Thiago Motta: «Conosco l'inno ma non lo so cantare»
FIRENZE, 8 febbraio - «Vestire la maglia azzurra mi dà un'emozione completamente diversa da tutte quelle provate finora nel calcio, domani per me sarà un giorno bellissimo, mi sento un privilegiato. L'inno di Mameli? Lo conosco ma non lo so cantare». Così Thiago Motta alla vigilia del suo debutto con la Nazionale italiana, nell'amichevole contro la Germania a Dortmund. «Io sono nato in Brasile ma mi sento italiano - ha continuato il centrocampista dell'Inter -. Io sono contentissimo di essere qui e anche mio padre, che è già stato a trovare i nostri familiari a Rovigo. Presto ci andrò anche io. Ledesma fu fischiato da alcuni italiani quando gioco in azzurro? Queste cose non sono belle anche per i bambini che le vedono, mi dispiace perchè il calcio dovrebbe unire". "Però noi, come professionisti, dobbiamo rispettare tutti, ognuno ha la propria opinione. In ogni caso, ribadisco, io mi sento pienamente italiano», ha sottolineato.
LE ORIGINI ITALIANE - Giocare con la Nazionale è sempre stato il suo sogno. Ora che si è avverato Thiago Motta deve ringraziare il bisnonno Fortunato Fogagnolo di Polesella, in provincia di Rovigo. Figlio di Alberto e di Maria Culatti, decise di abbandonare la miseria negli anni '20 tentando la fortuna in Brasile, dove morì giovanissimo dopo aver trovato moglie. Dall'unione con una ragazza brasiliana nacque una figlia, che è, appunto, la nonna di Thiago Motta. A Polesella c'è grande euforia per la chiamata in nazionale di Motta e la si percepisce al bar Cremlino, in centro al paese, dove si può trovare Luciano Fogagnolo, cugino di terzo grado di Thiago. «Ricordo ancora quando nel 2003 venne a Polesella Carlos Motta, padre di Thiago, per recuperare i documenti che potevano dare il doppio passaporto al figlio. Personalmente tifo Juve ma seguo Thiago da quando è al Barcellona e gioisco per i suoi successi con l'Inter».
a povera Italia..............:381::381::381::381:
FIRENZE, 8 febbraio - «Vestire la maglia azzurra mi dà un'emozione completamente diversa da tutte quelle provate finora nel calcio, domani per me sarà un giorno bellissimo, mi sento un privilegiato. L'inno di Mameli? Lo conosco ma non lo so cantare». Così Thiago Motta alla vigilia del suo debutto con la Nazionale italiana, nell'amichevole contro la Germania a Dortmund. «Io sono nato in Brasile ma mi sento italiano - ha continuato il centrocampista dell'Inter -. Io sono contentissimo di essere qui e anche mio padre, che è già stato a trovare i nostri familiari a Rovigo. Presto ci andrò anche io. Ledesma fu fischiato da alcuni italiani quando gioco in azzurro? Queste cose non sono belle anche per i bambini che le vedono, mi dispiace perchè il calcio dovrebbe unire". "Però noi, come professionisti, dobbiamo rispettare tutti, ognuno ha la propria opinione. In ogni caso, ribadisco, io mi sento pienamente italiano», ha sottolineato.
LE ORIGINI ITALIANE - Giocare con la Nazionale è sempre stato il suo sogno. Ora che si è avverato Thiago Motta deve ringraziare il bisnonno Fortunato Fogagnolo di Polesella, in provincia di Rovigo. Figlio di Alberto e di Maria Culatti, decise di abbandonare la miseria negli anni '20 tentando la fortuna in Brasile, dove morì giovanissimo dopo aver trovato moglie. Dall'unione con una ragazza brasiliana nacque una figlia, che è, appunto, la nonna di Thiago Motta. A Polesella c'è grande euforia per la chiamata in nazionale di Motta e la si percepisce al bar Cremlino, in centro al paese, dove si può trovare Luciano Fogagnolo, cugino di terzo grado di Thiago. «Ricordo ancora quando nel 2003 venne a Polesella Carlos Motta, padre di Thiago, per recuperare i documenti che potevano dare il doppio passaporto al figlio. Personalmente tifo Juve ma seguo Thiago da quando è al Barcellona e gioisco per i suoi successi con l'Inter».
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