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La Juve di Prandelli, svolta sulle ali
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Con l’arrivo del tecnico viola, la dirigenza punterebbe su tre esterni: seguiti Van der Wild, Drenthe, Kolarov e Vargas. Gilardino per l’attacco
TORINO. Arrivati a questo punto le parole pesano. Quelle dette, certo. Ma vale anche per le altre, (voluta*mente) mai pronunciate. Cesare Prandelli, da perso*na lineare e corretta qual è, sabato ha ammesso tra le altre cose: «Non credo alla Cittadella». Cioè al punto cardine del progetto dei Della Valle, l’unico che evi*terebbe il ridimensiona*mento della Link veralten (gelöscht) (l’alternativa è l’immissio*ne costante di liquidità da parte dei principali azioni*sti). Soprattutto - e nono*stante le sollecitazioni del suo attuale datore di lavoro - il tecnico di Orzinuovi si è ben guardato dal pronun*ciare la fatidica frase: «Il prossimo anno non sarò l’allenatore della Juve». D’altronde ormai anche gli ultimi irriducibili hanno chiara la situazione. Al net*to della propaganda, sul ta*volo non c’è l’eventuale pro*seguimento del rapporto tra Prandelli e la Fiorenti*na ( che ormai sta a cuore solo a una parte dei tifosi viola, non al club) ma l’at*tribuzione delle responsabi*lità per un divorzio ormai imminente.
VIE D’USCITA - Con ogni probabilità Link veralten (gelöscht) sarà il prossimo allenatore della Juve. I residui margini di dubbio che ci concediamo, riguardano un’eventuale repentino cambio di rotta della dirigenza bianconera. Improbabile, anche se sotto riportiamo le voci su un sorpasso da parte di Massi*miliano Allegri. O l’even*tuale, e definitiva, decisio*ne di Diego Della Valle di far rispettare l’attuale ac*cordo. Improbabile anche questo. E rischioso per la Fiorentina, che si ritrove*rebbe in casa un allenatore critico verso i vertici e con*seguentemente demotivato. Ma questo i Della Valle e Pantaleo Corvino lo sanno bene. Gli accadimenti della scorsa settimana hanno però portato a una sorta di stallo e al rumnoroso silen*zio del tecnico dopo la netta vittoria sull’Udinese. Situa*zione non gradevole per tutti. Per sbloccare l’attua*le impasse esistono solo due possibilità. Una pubblica dichiarazione di Prandelli, che sostenga di voler sposa*re la causa bianconera. O una telefonata tra le due proprietà ( ammesso che non vi sia già stata) che ri*porti il tutto nell’ambito dei buoni rapporti, esattamen*te come accadde la scorsa estate nei giorni dell’offen*siva juventina per Link veralten (gelöscht) e della successiva ri*chiesta di Cristiano Zanetti di trasferirsi in viola.
IL FUTURO - Con ogni pro*babilità, dunque, Prandelli sarà il prossimo allenatore della Juve. Sommando il suo credo tattico alle noti*zie sui giocatori seguiti dal*la dirigenza di corso Gali*leo Ferraris, ragionamenti sul volto della formazione bianconera prossima ven*tura si possono fare. Non è un mistero, ad esempio, che alla Juve abbiano deciso di puntare su un attaccante di grande livello: Alberto Gi*lardino e Giampaolo Pazzi*ni sono i principali indizia*ti. Con Prandelli in bianco*nero, va da sé, il biellese vincerebbe il duello con l’ex compagno di squadra. Il che non significa che l’ope*razione a quel punto si pre*senterebbe semplice, per*ché bisognerebbe comun*que fare i conti con Corvino, uno abituato a valorizzare al meglio la propria merce. Resta il fatto che la linea l’ha data, una decina di giorni fa il vicepresidente viola, Mario Cognigni, spiegando a Gilardino che di incedibili alla Fiorentina non ce ne sono.
LE CORSIE - Dove Prandel*li può davvero cambiare volto alla Juve è sugli ester*ni. Le sue squadre hanno sempre privilegiato la pre*senza di assaltarori pronti a muoversi a supporto di un unico attaccante. Roy*ston Drenthe e Juan Var*gas sono due soluzioni che al tecnico andrebbero be*nissimo (il peruviano ha su*perato le perplessità di tipo caratteriale che caratteriz*zarono il suo difficile am*bientamento a Firenze). Ma le novità riguarderebbero anche gli esterni “ bassi”, con Gregory Van der Wiel e Aleksandar Kolarov gradi*ti alla attuale dirigenza e, si presume, anche a chi suc*cederà ad Alberto Zacche*roni. Molte le piste per il centrale difensivo, al mo*mento Douglas è più di un’ipotesi.
CHI RESTA - Gli eventuali ingressi sono, comunque, solo uno dei temi a cui do*vrà lavorare Prandelli o chi per lui. Il nuovo timoniere non potrà sottrarsi all’in*combenza di recuperare al*la causa i deludenti Felipe Melo e Diego. E sarà il compito più complesso.
