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Post n°754 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da
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Trattasi di un riassunto della telefonata, ma gli inquirenti, come con le altre, non la inserirono nelle informative
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ROMA, 14 ottobre - E’ il regno del possi­bile e dell’impossibile, Calcio­poli: dall’esame delle telefo­nate che i periti di Pairetto stanno - con grande difficoltà - svolgendo sui cd che lo stes­so ineffabile consulente foni­co del Tribunale di Napoli Roberto Porto fa fatica a de­crittare, emerge un florilegio di telefonate definite irrile­vanti dagli inquirenti e quin­di non inserite nelle informa­tive che costituirono lo sche­ma unico del processo sporti­vo (oltre che al caposaldo del­l’accusa al processo penale in corso). Eppure ci sono telefo­nate che non sfuggirono ai Carabinieri. Per esempio, il brogliaccio compilato dal ma­resciallo Nardone sarebbe stato interessante materiale da analizzare nel 2006 anche per gli inquirenti sportivi (quelli che però trascurarono le rivelazioni di Bergamo sulle telefonate con Facchet­ti, Sacchi, Capello e altri di­rigenti). Scrive il maresciallo: «Giacinto FACCHETTI il 31 marzo 2005 alle 14.01 richia­ma Gigi e gli chiede se è vero che gli arbitri delle sfide di Champions con il Milan so­no SARS e MERK». Poi sun­teggia Nardone: «Giacinto cerca di capire sabato prossi­mo chi arbitrerà l’Inter e Gi­gi gli spiega che faranno di tutto per mettere nella gri­glia Collina». Una fissazione, quella del Pelato. Un’altra grigliata trasparente. Non solo da Bergamo, ma anche da Pairetto e non solo per le designazioni internazionali.
SBOBINATO - Ecco la telefo­nata del 31 marzo 2005, del­le 14.01.
Pairetto: Pronto?
Facchetti: Ciao Gigi, come stai?
Pairetto: Bene, grazie.
Facchetti: M’han detto che viene Volker Roth, come osservatore, ma alla seconda.
Pairetto: Alla prima ci sarà Lernikov.
Facchetti: E arbitri?
Pairetto: C’è Sars alla prima, il france­se, ultimamente sta facendo bene. E’ in crescita. La seconda c’è Merk, quella de­cisiva, per quella avete il massimo.
Facchetti: Ah
Pairetto: Il massimo, il meglio che c’è in Europa per la seconda, che conta di più Facchetti: La seconda può avere ri­svoltipiù?
Pairetto: la prima è più tattica, la se­conda è quella risolutiva. Viene Roth
Facchetti: Poi vediamo per sabato. Ci danno tutti (incomprensibile)
Pairetto: Ci mettiamo tutti internazio­nali, metteremo dentro Milan, Inter. E per mettere dentro Collina dobbiamo mette­re dentro tutte quelle di sabato (Juve e le milanesi anticiperanno tutte per via della Champions, ndr), lui arbitra martedì (in Champions, ndr) non può dirigere la do­menica. Se no va a finire che capita in una gara di domenica. Metteremo in gri­glia tutte gare di sabato. Le tre di sabato e vediamo se aggiungere una di B. C’è Torino-Empoli, Perugia-Ternana, ci sono un paio di gare toste.
Facchetti: Ho capito, va bene, ok allo­ra. Ci sentiamo presto.
AFFIANCARE PORTO - Fi­nalmente svelato anche il mistero della trascrizione della telefonata 4853: quella griglia abbozzata da Berga­mo al telefono con Facchetti alle 9.51 del giorno in cui - so­lo alle 11 - si sarebbe proce­duto al sorteggio degli arbi­tri. In ogni caso ecco la verità sulla trascrizione che sarà al centro di pesanti contestazio­ni da parte dei legali all’u­dienza del 19. Il perito Porto s’è rimangiato la perizia: nel­l’udienza del 1 ottobre la giu­dice Casoria aveva afferma­to con Porto al banco dei testi che le trascrizioni erano sta­te ufficialmente depositate. E invece no: il 7 ottobre Porto scrive quanto segue. «Io sot­toscritto faccio presente quanto segue: il 15 settembre 2010 ho depositato la secon­da perizia fonica trascrittiva; il 4 ottobre (invero il 1 otto­bre: occhio alle date, Porto, ndr) ho confermato in udien­za la perizia da me redatta; nei due giorni successivi a ta­le conferma, su vari giornali sportivi venivano riportati alcuni passi della telefonata 4853 del 26 novembre 2004; rivedendo la relativa trascri­zione mi accorgevo (ooops, ndr) di aver depositato una bozza della stessa (l’unica difforme tra le 186 trascritte e depositate ora e tra le mi­gliaia del 2006? ndr), con al­cune imprecisioni. Per i sum­menzionati motivi, io sotto­scritto deposito in data odier­na la trascrizione della con­versazione 4853, ribadendo che, per mero errore materia­le, nelle perizia da me depo­sitata il 15 settembre (e fini­ta il 23 settembre anche in Figc, ndr) è stata riportata una bozza della stessa che deve intendersi sostituita da quella allegata». Segue la so­la telefonata Bergamo-Fac­chetti con il passaggio conte­so mutato solo «va beh, met­ti dentro qualche?» e «Colli­na» lo attribuisce a Facchet­ti. Un errore che ha fatto im­bufalire i legali di Moggi: «Mai vista una roba del ge­nere». Chiederanno che un loro consulente affianchi il perito del tribunale per evi­tare altre bozze prodotte per errore.
IMPORTANTE? - E poi, è davvero determinante chi pronuncia il nome di Collina? L’avvocato maurilio Priore­schi, che difende Moggi, so­stiene di no: «Chi dice ‘Metti Collina’ non è assolutamente rilevante. Quell’intercetta­zione deve essere letta in pa­rallelo con la precedente Fac­chetti- Mazzei, (25.11.2004 ndr), dove Mazzei comunica gli assistenti,‘numero 1 e nu­mero 2’ ( Ivaldi e Pisacreta), dove Facchetti dice chiara­mente ‘Mettiamo il numero 1 degli arbitri: metti Collina’, Mazzei dice:‘Ma come faccia­mo? C’è il sorteggio!’ e Fac­chetti dice:‘ Ma no, quale sor­teggio! Parla con Bergamo’, quindi poi Facchetti chiama Bergamo ed è il prosieguo naturale di quella telefona­ta. Ora che lo dica Bergamo o lo dica Facchetti francamen­te non ha nessuna importan­za: il significato della telefo­nata è chiarissimo. Soltanto chi è in malafede non riesce a capire e poi cerca di arrampi­carsi sugli specchi su chi l’ha detto».


