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E adesso Murdoch vuole il cielo tutto per sé

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In scena una battaglia legale tra il gruppo di Murdoch e i pionieri della telefonia "over ip" sulla possibilità di utilizzare il termine " " nel proprio marchio. Il conflitto tra vecchi e nuovi media si combatte non solo sul piano del linguaggio e dei modelli comunicativi, ma sempre di più sul fronte della contrapposizione pay/free.

Rupert Murdoch da tempo porta avanti l'idea che per offrire servizi di qualità non si possa prescindere dal farli pagare. Ed è indubbio che News Corp e le sue multiformi incarnazioni su scala globale rappresentino un po' il fronte dei media "tradizionali" (tv, stampa) che si confronta ogni giorno con il mondo mutevole e innovativo di internet, che per sua natura rifiuta ogni "privatizzazione" e tende a rendere i contenuti disponibili a tutti, indipendentemente dalle disponibilità economiche, dal ceto sociale o dalla posizione geografica. Due filosofie apparentemente inconciliabili, che ora si scontrano (vedi il caso Mediaset/Youtube o tutta la polemica sulle Google News), ora cercano inquietanti mediazioni (vedi il recente documento congiunto Verizon/Google), a volte appaiono involontariamente metaforizzate in una battaglia di marchi. Neanche a inventarlo si sarebbe potuto dar vita ad un conflitto più simbolicamente potente di quello che si sta sviluppando tra e sulla parola " ".

Da una parte l'impero dei servizi a pagamento, dei "walled garden", dei contenuti criptati e delle esclusive, dall'altra gli inventori della telefonia free, gli scardinatori del monopolio delle telco, i liberatori di milioni di utenti dalla schiavitù delle tariffe. E in mezzo una parola, "cielo", carica di significati, simbologie e sogni sedimentati nei millenni. Nei commenti e nelle reazioni che si leggono in rete è come se si cercasse di far pagare la libertà, privatizzare la fantasia, usurpare l'uso comune di un termine che tutti sentono proprio e perciò non può appartenere a nessuno. Invece naturalmente è solo una guerra tra colossi della comunicazione, che cercano di mantenere il vantaggio competitivo che gli viene dall'uso esclusivo di un marchio. Significativo il fatto che la notizia sia uscita solo nel momento in cui ha dovuto scoprire le proprie carte per quotarsi in borsa a New York. E nonostante le voci che si levano dalla rete, pare che Sky abbia già ottenuto un parere preliminare positivo da parte dell'UE. Business as usual, certo, ma mai sottovalutare la potenza delle parole...
 
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È la svolta del calcio in tv, alla regia ci pensano i club

Le società potranno censurare striscioni e .

Mentre l'immarcescibile Sepp Blatter, presidente della Fifa, discuterà solo a ottobre la possibilità di usare la moviola in campo, suo nipote ha già messo le mani sul italiano, monopolizzando l'uso di qualsiasi moviola. Le cose stanno così. A partire dal prossimo campionato (la serie B inizia il 22 agosto, la serie A il 28), il primo con i diritti venduti collettivamente come prevede la legge Melandri-Gentiloni, sarà la a produrre in proprio le immagini delle partite. Compito non facile (e vedremo come è stato affrontato), ma che, tuttavia, sancisce una prerogativa in grado di sconvolgere la messa in onda degli incontri. Le varie squadre possono infatti decidere che tipo di partita trasmettere, avendo, in linea teorica, competenza sulla regia.

Un esempio: si gioca Palermo-Cagliari e sugli spalti appare un grande striscione contro Zamparini (è solo un'ipotesi). Il presidente chiama il regista e gli impone di non inquadralo. Così può succedere che certi . Non succederà, ce lo auguriamo, ma potrebbe succedere. La legge Melandri-Gentiloni ha di fatto tagliato fuori la pertinenza registica dei canali distributivi, lasciando loro solo la scelta dei telecronisti. Per scongiurare il pericolo di interferenze, tempo fa era stata persino proposta una griglia registica, sul modello di quella arbitrale: una minicommissione, formata da rappresentanti delle società, dovrebbe vigilare sul loro operato per valutare eventuali «errori» dei registi, non più selezionati da Sky, Mediaset o Dahlia, ma dai club stessi. Nella situazione che si è venuta a creare, una sola squadra in Italia sarebbe in grado di produrre una partita: il Milan. Che alle spalle ha Mediaset. Cosa hanno fatto le società di , salvo Inter e Napoli? Hanno affidato questo compito alla potente società Infront, partner commerciale della . Infront Sports & Media è un gruppo internazionale che ha per presidente e amministratore delegato Philippe Blatter, nipote del nostro caro Sepp.

