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Per Hiddink alla Juve basta una telefonata

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Una sconfitta a Parma sarebbe fatale a Ferrara. Se Bettega lo chiama, il tecnico olandese darà la piena disponibilità: finisce le vacanze il 10, ma è pronto a partire anche subito

TORINO, 5 gennaio - Guus Hiddink ha ancora una settimana di va*canza. Il suo agente lo aspetta domenica 10 ad Am*sterdam, più o meno in con*temporanea a Juventus- Mi*lan, una delle due partite nelle quali Ciro Ferrara si gioca la panchina biancone*ra. Una coincidenza che si presta ad ogni tipo di specu*lazione giornalistica e non. Ma in realtà, garantiscono dal suo entourage, la data del suo ritorno dall’esotica vacanza non è assolutamen*te un punto imprescindibile della sua agenda. Nel senso: se qualcuno chiama e ha bi*sogno con urgenza, Guus può mollare tutto e tornare an*che prima di domenica sera.

LA CHIAMATA - Nella fatti*specie, chi potrebbe chiama*re con urgenza sarebbe la Ju*ventus che tiene l’allenatore olandese in preallarme, in attesa di capire se Ciro Fer*rara può ancora governare squadra e spogliatoio senza mettere a rischio per lo meno la qualificazione in Cham*pions League e, possibilmen*te, riuscendo a centrare uno degli obiettivi rimasti. in questi giorni di intenso stu*dio, Roberto Bettega si è fat*to un’idea abbastanza preci*sa della situazione. Ha par*lato con quasi tutti i giocato*ri, avendo colloqui partico*larmente approfonditi con i senatori, ha avuto un con*fronto anche con lo stesso Ferrara e, a questo punto, aspetta la partita di Parma, nella quale presetrà partico*lare attenzione all’atteggia*mento della squadra.

SE PERDE - Sembra abba*stanza scontato che una sconfitta costerebbe in modo irrimediabile la panchina a Ciro Ferrara, ma conterà moltissimo il modo con cui la Juventus affronterà la parti*ta. Se i dirigenti ( e la pro*prietà) riscontrassero il pes*simo approccio della sfida con il Catania, con il Bayern o con il Cagliari, al di là del risultato potrebbero prende*re delle decisioni drastiche sul futuro della panchina.

SE VINCE - L’impressione è che nessuno frigga dalla vo*glia di esonerare il tecnico napoletano, a partire da Ro*berto Bettega. Questo perché non si vorrebbe anticipare ad ora, con poco tempo a dispo*sizione, una rivoluzione che potrebbe essere programma*ta con più calma tra prima*vera ed estate. Queste le in*tenzioni, ma se la realtà do*vesse cambiare le carte in ta*vola, la Juventus tiene sotto*mano la soluzione. Per con*vocare Hiddink dalle vacanze basta una telefonata e lui, che ha già dato ampia disponibilità a prendere in corsa la squadra bianconera, si presenterebbe a Torino, con in mano il tariffario ( più o meno fanno quattro milioni a stagione) e in tesa un paio di idee per rilanciare la squadra. Ma a quel punto si dovrebbe ipotecare il futuro, facendogli firmare un con*tratto di due anni e mezzo, affidandogli il futuro della Juventus.
 
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Ferrara, Diego, Del Piero, Melo sul filo di Parma-Juve


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Squadra in ritiro anticipato: modulo nuovo per evitare tracolli e rivoluzioni anticipate, tra duelli e rivalità. Davanti agli occhi di Bettega
TORINO, 4 gennaio - Molto deve cambiare perché tutto cambi: la Juve deve mutuare, trasformandolo a suo uso e consumo, l’aforisma di Malaparte. C’è la sfida col Parma e ci si arriva in un modo davvero incredibile. In caso di ko subiranno anche il sorpasso dei parmigiani neopromossi di Guidolin, quelli di Ferrara. E per cercare di blindare se stesso e la sua posizione di tecnico Ferrara rivede il progetto: intanto il modulo, che torna ad essere il ranieriano 4-4-2 (4-4-1-1 se come pare giocherà Diego al posto di Del Piero o di Amauri, che nella lista degli attaccanti è un passo avanti ad Alex); poi anche l’approccio, visto che il ritiro prepartita comincia con 24 ore di anticipo. Tutti nell’albergo torinese dei raduni pregara casalinga, a due passi dallo stadio. C’è attesa per la conferenza stampa di domani pomeriggio, ma non solo.

