perso la pazienza nei confronti di Benitez. Credo poco all'ipotesi Guardiola perché sarebbe impossibile farlo arrivare adesso. Se dovessi scommettere qualcosa, punterei su Capello".

Quindi esclude l'ipotesi Walter Zenga.
"Non avrebbe senso prendere un traghettatore, una figura che a giugno andrà via. O tieni Benitez fino a giugno e gli fai recuperare tutti i giocatori e creare i presupposti per disputare un campionato da Champions League, altrimenti prendi un allenatore già affermato"

Cosa manca a squadre come Genoa, Napoli, Lazio e Palermo per fare il definitivo salto di qualità?
"Il Genoa era partito con i favori del pronostico per disputare un campionato di livello perché ha fatto un mercato roboante. Mercato che però forse è stato fatto non in sintonia tra le parti. Il Grifone dovrà cercare di migliorare la rosa.
Il Palermo ha avuto qualche problema, l'assenza di Miccoli si è fatta sentire. Ma non avendo le coppe può giocarsela fino alla fine per la Champions. Discorso diverso per la Lazio che si ritrova al secondo posto con grandi chance di essere l'anti Milan, ma Lotito non deve sottovalutare la possibilità di rinforzare la rosa con un attaccante di peso che manca nella figura di Reja e poi cercare un vice Brocchi che è un giocatore eccezionale però è avanti con gli anni e trentotto partite possono essere tante. Se Lotito farà questi investimenti potrà giocarsela fino in fondo. Il Napoli con il doppio impegno ha sofferto molto la mancanza di rincalzi adeguati. Lotito e De Laurentiis non devono farsi prendere dall'eccessiva prudenza in fase di mercato".

L'attaccante del River, Erik Lamela è un obiettivo del Milan. Che ne pensa del giocatore?
"E' scoppiata la Lamela mania. Fino a qualche settimana in pochissimi conoscevano questo ragazzo, adesso si è parlato molto del viaggio di Braida. Bisogna capire se è già pronto e in grado di fare la differenza, sicuramente ha grandi colpi però questo tam tam attorno al suo nome non fa altro che far lievitare il prezzo".

Prevede altri colpi in vista di gennaio?
"Non ne vedo, anche perché i grandi giocatori non si muovono. Si era parlato di Benzema e Adebayor ma resteranno nei rispettivi club. Bisognerà capire se l'Inter riuscirà a strappare Ranocchia al Genoa e a quel punto Santon che sta passando un momento difficile potrebbe trasferirsi in Liguria.
Si parlava di Santon come il nuovo Maldini, adesso è un giocatore spaesato, ha perso autostima e la possibilità di giocare in un'Inter priva di tanti titolari. Forse uno scambio tra Inter e Genoa sarebbe una buona soluzione, soprattutto per questo giocatore che secondo me ha caratteristiche importanti, ma probabilmente si è fatto condizionare da tante cose che hanno rallentato la sua definitiva consacrazione. In genere un giocatore può sorprendere e fare un esordio brillante, poi però è importante confermarsi. In questo senso è mancata la conferma di Santon e quindi sarebbe il caso che lui e il suo entourage facessero un po' di autocritica".
 
AW: Inter che spettacolo

ci mancava che perdevate pure con questa squadra che neanche dio sa dove si trova:DDD:DDD:DDD:DDD
 
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