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Info Inter che spettacolo

AW: Inter che spettacolo

Mou: "Senza Ibra l'Inter gioca meglio, ma finora zero titoli"



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INTER REGINA DEL MERCATO


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Mancini al Milan



Alla vigilia della sfida contro la Fiorentina di Coppa Italia (mercoledì ore 20.45 a san Siro), Josè Mourinho fa il punto della sitauzione in vista anche dei prossimi impegni: la partita contro il Cagliari di domenica e il recupero col Parma di campionato.

TURN OVER OBBLIGATO
- "Abbiamo tante partite in pochi giorni, e farò un po' di turno-ver. Per quanto riguarda i convocati, sono tutti quelli che ho disposizione. Anche se sappiamo che ci sono posizioni in campo dove non si può perché siamo contati. Chi giocherà? Lucio e Sneijder giocano, e pure Milito. Gioca anche Toldo". Non convocati Stankovic ed Eto'o che devono recuperare dai loro rispettivi lievi infortuni.

MARIGA - Qualche anche parole sul nuovo arrivato a centrocampo, McDonald Mariga, che è stato convocato per la gara contro la Fiorentina. "Sono soddisfatto del suo arrivo. È un'opzione in più a centrocampo, si è allenato per la prima volta, sappiamo che è reduce da un infortunio, ma mi sembra in condizione di essere a disposizione. Non è un prodotto finito, mi piace per questo: perché è giovane, deve crescere, è per oggi ma anche per il futuro".

L'INTER GIOCA MEGLIO
- Si è parlato di un confronto tra l'Inter di quest'anno e quella dell'anno scorso, con Ibrahimovic: "La squadra che perde uno dei migliori giocatori del mondo - ha spiegato Mourinho - è ovvio che sia una squadra che genera punti interrogativi: questo è successo quando abbiamo venduto Ibrahimovic. Ma poi sappiamo cosa abbiamo fatto dopo, è sotto gli occhi di tutti, quello che abbiamo fatto noi tecnici e quello che ha fatto la società. Ma anche quello che hanno fatto i giocatori stessi. Finora non abbiamo vinto nulla, ma la realtà è che la squadra ora gioca meglio a calcio rispetto a l'anno scorso, e non è un caso".

LE BESTEMMIE IN CAMPO - "Bestemmie in campo? Non mi è mai capitato di sentirle". Mourinho ha risposto così alle dichiarazioni di Gianni Petrucci, presidente del Coni, che ha tuonato contro le bestemmie pronunciate dai calciatori. Il tecnico portoghese ha prima chiesto ai giornalisti il significato della parola bestemmia salvo poi dire la sua: "Ripeto, non le ho mai sentite".
 
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Mourinho a Balotelli: «Mariga ha milioni di neuroni...»

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Il tecnico dell'Inter punzecchia ancora l'attaccante nerazzurro presentando Mariga ed esaltandone le qualità: «Se ti alleni con Zanetti e Cambiasso e non migliori hai un solo neurone e il nostro nuovo centrocampista ne ha milioni. Poi non mi preoccupo delle Ferrari perché non ha nemmeno la patente. Le capacità dell'ex Parma? Mi ricorda molto Sissoko ma ha molti margini di miglioramento in più»
MILANO, 5 febbraio - Mourinho esplosivo. Come al solito e perfino in una semplice conferenza stampa di presentazione. È accaduto oggi alla presentazione di Mariga quando il tecnico portoghese ha parlato non solo delle capacità tecniche del nuovo acquisto nerazzurro, ma anche delle sue doti intellettuali sul campo, in confronto a quelle di qualche altro giocatore. Ogni riferimento a Mario Balotelli è puramente casuale: «Chi mi ricorda Mariga? È più veloce di Obi Mikel però è meno celebrale. Non posso paragonarlo a Vieira perché è un giocatore fatto e finito e soprattutto perché il francese ha fatto la storia del calcio. L'ex centrocampista del Parma è solo all'inizio e a livello di corsa, agilità e forza mi ricorda Momo Sissoko. Inoltre, rispetto al giocatore della Juventus, Mariga ha più margini di miglioramento perché mentre Sissoko è un giocatore già al massimo lui è ancora giovane e sia tecnicamente che tatticamente può migliorare».

