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Info Italia show, che rimonta! Col Brasile finisce 2-2

mariomoskau

DEB König
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Italia show, che rimonta! Col Brasile finisce 2-2

Brasiliani avanti con Fred e Oscar. Rimonta azzurra con De Rossi e Balotelli

GINEVRA - Quattro gol, nove titoli mondiali, sprazzi di luce e molte cose da rivedere. La 'guerra dei mondi' infinita tra Italia e Brasile, le due scuole di calcio (e di vita) opposte, quella dello spettacolo e del divertimento contro quella della concretezza e della fatica, produce un 2-2 (Fred e Oscar, poi De Rossi e Balotelli) non banale che deve far riflettere i due ct. A 448 giorni dal calcio d'inizio di Brasile 2014, Prandelli e Scolari hanno in mano due nazionali ricche di talento ma incomplete e migliorabili. Sta peggio il potoghese, alla guida di un Brasile criticato e sotto pressione (18esimo nel ranking mondiale!) dopo la mala gestione di Mano Menezes. Tra scelte fortunate (Giaccherini e Cerci) e rivedibili (male Osvaldo, timido il ventenne De Sciglio), il tecnico azzurro può invece guardare al futuro con ottimismo dopo l'amichevole di Ginevra. La rimonta da 0-2 a 2-2 è un ottimo segnale di carattere e nervi saldi, Balotelli si è dimostrato all'altezza e De Rossi ha confermato di rinascere ogni volta che indossa la maglia della Nazionale.

IL BRASILE COLPISCE - Dopo il minuto di silenzio e con il lutto al braccio in ricordo di Pietro Mennea, l'Italia inizia con l'approccio giusto. Il piano di Prandelli, verticalizzare subito per Balotelli e Osvaldo, funziona e manda in tilt la difesa verdeoro. Soprattutto David Luiz, puntato a turno da Giaccherini e Balotelli, arranca e rischia più volte la brutta figura. Di fronte a tanta grazia, però, gli azzurri sprecano. Una volta lo juventino, due il milanista non sanno approfittare delle amnesie avversarie ed esaltano i riflessi di Julio Cesar. Il centrocampo a rombo con Pirlo vertice basso, Montolivo e De Rossi ai fianchi e Giaccherini spostato più avanti con compiti di inserimento e appoggio alle due punte regge bene per mezz'ora, poi si spegne. Al contrario cresce il Brasile, con la compassata regia di Hernanes e il gran lavoro di Fernando e Oscar in mezzo al campo. La Seleçao, che si era fatta vedere dalle parti di Buffon solo al 4' con un destro dai venti metri di Neymar, prende campo e a differenza degli azzurri colpisce. Al 33' cross dalla sinistra di Felipe Luis, Bonucci allunga la traiettoria di testa agevolando Fred che di destro batte Buffon. L'Italia non sa reagire e la squadra di Scolari ne approfitta subito. Prima che finisca il primo tempo, Neymar illumina servendo a Oscar un assist perfetto che taglia fuori De Sciglio e consente al gioiello del Chelsea di mettere la firma sul 2-0.

L'ITALIA RISPONDE - Come previsto alla vigilia, nella ripresa Prandelli cambia modulo ed interpreti. Fuori Osvaldo e Pirlo, dentro El Shaarawy e Cerci per un 4-3-3 molto offensivo con Giaccherini mezzala sinistra. L'effetto è quello sperato, perché gli azzurri acquistano brillantezza e finalmente anche praticità. Al 9', su un calcio d'angolo conquistato dal 'Faraone', De Rossi si libera della marcatura e con un esterno destro sorprende Julio Cesar rompendo una maledizione durata quasi sedici anni (il precedente gol segnato al Brasile portava la firma di Del Piero, anno 1997). Sfruttando il momento positivo, gli azzurri tornano subito all'attacco e 3' dopo trovano il pareggio. Il merito è tutto di Balotelli, che raccoglie palla sulla trequarti e da circa venti metri beffa di destro l'ex portiere dell'Inter un po' fuori dei pali. Scolari è preoccupato e con qualche minuto di ritardo cambia. Dentro Kakà e Diego Costa, fuori Oscar e Fred. Prandelli risponde inserendo Poli e Antonelli al posto di Giaccherini e De Sciglio. Ci sarebbe anche lo spazio per il clamoroso 3-2, ma un pizzico di sfortuna frena i tentativi di Balotelli e Bonucci. Per gli azzurri prossimo appuntamento martedì 26 a Malta nell'incontro valevole per le qualificazioni al Mondiale. Con il Brasile, invece, sarà di nuovo battaglia il 22 giugno, a Salvador de Bahia, in Confederations Cup. Con la speranza di sfatare un tabù che dura da più di trent'anni (l'ultima vittoria italiana il 5 luglio 1982, il mitico 3-2 del Mundial di Spagna) e il sogno di sfidarlo di nuovo il 13 luglio 2014 al Maracanà. Abbiamo sempre due finali da vendicare.
 
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