È posseduta da Robert Luis Drejfus e Andreas Jacobs. Due anni fa ha acquistato Media Partners, creata nel 1995 da Rodolfo Hecht, Marco Bogarelli, Andrea Locatelli, Andrea Abodi. Marco Bogarelli è ora presidente di Infront Italia, Andrea Locatelli vice e, guarda caso, Andrea Abodi è il nuovo presidente della di serie B, con un'elezione che ha fatto molto discutere. Infront ha gestito i 2006 e 2010 e produrrà anche quello del 2014. Proprio ieri, sul Corriere, l'ex direttore Rai Paolo Francia (entrato in Viale Mazzini con l'accredito di una biografia su Fini), con l'aria della verginella che vuole ora affrancarsi dal presidente della Camera, si è lamentato delle pressioni subite da Media Partners per certi diritti tv sullo sci. Francia attribuiva a Media Partners «ottime relazioni con An e in particolare con Fini». In realtà, in quota An c'era solo Abodi, mentre erano ben note le «ottime relazioni» di Bogarelli con Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. Come si vede, anche nel tutto si tiene. Infront Italia, oltre a essere l'advisor strategico di per l'offerta e commercializzazione dei diritti tv e media dei campionati di serie A e B, Coppa Italia e Supercoppa italiana (garantendo, solo per la serie A, una cifra che si aggira sui 900 milioni all'anno), si occupa anche di attività di marketing, advertising, sponsor e strategie di promozione per il Milan, la Lazio, il Palermo, il Cagliari e il Genoa.

Solo per questa stagione Infront ha spuntato da Sky qualcosa come 570 milioni (telecamere negli spogliatoi prima dell'arrivo delle squadre, o con i giocatori, ma senza giornalista e in differita; interviste ai giocatori durante l'intervallo), da Mediaset Premium 210 milioni e da Dahlia Tv 70 milioni (trasmissione di 8 squadre). Poi ci sono altri diritti: radiofonici, highlights, Iptv. Da poco è stato concluso un accordo con Vodafone per il pacchetto «Mobile» per la trasmissione in diretta e in differita del prossimo campionato della massima serie su smartphone. Per sfruttare meglio l'audience televisiva, le partite saranno spalmate a giorni e a ore diverse dal tradizionale appuntamento della domenica pomeriggio. Come si vede, Infront è la vera padrona del calcio italiano. Potrebbe produrre in proprio le partite o allestire per la Lega un canale satellitare e uno sul Dtt dove trasmettere tutte le partite di serie A e B. Ma finché riuscirà a spuntare così tanti soldi dai network ha tutto l'interesse a non mutare il quadro distributivo. Né quello produttivo: infatti, saranno ancora Sky e Mediaset, con l'accordo raggiunto la stagione scorsa per la serie A, a produrre le partite. Magari con un occhio di riguardo in più per le esigenze dei presidenti.
imbarazzanti non vengano riproposti, che certe inquadrature siano in qualche modo censurate. Per dire, nella scorsa stagione, alcuni telecronisti della serie B sono stati scelti direttamente dall'advisor della
 
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Sky, Mediaset, Dahlia: Le offerte della pay tv a confronto


Se gli stadi piangono, l'offerta sul telecomando delle pay tv cresce fino a richiedere un discreto senso dell'orientamento. Dal al , Sky, e Dahlia hanno messo sul piatto 1,6 miliardi di euro in diritti televisivi, la maggior parte dei quali pagati dall'emittente controllata dalla NewsCorp di Rupert Murdoch, che con 1.149 milioni di euro si è aggiudicata la facoltà di trasmettere tutte le partite delle venti squadre di Serie A per due campionati, contro i 435 milioni sborsati da Cologno per 12 squadre e i 63 di Dahlia per otto team.