LA BATTUTA - Proprio in riferimento a questo Mourinho fa la sua allussione a Balotelli senza però mai nominarlo: «Lui ha tanti milioni di neuroni e allenandosi insieme a Zanetti, Cambiasso, Materazzi e Samuel può solo che migliorare. Se uno lavora con loro e non riesce ad imparare vuol dire che ha un solo neurone». Evidente il riferimento all'attaccante dell'Inter. Chiusura con una battuta. Alla domada se Mourinho teme che il nuovo giocatore nerazzurro possa avere qualche problema con le Ferrari (altra allusio al Balo) il tecnico ha risposto sorridendo: «Ma Mariga non ha neanche la patente».
 
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L'Inter strapazza il Cagliari. Mou: "Stiamo bene"


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Questa Inter fa paura. Successo per 3-0 dei nerazzurri in casa contro il Cagliari e dominio in campionato che si consolida considerando il pari del Milan sul campo del Bologna.

Mourinho
non abbandona il rombo e schiera Pandev da trequartisa nel ruolo di vice Sneijder. In attacco Milito ed Eto'o, titolare dopo aver disputato la Coppa d'Africa. Inter subito in vantaggio con Pandev al 5': rimpallo fortunato in area, dopo una strepitosa discesa sulla destra di Javier Zanetti, e il macedone fa secco Agazzi, al suo esordio tra i pali del Cagliari.

Ancora Pandev sfiora il raddopppio ma Agazzi questa volta respinge d'istinto. Il macedone dell'Inter è scatenato nella posizione dI trequartista e inventa giocate da applausi. Al 20' l'Inter raddoppia meritatemente concretizzando il predominio territoriale: è Samuel con una potente incornata di testa su calcio d'angolo a segnare il 2-0

La reazione del Cagliari arriva un po' tardiva nel primo tempo. Matri segna ma il gol viene annullato per fuorigioco. Errore dell'arbitro che vede come ultimo tocco quello di Jeda e non di Santon. Poi ci pensa Julio Cesar a blindare la porta al 36': il numero uno brasiliano d'istinto devia in angolo una conclusione ravvicinata di Eto'o.

L'Inter nella ripresa entra in campo carica anche e al 47' Milito segna il 3-0 finalizzando una deliziosa azione tutta di prima con Eto'o e Pandev. Nella ripresa poco altro da segnalare se non l'esoprdio in campionato di Mariga al 75' e poco meno di dieci minuti per Mario Balotelli.
Josè Mourinho è parso ovviamente soddisfatto a fine gara:"E' una vittoria importante perché il Milan ha perso due punti. Abbiamo tanta autostima e fiducia in questo momento. Stiamo bene e lo si vede da come stiamo in campo. Eto'o, Pandev e Milito più Balotelli fanno paura, chi se li trova davanti deve avere paura...".
 
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ROMA - C'è ancora qualcuno che osa mettere in dubbio l'epilogo del campionato, con lo scudetto all'Inter? I nerazzurri hanno frustrato subito le velleità del Cagliari, dilagando perfino nel punteggio. E dietro nessuno sa tenere il passo dei campioni d'Italia, non il Milan che fa solo pari a Bologna. Crolla il Napoli a Udine. Bisognerà attendere il posticipo di Firenze per vedere se la Roma è l'ultima alternativa all'Inter, ma le vere sorprese della giornata riguardano la zona salvezza: la Lazio perde in casa dal Catania ed è terz'ultima. L'Atalanta vince e si riporta sotto, solo il Siene vede il suo destino segnato.

Atalanta-Bari 1-0
Lo schema del match è quello previsto: i padroni di casa attaccano, gli ospiti ripartono. L'Atalanta cerca Amoruso, ma è il Bari a impensierire in due occasioni il portiere nerazzurro. Dopo l'intervallo l'Atalanta è più decisa: Gillet deve salvare su Doni, quindi Mutti opera la scelta vincente: Tiribocchi per Amoruso, ed è proprio il nuovo entrato a trovare lo spunto vincente con un gran tiro all'incrocio dei pali.

Bologna-Milan 0-0
Partita tattica, nel primo solo due tiri in porta. Ambrosini ammonito per simulazione. La ripresa comincia con un contropiede Bologna che impensierisce Dida, ma Bonera interviene in extremis. E' sfortunato poi il Milan: bella la sforbiciata di Ronaldinho, che finisce però sulla traversa. I rossoneri attaccano con continuità, ma inutilmente.