Fonte :
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Post n°753 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da
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facchetti.jpg
"Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico."
4 settembre 2006 - Massimo Moratti

SARA VERA' QUESTA AFFERMAZIONE OVVERO CHE NON NE ERA CAPACE?


Il 25 novembre del 2004 chiama Gennaro Mazzei,collaboratore dei commissari arbitrali nella designazione dei guardalinee : il 28 novembre 2004 c'è Inter - Juventus
Mazzei: Sono in macchina che vado a Coverciano
Facchetti: Stai andando a Coverciano?
Mazzei: Sì perché mi trovo tra mezzoretta con Bergamo
Facchetti: Sceglili bene per domenica sera eh...
Mazzei: Numero 1 e numero 2, penso eh, a 'sto punto penso da quello che... Ivaldi e Pisacreta
Facchetti: Ivaldi e Pisacreta
Mazzei: Eh sono il numero 1 e il numero 2
Facchetti: Sì certo, e il numero 1 degli arbitri....... (il riferimento è a Pierluigi Collina n.a.b)
Mazzei: Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1
Facchetti: Ma vaaa... lì non devono fare sorteggi, lì devono... ehhh
Mazzei: Eh, come si fa Giacinto....
Facchetti: Ehhh....
Mazzei: Purtroppo ci vuole fortuna lì, perché ti dico la verità, qui il sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia dove le possibilità sono più alte... l'unica cosa... Facchetti: Ma sì, mettono De Santis che ha già fatto al Juve domenica e non può, mettono Rosetti che è di Torino...
Mazzei: Ma devono lasciare un campo aperto almeno del 50% per quello che è scritto nel regolamento, mi sembra
Facchetti: Come?
Mazzei: Devono lasciare un campo aperto almeno del 50% per quello che è scritto nel regolamento mi sembra
Facchetti: Ah...
Mazzei: Perché non possono forzare con le preclusioni, almeno un 50% di possibilità, almeno mi sembra che è scritto sul regolamento... dopo ne parlo con Bergamo
I collaboratori di linea scelti per l’incontro Inter-Juve, del 28 novembre del 2004, furono dunque quelli anticipati nella telefonata: Ivaldi e Pisacreta.
NB: MOGGI E' STATO RINVIATO A GIUDIZIO, TRA LE ALTRE COSE, PER IL FATTO CHE DA UNA , E SOTTOLINEAMO UNA, TELEFONATA INTERCETTATA, GLI SONO STATI COMUNICATI GLI ASSISTENTI DOPO UN QUARTO D'ORA DAL SORTEGGIO EFFETTUATO.
26 novembre 2004 - dopo aver parlato il giorno prima con Mazzei, Facchetti chiama Bergamo e tenta di TRUCCARE nuovamente il sorteggio facendo richiesta per Collina
Facchetti: Senti, per domenica allora?
Bergamo: Senti, per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente, quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita.
Facchetti: Vabbè, ma metti dentro Collina
Bergamo: Ma tutti internazionali, Giacinto, così perlomeno non c’è discussione... perché c’è dentro... Collina, Paparesta, Bertini e c’è dentro Rodomonti.
Facchetti: Ho capito.
Bergamo: Sono tutti internazionali e abbiamo evitato che ci fossero troppi giovani, per esempio anche se Trefoloni sta facendo bene... però preferisco lasciarmelo al giro ne di ritorno... e poi non abbiamo altri sinceramente... Messina non mi dà garanzie.
Facchetti: Ho capito, vabbè.Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino...
Bergamo: Con chi?
Facchetti: Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso là a Torino. Anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini.
Bergamo: Semmai, sfortunatamente fosse così, ci parlo, perché anzi, semmai è meglio, ti devo dire, capito...
Facchetti: Non lo so, volevo dirtelo...
Bergamo: Hai fatto bene.
Facchetti: Qualche problema lo abbiamo avuto, proprio Juve-Inter.
Bergamo fa presente al suo interlocutore che nella citata Juve-Inter dell'anno prima l'errore era stato dell'assistente, ma Facchetti continua lamentandosi che i giocatori e Moratti erano arrabbiati con Bertini per "Un certo tipo di gestione".
Il 9 gennaio 2005 chiama Bergamo poco prima di Inter-Sampdoria 3-2
Facchetti: Pronto, buongiorno
Paolo Bergamo: Giacinto buongiorno, come va?
Facchetti: Bene, e tu? Bene, sto andando allo stadio.. no, niente, volevo dirti che ho cercato lì con i miei di direee... di avere con Bertini un certo tatto, una certa fiducia
Bergamo: Vedrai che fa una bella partita è una brava persona e viene, diciamo viene
predisposto... per fare una bella partita credimi

Facchetti: Va bene dai
Bergamo: Se l'aiutiamo tutti... sono ragazzi su cui io ci conto, è una sfida che, vedrai, la vinciamo insieme dai
Facchetti: Va bene, io volevo dirtelo che l'ho fatto Bergamo: Grazie Facchetti: Mancini e poi qualche giocatore... hai capito eh?
Bergamo: Grazie, grazie. Vedrai che le cose vanno tutte per il giusto verso, son convinto ... poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia e, quindi, i risultati .. poi tu hai giocato e lo sai, quando arrivano quelli poi arriva anche il morale, la facilità di fare le cose e tutto si risolve
Facchetti: Certo, va bene
Bergamo: Ti faccio un in bocca al lupo
Facchetti: Ciao, grazie
Bergamo: Ciao Giacinto
Il 27 Gennaio 2005 chiama Bergamo prima della partita di andata di Coppa Italia Atalanta - Bergamo vinta dall'Inter 1 - 0 - Lo chiamo solo per " salutarlo "