A livello commerciale è tutto un rincorrere di offerte, con Sky detentrice del "pacchetto" più ricco (anche in termini di prezzo), seguito dalla vigorosa rincorsa di

Nel dettaglio, Sky con 29 euro offre tutta la Serie A in alta definizione assieme a Liga spagnola, Premier league (con il duello Ancelotti-Mancini), Ligue 1 francese, Scottish premier league e Coppa d'Inghilterra. Ma non la Champions, contenuta nel pacchetto "Sport", che propone anche altre discipline come il rugby, il basket italiano e l'Nba, ma anche tennis e ciclismo. Sul fronte degli abbonati, Sky ne conta 4,7 milioni e gli ultimi dati rivelano che le sottoscrizioni tra giugno 2009 e 2010 sono diminuite di 56mila unità (con un tasso di abbandono del 13%), ma nel trimestre chiuso il mese scorso il saldo è stato positivo per 45mila nuovi clienti.

Dall'editore del Wall Street Journal alla famiglia Berlusconi. Sul – che raccoglie 3 milioni di tessere attive – offre per 22 euro al mese (14 in promozione), tutta la Champions, l'Europa league e le partite di 12 squadre della Serie A (Inter, Milan, Juve, Roma, Lazio, Napoli, Palermo, Genoa, Fiorentina, Bari, più due ancora da decidere), oltre al mondiale per club che si giocherà a dicembre a Dubai e che in Italia solleticherà gli interisti.

Dahlia è l'offerta più low-cost: 12 euro al mese, 8 in promozione, per seguire otto squadre di Serie A (Cagliari, Catania, Cesena, Chievo, Lecce, Parma, Sampdoria e Udinese), più la Serie B in esclusiva sul . Inoltre Dahlia il 26 agosto lancerà "PalermoChannel" dedicato ai rosanero.

Oltre alle proposte commerciali, la migrazione dallo stadio alla poltrona può avere anche una lettura sociologica: l'exploit televisivo del pallone non ha avuto come contraltare un'evoluzione dello spettacolo dal vivo. Se le pay tv si stanno spartendo un mercato ricco e complesso, con la pericolosa aggravante della potenziale censura della Lega calcio sulle riprese, le operazioni di marketing sugli stadi, ma anche una loro nuova "infrastrutturazione", pare bloccata. Il passaggio è quello da luoghi (non sempre) di conflitto a centri di entertainment. E il modello da imitare potrebbe essere quello del grande schermo, che ha dismesso l'abito dei vecchi cinema per indossare quello tecnologico dei multisala.
che per la prossima stagione ha potenziato palinsesti e redazione giornalistica, promettendo un duello a distanza Caressa-Piccinini anche sullo stile del racconto dei match (moderatamente accalorato quello di Sky, più "di cronaca" quello del Biscione).
 
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Dahlia TV, nuova stagione con otto squadre

Nuovi sport in esclusiva dal rugby al volley femminile, programmi inediti e un nuovo di team di giornalisti e conduttori guidato da Maurizio Biscardi e Massimo Caputi: è l'offerta presentata da Dahlia per la prossima stagione.
La piattaforma - sul propone un parterre di ospiti di primo piano nei programmi dedicati al calcio il sabato e la domenica: Stefano Bettarini, Pasquale Bruno, Alberto Di Chiara, Angelo Di Livio, Gianni Di Marzio, Claudio Gentile, e la collaborazione del direttore del Guerin Sportivo, Matteo Marani.

Su Dahlia Sport e sui cinque canali dedicati al calcio andranno in onda tutti gli anticipi e posticipi e tutte le partite in casa e fuori casa di Sampdoria, Cagliari, Chievo, Cesena, Udinese, Lecce, Catania e Parma. Tra le grandi novità della stagione, inoltre, la prima

In esclusiva sul , Dahlia trasmetterà anche l'intero campionato di Serie B: anticipi, posticipi e tutti i gol della giornata in Dahlia Super Mosaico.
Infine, le news sul calcio nazionale e internazionale saranno seguite complessivamente da 13 nuovi programmi in onda tutti i giorni.
tematica, PalermoChannel.
 
