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Juve, Zaccheroni è a un passo

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La svolta ieri pomeriggio, preceduta da un colloquio tra i dirigenti e Gentile. Il romagnolo ha accettato di legarsi per soli 4 mesi. I rispettivi legali lavorano alla stesura dell'accordo, previsto per domani
TORINO, 28 gennaio - Due contenden*ti sullo stesso ring: Alber*to Link veralten (gelöscht) e Claudio Gentile. Ieri mattina la corsa alla panchina della Juve si presentava pro*prio così. Incassato il defi*nitivo no di Giovanni Tra*pattoni e in attesa della conferma che Rafa Beni*tez può sì arrivare, ma so*lo in estate ( persiste però una corrente di pensiero che ipotizza, a dispetto delle logiche difficoltà, un immediato e clamoroso addio dello spagnolo alla panchina del Liverpool), Jean Claude Blanc, Ro*berto Bettega e Alessio Secco avevano sfoltito ul*teriormente la rosa dei pretendenti, limitandola al tecnico romagnolo e al vecchio campione di una Juve forte e vincente. Giunta sera, invece, Zac*cheroni aveva acquisito un netto vantaggio ( ai punti). Ma il definitivo colpo del ko sul rivale do*vrebbe arrivare soltanto nella giornata di domani.

PARTITO IN POLE -
A Gentile la Juve ha dedica*to la mattinata intera, prospettandogli appunto di succedere a Ferrara e ascoltandone le richieste. Che sono state all’altezza dell’incarico proposto, cioè importanti. E questo era nelle previsioni. Men*tre ha sorpreso che le pre*tese dell’ex ct dell’Under 21 non fossero circoscritte ai prossimi quattro mesi. Gentile, infatti, ha chie*sto precise garanzie an*che per il futuro, legate ai risultati ottenuti in que*sto scorcio finale di sta*gione. Non a caso è circo*lata la battuta che non saremmo di fronte a un traghettatore, ma quasi a un armatore... Questo ha complicato la situazione, perché la Juve non può *meglio, non vuole - legar*si nel lungo periodo, es*sendo determinata a otte*nere il sì del tecnico ma*drileno, il vero candidato ad avviare un nuovo cor*so. Comunque al tavolo della trattativa non si è consumata nessuna rot*tura, semplicemente le parti hanno convenuto di risentirsi e al termine del colloquio Gentile avrebbe confessato ad amici fidati il proprio ottimismo sul felice esito della vicenda.

LA RIMONTA - Nel pome*riggio, però, i vertici bian*coneri hanno (ri) contatta*to telefonicamente Zac*cheroni, per approfondire il discorso abbozzato nei giorni precedenti. Al ter*mine della telefonata i contatti sono proseguiti attraverso i rispettivi le*gali. E di solito quando entrano in campo i tecni*ci ( non nel senso di alle*natori, ma di professioni*sti nella stesura di con*tratti) si è di fronte al se*gnale inequivocabile che le parti non sono distanti. Il che corrisponde alla realtà anche nel caso spe*cifico. Comunque, fedele alla linea concordata con la Juve, Zaccheroni ha continuato a ripetere a chiunque gli chiedesse notizie sull’evolversi del*la situazione: «Non mi ha contattato nessuno» . In realtà nello stesso mo*mento all’interno della società bianconera preva*leva la tesi secondo la quale toccherà l’incarico proprio all’ex tecnico di Milan, Inter e Toro ( se*dendosi anche sulla pan*china della Juve stabilirà un record). Zaccheroni in*fatti non pone condizioni temporali, accettando di limitare l’esperienza ai prossimi quattro mesi. E c’è da capirlo, perché in caso di rimonta e qualifi*cazione alla prossima Champions non avrà dif*ficoltà a incassare ricchi dividendi sull’investi*mento fatto. Alla Juve, certo, ma anche in una nuova squadra. La chia*mata definitiva dovrebbe arrivare in tarda serata, al più tardi domani.
 
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Buon compleanno Buffon: 32 anni al Meazza

MILANO, 28 gennaio - Un anno dopo, sarà ancora un compleanno da passare sul campo per Gigi Buffon. Se nel 2009 era successo per il turno infrasettimanale di campionato a Udine, ora sarà nella più suggestiva cornice della Scala del Calcio: lo stadio Meazza di Milano. Proprio nel giorno di Inter-Juventus, una delle gare più attese, il numero uno compie 32 anni.
 
