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Info Champions League

AW: Champions League

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interistiiii..... juventiniiii... se volete sapere come si vince in Champions League chiedete a noi milanisti come si fa
 
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cobra come se fossero passato 100 anni e stato solo 3 anni fa...:dance3: poi io volevo dire le partite
 
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Danilo...gia dovete ringrazire che siete in CL...se il Sign. berlusconi invece di andare a trovarsi le pupette 18 anne si impegnasse a fare di nuovo grande il Milan...mi dispiace ma per i prossimi 10 anni ve la vedete brutta.
Non sono Anti Milanista...anzi mi siete anche simpatici.....:ja:ja:ja
 
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mamma mia come siete permalosi:DDD cosa o detto mai:363:be pero ragazzi o detto la verita dai:diablo:
 
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dobbiamo ringrazire il Milan che ha portato noi Italiani in giro per il mondo facendo apprezzare il nostro calcio.....
come si dice:eek:gni cosa ha una sua fine!!!!!!!:DDD:DDD
 
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Club italiani, Incubo da Coppe:emoticon-0165-muscl:emoticon-0165-muscl:emoticon-0165-muscl:emoticon-0165-muscl


CALCIO
Club italiani,
Incubo da Coppe
Dopo l'esclusione degli italiani dalle nomination per il Pallone d'oro, nuovo esame europeo per il nostro calcio, che rischia il sorpasso della Germania e un posto nel torneo del 2011. Stasera tocca a Inter e Fiorentina, domani Juve col Maccabi e Milan contro il Real di Kakà



di ENRICO CURRO'

MILANO - La tre giorni delle coppe europee, che si apre stasera, per il calcio italiano equivale a una seduta psicoanalitica. Entra depresso, spera di uscire avendo almeno recuperato un po' dell'autostima smarrita sotto due fresche mazzate: il mediocre avvio in Champions League e la completa indifferenza dei giurati del Pallone d'oro al fascino degli eroi azzurri, che oltre Brennero hanno attualmente lo stesso charme di una sardina. In teoria il calendario si presta assai: in Champions, per Inter, Fiorentina e Juve, spezzare le reni a Dinamo Kiev, Debreceni e Maccabi Haifa non sembra certo una fatica di Ercole, né in Europa League Lazio e Roma si terrorizzano per il derelitto Villarreal di questi tempi e per il Fulham di mister Hodgson. Restano però Milan e Genoa: Real Madrid e Lilla figurano tra le peggiori trasferte possibili, per due squadre un po' claudicanti.

Il problema è che sta zoppicando un intero movimento. Nella prima giornata di Champions le squadre italiane hanno raccolto 5 punti in 4 partite e nella seconda si sono ripetute. Nella prima giornata dell'ex Coppa Uefa Roma e Lazio hanno ceduto a Basilea e Salisburgo, non proprio due giganti d'Europa. Nella seconda il Genoa è caduto al più nobile Valencia. Tuttavia, se la tendenza non si inverte in fretta, nel 2011 la serie A avrà diritto a un posto in meno in Champions, a vantaggio della Bundesliga. L'annata delle coppe si sta dunque trasformando in un duello con la Germania, che da tempo nel calcio non è più über alles, ma si sta impegnando per stare sopra l'Italia. In Champions la qualificazione di Stoccarda (nel girone con Unirea e Rangers) e Wolfsburg (con Cska Mosca e Besiktas) non è impossibile, in Europa League il Werder Brema è partito benissimo e l'Amburgo benino. Si deve dunque puntare sui dolori del giovane Hertha Berlino e soprattutto sul felice esito della sfida tra Juventus e Bayern Monaco, inserite nello stesso girone: sarà questo, col Bordeaux terzo incomodo, il braccio di ferro decisivo?

La complicata classifica Uefa dei coefficienti attribuiti ai singoli campionati prende in considerazione le ultime cinque stagioni e l'Italia comincia a dover scartare gli anni in cui dominava. Così i tedeschi hanno recuperato 4 punti di coefficiente già in partenza e altri 5 li rosicchieranno nel 2010. Siccome il divario oggi è di poco più di 2 punti (54,195 a 51,707) si profilano sorpassi continui, come in una gara di Valentino Rossi, e questa è l'ora di scappare in rettilineo.