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DREAMBOX: Nuova versione OSCAM con supporto card Dahlia TV !!


E' da ieri mattina che grazie a ftp21 e al e' disponibile una nuova versione di oscam 0.99.4 beta 2925 con il pieno supporto compreso autoaggiornamento per la card Dahlia TV sul digitale terrestre.

Oltre a Dahlia TV ricordo che oscam legge perfettamente anche le card TivuSat e Mediaset Premium.
 
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Ciao scusa se o capito bene mediaset Premium si puo' vedere anche dal satellite?
 
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Inter Channel aperto a tutti gli abbonati Sky dal 21 al 30 Agosto 2010


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Dieci anni di emozioni, gol e vittorie nerazzurre.
Per festeggiare il suo decimo compleanno, Inter Channel, canale option visibile in esclusiva sul canale 232 della piattaforma Sky, dal 21 agosto si presenta in una nuova veste, grafica e tecnologica.

E così l'unico canale edito dal Club Nerazzurro
sarà rinnovato nella grafica - grazie alla creatività di Oliviero Toscani - a partire da un nuovo logo e alla trasmissione in formato panoramico, unico canale tematico a trasmettere immagini in 16:9 in Italia.

Oltre a nuove e maggiori produzioni "live" quotidiane, con le riprese esclusive degli allenamenti, le interviste ai protagonisti e tutti i dettagli della preparazione alle partite.

Con l'inizio della nuova stagione nerazzurra
, che prevede subito grandi appuntamenti come la Supercoppa Italiana contro la Roma (21 agosto), quella Europea contro l'Atlético Madrid (27 agosto) e la prima giornata di Serie A contro il Bologna (30 agosto), Inter Channel sarà eccezionalmente aperto a tutti gli abbonati Sky (a qualsiasi pacchetto) dal 21 al 31 agosto.

Solo con Inter Channel
l'abbonato potrà sentirsi dove sarà la squadra, nelle competizioni, come la prossima Supercoppa Europea, oppure la sfida ai migliori del mondo che si terrà a Dubai a dicembre, oltre ovviamente al campionato, alla Champions League e alla Tim Cup.
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Sky Italia promette un canale 3D entro il 2011

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L'amministratore delegato Tom Mockridge ha confermato che entro 12 mesi potrebbe essere inaugurato il primo canale italiano. Nel Regno Unito la rivoluzione partirà a ottobre, ma solo per gli esercizi commerciali.

sta pensando di inaugurare il primo canale entro la fine del 2011. L'amministratore delegato Tom Mockridge, in occasione della presentazione del palinsesto sportivo, ha confermato la strategia del gruppo satellitare.

"Spero che nei prossimi dodici mesi i canali possano essere in , mentre per lo vediamo. Sicuramente nei prossimi sei mesi 24 sarà trasmesso in HD", ha dichiarato l'AD alla stampa.

Già, perché se "l'Alta Definizione è il nuovo colore", come sostiene Mockridge, la tecnologia è una vera e propria nuova dimensione per il mercato televisivo. La filiale inglese di ha già previsto la trasmissione di un canale per ottobre, anche se inizialmente sarà disponibile esclusivamente per gli esercizi commerciali – come ad esempio i pub.
 
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DTT Sky: Un Milione di digital key fornite!



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Il " unico made in Sky", scaturito da una felice intuizione di marketing e dai vuoti lasciati dalla normativa italiana, pare stia andando bene.

L'amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, a margine della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione sportiva, ha affermato che ogni settimana vengono richieste in media 25.000 nuove "digital key", cioè i piccoli sintonizzatori che, inseriti nel ( ) Sky attraverso un'apposita chiavetta USB collegata all'antenna per la tv terrestre, permettono di ricevere i canali gratuiti del .

Ad oggi il numero di esterni made by Sky si starebbe avvicinando al milione di unità. Ciò, in verità, non dovrebbe stupire nel mercato odierno dei decodificatori, dove si assiste sempre di più ad offerte "personalizzate" rispetto a questo o a quel content provider, a danno dell'aspetto tecnologico (ricezione via satellite piuttosto che terrestre) con l'avvento di ricevitori " " che permettono di superare agevolmente e senza troppi patemi i ben noti problemi post switch-off (a patto naturalmente di dotarsi di parabola).