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Mourinho difende Ferrara: «È una vergogna quello che gli sta succedendo. Nessuno lo rispetta, io sì»

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«Non è rispettoso dell’uomo quello che gli sta capitando: Può essere esonerato, ma sentir parlare di Benitez e Zaccheroni mentre lavori, quello no. E allora siccome nessuno lo rispetta, io lo rispetto»
MILANO, 28 gennaio - Mourinho a fine gara è contento e solidale con il collega Ferrara: «È una vergogna quello che gli sta capitando. Non è rispettoso dell’uomo quello che gli sta capitando: Puoi anche esonerarlo un allenatore, ci sta, fa parte del nostro lavoro, ma sentir parlare di Benitez e Zaccheroni mentre lavori, quello no. La gara? La squadra ha mantenuto il suo modo di giocare, anche se abbiamo fatto qualche cambio. Quello che è successo all’ultimo minuto del priomo tempo – dice il Mou riferendosi al rigore non fischiato sul mani di Melo – meglio che lo dimentichiamo, perché se non dimentichiamo, non so cosa dobbiamo fare altro.

«Nella ripresa ho fatto i cambi che volevo fare. Con Milito avevamo la possibilità di sfruttare un momento psicologicamente più facile per noi, la Juve è in crisi e pareggiare gli avrebbe messo tanta pressione. E’ una vittoria senza discussioni, meritiamo di essere in semifinale. La vicenda Ferrara? Io sono solidale: noi siamo uomini, abbiamo famiglia, non è bello quello si parla di Zaccheroni e benitez mentre lavori, Ferrara merita rispetto. Se la società decide l’esonero, fatelo, capita e noi tecnici ce ne andiamo a casa. Ma non si fa così… E allora siccome nessuno rispetta Ferrara, proprio quando Ferrara vive un momento in cui nessuno lo rispetta, io lo rispetto».

«Il calcio chiede quel rigore, il calcio ha credibilità nel mondo. Una Juve organizzata dietro, s’è difesa bene: Amauri lasciato là avanti per il contropiede. L’Inter era diversa ma con la sua spina dorsale, Materazzi ha fatto una partita da 28enne! Il pareggio era il momento chiave dal punto di vista psicologico. Per fortuna non s’è arrivato al supplementare. Se la Juve protesta per il gol e dicono che è una vergogna il rigore non dato, quella era una vergogna. Se oggi parliamo del signor De Luca che a dieci metri non ha visto, di che parliamo? Non ci ha fatto vincere lui, lui è stato uno di quelli che hanno fatto vincere l’Inter: la nostra squadra sta bene e Balotelli ha fatto il suo. Abbiamo fatto una partita seria, dopo un derby con quell’intensità: anche a me da allenatore avere la forza di dare tutto dopo una gara come quella vissuta contro l’Inter. Questa qualità ce l’hanno le grandi squadre: qui non si va sulla luna per un grande successo, roba da grande squadra questa. Il gol di Toldo non è colpa di lui ma di chi ha fatto tirare indisturbato Diego».

Bravo Mourinho...!


 
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Juve, Zaccheroni è a Torino per firmare il contratto

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Nel pomeriggio è previsto il primo allenamento e poi la presentazione ufficiale (in diretta su Tuttosport.com). Nelle stesse ore verrà ufficializzato l'esonero di Ferrara
TORINO, 29 gennaio - Alberto Zaccheroni è a Torino per firmare il contratto che lo legherà alla Juventus fino al termine della stagione in corso. Il tecnico si trova in uno studio legale insieme alla dirigenza bianconera. Nel pomeriggio è previsto il primo allenamento e poi la presentazione ufficiale (in diretta su Tuttosport.com). Nelle stesse ore verrà ufficializzato l'esonero di Ciro Ferrara.
 