Bergamo: Giacintooo.
Facchetti: Ciao Paolo.
Bergamo: Come stai.
Facchetti: Ti avevo chiamato ieri, poi dopo..
Bergamo: Ieri...mi dispiace.
Facchetti: E ma forse era quando c'era la partita in corso e stavi guardandola anche tu. Bergamo: Ah ieri sera sì. sì, ieri e oggi ci siamo dedicati alla Coppa Italia.
Facchetti: E, niente, volevo salutarti, poi io non ho visto domenica... non lo sapevo che il presidente il giorno do... Moratti il giorno dopo ha tirato fuori 'sta cosa dell'arbitro. Bergamo: No, ma va là, non ti preoccupare, Giacinto, ma se il presidente quando ha voglia di dirlo fa..
Facchetti: Sì, sì no, ma era stato Ricci che aveva sbagliato, Paparesta ha preso una decisione su questo..
Bergamo: Ma sai, lui quando si lamenta, il presidente, ha sempre ragione, l'importante è che non dia alibi ai giocatori, capito?
Facchetti: Sì, sì.
Bergamo: Perché poi, poverino, Paparesta che doveva fare, lì ha sbagliato Ricci.
Facchetti: No no, infatti, lui ha guardato proprio di là, quindi ...
Bergamo: Anzi Paparesta ha fatto una buona partita, purtroppo eh, ma lui era preparato a farla bene proprio tutto...
Facchetti: Questa sera abbiamo Palanca..
Bergamo: Vedrai che fa 'na bella partita vedrai, vedrai fa 'na bella partita sono sicurissimo, sicurissimo.
Facchetti: Volevo solo salutarti.
Bergamo: Bene, ci sentiamo, Giacinto, in bocca al lupo.
Facchetti: Ciao.
Bergamo: Ciao, ciao.
L' 11 febbraio 2005 Facchetti e Pairetti parlano di arbitri stranieri ed italiani.Pairetto invita Facchetti alla massima riservatezza sull'argomento trattato.
Pairetto: Allora, all'andata avete Graham Poll e, invece, a Milano avete Hauge, norvegese. Poll l'hai già avuto, mentre a Porto avete Paul...
Facchetti: Norvegese, non l'ho mai avuto io...
Pairetto: Poll l'hai già avuto quest'anno, molto bravo
Facchetti: Sì Poll, sì bene
Pairetto: Direi bene onestamente... tu? Tutto bene?
Facchetti: Hai messo in forma Trefoloni?
Pairetto: Sì, l'ultima volta era andato bene
Facchetti: Sì, bravo, sì Pairetto: C'era stato qualche problemino
Facchetti: Ok, grazie, grazie
Pairetto: Bene Giacinto, in bocca al lupo ci sentiamo
Facchetti: Grazie, grazie
Pairetto: A presto mi raccomando eh, sai che sono sempre cose private eh, non si sanno, ecco queste cose qui
Facchetti: Sì, sì, sono d'accordo
Pairetto: Proprio una cosa tra noi.
Due giorni dopo, 13 febbraio 2005, si gioca Inter-Roma, risultato finale 2-0, e l'arbitro è proprio Trefoloni. Questa volta, nel valutare questa intercettazione, proviamo ad applicare il metodo di indagine "Auricchio". Ascoltiamo una telefonata in cui un dirigente dell'Inter chiede a Pairtetto se ha "messo in forma Trefoloni". Pairetto non è un personal trainer, né un massaggiatore. Il senso di quella frase non è chiaro, rizziamo le antenne e pensiamo "Qui gatta ci poterebbe