Genoa-Chievo 1-0
Qualche occasione per le due squadre, ma la vera unica emozione è il rischio rissa tra i giocatori che innesca nel finale Palacio, con una simulazione in area. Solo un colpo individuale può spostare l'equilibrio, e riesce a Marco Rossi: sul suo rasoterra nulla può Sorrentino. E' il gol che scioglie definitivamente il gioco del Genoa: Milanetto colpisce la traversa, a legittimare il successo.

Inter-Cagliari 3-0
Lo spauracchio Cagliari è risolto nei primi minuti: ci pensa prima uno scatenato Pandev, poi Samuel che colpisce di testa in modo imprendibile su angolo. Però il Cagliari non s'avvilisce e trova anche il gol con Matri, una rete però annullata per errore dell'arbitro: non c'era fuorigioco. L'Inter chiude il discorso ad inizio ripresa, ed è il trio d'attacco a confezionare il gol: da Eto'o a Pandev, con Milito che realizza.

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Lazio-Catania 0-1
Le occasioni sono tutte per Mauri, che però spreca le chances. La sorpresa arriva a metà della ripresa, quando Maxi Lopez è bravissimo ad anticipare Dias sotto porta e bruciare Muslera e mettere nei guai in classifica i biancocelesti.

Siena-Sampdoria 1-2
Il tempo del fischio d'inizio e di un angolo, e la Samp passa grazie a Gastaldello che segue bene la traiettoria del pallone e infila Curci. Il Siena si spinge in avanti, produce molte occasioni ma non riesce a concretizzarle. Nel finale deve incassare anche il secondo gol: Pozzi ruba la palla a Pratali e mette al sicuro la vittoria blucerchiata. Nonostante il gol di Maccarone, ultimo tentativo di evitare il ko.


Udinese-Napoli 3-1
La partita è divertente, con molte occasioni. Passa in vantaggio l'Udinese: rigore di Di Natale, De Sanctis glielo para ma deve arrendersi dopo la respinta. Poi è Maggio ad essere il più lesto dopo una ribattuta di Handanovic e fare pari. L'esterno però si fa espellere dopo una simulazione in area (era già ammonito), mentre Quagliarella colpisce di testa l'incrocio dei pali. Il Napoli sembra sfiorare la vittoria al 90', con Pazienza che colpisce un clamoroso palo. Poi il clamoroso epilogo, con Di Natale che fa tripletta in pieno recupero e fa rifiatare in classifica i friulani.

Livorno-Juventus 1-1 (giocata ieri)
La cura Zaccheroni ancora non si vede: la Juventus soffre ed il Livorno a sbloccare il match, con Filippini che sorprende la retroguardia bianconera. Il pari juventino arriva nel finale di tempo, con Legrottaglie che sorprende sul primo palo Rubinho, ma ci sono dubbi sulla sua posizione. Nel secondo tempo non accade più nulla, espulsione di Felipe Melo a parte.

Palermo-Parma 2-1 (giocata ieri)
Partita tesa e combattuta fino alla fine, con Simplicio decisivo nel finale. I gol tutti nella ripresa, con il botta e risposta di Cavani e Biabiany (con polemiche: c'erano due giocatori del Palermo a terra).
(07 febbraio 2010)
 
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Ibra punge l'Inter: «Col Barça vinco in Europa»

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«Qui ho vinto titoli che a Milano sarebbe stato impossibile vincere»
BARCELLONA, 8 febbraio - «In Italia non interessa il gioco. Lì serve l'1-0. Interessa solo la vittoria»: parole di Zlatan Link veralten (gelöscht), in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano catalano 'El Periodico'. Ibra è criticato dalla stampa spagnola perché a secco da cinque partite. Nelle ultime 10 ha segnato solo 2 volte. Ma lui non si dice preoccupato. «Mi è successo già altre volte. Anche all'inizio con la Juventus, e con l'Inter, stagioni con alti e bassi». Lo svedese, arrivato dall'Inter in cambio di Samuel Eto'o e un pacchetto di milioni, assicura che «il gol non e tutto» e che «se partecipo al gioco e servo assist ad un compagno, mi sento bene lo stesso». Ibra e sicuro che i gol arriveranno, perché il gioco del Barça non è come quello italiano dove «puoi stare anche 80 minuti senza toccare una palla» ma poi te ne arriva una che «sai di non poter sbagliare perche ti giudicheranno per quella». «Al Barcellona si gioca soprattutto per divertire la gente, più che per vincere», spiega il campione, che dice di capire benissimo il pubblico che reclama spettacolo.