Peccato, però, che poi arrivino le curve e che lì il calcio italiano mostri tutte le sue debolezze: strutturali, organizzative, di gioco, di stadi semideserti come domenica il Meazza per Milan-Roma. La metafora di un calcio invecchiato sta nella difficile candidatura per Euro 2016, penalizzata dal ritardo nei progetti per i nuovi stadi e dalla forte concorrenza della Francia. E sta nei sempre più numerosi infortuni, che decimano indistintamente ogni squadra, dall'Inter in giù. La conclusione è che forse ci si dovrà aggrappare ancora alla Nazionale di Lippi al Mondiale, anche se ieri, intervistato da "Replay" su Raitre, Buffon - l'unico azzurro oggettivamente ignorato senza ragione nella lista dei 30 candidati al Pallone d'oro - ha avvertito che ripetere il 2006 sarà molto complicato: "Arrivare ai quarti o in semifinale significherebbe dare continuità a quel risultato. Capisco lo sfogo di Lippi a Parma: la frase "andate a lavorare" è inammissibile: è un coro becero, che mi fa andare fuori di testa, non lo meritiamo. Noi non andiamo in Nazionale a grattarci. Quanto al Pallone d'oro, abbiamo pagato l'eliminazione precoce in Champions". Appunto dalla Champions, stasera, comincia la ricerca del riscatto
 
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L'Inter europea non sfonda, 2-2:048::048::048:

Contro la Dinamo Kiev un altro pari

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Ancora niente vittoria per l'Inter, che nella terza giornata del gruppo F di Champions League pareggia per 2-2 contro la Dinamo Kiev. Inizio in salita per i nerazzurri che al 5' sono già sotto: a segno Mikhalik. Il pari arriva al 35' con il solito Stankovic, ma al 40' gli ucraini tornano avanti su autogol di Lucio. Dopo 2' della ripresa Samuel firma il 2-2 di testa. Shevchenko si divora il terzo gol ma nel finale è Suazo a sbagliare clamorosamente.
LA PARTITA
Inizio choc per l'Inter. Passano 3' e la Dinamo va vicinissima al vantaggio: da calcio d'angolo, sponda di testa di Milevskiy e Yermolenko manca di un soffio il tocco vincente. Gli uomini di Mourinho non sono concentrati e soffrono l'atteggiamento spavaldo degli ucraini, che al 5' passano: ingenuità di Zanetti, rimpallo su Stankovic, ne approfitta Mikhalik che prende palla e batte Julio Cesar. I nerazzurri non riescono a impostare un'azione, merito di un avversario che attua un pressing asfissiante e poi infilza con facilità una difesa 'ballerina'. Chivu si fa scappare Mikhalik sulla destra, ci pensa Lucio a liberare e a mettere in angolo. Ci prova Stankovic a scuotere l'Inter, il tiro è potente ma impreciso. La Dinamo però non molla la presa e al 26' va vicinissima al raddoppio con l'ex milanista Shevchenko che, perso da Lucio, stacca di testa e manda fuori. Ancora Stankovic fa partire una 'fucilata', Bogush respinge. Con il passare dei minuti l'Inter guadagna metri e al 35' trova il pari con il 'solito' serbo che in contropiede su assist di Lucio tocca da fuori area e batte il portiere in uscita. Ristabilita la parità, ma dura poco, al 40' infatti la Dinamo raddoppia: su angolo Lucio, nel tentativo di anticipare Milevskiy, la mette dentro di testa alle spalle di Julio Cesar. Prima della fine del tempo, Eto'o lancia Sneijder, anticipato al momento del tiro.
Mourinho lascia negli spogliatoi Muntari e manda in campo Suazo: bocciato il modulo a un'unica punta che aveva funzionato benissimo a Genova. Si vede subito che il piglio dei nerazzurri è diverso e infatti arriva subito il 2-2 con Samuel che si gira bene di testa su angolo di Sneijder e batte Bogush. E' un'Inter più intraprendente e meglio organizzata, che sfiora il terzo gol con Eto'o, il portiere della Dinamo respinge alla grande. Ma ora le due squadre sono lunghe e la Dinamo risponde subito con Ninkovic, Lucio chiude e Julio Cesar può uscire.

IL TABELLINO
Inter (4-3-2-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Muntari (46' Suazo); Stankovic, Sneijder; Eto'o. A disposizione: Toldo, Cordoba, Vieira, Materazzi, 30 Mancini, Santon. All.: Mourinho.
Dinamo Kiev (4-4-2): Bogush; Eremenko, Khacheridi, Almeida, Magrao (70' Betao); Mikhalik, Ninkovic (68' Gusev), Vukojevic, Yarmolenko; Shevchenko, Milevskiy. A disposizione: Rybka, Aliyev, Kravets, Atanda, Zozulia. All.: Gazzaev.
Arbitro: Atkinson (ING)
Ammoniti:
Stankovic, Maicon, Chivu, Zanetti (I), Almeida, Shevchenko, Milevskiy, Vukojevic (D)
Marcatori:
5' Mikhalik (D), 35' Stankovic (I), 40' aut. Lucio, 47' Samuel (I)

20 ottobre 2009
 
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La Fiorentina travolge il Debrecen

In Ungheria finisce 4-3. Mutu doppietta:382::382::382::382:



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Importante vittoria esterna per la Fiorentina nel terzo turno di Champions Laegue. Gli uomini di Prandelli vanno a vincere 4-3 in Ungheria contro il Debrecen. Succede quasi tutto nel pirmo tempo. Viola in svantaggio dopo appena 2 minuti. Ma Mutu al 6' mette la gara in parità. La Fiorentina rinvigorita va in gol prima con Gilardino e poi ancora con Mutu. Gli ungheresi accorciano le distanze. Quarto gol di Santana e rete ungherese allo scadere.
20 ottobre 2009
 
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Il Barça fa peggio dell'Inter
Il Rubin vince al Camp Nou


Un gol per tempo e il Barcellona perde in casa con la cenerentola russa. Non serve il primo gol europeo di Ibra


BARCELLONA, 20 ottobre 2009 - "A volte, nel calcio, i miracoli accadono", aveva detto il tecnico del Debrecen alla vigilia della sua partita. Purtroppo per lui, la sua massima si è concretizzata al Camp Nou e a beneficiarne è il Rubin, che vince contro pronostico - ma senza rubare nulla - sul campo dei Campioni d'Europa.
fratelli fischietti — Un paio di cambi per Guardiola rispetto alla formazione ipotizzata alla vigilia: solo panchina per capitan Puyol, c'è Marquez al suo posto, neanche quella per Keita, che lascia spazio a Pedro Rodriguez, già decisivo in Europa in Supercoppa; c'è Ibra, che stringe i denti e cerca la prima affermazione in Champions. Rubin Kazan in "teorica" formazione a trazione anteriore: 4-2-3-1 con il solo Dominguez di punta. Curiosità per quanto riguarda la terna: dirige Laurent Duhamel, il fratello Stephan lo assiste in qualità di guardalinee.
IMG RemovedIl Rubin esulta dopo il vantaggio. Ap c'e' sempre la prima volta — L'arbitro francese non fa in tempo a dare il via alla gara che il Barcellona si dismipegna nella più classica delle sue "azioni alla mano", Iniesta cerca la meta, ma difensore e portiere lo mettono in mezzo: sembrerebbe rigore solare, ma si prosegue. Capovolgimento di fronte, Ryazantsev si traveste da cecchino e da 30 metri punta e spara un missile all'incrocio che Valdes può solo ammirare detonare alle sue spalle. Il Rubin è clamorosamente in vantaggio, la squadra di Guardiola è sotto per la prima volta in stagione e dà l'impressione di aver accusato il colpo: le gambe non girano e l'approccio alla partita non sembra quello delle grandi occasioni.
ibra-godot — Lo svedese è nella sua classica versione Champions: svogliato, caracolla per il campo, cerca la giocata, ma quasi sempre la sbaglia. Messi, viceversa, è un diesel e carbura alla distanza, ma le sue invenzioni a 50 metri dalla porta difficilmente possono creare pericoli al Rubin. Il più attivo e continuo, invece, è proprio Pedrito, che sfonda sulla fascia e mette in mezzo traversoni interessanti, sui quali, però, Ibrahimovic è costantemente in ritardo. Il giovane della "cantera" azulgrana, allora, prova a risolvere da solo, dilettandosi nel colpo di testa, non proprio la specialità della casa, ma Ryzhikov è attento e sventa.
IMG RemovedPrima, inutile, rete europea di Ibrahimovic. Afp lampo svedese — Il secondo tempo sembra cominciare sulla stessa falsariga del primo, ma al 3' si sveglia Ibra, che scatta sul filo del fuorigioco, controlla di petto e spolvera il palo alla destra del portiere avversario con uno splendido diagonale. Primo gol in Champions con la nuova maglia per l'ex attaccante dell'Inter. A questo punto ci si aspetterebbe il forcing dei padroni di casa e invece la partita scivola via a ritmi troppo bassi per le abitudini azulgrana: il Rubin controlla senza sudare, ma non riesce più a replicare.
IMG RemovedLa gioia russa al gol vittoria. Afp fortino russo — Il Barcellona, però, sembra la brutta copia dell'originale: lento, prevedibile, svogliato e impreciso. Ed infatti, come una cambiale, ecco l'ennesimo errore dei ragazzi di Guardiola: pasticcio in compartecipazione Krkic-Tourè, Dominguez s'invola e serve la sovrapposizione di Karadeniz, il cui diagonale lascia di sasso Valdes. Primo tiro in porta del secondo tempo, secondo della partita nello specchio, e il Rubin è di nuovo incredibilmente in vantaggio. Il Barcellona di oggi è incapace di reagire, ma nonostante questo va vicinissimo al pari in almeno due occasiono: con Ibra - traversa in mezza rovesciata - e Touré - palo di testa su corner - proprio nell'ultima azione della partita. Incredibile epilogo della terza giornata: Rubin in testa alla classifica nel gruppo F con Barcellona e Dinamo Kiev, Inter ultima, anche se ad un solo punto dalla vetta.
 
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