covare". Controlliamo se l'arbitro Trefoloni arbitra proprio la partita dell'Inter. La arbitra. Bingo! Inutile fare ulteriori accertamenti, basta acquistare il giornale di una citta diversa da Milano e leggere l'articolo per un copia/incolla. Copiamo dal Messaggero: "Totti e Cassano massacrati dai falli. Mexes espulso. Decidono arbitro e portiere. Trefoloni spinge l'Inter al successo sui giallorossi". ( fonte : ju29ro.com )
Il 28 febbraio 2005 chiama DE SANTIS all'indomani del derby
De Santis: Pronto?
Facchetti: Sono Facchetti, ciao.
De Santis: Oh, Giacintooo.
Facchetti: Volevo chiamarti ieri, però poi ho avuto un po' di cose... siccome ieri non son passato di lì, dopo la partita, ma non è che fossi...
De Santis: No, ma che scherzi?! Ma ho capito, ho capito, lì solo con la fortuna te la puoi prendere, che quello...
Facchetti: Sì, ma era una partita da pareggio.
De Santis: Da pareggio...
Facchetti: Nessuno dei due aveva avuto occasioni.
De Santis: No, infatti, io ti dico ero convintissimo che tanto ormai si sarebbe finito in pareggio... poi c'è stata quella palla che ha sbattuto sul piede di questo e ha cambiato tutto.
Facchetti: Eh, sì, ha tardato a venir su Emre e sono rimasti lì da soli.
De Santis: Sì, che poi alla fine, comunque poi alla fine Kakà neanche ha tirato, perché gli ha sbattuto il piede, voleva far lo stop e, invece...
Facchetti: Voleva far lo stop, infatti, infatti.
De Santis: Vabbè comunque...
Facchetti: Vediamo di ripartire.
De Santis: Di ripartire un attimino bene, anche perché io ho rivisto la partita anche ieri sera, che me l'ero fatta registrare, e come possesso palla, come tutto, non c'è stato paragone in campo, eh.
Facchetti: Sì, abbiamo avuto possesso palla superiore noi a loro, però, voglio dire, era proprio da pareggio... avanti, nel primo tempo, se non sbagliavano un paio di stop si trovavano davanti al portiere, e invece...
De Santis: Poi c'è stato Dida che ha fatto quella parata su tiro di Veron alla fine.
Facchetti: Era abbastanza centrale.
De Santis: Sì, però è stato un bel tiro, tutto sommato. No, mi è dispiaciuto perché alla fine sai, se perdi la partita perché gli altri giocano di più... qui ormai era per tutti una partita da pareggio.
Facchetti: Eh, lo so... però ci tenevo a salutarti.
De Santis: Ma ti ringrazio, no, no, ci mancherebbe, poi anche Guido è stato gentilissimo, no, no ci mancherebbe, su questo non avere dubbi... mai pensato che c'era un problema di qualsiasi tipo.
Facchetti: Va bene.
De Santis: Ti ringrazio, in bocca al lupo per il futuro
Il 24 marzo 2005 De Santis chiama Facchetti perché ha visto una chiamata del presidente dell'Inter alla quale non aveva potuto rispondere e gli lascia un messaggio sulla segreteria telefonica (sono, quindi, due contatti). Più tardi, alle 19.41, Facchetti chiama De Santis.