C’è da capire se il dualismo nato a colpi di calcioni in partitella tra Del Piero e Diego sia un dualismo vero. C’è da capire se il recupero del 4-4-2 sia anche un modo per ricucire lo strappo più evidente di fine d’anno: Ferrara e Melo devono ricominciare a parlare la stessa lingua, anche se il nome di Melo comincia a circolare negli alberghi del calciomercato mondiale. E tra le risposte di giornata anche quella che riguarda le camere da lasciare vuote nell’albergo dei ritiri: Molinaro, Tiago, Ariaudo hanno detto arrivederci Juve. Rischiano in tanti in questa Epifania così piena di carbone bianconero, rischiano tutti perché in campo adesso c’è Bettega che le scelte iniziali non le ha fatte e non deve per forza difenderle...​
 
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Drenthe, Pasqual, Criscito: in tre per il dopo Molinaro

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L'olandese del Real Madrid, l'esterno della Fiorentina o il ritorno del prodotto del vivaio bianconero, al momento in comproprietà col Genoa: queste le idee per rinforzare la fascia sinistra


TORINO, 5 gennaio - Lo scenario scaturito dalla cessione di Molinaro è quello legato alla sostituzione di Molinaro stesso. Già perché a questo punto serve una degna alternativa a Grosso (tantopiù considerando che De Ceglie è considerato più centrocampista che terzino e considerando che con il nuovo 4-4-2 il suo apporto sarà fondamentale proprio in mediana). In tal senso vanno tenuti in seria considerazione i nomi del madridista Drenthe, del viola Pasqual, del rossoblù Criscito. L’olandese ha praticamente le valigie pronte: al Real ha poco spazio e i vertici del club sono disposti a cederlo, eventualmente anche a darlo in prestito ( nel caso, alla Juventus). Quanto al laterale della Fiorentina, occorre sottolineare che si tratta di un vecchio pallino della società bianconera che a luglio - prima di riuscire a mettere le mani su Grosso - aveva praticamente chiuso per il difensore della Fiorentina ( il quale è spesso chiuso dalla concorrenza con Gobbi, pupillo di Prandelli). Infine Criscito, in comproprietà tra bianconeri e Genoa: il discorso per riportarlo a Torino resta aperto.
 
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La Juve vuole Guarente, all’Atalanta può finire Zapater

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Giro di centrocampisti con l’enigma Ledesma e la certezza Menegazzo al Genoa


TORINO, 4 gennaio - L’ha anche confermato Bia, il procuratore, che un discorso con la Juve per Tiberio Guarente è stato avviato. Lo cercano dall’estate il sorprendente centrocampista atalantino: troppo importante il suo ruolo al centro della squadra allora affidata a Grugucci dopo l’addio di Del Neri per poterlo mollare al Siviglia che aveva offerto 9 milioni. Tiberio contava di giocarsi delle carte in chiave azzurra e allora meglio restare sotto i riflettori di Lippi puntati sulla serie A. Poi la stagione s’è fatta storta e ora le contestazioni e la situazione è cambiata.