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Juve, è ufficiale: arriva Zaccheroni, via Ferrara

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Il "traghettatore" è già a Vinovo e alle 15 dirigerà il primo allenamento. Più tardi la presentazione ufficiale (in diretta su Tuttosport.com). E' il tecnico che fece vincere la Lazio contro l'Inter il 5 maggio 2002
TORINO, 29 gennaio - Alberto Link veralten (gelöscht) è il nuovo allenatore della Juventus. Il tecnico romagnolo oggi è a Torino dove ha firmato il contratto che lo legherà alla Juventus fino al termine della stagione in corso. Il tecnico si è incontrato con la dirigenza bianconera in uno studio legale. Nel pomeriggio è previsto il primo allenamento e poi la presentazione ufficiale (in diretta su Tuttosport.com). Si attende ora l'ufficializzazione dell'esonero di Ciro Link veralten (gelöscht).

GIA' A VINOVO
- Il neo tecnico bianconero si e' recato prima in sede per la firma del contratto e successivamente a pranzo con i dirigenti bianconeri, che poi lo hanno portato a Vinovo per presentargli la sede degli allenamenti, il primo dei quali dirigera' tra pochi minuti, alle 15, al posto dell'esonerato Ferrara. Non e' ancora deciso se ci sara' un incontro con la stampa al termine dell'allenamento, oppure se questo avverra' domani, giorno di vigilia. Ne' sono stati diramati comunicati ufficiali sull'esonero di Ciro Ferrara. In queste ore convulse, in corso Galileo Ferraris si stanno decidendo le tempistiche sul filo dei minuti.
 
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Juve, è ufficiale: arriva Zaccheroni per 4 mesi, via Ferrara. Presentazione alle 18.30. E' il tecnico che fece vincere la Lazio contro l'Inter il 5 maggio 2002:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl

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TORINO, 29 gennaio - Alberto Zaccheroni è il nuovo allenatore della Juventus. Il tecnico romagnolo è arrivato a Torino in mattinata dove ha firmato il contratto che lo legherà alla Juventus fino al termine della stagione in corso. Il tecnico si è incontrato con la dirigenza bianconera in uno studio legale. Alle ore 15 è previsto il primo allenamento e poi la presentazione ufficiale (in diretta su Tuttosport.com) alle ore 17. E' ufficiale l'esonero di Ciro Ferrara.

GIA' A VINOVO - Zaccheroni è entrato in auto al campo di allenamento di Vinovo, accompagnato da Bettega e Secco. Ufficialmente, dunque, è cominciata alle 13.57 la sua avventura alla guida della squadra bianconera. Il suo obiettivo è quello di far rialzare la Juve, riportarla in zona Champions League e andare il più avanti possibile in Europa League.

FERRARA, FUTURO COME DIRIGENTE? - La Juventus ha diramato un comunicato ufficiale sul cambio di panchina tra Ferrara e Zaccheroni: «La Juventus - recita il comunicato - ha sollevato dall'incarico l'allenatore Ciro Ferrara. La guida tecnica della squadra è stata affidata ad Alberto Zaccheroni. Il nuovo allenatore dirigerà il suo primo allenamento presso lo Juventus Center di Vinovo alle 15». Il club bianconero tiene a sottolineare che Ferrara non è stato esonerato, ma solo «sollevato dall'incarico», il che avvalora l'ipotesi che gli venga affidato un altro incarico dirigenziale.

ANCHE FERRARA A VINOVO - C'è anche una curiosità: Ciro Ferrara è entrato alle 14 nel centro sportivo bianconero di Vinovo e si è diretto negli spogliatoi.
 
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TROPPI REUCCI NELLO SPOGLIATOIO

