AW: Champions League
Milan, grande impresa a Madrid:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp:emoticon-0137-clapp
Champions, battuto 3-2 il Real Madrid
Impresa del
Milan, che batte 3-2 il
Real di Kakà e torna da
Madrid con tre punti fondamentali per il passaggio del turno. Il tutto nonostante la serata nerissima di
Dida - papere su
Raul e Drenthe - e dell'arbitro
De Bleeckere, che ha annullato un gol regolare a
T. Silva sul 2-2. Sta di fatto che, dopo il vantaggio firmato dal capitano merengues e l'uno-due di
Pirlo e Pato (17' st e 21'st), è lo stesso brasiliano a decidere il match al 43' st.
LA CRONACA
E' un
Milan pazzesco quello che balza in testa al suo girone di
Champions nella notte più importante dell'anno. E' un Milan nuovo, soprattutto, che lascia finalmente sensazioni positive e rinasce laddove, in qualche modo, era stata scritta la prima, importantissima, pagina, del
Milan targato
Sacchi-Berlusconi. Al
Bernabeu i rossoneri ritrovano la strada giusta, ripercorrendo gli ultimi passi del proprio cammino in campionato - stesso modulo "rischiato" nel secondo tempo della sfida con la
Roma - e dando l'attesa svolta alla propria stagione. Il tutto al cospetto del rimpiantissimo
Kakà - non entusiasmante la prova di
Riccardino -, nello stadio più affascinante d'Europa e contro una delle squadre, almeno sulla carta, favorite per il successo finale. Ma andiamo con ordine: il modulo dunque.
Già, il modulo, perché la chiave del successo è proprio qui, in quel
4-3-2-1 folle azzardato da
Leonardo contro i merengues. Il modulo e i suoi interpreti: tre punte vere - Ronaldinho a sinistra,
Pato a destra e Inzaghi piantato a centro area -,
Ambrosini a far legna in mezzo al campo, e altri due uomini d'attacco,
Seedorf e Pirlo. Per attaccare invece che difendere. Per preoccupare il Real invece che preoccuparsi del
Real. Per avere un atteggiamento da grande Milan e non da Milan ferito, ridimensionato. Per vincere, in conclusione, invece che per non perdere. Contro tutte le previsioni e nonostante tutto.
Poi, certo, nella notte più dolce del
Milan di Leonardo c'è, importante, anche la compartecipazione di un Real ancora lontanissimo dall'essere una squadra. Quel che si è visto al
Bernabeu, però, la reazione dopo il gol di Raul (subito in un momento di controllo assoluto per una papera clamorosa di
Dida) e la voglia di vincere mostrata dopo il 2-2 di
Drenthe (altra paperetta di Dida, tiraccio non irresistibile da fuori) e il gol annullato a
Thiago Silva sono segnali di una squadra viva, vivace, ben disposta in campo e, finalmente, in grado di trovare la porta avversaria con i centrocampisti (leggi
Pirlo, ma anche
Seedorf, che ha lasciato sul campo almeno due occasione buone), con le punte (Pato, Pato e ancora Pato: imprendibile) e perfino con i difensori. Una squadra, in altre parole, sicura e quadrata che, per questo, può compiere imprese straordinarie anche in serate in cui qualcuno stecca. Da Madrid e dal Bernabeu, da dove
Sacchi esportò il marchio
Milan in Europa, Leonardo torna dunque con tre punti e questa certezza. Che la sua squadra, sballottata e umiliata, ha deciso di rialzarsi. E può ora correre a testa alta.
LE PAGELLE
PATO 8 - Davanti a Kakà, raccoglie l'eredità di Riccardino e si prende il Milan sulle spalle al Bernabeu. Segna due gol e ci vuole un grande Casillas per negargli la tripletta. Dirottato a destra da Leonardo, non perde la sua pericolosità sotto porta e diventa imprendibile quando si accentra.
DIDA 4 - Altra nottata incredibile. Prima regala il vantaggio a Raul respingendo malamente un "passaggio" di Granero da fuori area. Quindi si riabilita al calcio opponendosi bene a un paio di conclusioni pericolose di Kakà. Infine si fa uccellare da un sinistro non irresistibile di Drenthe. Ha amnesia incomprensibili e pericolose. Troppo pericolose
KAKA'-RONALDINHO 6 - I "gemelli diversi" non si vedono per tutto il primo tempo e non entusiasmano nemmeno nella ripresa. Ma con le squadre più lunghe, nei secondi 45' si fanno notare per qualche giocata importante. Riccardino è l'unico in tutta la serata del Bernabeu a trovarsi di fronte un Dida, si fa per dire, impeccabile. Dinho, invece, regala un momento di puro amarcord scappando a Pepe alla vecchia maniera e servendo un pallone d'oro a Seedorf. Come le luci sugli alberi di Natale: belli, ma intermittenti
LEONARDO 8 - A fine gara vien voglia di corrergli incontro e buttargli le braccia al collo. Intanto perché è indubbiamente un brav'uomo. Quindi perché, dopo tanto soffrire, ha l'aria di uno che, sul ciglio del burrone, ha trovato un ramoscello cui appigliarsi per non precipitare nel vuoto. Eccolo, con il novembre alle porte, il primo Milan di Leo. Coraggio, perché la strada è quella giusta
RAUL 6,5 - Vince la sfida a distanza con Inzaghi, che agguanta a quota 68 eurogol (o 67??? C'è una disputa in corso sui suoi gol...), e mette Gerd Muller nel mirino. Intuisce il possibile errore di Dida sul tiro di Granero e lo punisce immediatamente. Come lui e Inzaghi e Muller ne nascono un paio ogni tre generazioni.
Alessandro Franchetti
Link veralten (gelöscht)
IL TABELLINO
REAL MADRID-MILAN 2-3
Real Madrid (4-2-2-2): Casillas 5; S. Ramos 5,5, Pepe 6, Albiol 5,5, Marcelo 5,5; L. Diarra 7, Xabi Alonso 6; Granero 6 (22' st Drenthe 6,5), Kakà 6; Raul 6,5, Benzema 5,5. A disposizione: Dudek, Arbeloa, Garay, M. Diarra, Van der Vaart. All. Pellegrini
Milan (4-3-2-1): Dida 4; Oddo 6, Nesta 7, T. Silva 6,5, Zambrotta 6; Seedorf 6,5, Pirlo 6,5, Ambrosini 6,5; Pato 8, Ronaldinho 6 (47' st Flamini sv); Inzaghi 5,5 (15' st Borriello 6). A disposizione: Roma, Kaladze, Jankulovski, Antonini, Huntelaar. All. Leonardo
Arbitro: De Bleeckere (BEL)
Marcatori: 19' Raul, 31' st Drenthe (R), 17' st Pirlo, 21' st e 43' st Pato (M)
Ammoniti: Albiol, Marcelo, Raul (R), Zambrotta, Nesta, Ronaldinho (M)
Espulsi: nessuno
21 ottobre 200900:18