24 marzo 2005, ore 19.41, telefonata Facchetti-De Santis
De Santis: Pronto.
Facchetti: Massimoo.
De Santis: Come stai, Giacintooo?
Facchetti: Eh, bene e tu?
De Santis: Ti devo fare i complimenti, insomma, ti interessi di arbitri.
Facchetti: (ridendo) Eh, vedremo, ma sai mi sa che ci interesseremo in tanti di...
De Santis: Eh vabbè, si interessano tutti, ormai è l'argomento del giorno.
Facchetti: Eh sì. Oh, sei già a Parigi?
De Santis: No, parto domani mattina.
Facchetti: Perché m'ha chiamato Blatt. Gagg, viene là anche lui.
De Santis: Ah, viene a Parigi Walter?
Facchetti: Viene anche lui e m'ha detto che ti portava i miei saluti
De Santis: Eh, se no glieli do io
Facchetti: Comunque verrà a salutarti
De Santis: Sono rimasto contento va. E' stato scelto bene il posto. Francia-Svizzera
Facchetti: Eh, ho capito
De Santis: Eh, beh, gli interessano tutte e due, chi per un verso e chi per l'altro
Facchetti: Ma la Francia com'è, è già qualificata?
De Santis: No, ancora no eh, è seconda
Facchetti: Prima chi è prima?
De Santis: Prima è... lo sai che mi sfugge adesso? Comunque hanno otto punti e la Svizzera ne ha cinque, non è che sono messi benissimo, perché loro hanno pareggiato con Israele e ne ha pareggiato anche un'altra, non mi ricordo con chi. Comunque devono vincere per forza per cercare poi di agganciare il secondo posto. Stai preparando il derby? Però, ne vincerà uno eh (si riferisce al derby di Champions League Milan-Inter 2-0, del 6 aprile 2005, ndr)
Facchetti: Eh lo so, dobbiamo, dobbiamo...
De Santis: Anche perché la serie positiva loro di sette turni, stavo guardando l'altro giorno, gli è partita dal gol fortunato di Vieri di ginocchio no?
Facchetti: Eh, sì, infatti
De Santis: Non è detto che adesso parte dal gol fortunoso di Kakà
Facchetti: Eh lo so, ma sai, credo che abbiano più motivi loro di essere preoccupati. Poi il pensiero allo scudetto è forte
De Santis: Ma sai, loro hanno su due fronti, per cui...
Facchetti: Dovremmo, dovremmo avere un po' più di determinazione noi, un po' più di cattiveria noi, insomma
De Santis: Ma sai, l'ultimo derby, se tu vai a vedere Giacinto, io poi l'avevo detto pure quando m'hanno fatto l'intervista la mattina, lì sulla radio, alla fine, secondo me, meritavate più voi
Facchetti: Abbiamo fatto qualcosa di più noi solo che...
De Santis:Soltanto che poi loro hanno avuto la fortuna di quella palla che è andata a sbattere sul piede di Kakà davanti alla porta e gli è cambiata la partita
Facchetti: E' vero...
continuano parlando delle disattenzioni difensive dell'Inter e poi si salutano
De Santis: Speriamo bene, dai
Facchetti: Oh, buona Pasqua e buona partita lì
De Santis: Ci sentiamo poi dopo Pasqua allora. Ciao Giacinto
ALTRE TELEFONATE :
Lanese chiama Facchetti, 8 febbraio 2005;
Facchetti chiama Lanese, 10 maggio 2005;