Ciò che sta accadendo in questi giorni alla Ju*ve non è il semplice cambio di un allenatore in panchina, in attesa (a fine stagione) di un tecni*co in grado di garantire quel salto di qualità già preventivato per questa stagione. La presa d’atto di un fallimento e il tentativo di rimediare com*prendono tutto quel campionario di contraddi*zioni che solitamente accompagna le situazioni confuse. Ferrara non si è dimesso e così si è garan*tito un posto in società, Zaccheroni ha promesso di giocarsi le sue carte, ma allo stesso tempo ha quasi annunciato Benitez mentre Blanc ha prefe*rito glissare sull’argomento. In questo momento sarebbe assurdo infierire. Anzi, ci sembra sensa*ta l’operazione “recupero dei cocci” (avviata però in ritardo) per tentare di ricostruire una squadra degna di tale nome. Detto che la responsabilità coinvolge la dirigenza, ci sembra indicativo sotto*lineare un altro aspetto di questa piccola rivoluzio*ne che ha portata più ampia di quel che sembra, come hanno lasciato intuire Blanc e Bettega.
Il quinto allenatore in quattro anni è anche il sin*tomo di una malattia dello spogliatoio juventino. Ormai troppe voci accompagnano lo stato di in*sofferenza e di ingovernabilità di giocatori ai qua*li, nel tempo, sono stati offerti troppi alibi. Prima gli infortuni, poi i tanti cambiamenti di sistema di gioco, infine le incomprensioni con i vari allenato*ri.
Paradossalmente sarà proprio con il tecnico più “debole” di tutti (perché a tempo) che si dovrà re*gistrare un chiaro e definitivo cambio di atteggia*mento. Troppe mollezze in campo, troppe distra*zioni, troppi sorrisi prima di ogni gara e troppi di*spiaceri di plastica dopo ogni sconfitta. Certi gua*sti purtroppo coinvolgono tutti, anche i più giova*ni che dovrebbero almeno mostrare grinta e ca*rattere. Per non parlare dei tanti reucci.
Da oggi in poi ognuno sarà sotto esame e se non si noteranno mutamenti radicali, fino al termine del*la stagione, si tirerà una riga. Il messaggio arriva direttamente dalla proprietà: ogni giocatore (dal*la Aalla Z) si gioca la riconferma. Era ora.
 
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Zaccheroni: «Riporterò il sorriso alla Juve»

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Il nuovo tecnico presenta la sfida contro la Lazio: «Mi manca ancora il tempo per illustrare la mia idea di calcio ma ci riuscirò. Conquisterò squadra e tifosi attraverso i risultati e la mia determinazione. Ho sentito per telefono John Elkann, ha detto che crede in me»
TORINO, 30 gennaio - «Devo capire cosa i miei ragazzi possono dare sul piano della tenuta psicologica. Dobbiamo competere con la migliore del campionato, non deve lottare per la salvezza, quindi dovremo avere una tenuta di testa costante, perenne. Se non c'è questa qualcuno potrà dire che manca il carattere. Lavorerò per portare di nuovo una mentalità vincente, quella di inizio stagione». Così Alberto Link veralten (gelöscht) parla alla vigilia della sua sfida d'esordio contro la Lazio.

«OBIETTIVO CONDIVISO» - «I brasiliani fanno gruppo a sè? L'importante è che mi diano compattezza in campo. Non è necessario che poi i giocatori si frequentino anche fuori dal terreno di gioco. Il rendimento di tutti i giocatori della Juve è sotto la loro media, il mio obiettivo è riportare individualmente la crescita media a quella delle stagioni precedenti. In questo modo anche il collettivo andrà meglio», ha detto Zaccheroni.

«ELKANN MI HA FATTO GLI AUGURI» -
«Ho parlato prima di tutto con il capitano, gli ho detto cosa mi aspettavo da lui e avrò colloqui personali con tutti. Uno per uno. Devo capire le risposte che mi daranno. Io speravo di venire alla Juve ma non l'ho deciso io. John Elkann mi ha chiamato, abbiamo parlato per dieci minuti. Mi ha detto che nutre grande fiducia nei miei confronti, mi ha detto che qualcuno gli ha parlato bene di me e mi ha fatto un grande in bocca al lupo».

«MI MANCA IL TEMPO» -
«Quando ho capito di poter diventare l'allenatore della Juve? Quando i giornalisti hanno cominciato a fare anche il mio nome fra la lista dei papabili. Io ci speravo, ovviamente. In questo momento mi manca il tempo per pensare. Io devo pensare, non giocare. Devo capire come mostrare i pregi della mia squadra e nascondere i difetti. Paradossalmente domani, durante l'attesa della partita, sarà il primo momento in cui potrò pensare da quando sono arrivato».

«HO UN'IDEA E VOGLIO CONDIVIDERLA CON LA SQUADRA» -
«La nostra classifica cambierà in base ai tempi che impiegheremo io e la squadra a condividere l'idea che ho in testa. Non basta esporla, dovremo poi praticarla sul campo. Questa idea è valida e toccherà a me dimostrarlo ai calciatori. Il modulo non è fondamentale ma è importantissimo condividere un obiettivo principale e su questo si costruirà un'idea vincente. Dovremo creare un pensare comune che ci permetterà di far bene collettivamente».