In altre parole, le strategie dei produttori stanno andando nella direzione auspicata da larga parte dei consumatori, e che già da tempo si sarebbe dovuta favorire anche per via normativa: avere a disposizione un universale, in grado di ricevere, indipendentemente dalla tecnologia, qualsiasi canale televisivo gratuito o a pagamento; problematica sulla quale questo periodico aveva nel recente passato avviato un'azione di sensibilizzazione.

Tutto bene, dunque? Non proprio, perché in omaggio al "libero mercato" oligopolistico in salsa italiana, i " " Tivùsat non permettono di ricevere Sky, e il ricevitore MySky con "digital key" ovviamente non dà la possibilità di avere i canali Mediaset Premium o Dahlia. Per non parlare del mondo delle TV via internet, la cui integrazione è ancora di là a venire. Insomma, gli accordi bilaterali produttori-provider con relativa applicazione di tecnologie proprietarie e "blindate" di criptazione sono ancora il modello di business prevalente. Il povero utente, ancorché non più costretto a comprare due apparecchi per vedere satellite e , deve comunque scegliere prima da che "squalo" farsi mangiare. E le autorità di regolazione sembrano, in questo frangente, aver abbandonato ogni velleità di indirizzare il mercato in una direzione un po' più favorevole al consumatore. Saranno i soliti noti a decidere se e quando potremo finalmente utilizzare una sola "scatola" per vedere tutta la televisione che vogliamo.
 
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Seria A: tornano le trasmissioni in chiaro


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Lo start è atteso per oggi 28 agosto alle 18:00, si parte con Udinese-Genoa, visibile (a pagamento) su Sky e Dahlia Tv. Torna la Serie A e, con essa, l’allegro carrozzone di trasmissioni che accompagnano l’ex campionato più bello del mondo. Focalizziamo l’attenzione sulle proposte offerte dalla tv generalista, che ancora oggi da la possibilità di vedere gratuitamente gli highligts delle partite a tutti coloro i quali non hanno deciso di cedere a parabole e .

La rivoluzione copernicana della stagione, è opera della Rai, che ha deciso di non tediare più gli appassionati del gioco più bello del mondo con innumerevoli episodi da moviola. La decisione è stata presa dal direttore di Rai Sport, Eugenio de Paoli, verso la fine del mese di luglio, e ha determinato la limitazione della moviola a soli tre episodi controversi per ogni turno di campionato. Logica conseguenza della scelta è la dipartita degli ex arbitri Longhi (a 90°minuto) e dell’istrionico Tombolini (alla Domenica Sportiva). Auspichiamo che il tempo precedentemente dedicato alla disamina degli episodi controversi sia destinato, più che alle noiose chiacchere da bar tra l’esuberante (fin troppo) Bagni ed il polemico Collovati, ad una sorta di “moviola tecnica” che riproponga magari le immagini da gioco più spettacolari, esaltando i gesti atletici degli eroi della domenica.

Pollice verso, invece, alla decisione dei vertici Rai di sostituire l’ottimo Massimo De Luca alla guida della Domenica Sportiva. Al suo posto, come è noto, Paola Ferrari che, visti gli screzi, non avrà il supporto comico di Teo Teocoli. Anche l’approfondimento Mediaset della seconda serata si rinnova profondamente: se in un primo momento a Cologno si pensava addirittura alla soppressione della decennale trasmissione, adesso Controcampo viene confermato e affianca al “mai decollato” Alberto Brandi la compagna di Pippo Inzaghi, Alessia Ventura.

Non si possono non spendere due parole sull’addio al programma del provocatore Giampiero Mughini, avvicendato dall’ex calciatore ed ex dirigente Juve, Roberto Bettega: Mughini era sopra le righe, esageratamente fazioso, insostenibile nella sua difesa dei bianconeri post-calciopoli, ma era l’unico soggetto in grado di alzare la qualità delle discussioni. Riusciranno a non far rimpiangere la sua assenza il giornalista radiofonico Giuseppe Cruciani, l’ex arbitro Gianluca Paparesta e l’ex dirigente del Napoli Pierpaolo Marino?

