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Diego, promessa alla Juve

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Il brasiliano si confronta con la squadra e rilancia la sfida. Ringrazia i compagni nello spogliatoio: so di non rendere al top, ma vi ripagherò
TORINO, 6 marzo - Difficile trovare un compagno che ne parli male. E in questo caso non sembra la solita diplomazia un po’ ipocrita: la stima nei confronti di Diego è autenti*ca da parte della Juventus, intesa come squadra prima ancora che società. «E’ un campione autentico. Merita fiducia. Bisogna dargli il tempo di ambientarsi». Paro*le, ma anche fatti, perché Diego stesso sente questa fi*ducia anche sul campo. Tant’è che la cosa lo inorgo*glisce e lo ha fatto sapere ai compagni. Un discorso con il cuore, attraverso il quale ha ringraziato i compagni del sostegno che continuano a dargli, il cui succo in estre*ma sintesi suona più o meno così: sono consapevole che qualche volta non sono all’al*tezza delle aspettative e non riesco a rendere al cento per cento, ma cercherò in tutti i modi di ripagare questa fidu*cia che mi fate sentire.

MOMENTO DELICATO - Tu chiamala, se vuoi, “promes*sa” allo spogliatoio, siglata in un momento particolarmen*te delicato, con le sostituzio*ni di Zaccheroni che gli pun*gono l’orgoglio e le voci di mercato (lo scambio con Ri*bery) che fanno rimbomba*re la sensazione della delu*sione legata alle sue presta*zioni di questa stagione. La voglia di reagire da parte di Diego è altissima, frenata dalla stanchezza fisica e mentale dopo aver giocato senza soluzione di continuità dall’inizio di un’annata non facile sotto ogni punto di vi*sta. Lo stress non gli è man*cato e questo - assicura an*che Zaccheroni, che ha stu*diato da vicino il problema * ha sicuramente inciso.

LA FAVOLA - Stanchezza o no, Diego muore dalla voglia di ripagare il calore dei com*pagni, di spazzare via le cri*tiche, i dubbi e le voci di mer*cato. Le favole di Platini, Zi*dane e Nedved, brutti ana*troccoli diventati cigni nel corso della loro prima stagio*ne alla Juventus lo continua a ispirare e anche se, ormai, siamo già arrivati a marzo e qualche piuma bianca do*vrebbe essere già spuntata, lui non si arrende e aggredi*sce la sfida contro la Fioren*tina con la grinta di chi ha qualcosa di importante da dire e dimostrare.

IL CARATTERE - Parole da leader. D’altra parte lui non si è mai tirato indietro e ha sempre dimostrato una di*screta personalità nell’af*frontare gli impegni. La set*timana, vuota - ahilui! - da impegni con la nazionale gli ha permesso di ricaricare le batterie. Dal punto di vista fisico ha svolto un lavoro particolare e specificamente studiato per lui dallo staff di Zaccheroni: l’obiettivo era fargli recuperare un po’ di energie, coltivandone la bril*lantezza. Dal punto di vista psicologico, ha avuto il sup*porto dei compagni e la cari*ca derivante dall’aver visto la Seleçao in televisione a cento giorni dal Mondiale. Lui, come Del Piero che sta*sera cercherà ancora di duet*tare come è successo in modo molto efficace contro il Ge*noa, crede ancora di potersi giocare un posto in Sud Afri*ca. Dunga, almeno a parole, gli tiene la porta aperta, ma lui deve fare qualcosa di eclatante per riuscire a en*trarvi.
Melo: «Arsenal, no grazie» IMG Removed
Wenger insiste e propone lo scambio con Van Persie, il brasiliano rifiuta. «Un piacere essere stimati da un grande allenatore, ma c’è solo la Juve»
TORINO, 6 marzo - « Arsenal? No, grazie » . Questa la rispo*sta, educata ma decisa, di Felipe Melo ad Arsène Wenger che lo vorrebbe nella sua squadra per compiere il definitivo sal*to di qualità e attaccare con ancora più decisione il Chelsea e il Manchester United. Il manager- tecni*co inglese, infatti, ha pro*vato ad aprire una tratta*tiva con il club di corso Galileo Ferraris inseren*do nel discorso campioni come Van Persie , Clichy e Sagna, elementi che tut*te le squadre del mondo vorrebbero avere e che a Londra sono decisi a sa*crificare solo in cambio del centrocampista bian*conero e della Nazionale brasiliana ma Umberto Fusco, collaboratore ita*liano del procuratore di Melo - tramite Sky Sport *ha chiuso qualsiasi porta: « Le parole di Wenger fan*no piacere perché arriva*no da un allenatore di grande prestigio ma al momento non c’è nulla di più che una stima recipro*ca. L’Arsenal segue Felipe Melo dai tempi in cui gio*cava nella Fiorentina ma penso sia improbabile che si apra una trattativa con la Juventus. E’ vero che Felipe Melo non sta gio*cando al suo livello abi*tuale in questa stagione, ma i problemi sono con l’intera squadra, dunque il suo non è stato un falli*mento. La Juventus ha di*mostrato di avere grande fiducia in lui facendo un grandissimo investimento in estate e non credo che abbia intenzione di ven*derlo » . Neppure scam*biarlo con Van Persie, uno dei grandi protagonisti della Premier, campione che ai dirigenti juventini è sempre piaciuto. Insom*ma, Felipe Melo conferma di stare benissimo a Tori*no dove vuole dimostrare per intero il suo valore. E’ un tipo orgoglioso e farà di tutto per strappare gli applausi ai tifosi bianco*neri.

