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Ciao Schumacher, grazie di tutto

mariomoskau

DEB König
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Ciao Schumacher, grazie di tutto

Grazie è la parola che si fa avanti sgomitando davanti alle altre. Si ringrazia il campione che con la scintilla del suo talento ha acceso l’era più vincente di sempre della Ferrari in Formula 1



ROMA - Grazie è la parola che si fa avanti sgomitando davanti alle altre. Si ringrazia il campione che con la scintilla del suo talento ha acceso l’era più vincente di sempre della Ferrari in Formula 1. Che ha dato moltissimo (e preso, caspita se ha preso!) per oltre vent’anni, che ha dominato per cinque di fila, che ha chiuso una prima parte di carriera con numeri stratosferici e vien da pensare ineguagliabili, anche se non è così. Nei primissimi Duemila Michael Schumacher ha avuto in mano le chiavi della Ferrari: le chiavi del cuore e del cervello degli uomini di Maranello, questo intendiamo. E’ stato uno straordinario uomo squadra: ora organizzatore, ora motivatore, ora Babbo Natale, ora pilota eccelso, ora sbronzo con una fascia intrisa di birra sulla fronte; ma tutto e sempre al momento giusto. Un egoista e un generoso. Egoista perché da cannibale non si sarebbe fatto battere mai e da nessuno, neanche dalla figlia Gina Maria in una gara d’altalena. Generoso perché è vissuto - e vivrà ancora - inebriandosi al puzzo dei motori: appena c’era tempo scappava a Lecce o a Lonato per vivere una giornata sul kart, e quando non c’è stata più la Formula 1 ha saggiato il piacere di farsi del male con le moto. Grazie anche per essere rientrato nel 2010: è anche più simpatico - diciamolo - ora che arronza qualche parola stentata in italiano. Ma perché non l’ha fatto prima, quand’era a Maranello? Perché era un altro Schumi, un perfezionista che s’illudeva di essere perfetto e invece da quella luce era assai distante, per un buco nero nel cervello che gli impediva di ragionare nei momenti topici dei corpo a corpo. Ma vinceva e voleva di più, sempre. Quello Schumi è stato idolatrato ma a questo, perdente e fragile, gli si vuole anche più bene. Grazie di tutto: ma proprio di tutto, anche di aver detto basta.
cds
 
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