La Juve continua a volerlo e proverà l’assalto con un’operazione complessa: l’Atalanta non può permettersi di mollarlo senza contropartite tecniche. E allora ecco il triangolo con il Genoa: Zapater (anche se il procuratore Carvajal smentisce movimenti all’ordine del giorno) che si dirige verso Bergamo se - come pare certo ormai - Menegazzo lascerà inqueste ore il Bordeaux per andare da Preziosi (che dà per fatto l’affare da Dubai) e via libera per il forte mediano italiano alla Juve. L’Atalanta avrebbe voluto Ekdal, prestato in estate al Siena e ormai titolare fisso della squadra di Malesani: niet senese al rientro dal prestito. E visto che sulla situazione Ledesma-Lotito non si riesce a capire molto (anche se il nome del laziale resta in agenda); visto che si punterà a ritrovare Melo (ottimista su un suo recupero mentale dopo il periodo di vacanza in Brasile) ecco che il giro Guarente potrebbe curare qualche male juventino a metà campo.
 
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Ma... La partita e' andata cosi' cosi' cmq abbiamo i 3 punti. Speriamo che si continua cosi'.


CU e FORZA JUVE
 
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:kez_03::kez_03::kez_03:meno male che ha vinto la juve, altrimenti avrebbero cacciato ferrara...:dance3::dance3::dfingers::emoticon-0123-party:emoticon-0123-party:smoke:
 
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Il francese si è sottoposto questa mattina a degli esami dopo l'infortunio subito a Parma, che hanno evidenziato una distorsione di secondo grado alla caviglia destra. Dovrà stare fuori per almeno 40 giorni


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Il francese si è sottoposto questa mattina a degli esami dopo l'infortunio subito a Parma, che hanno evidenziato una distorsione di secondo grado alla caviglia destra. Dovrà stare fuori per almeno 40 giorni

TORINO, 7 gennaio - La Juve perde Link veralten (gelöscht)per 40 giorni. Questo il responso degli esami cui si è sottoposto il francese dopo l'infortunio alla caviglia subito in uno scontro con Panucci nella partita col Parma. Lo rende noto la Juventus, con un comunicato sul sito ufficiale del club. Scongiurata l'ipotesi dell'intervento chirurgico, perché i legamenti non sono interessati, ma è comunque una brutta distorsione che terra l'attaccante della Juve lontano dal campo per più di un mese

Ecco il comunicato:

«Questa mattina David Trezeguet è stato sottoposto a esami strumentali e visita clinica in seguito all’infortunio patito ieri sul campo di Parma. Gli esami hanno evidenziato una distorsione di secondo grado del compartimento esterno della caviglia destra. La prognosi per il completo recupero è intorno ai 40 giorni».
 
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Juventus
Ferrara non si sente al sicuro
e perde anche Trezeguet
La vittoria con il Parma ha interrotto la crisi ma la vera e definitiva verifica per il tecnico sarà la partita di domenica con il Milan: "Io continuo a lavorare tranquillo". Distorsione alla caviglia per il francese, fuori 40 giorni
di EMANUELE GAMBA





TORINO - Ciro Ferrara si è conquistato altri tre giorni di Juve, e Hiddink gli ultimi tre giorni di vacanze in Kenya che concluderà, come previsto, domenica prossima: il suo rientro in Europa non sarà organizzato da Blanc e Bettega con un piano d'emergenza, ma potrà tornarsene con calma in attesa di vedere - lui come tutte il popolo juventino - quello che accadrà di sera contro il Milan. Perché il buon Ciro ha avvitato qualche bullone della sua panchina, ma non l'ha ancora salvata del tutto e il suo lavoro rimane sotto istruttoria. "Ma è normale che sia così, conosco questo mondo. Io continuo a lavorare e a rimanere tranquillo". Intanto però il tecnico bianconero deve fare i conti con una nuova tegola. L'infortunio rimediato da Trezeguet a Parma è più grave del previsto: la distorsione alla caviglia destra terrà fuori il francese per 40 giorni.