SOLO JUVE - Nonostante una stagione piuttosto de*ludente con la maglia bianconera il giocatore continua a piacere e ad avere mercato: « Ma io penso alla Juventus e alla partita di Firenze. Di*mentichiamo subito la sconfitta con il Palermo e concentriamoci sulla sfida di stasera. Bisogna ri*prendere il discorso con la vittoria per riagguantare quel quarto posto utile a partecipare alla prossima Champions League. Guai se non dovessimo ottener*la, questo fatto non voglio neppure prenderlo in con*siderazione: in testa ho solo la Juventus e non in*tendo muovermi da Tori*no » . Felipe Melo ammette che stasera proverà un po’ di emozione nel giocare in uno stadio che lo ha lan*ciato nel grande calcio: « Diciamo che sarà una ga*ra speciale, Firenze è una città che porterò sempre nel cuore, mi ha dato tut*to, non la dimenticherò. Grazie alla maglia viola ho conquistato prima la Seleçao e poi la Juventus, mica squadre qualsiasi » .

TRE PUNTI - Belle parole, già. E non solo di circo*stanza. Perché il mediano juventino non è disposto a fare sconti e insegue, con grande determinazione, i tre punti per dare un si*gnificato alla stagione. E poco importa se quando scenderà in campo i tifosi viola lo fischieranno. Per smontarlo e non solo: in*fatti non hanno ancora assimilato la sua parten*za. Stasera, però, rischia*no di vedere un giocatore rigenerato nel fisico e nel morale. Alberto Zacche*roni, infatti, è riuscito a portarlo su livelli alti. Fe*lipe Melo è stato uno dei principali beneficiari del*la cura visto che ha gioca*to bene in Europa League contro l’Ajax e in campio*nato contro Bologna, La*zio e Chievo. Lo stesso brasiliano ha parole d’elo*gio per l’allenatore di Ce*senatico: « Con lui sto fa*cendo bene - ha ammesso ai microfoni di Sky dopo la partita che il suo Brasi*le ha vinto per 2- 0 contro la Germania -, sono mi*gliorato e mi sento più tranquillo » .​
 
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La Juve passa a Firenze: 2-1 con Diego e Grosso