Nel pomeriggio, la conferma degli appuntamenti pomeridiani targati Rai con “Stadio Sprint“- piaccia o no Varriale (che si appresta a lanciare una sorta di nuovo “Processo del lunedì“, puntata pilota il 30 agosto in seconda serata su Rai 2) riesce a fare domande pertinenti e a mettere in difficoltà gli ospiti in collegamento dai campi, un esempio in un mondo sempre più ricco di interviste “sdraiate” – e “Quelli che il calcio e…”, la trasmissione condotta da Simona Ventura tornerà il 12 settembre con una nuova comica in più (Virginia Raffaele) ed il servizio sms in meno per le ormai note vicende.
 
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Sky 2011 più costosi .. ultimo sussulto prima del collasso?

Sky ultimo respiro

Sky è difficilmente concepibile senza calcio
Il malato di pay-tv Sky emittente Germania è lotta per la sopravvivenza - di nuovo. La recente collaborazione con gli operatori via cavo dato solo un rinvio.
Con l'australiano-americano Rupert Murdoch, magnate dominante emittente di pay-TV Sky vuole accelerare di nuovo: insieme con i fornitori di cavo, egli si armano contro la telecom. Nuovo non è, infine, la strategia di Sky aveva già annunciato in maggio, alleanze con NetCologne e Kabel Baden-Wuerttemberg già esistono. Tuttavia, la società riporta nella conversazione: Next, abbiamo voluto ottenere il cavo Unity Media e Germania a bordo di attrarre nuovi abbonati per i propri servizi ", ha detto Brian Sullivan, amministratore delegato di Sky.

Si legge bene, a prima vista, la pay TV in difficoltà si potrebbe a lungo termine, ma poco. I fuochi d'artificio corso che scoppiati dopo l'annuncio della verglimmt messaggio, con ogni probabilità abbastanza rapidamente, perché le munizioni si esaurisce. Sono scesi soprattutto i giocatori che hanno guadagnato al volo circa 100 €. In mattinata il prezzo delle azioni era pari a Sky 95 centesimi, e poi saltare il marchio di un euro. Sky è un oggetto ideale di speculazione, in quanto lo stock è già in uso di piccole dimensioni. Il flottante, cioè la percentuale di parti liberamente negoziabili, è circa un terzo di tutte le azioni. La maggioranza della società comprendono il magnate dei media Murdoch e il suo clan. Ad esempio, per mantenere la sua ex-figlio-Crispin Odey e la sua società di investimento, Odey Asset Management quasi il 15 per cento di Sky. Nel complesso, Murdoch e Odey hanno più del 60 per cento del canale a pagamento tedesca.

Quanto tempo Murdoch sembra avere?

Sky naturalmente ci è così profondo nel pantano che anche Murdoch milioni di società con sede a Monaco non aiuterà a lungo termine - per non parlare del fatto che i 79 anni, ad un certo punto, ma potrebbe perdere il piacere della sperimentazione in perdita in Germania. Poiché il canale a pagamento ottiene pressione uguale da più lati. Da un lato, l'elevato costo di 250 milioni di euro a stagione, che il mittente deve pagare i diritti per trasmettere partite di Bundesliga. Il cielo sarà difficilmente in grado di stampa, per i club cronicamente legato dipendono da tali risorse e sarà difficile incontrare l'emittente di pay-TV di Monaco di Baviera.

La collaborazione con gli operatori via cavo potrebbe anche rivelarsi un boomerang. Sky sta cercando per la sua vicinanza a vincere più abbonati -, non per niente è questa cooperazione. Le aziende vogliono cavo per il supporto commerciale e marketing, sicuro di una piccola tassa da Sky. La stazione di retribuzione deve passare o meno una parte delle sue tariffe di abbonamento per NetCologne, Kabel Baden-Württemberg - Germania e il futuro del cavo, se lo portano clienti. Ridotto le tasse di abbonamento significa meno entrate. Sia che i clienti extra contribuendo a ridurre le perdite? I dubbi sono ammessi.