ALTROCHE SE NE ERA CAPACE: il compianto Facchetti se avesse potuto rispondere al Moratti SICURAMENTE gli avrebbe detto:
IO MI SONO DATO DA FARE, COSI COME FACEVANO TUTTI, MA NON E' COLPA MIA SE MI HAI DATO DA GESTIRE ED AMMINISTRARE UNA SQUADRA DI POLLI
 
AW: Calciopoli2 news

[h=1]L’Uefa alla Figc: Calciopoli 2, che avete fatto con l’Inter?[/h]

ROMA – Diceva il vero, monsieur Michel Platini quando in una recente intervista aveva detto sull’esposto della Juve sul comportamento della Figc su Calciopoli 2: «Si potevano risparmiare il francobollo». L’Uefa ha risparmiato il francobollo perché ha mandato una lettera via fax il 30 settembre in cui ufficializza l’inchiesta del supremo ente calcistico europeo sull’operato della Figc in merito alla questione Calciopoli 2. La lettera Uefa ricorda che la Juve chiede un’investigazione sulla questione scudetto 2006, sulle indagini su Calciopoli 1 e 2 e sullìipotesi di esclusione dell’Inter dalla Champions. Il responsabile del panel d’investigazione sull’operato delle disciplinari delle federazioni europee e dei servizi legali dell’Uefa, Pierre Cornu, ex procuratore del cantone di Neuchatel, ha inviato la cortesissima lettera nella quale – però- chiede alla Figc spiegazioni ufficiali sulle modalità con cui è stata trattata la materia di calciopoli, su come si sia indigata sull’Inter e sulle ragioni che hanno portato alle decisioni assunte il 18 luglio ultimo scorso. Cornu mette fretta alla cortese Figc, sicuro che le spiegazioni di Abete siano utili a chiudere il “malinteso”: per scritto dovranno motivare la loro «non competenza ad agire», in seguito all’emergere dei fatti nuovi che hanno portato alla relazione di Palazzi. Il tutto – cortesemente – entro il 19 ottobre prossimo venturo: 15 giorni ancora per spiegare. Per l’invio dei documenti utili a far capire agli investigatori di Platini qualche francobollo dovranno usarlo: richiedesi documentazione in originale, s'il vous plait.

VI DEVONO MANDARE ALLA ROVINA............
 
AW: Calciopoli2 news

[h=1]Chi indaga su Figc-Inter? Cornu, il Narducci svizzero[/h]NYON – Ma chi è Pierre Cornu, l’autore di questa lettera formalmente ineccepibile e piena di significati che domani scoprirete sul giornale in edicola? E’ entrato in Uefa lo scorso gennaio, è il procuratore generale del Cantone di Neuchatel: insomma è il Narducci della Svizzera francese ed è il consigliere capo di Platini per gli affari legali in materia di integrità e regolamentazione, insomma è a capo del gruppo di lavoro che ha l’incarico di verificare che le associazioni nazionali abbiano procedure di giustizia sportiva coerenti col sistema Uefa, che tutto nelle singole federazioni si svolga in modo corretto, ma anche di assistere la Uefa negli eventuali contenziosi coi tribunali cantonali svizzeri (come nel caso Sion). Dopo la laurea in legge e la pratica da avvocato, la carriera da magistrato investigativo, da pm insomma. Per anni Cornu ha lavorato alla Federcalcio Elvetica nelle varie commissioni disciplinari, divenendone anche presidente: è presidente della corte federale della Federcalcio svizzera.
 
AW: Calciopoli2 news

:read: wee juventini ma state ancora a piangere:365::risatonaD::risatonaD: per 2 scudetti di un secolo fa´:089:e acqua passata ormai.:ja
 
AW: Calciopoli2 news

[h=1]Moggi: «Lettera dell'Uefa? Aspetto risposta Figc...»[/h] "La lettera dell'Uefa? Sono interessato anche io a sapere la risposta della Figc visto tutto quello che è uscito fino adesso. cos’è successo dopo un processo fatto solo sulle investigazioni di Auricchio che poi si sono dimostrate quelle che sono. Quando Auricchio è venuto in aula a dare spiegazioni ha detto solo ‘non mi ricordo’ oppure ‘ho seguito le partite con i tabellini della Gazzetta dello Sport’, un po’ poco rispetto alle condanne che sono state date. Vediamo cosa succederà all’Alta Corte il 13 ottobre. Bisogna portare all’opinione pubblica e alla Uefa quello che è successo veramente non solo una parziale verità". Sono le parole di Luciano Moggi ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24, durante la trasmissione ‘Ieri, Moggi e domani’.
 