PROBLEMI IRRISOLTI - La Juventus ha interrotto la crisi, ma non ne è uscita. Ha risistemato la classifica, ma non ha risolto i suoi problemi. Ha ritrovato lo spirito, ma non ancora il gioco. Continua, insomma, a vivere in una condizione di emergenza appena attenuata dal successo di Parma e dai buoni propositi che ha sollevato. Più che altro, la vittoria del Tardini ha raccontato di cosa non andava, piuttosto che di quello che invece potrebbe rimettersi a funzionare. "Troppe volte ci sono mancate la voglia e la fame", ha detto senza mezzi termini Giorgio Chiellini, che domenica è stato monumentale. "Bisognava recuperare compettezza, spirito di sacrificio. Era necessario che in campo tornassimo ad aiutarci uno con l'altro. Mi è molto piaciuto vedere come si sono impegnati Melo e Diego, quanto si è sacrificato Amauri per difendere palloni e darci un po' di respiro. Certo, il gioco deve ancora migliorare. Ma lo spirito è di nuovo quello di una volta, quello dei tempi di Moggi".


NUOVO MODULO - Il 4-4-1-1 è servito per proteggere Manninger: almeno l'interpretazione difensiva della partita è stata efficace, ma prima o poi la Juve dovrà riuscire a darsi un'idea di gioco perché non sempre le capiterà di segnare due gol con un solo tiro in porta o di vincere senza costruire neanche un'azione pericolosa con la palla in movimento. "Però con questo modulo eravamo messi un po' meglio in campo", ha ammesso Salihamidzic: si procede per tentativi, si avanza per piccoli passi e si spera che quel famoso spirito, "il marchio di fabbrica della Juve fino ai tempi di Calciopoli" (ancora parole di Chiellini), basti a passare la nottata. Domenica contro il Milan mancherà Caceres, squalificato. Forse non ci sarà neppure Trezeguet, azzoppato da una distorsione alla caviglia. In compenso rientrerà Cannavaro e ci sono pallide speranze per Buffon e Iaquinta. Si vive alla giornata e anche Ferrara fa notare come la svolta possa essere certificata soltanto "da una buona continuità di risultati", e non da una fiammata d'orgoglio come quella di Parma. La situazione resta incerta, l'allenatore in bilico. Ma almeno è tornata un po' di fiducia. (07 gennaio 2010)
 
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Juve, è Pazzini il primo l'obiettivo
Il club bianconero vuole soffiare il venticinquenne al Chelsea
Nel prossimo mercato estivo la Juventus sferrerà l'attacco decisivo alla Sampdoria per Giampaolo Pazzini, ritenuto da Corso Galileo Ferraris il sostituto naturale di David Trezeguet. Il francese a fine stagione tornerà nella sua patria, in Francia, e i bianconeri dovranno comprare una prima punta di assoluto valore per sostituire l'ex Monaco. La Vecchia Signora deve, però, stare molto attenta ai team inglesi, soprattutto al Chelsea di Carlo Ancelotti, che già da un bel po' di tempo è interessato a Pazzini. Un dirigente dei blues è volato a Marassi per assistere a diverse partite del bomber, ma nemmeno la Juventus non si è fatta trovare impreparata, manifestando l'interesse per il giocatore attraverso una chiacchierata informale tra Renzo Castagnini, capo osservatore della società, con Tullio Tinti, procuratore del calciatore. Una vera trattativa verrà imbastita a giugno, al termine del campionato, quando la Juventus potrà mettere sul piatto anche diverse contropartite tecniche gradite ai blucerchiati.
 
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Grande crisi:emoticon-0149-no:allora? quando arriva Iddings?:whistle2:
E' il Milan l'anti-Inter
Juve travolta: 0-3


Nel posticipo della 19ª i rossoneri passano a Torino con Nesta e la doppietta di Ronaldinho. Tifosi bianconeri furibondi, invocato Del Piero ma il suo ingresso non ha cambiato la partitaIMG Removed:kez_03:auguri a i nostri amici Milanisti:emoticon-0148-yes:
 
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