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I bianconeri passano sul campo della Fiorentina. In gol il brasiliano dopo due minuti, quindi il pari dell'ex Marchionni al 32', decide l'esterno al 68'. I viola reclamano per l'arbitraggio di DamatoFIRENZE, 6 marzo - La Juve vince e si rilancia in chiave Champions, la Fiorentina perde e si arrabbia con l'arbitro Damato. Il primo anticipo della 27ª giornata di serie A finisce 2-1 per i bianconeri, che passano al Franchi grazie ai gol di Diego e Fabio Grosso. La squadra di Zaccheroni va in vantaggio dopo appena due minuti con il fantasista brasiliano, che parte sul filo del fuorigioco (e forse oltre) su un geniale passaggio filtrante di Candreva (in campo al posto dell'acciaccato Del Piero), supera Frey in dribbling e mette dentro. Da quel momento in poi è quasi solo Fiorentina, che al 32' raccoglie il meritato pareggio con l'ex Marchionni, bravo ad anticipare l'uscita (tardiva) di Manninger con un colpo di testa. Qualche colpa sul gol per il portiere austriaco, che pochi minuti prima, però, era stato eccezionale su Gilardino, deviandogli un tiro da un paio di metri.

Nella ripresa la Juve rialza la testa, anche perché Diego sembra più in palla rispetto ai primi 45'. Al 68' i bianconeri ripassano avanti con Grosso, bravissimo a infilare Frey con un tiro in diagonale da posizione defilata sulla sinistra. A quel punto i viola si ributtano avanti, anche perché Prandelli mette dentro pure il brasiliano Keirrison per un coraggiosissimo 4-2-4. Pochi minuti dopo il gol di Grosso, prima grossa protesta della Fiorentina per un fallo di mano in caduta di Chiellini su un tentativo di assist in mezzo all'area dello stesso Keirrison. E i due sono protagonisti anche della successiva azione contestata, quando il difensore della Juve aggancia per il collo il brasiliano sulla linea dell'area e lo trascina dentro. Per Damato è tutto regolare.

La Fiorentina tenta fino all'ultimo di raggiungere il pari, ma la difesa bianconera tiene abbastanza comodamente. È anzi Marchisio al 46' a impegnare Frey con un bellissimo tiro a giro su cui il portiere francese si esalta. E per Zaccheroni arriva una vittoria fondamentale per la classifica e per il morale. In più, il tecnico romagnolo può gioire per il recupero di Iaquinta, entrato nella ripresa al posto di Trezeguet, e di Poulsen, messo dentro al 75' al posto di Sissoko. E, sempre a proposito di recuperi, da sottolineare la grande prova di Grosso, entrato nella ripresa al posto di De Ceglie e migliore in campo per la Juve, non solo per il gol.
 
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si hai ragione, perro fa un casino della madona.
e in questo duro prierdo di tempo del la juve non serve il casino!!!
Guarda che problemi che ha fatto nel bayern. Io sono sicuro che ribery sene va dal bayern, perche 3-4 mesi fa cera un kasino a monaco fin che i presidente lo hano confermato di poter andare via a fine stagione.
e questo il motivo perche ora non si sentono piu le polemice.
 
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Juve, dietro la svolta ci sono Zac e la reazione di squadra

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Ora il gruppo è più compatto e le vittorie alimentano l’autostima perduta nella crisi. Il nuovo allenatore ha svolto un gran lavoro anche dal punto di vista psicologico
TORINO, 8 marzo - La rincorsa continua. Meno affannosa, confortata da una continuità di risultati scalfita solo in parte dalla sconfitta interna con il Palermo di otto giorni fa. Con i tre punti conquistati al Franchi, quelli della gestione Zaccheroni salgono a undici in sei giornate. Media non straordinaria di per sé, ma accettabilissima viste le premesse. Al momento dell’esonero di Ciro Ferrara la Juve era infatti reduce da due vittorie e sette sconfitte in nove partite. Un disastro epocale a cui il tecnico romagnolo sta ponendo rimedio grazie alla qualità del materiale a disposizione e alla bontà del proprio lavoro. Sono almeno cinque i fattori che fanno propendere per un felice epilogo della corsa alla Champions. Andiamo a vedere quali sono.

PUNTO UNO: BASTA ATTENUANTI - I giocatori sono stati sensibilizzati: con l'esonero di Ferrara le attenuanti e gli alibi sono finiti e questo ha risvegliato lo spirito di squadra.

PUNTO DUE: LA MANO DI ZAC
- Zaccheroni ha sistemato la Juve sotto il profilo tattico, sciogliendo gli equivoci e sfruttando meglio le qualità dei singoli.