Tasse più alte spaventare

Come un autogol potrebbe inoltre previsto per il 2011 risultano per aumentare il canone di abbonamento. Che il Cliente pagherà due terzi in più rispetto al Lockphase attuale è solo la stampa di piccole dimensioni. Per il pacchetto di base si paga € 32,90 a gennaio, quindi circa 400 € all'anno. Chi decide, ad esempio, per il pacchetto base più pacchetto cinema può, a partire dal 2011 i salari 44,90 € al mese, più pacchetto Bundesliga è alto come 54,90 € - 538,80 € annuale previsto dopo tutto, o di € 658,80. Che siano i soli dissuadere molti potenziali acquirenti. Infine, sempre più stanno pagando in molti casi, i diritti radio e via cavo - mettere insieme una somma annua di 430 €. Tra cui l'offerta veniva da Sky per i clienti quindi un onere finanziario a 800-1000 € - per la televisione.

L'alleanza tra Sky e l'industria dei cavi non è un caso: per i partner dell'alleanza di Telekom imbattibile. Il gruppo di Bonn è stato a lungo il passaggio verso la televisione a pagamento e acquistato i diritti di trasmissione della Bundesliga per Internet. Attualmente, Telekom interessati attira con il suo pacchetto di lega-totale dal 44,95 euroa - oltre a calcio sono anche telefono, Internet e TV. Che è notevolmente più economico rispetto, ad esempio, la combinazione di NetCologne e Sky, che costa € 54,80. Ma questo esempio dimostra che la battaglia per gli abbonati è già in pieno svolgimento. Sarà combattuta soprattutto sul prezzo.

In questa situazione, non sorprende che i club sono preoccupati che lega Sky potrebbe rompere a questa pressione. Sotto la mano viene a sapere che questo già preparato sul caso e se necessario anche installare un trasmettitore separato che trasmette le partite della Bundesliga a pagamento. investitori a lungo termine hanno da tempo cancellato Sky. Del rash il Lunedi, nessuno dovrebbe essere irritato.
 
AW: Novita`Sat

All'inizio della nuova stagione della Bundesliga in stile Sky permette GEZ ristoranti e bar in una trasmissione giuridico del controllo dei canali Pay-TV - a quanto pare un lavoro molto lucrativo.

Finora si sapeva tali notizie principalmente da GEZ: Come la "Focus" il Lunedi segnalati, l'emittente di pay-TV Sky è attualmente in uso a livello nazionale il numero di ispettori. Sei in stile del GEZ verificare l'incidenza giuridica dei canali a pagamento in alberghi, ristoranti e bar.

In una rivista dal presente bando di una società di marketing "sono diplomati, laureati, professionisti di lunga esperienza", alla ricerca di un "commerciale". Il loro compito ufficiale è quindi il "commercio regionale" di Sky. Lo sfondo, però, dovrebbero essere diversi: Inoltre, il 50 rappresentanti e cioè il controllo Alberghi e ristoranti - in vista della stagione di Bundesliga appena iniziata probabilmente un buon affare.

L'oggetto è l'invito che "la somma forfettaria una volta pagato a parte e molto redditizio," dice il "Focus". Il reddito mensile è superiore, afferma la relazione, almeno 2500 €, più una commissione di 280 € per singolo ordine più le spese di viaggio. I controlli sono stati a partita di calcio tedesco giorno ", entrate supplementari realizzati da diverse centinaia di euro", dice con chiarezza nell'offerta.

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Zu Beginn der neuen Bundesliga-Saison lässt Sky im Stil der GEZ Restaurants und Kneipen auf eine legale Ausstrahlung des Pay-TV-Senders kontrollieren - offenbar ein äußerst lukrativer Job.

Bislang kannte man solche Nachrichten überwiegend von der GEZ: Wie der "Focus" am Montag berichtet, hat der Pay-TV-Sender Sky derzeit bundesweit zahlreiche Kontrolleure im Einsatz. Sie sollen im Stil der GEZ die rechtmäßige Ausstrahlung der Bezahl-Kanäle in Hotels, Restaurants und Bars überprüfen.