La Juve di Prandelli, svolta sulle ali
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Con l’arrivo del tecnico viola, la dirigenza punterebbe su tre esterni: seguiti Van der Wild, Drenthe, Kolarov e Vargas. Gilardino per l’attacco
TORINO. Arrivati a questo punto le parole pesano. Quelle dette, certo. Ma vale anche per le altre, (voluta*mente) mai pronunciate. Cesare Prandelli, da perso*na lineare e corretta qual è, sabato ha ammesso tra le altre cose: «Non credo alla Cittadella». Cioè al punto cardine del progetto dei Della Valle, l’unico che evi*terebbe il ridimensiona*mento della Link veralten (gelöscht) (l’alternativa è l’immissio*ne costante di liquidità da parte dei principali azioni*sti). Soprattutto - e nono*stante le sollecitazioni del suo attuale datore di lavoro - il tecnico di Orzinuovi si è ben guardato dal pronun*ciare la fatidica frase: «Il prossimo anno non sarò l’allenatore della Juve». D’altronde ormai anche gli ultimi irriducibili hanno chiara la situazione. Al net*to della propaganda, sul ta*volo non c’è l’eventuale pro*seguimento del rapporto tra Prandelli e la Fiorenti*na ( che ormai sta a cuore solo a una parte dei tifosi viola, non al club) ma l’at*tribuzione delle responsabi*lità per un divorzio ormai imminente.
VIE D’USCITA - Con ogni probabilità Link veralten (gelöscht) sarà il prossimo allenatore della Juve. I residui margini di dubbio che ci concediamo, riguardano un’eventuale repentino cambio di rotta della dirigenza bianconera. Improbabile, anche se sotto riportiamo le voci su un sorpasso da parte di Massi*miliano Allegri. O l’even*tuale, e definitiva, decisio*ne di Diego Della Valle di far rispettare l’attuale ac*cordo. Improbabile anche questo. E rischioso per la Fiorentina, che si ritrove*rebbe in casa un allenatore critico verso i vertici e con*seguentemente demotivato. Ma questo i Della Valle e Pantaleo Corvino lo sanno bene. Gli accadimenti della scorsa settimana hanno però portato a una sorta di stallo e al rumnoroso silen*zio del tecnico dopo la netta vittoria sull’Udinese. Situa*zione non gradevole per tutti. Per sbloccare l’attua*le impasse esistono solo due possibilità. Una pubblica dichiarazione di Prandelli, che sostenga di voler sposa*re la causa bianconera. O una telefonata tra le due proprietà ( ammesso che non vi sia già stata) che ri*porti il tutto nell’ambito dei buoni rapporti, esattamen*te come accadde la scorsa estate nei giorni dell’offen*siva juventina per Link veralten (gelöscht) e della successiva ri*chiesta di Cristiano Zanetti di trasferirsi in viola.
IL FUTURO - Con ogni pro*babilità, dunque, Prandelli sarà il prossimo allenatore della Juve. Sommando il suo credo tattico alle noti*zie sui giocatori seguiti dal*la dirigenza di corso Gali*leo Ferraris, ragionamenti sul volto della formazione bianconera prossima ven*tura si possono fare. Non è un mistero, ad esempio, che alla Juve abbiano deciso di puntare su un attaccante di grande livello: Alberto Gi*lardino e Giampaolo Pazzi*ni sono i principali indizia*ti. Con Prandelli in bianco*nero, va da sé, il biellese vincerebbe il duello con l’ex compagno di squadra. Il che non significa che l’ope*razione a quel punto si pre*senterebbe semplice, per*ché bisognerebbe comun*que fare i conti con Corvino, uno abituato a valorizzare al meglio la propria merce. Resta il fatto che la linea l’ha data, una decina di giorni fa il vicepresidente viola, Mario Cognigni, spiegando a Gilardino che di incedibili alla Fiorentina non ce ne sono.
LE CORSIE - Dove Prandel*li può davvero cambiare volto alla Juve è sugli ester*ni. Le sue squadre hanno sempre privilegiato la pre*senza di assaltarori pronti a muoversi a supporto di un unico attaccante. Roy*ston Drenthe e Juan Var*gas sono due soluzioni che al tecnico andrebbero be*nissimo (il peruviano ha su*perato le perplessità di tipo caratteriale che caratteriz*zarono il suo difficile am*bientamento a Firenze). Ma le novità riguarderebbero anche gli esterni “ bassi”, con Gregory Van der Wiel e Aleksandar Kolarov gradi*ti alla attuale dirigenza e, si presume, anche a chi suc*cederà ad Alberto Zacche*roni. Molte le piste per il centrale difensivo, al mo*mento Douglas è più di un’ipotesi.
CHI RESTA - Gli eventuali ingressi sono, comunque, solo uno dei temi a cui do*vrà lavorare Prandelli o chi per lui. Il nuovo timoniere non potrà sottrarsi all’in*combenza di recuperare al*la causa i deludenti Felipe Melo e Diego. E sarà il compito più complesso.