PUNTO TRE: AMBIENTE PIU' SERENO
- L'ambiente ha ritrovato l'indispensabile serenità grazie all'esperienza di Zac e alla constatazione che i miglioramenti sono continui e progressivi.

PUNTO QUATTRO: IL RITORNO DI IAQUINTA
- Iaquinta è un recupero fondamentale, che offre più alternative per l'attacco e la possibilità di far riposare Del Piero e Trezeguet.

PUNTO CINQUE: CANDREVA JOLLY
- Candreva sta rivelandosi un jolly prezioso e adesso anche Diego ha ricominciato a saltare l'uomo. Felipe Melo è in crescita costante
 
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Juve, solo una settimana di stop per Chiellini

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Respiro di sollievo per il difensore: non ci sono lesioni della coscia sinistra. Salterà la sfida di giovedì in Europa League contro il Fulham e probabilmente la gara di domenica contro il Siena
TORINO, 8 marzo - Sospiro di sollievo per la Juventus: Zaccheroni dovrà fare a meno di Link veralten (gelöscht) solo per una settimana. Il difensore è stato sottoposto in serata a risonanza magnetica da parte del professor Carlo Faletti presso la clinica Fornaca di Sessant. L’esame ha confermato quanto già evidenziato dai medici dello staff bianconero, ovvero che non ci sono lesioni muscolo tendinee a carico della regione posteriore della coscia sinistra. Chiellini salterà la sfida di Europa League contro il Fulham e la gara di domenica contro il Siena.
 
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Meno male!!! Di Chiellini penso che al momento non si possa fare proprio a meno.
 
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Prandelli-Juve: sì. Il futuro è adesso

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Vertice tra il tecnico e dirigenti per parlare di contratto e mercato. L’investimento sulla rosa sarà più alto di quello della scorsa estate. Adesso tocca ai bianconeri decidere il momento della firma
TORINO, 11 marzo - È a uno stadio mol*to avanzato la trattativa tra la Juventus e Cesare Link veralten (gelöscht). Ma forse non è la sola ad es*serlo (a lato potete leggere le notizie riguardanti Massimi*liano Allegri) e risalgono a die*ci giorni fa le avance con Fabio Capello. Oltrettuto è ormai evidente che Alberto Zacche*roni stia rivelandosi il miglior sponsor di se stesso. Insomma, un bel groviglio su cui è il caso di fare luce, anche se la dirigen*za bianconera vorrebbe - legit*timamente, dal suo punto di vi*sta - tenere in un cono d’ombra le trattative riguardanti la panchina 2010-11. In realtà molte cose stanno accadendo.

DOPO BAYERN - Il primo con*tatto tra Prandelli e la Juve ri*sale a oltre un mese fa. Si trattò di una tna telefonata partita da Torino in cui al tec*nico veniva chiesta la disponi*bilità a trasferirsi in biancone*ro. Disponibilità immediata*mente accordata. Infatti Pran*delli è tornato a parlare con Roberto Bettega (i rapporti tra i due sono tornati buoni, do*po qualche anno di silenzi a causa di vecchie incomprensio*ni) la settimana scorsa e l’a*vrebbe fatto pure con Jean Claude Blanc. Il dato più inte*ressante, però, è che Prandelli ha discusso anche con un lega*le bianconero - riteniamo Mi*chele Briamonte, che di solito segue in prima persona le que*stioni contrattuali della Juve *per analizzare una primissima bozza dell’accordo che lo leghe*rebbe ai bianconeri per il pros*simo triennio. Questo partico*lare dimostra che la discussio*ne è immediatamente salita di livello e che entrambe le parti si sono dimostrate disponibili a chiudere l’intesa. Che infatti a livello verbale è stata raggiun*ta. Non risulta, però, che una firma sia stata apposta sull’ap*posito modulo federale, anche perché - merita ricordarlo *Prandelli è legato ancora per un anno alla Fiorentina e quindi tanto lui, quanto i suoi interlocutori juventini, devono muoversi in ossequio ai regola*menti. Non a caso è stato pro*prio il tecnico di Orzinuovi a chiedere ai vertici bianconeri di riprendere i colloqui dopo la Champions, cioè quando avrebbe potuto affrontare l’ar*gomento “futuro” con la pro*prietà della Fiorentina. Quel momento è arrivato.