«NON SONO MAI SCESO A COMPROMESSI» -
«Mi sono sentito dimenticato in questo periodo di inattività? E' una scelta che ho fatto ad inizio carriera. Io non ho indossato la tuta da allenatore perchè non avevo nient'altro da fare. La mia è una scelta di vita. So cosa vuol dire fare l'allenatore. Il calcio è il mio mondo anche se non ho mai giocato 300 partite da professionista. Ho sempre preferito intraprendere il percorso del non compromesso. Io non ho mai avuto un procuratore, mi sono sempre gestito da solo in tutto, a cominciare dai contratti. Non ho mai chiesto raccomandazioni. Ovviamente così facendo mi sono sentito libero - non avendo un procuratore in comune con un calciatore che magari poi devo far giocare per forza - ma allo stesso tempo mi sono visto chiudere delle porte in passato. Ho avuto la forza di non farmi condizionare mai dall'aspetto economico, ho incrociato le braccia e ho continuato a seguire da fuori il calcio fino a ieri. Sul piano della correttezza la Juventus sa che può stare tranquilla».

«ROMBO? SI PUO' FARE» -
«Vorrei riportare lo spirito della Juventus di inizio stagione. Il rombo? In questa squadra è una soluzione azzeccata. L'idea è quella di avere una squadra compatta, tenace, aggressiva e dinamica. Tutte caratteristiche che servono per questo tipo di campionato».

«I TIFOSI VANNO CONQUISTATI» -
«Che accoglienza mi aspetto dai tifosi? Andranno conquistati, ovviamente. Uno come me ha solo questa strada da percorrere. Devo conquistare le simpatie dei miei calciatori e poi dei tifosi in base ai risultati. Nel calcio metto tutto in preventivo. Sono arrivato in una squadra in difficoltà a causa di alcuni risultati negativi. Ma ci sono abituato, la stessa situazione l'ho già vissuta con la Lazio e con l'Inter. Non ho paura».

«DENTRO LO SPOGLIATOIO VOGLIO RISPETTO DEI RUOLI»
- «Io non faccio distinzioni fra i giocatori. La società magari le può fare ma il tecnico no. Io voglio solo che la mia idea venga condivisa da tutti, nessuno escluso. Le stagioni migliori sono sempre coincise con una unità di intenti. In uno spogliatoio c'è chi viene ascoltato di più e di meno, io però parlerò solo alla squadra per convincerli della mia idea di calcio. Dentro lo spogliatoio ci deve essere rispetto dei ruoli, sempre».

«ABBIAMO IL DOVERE DI FARE LA PARTITA» - «Mi sono concentrato sul poco tempo che ho avuto a disposizione sulla Juventus e sui nostri avversari di domani. Sfrutterò il vantaggio di giocare nel posticipo per guardare bene i pregi e i difetti della Lazio anche se mi concentrerò sugli uomini che ho a disposizione. Noi abbiamo il dovere di fare la partita».

«SO COSA DEVO FARE» - «Chi ama questa professione sa che quando un tecnico arriva in una situazione del genere - visto che ha avuto pochissimo tempo per conoscere la squadra - va incontro al rischio di dire tutto quello che sente dentro creando ancora maggiore confusione e ansia in una squadra in difficoltà. Io non ho fatto questo errore».

«LA SQUADRA MI HA DATO LA SUA DISPONIBILITA'» - « La squadra mi ha dato la sua disponibilità, nessuno ha obiettato. Questo è il punto di partenza principale. Sarò sempre vigile e dai miei ragazzi voglio chiarezza in ogni circostanza».

«DOMANI UNA JUVE SENZA PAURA» - «Mi aspetto domani sera una partita tutta grinta e vorrei vedere una squadra senza le paure che l'hanno attanagliata nelle ultime uscite. L'aspetto psicologico è quello che conosco meno e quindi è quello più delicato perchè dal punto di vista tecnico-tattico so la Juve come funziona».
 
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Miei cari juventini si e visto che a fatto la juve quest´anno lo scutetto ce la l´inter nella mano se ce la fa tra 3 e quarto posto va bene cosi sono sportivo o il milan o il inter qualcuno ci deve arrivare non sono dispiaciatuto per la juve ala colpa l´alenatore ferrara se ne andato e non cambiato niente forse e una fase non lo so ma si deve essere fedeli nella juve quando si vinci e non si vince forza juve
 
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