AW: Calciopoli2 news

Moggi: «Lettera dell'Uefa? Aspetto risposta Figc...» a michia riceve risposta acqua passata ormai.
:emoticon-0178-rock::telephone::ja:089::340:
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AW: Calciopoli2 news

ricordatevi che DEBIT e PECCATI alla fine si pagano!!!!!!!!!!!!!!!!! BURINI!!!!!!!!!!!!:emoticon-0178-rock:
 
AW: Calciopoli2 news

[h=1]Tar? Si poteva. E si può ancora[/h]
ROMA - Sembra quasi un’istiga*zione ad adire le vie legali, fuori - rigorosamente - dal*l’ambito sportivo il caso Sion se lo passiamo al setaccio del*la storia di Calciopoli e di quanto capitato alla Juven*tus dal 2006 a oggi. Ma come fai a confidare nella gerar*chie delle corti intestine ad un sistema che funziona co*me la Fifa, la Fifa di Sepp Blatter? Ebbene ve le ricor*date le frasi di fuoco del ple*nipotenziario svizzero del calcio mondiale - quello che non volle premiare i campio*ni del mondo azzurri, vincito*ri nonostante Calciopoli *quando il 24 agosto 2006 la Juventus, colpita e quasi affondata osò rivolgersi al Tar, dopo la sofferta decisione del cda bianconero e dopo aver visto il Milan “premia*to” con l’accesso alla Cham*pions League (poi vinta).

TIGRE DI CARTE
- «Caccio il calcio italiano fuori dalla Fifa: so*spendo tutte le squadre, na*zionale com*presa da ogni manifestazio*ne se la Juve non ritira il ri*corso al Tar». In Figc le parole e i pissi-pissi prove*nienti dalla Svizze*ra venivano dilatate dalla federazione in mano al commissario ex consigliere interista, Guido Rossi. «La Fifa può erogare sanzioni a prescindere dalla decisioni della Figc, magari con l’esclu*sione dalle coppe internazio*nali. Ma anche tutto il calcio italiano rischia sanzioni del*la Fifa», disse in quei giorni l’avvocato Figc, Luigi Medu*gno. Si montò l’opinione pub*blica contro il club biancone*ro che provava a tutelarsi, poi fu tutto un complesso e for*tissimo gioco di pressioni per evitare l’approdo al giudice ordinario. «Sarete fuori dall’ Europa se fate ricorso alla giustizia ordinaria - ha inti*mato l’allora commissario Figc Guido Rossi il 10 agosto 2006 a Juve, Fiorentina e La*zio - Blatter ha ribadito che se si fa ricorso al giudice ordi*nario, la sanzione prevista dall’ ordinamento sportivo internazionale è l’esclusione dalle competizioni. E una scelta di questo genere po*trebbe avere conseguenze an*che a carico della stessa Fe*dercalcio». La Juve, dopo trattative che Guido Rossi negò, ma che poi lo stesso Blatter confermò ringrazian*do Montezemolo, decise il ri*tiro del ricorso firmato. «Dico un “bravo” alla nuova diri*genza della società biancone*ra che si è comportata da gran signora accettando le sentenze passate - disse Blat*ter -, presenti e future della giustizia sportiva senza rivol*gersi ai Tribunali: tutto deve restare nel nostro ambito e come ultimo grado c’è il Tas di Losanna, riconosciuto da*gli statuti Fifa. L’intervento di Luca di Montezemolo è stato significativo. E la deci*sione saggia e giusta».