MERCATO RICCO -
Prima di affrontare l’aspetto “fiorentino” della vicenda, è bene sottoli*neare un altro passaggio. La dirigenza juventina ha espo*sto a Prandelli anche i pro*grammi d’investimento per il futuro, prospet*tandogli un budget molto alto alla voce mercato. La cifra do*vrebbe superare in maniera sensibile i 50 milioni investiti cash lo scorso anno. La cosa ov*viamente ha avuto un peso determinante nel sì di Pran*delli, che fino a qualche mese fa sperava di poter ricevere lo stesso tipo di garanzie (nel sen*so di ampia disponibilità ad in*vestire) dalla Fiorentina. Evi*dentemente così non è stato.
 
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Legrottaglie, Zebina, Trezeguet: la Juve supera il Fulham

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Finisce 3-1 per i bianconeri la sfida di andata degli ottavi di Europa League: il difensore di testa al 9' sblocca il risultato, l'esterno con una rete capolavoro al 25' raddoppia. Accorcia le distanze l'attaccante del Fulham Etuhu con una deviazione decisiva di Legrottaglie ma poi ci pensa l'attaccante francese a portare sul 3-1 la squadra bianconera. Nella ripresa è tornato in campo Iaquinta
TORINO, 11 marzo - Tre gol che permettono di guardare con parziale serenità alla sfida di ritorno in terra inglese. Un 3-1 che la Link veralten (gelöscht) ha meritatamente portato a casa contro un Fulham che solo al termine del primo tempo ha creato pensieri alla solida retroguardia bianconera. Zaccheroni al termine della partita si dimostra sereno ma non entusiasta, quel gol fortunoso di Etuhu al 35' pt lascia un po' di pensieri ad una squadra, la Juve, che comunque al termine dei 90 minuti si è dimostrata superiore all'avversario.

PRIMO TEMPO DECISIVO - Un primo tempo in grande spolvero, quello della Signora. Un inizio come meglio non si poteva con la 'zuccata' vincente di Legrottaglie dopo nove minuti di gioco. La squadra bianconera dimostra grinta e equilibrio in tutti i reparti. Il Fulham subisce la voglia di Europa degli uomini di Link veralten (gelöscht) e al 25' pt capitola ancora. Stavolta è Link veralten (gelöscht) a prendersi gli applausi meritati di tutto lo stadio grazie ad un gol da cineteca: dribbling secco su due avversari e botta dal limite che non lascia scampo a Schwarzer. 2-0 e tutti a casa, si pensa. E invece a riprire il discorso qualificazione per la squadra di Hodgson ci pensa Etuhu, fortunato a trovare la deviazione decisiva di Legrottaglie su un tiro senza pretese destinato ampiamente a lato. Sul 2-1 il Fulham riprende coraggio e la la Juventus passa l'unico momento negativo dell'incontro. Gli inglesi ci credono e spingono: in due conclusioni risulta decisivo Manninger (addirittura strepitoso su un colpo di testa a botta sicura di Hangeland) ma poi a togliere le castagne dal fuoco agli uomini di Zaccheroni ci pensa Trezeguet che tira fuori dal cilindro un gol sul finire del primo tempo di rara bellezza. L'attaccante, a seguito di un calcio d'angolo, prima scarica un bolide che centra il palo della porta del Fulham e poi è lesto sulla ribattuta a piazzare il tap-in vincente. Il primo tempo si conclude così, con la Juve di nuovo serena e avanti di due reti.

RIPRESA DI CONTENIMENTO - Nella ripresa succede poco o nulla. Da segnalare solo il ritorno in campo di Iaquinta al 62' al posto di Trezeguet. L'attaccante azzurro si è mosso bene e il suo recupero può dirsi finalmente compiuto. C'è spazio anche per Camoranesi e Sissoko ma la Juve nella ripresa si limita ad amministrare il rassicurante vantaggio rischiando praticamente nulla contro un Fulham apparso visibilmente stanco e confusionario.
 
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