In einer dem Magazin vorliegenden Ausschreibung einer Vertriebsfirma werden "Abiturienten, Absolventen, Berufserfahrene" als "Handelsvertreter" gesucht. Ihr offizielle Aufgabe ist demnach die "regionale Vermarktung" von Sky ist. Der Hintergrund dürfte jedoch ein anderer sein: Zudem sollen die 50 Vertreter nämlich Hotels und Gaststätten kontrollieren - angesichts der gerade gestarteten Bundesliga-Saison wohl ein gutes Geschäft.

Die Aufgabe wird der Ausschreibung zufolge "pauschal noch einmal extra und besonders lukrativ vergütet", heißt es im "Focus". Das monatliche Einkommen liegt dem Bericht zufolge bei mindestens 2500 Euro, zuzüglich einer Provision von bis zu 280 Euro pro Einzelauftrag plus Reisekosten. Bei den Kontrollen seien pro Bundesliga-Spieltag "zusätzliche Einkünfte von etlichen Hundert Euro machbar“, heißt es offenbar in dem Angebot.
 
AW: Novita`Sat

DREAMBOX: Il Team Dream Elite CHIUDE?!!!

Apprendo con molto dispiacere che il team Dream Elite chiude a tempo indeterminato. Per il momento quindi niente piu' nuovi aggiornamenti degli ottimi firmware Dream Elite e pure il ufficiale e' out.

Ecco il comunicato ufficiale:

Il team Dream-Elite comunica che il chiude a tempo indeterminato. La causa di questa chiusura che potrà essere temporanea o forse definitiva è dovuta alle problematiche familiari e personali di alcuni dei suoi membri e visto il grande affiatamento del team, gli altri membri hanno deciso per solidarità di sospendere al momento ogni attività, speriamo che le cose possono migliorare e di poter in futuro avere la serenità per tornare a fare quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Siamo certi che ci capirete e salutandovi vi ringraziamo per il seguito che ci avete dato in questo breve ma intenso periodo.
 
AW: Novita`Sat

Programmi criptati su Sky: va in onda lo spot per Tivùsat


I programmi che le generaliste di Rai e Mediaset criptano sulla piattaforma aumentano sempre di più. Alcuni interessano relativamente (qualche film o telefilm), altri sono di grandissimo interesse per il pubblico (principalmente la Formula 1, la Moto Gp, il calcio). Al classico schermo blu del segnale codificato ha cercato di rimediare in due modi: aprire i canali Sport per le trasmissioni di cui detiene i diritti a tutti i suoi abbonati a prescindere dal pacchetto sottoscritto, come con le partite di Champions League, ed inserire nella guida EPG il testo “Vedi criptato? C’è la Digital Key“.

Oggi, quasi per caso, ho provato a dare un’occhiata alla Moto GP su Canale 5 attraverso il di e ho trovato una sorpresa, in onda al posto dello schermo blu o di un generico avviso andava in onda un autentico spot a TivùSat, la piattaforma che diffonde i canali del su tutto il territorio nazionale a patto di acquistare un specifico e una smart card a cui si ha titolo se abbonati Rai in regola con il canone. Lo spot in questione lo potete vedere nel video contenuto in questo post.

Ascoltare il suadente messaggio dello speaker che ricorda come solo TivùSat possa fornire tutti i canali del gratuitamente finisce per rendere palese la “guerra a Sky” attuata da Rai e Mediaset congiuntamente, anche a costo di cercare scuse un po’ balorde per farlo.

I due operatori giustificano il segnale criptato di alcuni programmi perché “non in possesso dei diritti satellitari“, eppure su TivùSat trasmettono tutto. Certo, c’è bisogno di una smart card specifica, ma anche è teoricamente sottoscrivibile solo da individui residenti in Italia per cui per superare qualsiasi problema di “diritti” sarebbe bastato rendere i canali Rai e Mediaset visibili ai possessori di una smart card della pay tv di Murdoch.

Se questo non è accaduto è perché Mediaset e Rai, congiuntamente da quando la tv di stato non ha rinnovato il contratto con per i suoi canali RaiSat, stanno cercando di rendere necessario per i telespettatori l’acquisto o di un decoder DTT o di una televisione di nuova generazione o almeno il famigerato apparecchio di TivùSat.

Tutto qua, semplice e lineare, basta saperlo.
 
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