ALLORA MINACCE. ORA? - Bene: la Juve non aveva an*cora presentato il ricorso e già le minacce partivano. Al semplice arrivo al Tar la sal*va di Guido Rossi e Blatter. Ma oggi col Sion - che al tri*bunale ordinario svizzero ha vinto, ma che nei tribunali porta la Fifa e l’Uefa dal 2008, da tre anni insomma *come s’è comportato? Dopo tre anni - finalmente - la Fifa si decide, dopo la sentenza, a mandare un buffetto alla Fe*dercalcio svizzera perché in*tervenga sul Sion squalifi*cando i sei giocatori tesserati in un periodo di bando sul mercato imposto (illegittima*mente secondo i giudici ordi*nari). E la Federcalcio svizze*ra non segue l’esempio di Guido Rossi che ruggiva con*tro i colpevoli di Calciopoli (mentre la sua federazione non ascoltava Bergamo che parlava di Facchetti, Sacchi, etc.). «Dobbiamo essere estre*mamente prudenti con que*sto caso - ha detto il segreta*rio generale dell’Asf, Alex Miescher -. Vorremmo ri*spettare l’ordine della Fifa. Tuttavia non vogliamo anda*re da un tribunale all’altro per i prossimi cinque anni e non avere alcuna certezza sulle nostre competizioni. Cercheremo di trovare un compromesso». Capito? Tra l’altro l’Uefa, che non ha an*cora ufficializzato la mossa, cosa fa di fronte all’ordine di rimettere in pista un Europa League il Sion (nel girone dell’Udinese ormai al secon*do turno)? Secondo fonti del*la tv svizzera italiana, Rsi, accetterà di spiegare le pro*prie ragioni «dal punto di vi*sta giuridico», senza mettersi in trincea dietro un diritto sportivo che fa sempre più ac*qua. E quanto alla clausola compromissoria, sprezzante il presidente del Sion dice: «Una regola medievale. Farò cambiare questo sistema. Nessuno è al di sopra della legge». Lo pensa anche la nuova Juve, che l’indirizzo del tribunale di Martigny, Cantone Vaud, e quello del Tar del Lazio li conosce, in at*tesa dei pronunciamenti del*l’Uefa e dell’Alta Corte del Coni.



di dovrebbero desintegrare nell`acido.....FARABUTTO.............
 
AW: Calciopoli2 news

[h=1]De Santis per i pedinamenti presenta il conto a Moratti[/h]
L’ex arbitro ha chiesto i danni morali per le indagini che l’Inter commissionò su di lui per trovare prove di corruzione. De Santis potrebbe accettare un risarcimento di 5 milioni. Vieri ne chiese 21


ROMA - Dieci domande, ma questa volta Berlusconi non c’entra. A rispondere è chiamato Massimo Moratti che dovrà farlo davanti al Tribunale Civile di Milano, presso il quale l’ex arbitro Massimo De Santis ha fatto ricorso. Oggetto: richiesta danni per le indagini illegali che l’Inter commissionò tra la fine del 2002 e il 2003 alla ricerca di prove sull’ipotetica corruzione di De Santis (ipotesi che - per altro - le stesse indagini nerazzurre non comprovarono). Alla stessa stregua di Bobo Vieri, pure lui oggetto di pedinamenti e controlli assortiti ordinati da Moratti per verificarne comportamenti e atteggiamenti fuori dal campo, pure De Santis chiede i danni per le spiate della Polis d’Istinto, la società di Cipriani alla quale si rivolgeva Tavaroli, all’epoca uomo di fiducia di Tronchetti Provera a capo della security di Telecom. E se Vieri ha chiesto 21 milioni, De Santis - che non fa esplicita richiesta nel documento, ma lascia alla corte il compito di stabilire l’importo - potrebbe accettare un risarcimento fra i 5 e i 6 milioni, anche in virtù del fatto che si tratta di danni “morali” e non “materiali” come quelli chiesti da Vieri, che fa risalire alla scoperta di quelle indagini una forma depressiva. Ma al di là dei milioni che Moratti rischia di sborsare, nel ricorso emergono le incongruenze fra le deposizioni di Moratti alla procura federale e le verità del processo Telecom, di cui la vicenda De Santis è un risvolto. Perché Moratti aveva negato a Borrelli di aver dato mandato e pagato per quelle indagini, mentre Tavaroli sostiene l’esatto contrario nelle sue deposizioni. Non solo, ma il famoso dossier “Operazione Ladroni” che conteneva le indagini su De Santis non è stato ritrovato dagli inquirenti nella sua forma completa, ma conteneva molto più materiale e perfino delle intercettazioni telefoniche illegali, come ha spiegato, nel verbale di sommarie informazioni del 21 giugno 2006, Caterina Agata Plateo che si sarebbe occupata delle trascrizione delle stesse. Insomma, le prime intercettazioni di Calciopoli potrebbero essere quelle che Moratti avrebbe commissionato su De Santis. Il tutto ispirato da Nucini, il confidente di Facchetti che aveva avanzato sospetti su De Santis. L’ex arbitro bergamasco avrebbe dovuto denunciare la vicenda al pm Ilda Bocassini, dalla quale ha spiegato Tronchetti Provera sempre all’interno del processo Telecom nel 2010 *ci andò Moratti. Per riferire cosa? E’ una delle dieci domande con cui si conclude il ricorso. E alle quali Moratti, prima o poi, dovrà rispondere.
 
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