A mettere a suo agio lo svedese sono anche i compagni e l'allenatore Pep Guardiola, che recentemente l'ha invitato a cena per sapere se lui e la famiglia si fossero ambientati bene e se avessero bisogno di qualcosa. «È la prima volta che mi succede nella mia carriera - rivela Ibrahimovic - e queste cose ti fanno sentire l'allenatore più vicino». Per lo svedese, interrogato sull'esperienza di Ferrara tecnico della Juventus, «molti in Italia hanno voluto imitare Guardiola, ma non e cosi facile perché lui pensa come un calciatore e partecipa molto agli allenamenti. E poi non dà ordini ma istruisce».

Quindi il tecnico del Barcellona secondo Ibra è diverso da allenatori «come Capello o Mourinho che non erano cosi attivi e ti insegnavano le cose alla lavagna». Lo svedese afferma di essersi divertito anche in Italia ma spiega che nel Barça ha «vinto titoli che nell'Inter sarebbero stati impossibili come la Supercoppa d'Europa o il Mondiale per Club». «Mi piace molto la mentalità di qui - dice -: vai ad allenarti e vedi Xavi, Messi, Iniesta, e tutti gli altri che stanno già giocando con la palla. In Italia aspettavi che uscisse l'allenatore chiacchierando, seduto sulla panchina. Qui - aggiunge Ibra - sono quasi come i bambini quando escono dalla scuola. Sono sicuro che se un giorno li chiamassero al telefono di notte per andare a fare unan partitella, verrebbero tutti. Non solo hanno voglia di giocare, si divertono!».
 
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Mourinho e i ritardi dell'Inter: "Non è una tattica"

Non è una tattica per innervosire gli avversari né tantomeno un atto di scaramanzia: se l'Inter nelle ultime partite più volte è uscita dagli spogliatoi dopo l'intervallo è semplicemente "colpa del freddo di questo periodo". Parola di José Mourinho, intervenuto a una chat con i tifosi nerazzurri che verrà trasmessa in versione integrale in serata su Inter Channel.

Il tecnico portoghese ha sottolineato il legame forte che si é instaurato tra lui e il club di Massimo Moratti: "Ho avuto una grande fortuna nella mia carriera, cioé lavorare per tre club, Porto, Chelsea e Inter, che per storia si avvicinano molto alla mia mentalità. Infatti ora sento molto tutto ciò che fa parte dell'interismo".

L'obiettivo di Mourinho in vista degli impegni di campionato e Champions League, è uno solo: "Lavorare bene nel presente perché vogliamo vincere, e lavorare anche per il futuro perché vogliamo costruire".
 
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Inter, Balotelli: "Partendo da titolare avrei più gol. Vorrei essere corretto"

Mario Balotelli ai microfoni di Sky Sport 24 ha commentato il proprio score realizzativo e ha espresso il desiderio di migliorare i propri comportamenti: "Hanno scritto che ho fatto 52 presenze, ma se fossi partito titolare sai quanti gol avrei fatto. Sono innanzitutto un ragazzo come loro prima di tutto - ha detto l'attaccante riferendosi alle nuove generazioni -, e poi un calciatore. Vorrei essere corretto, però non rispettare sempre tutte le regole".
 
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Incredibile Balotelli: ironia sull'Inter

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«Io qui finchè non vinciamo la Champions? Allora resto a vita»
MILANO, 17 febbraio - Mario Balotelli risponde alle domande dei suoi fan. L'occasione è una chat organizzata da MSN Sport. Si parte con le sue mancate esultanze: «Non sempre esulto perché capita che non mi va di esultare. Il motivo non è perché io sia triste o arrabbiato, anzi, quando segno sono contento. Il mio pensiero va sempre alla mia famiglia».

CAMPIONE
- Un carattere forte, ma anche un talento indiscutibile, come ha recentemente dichiarato anche il suo compagno Eto'o: «È vero che sono un campione, ho un carattere forte, però nel calcio non si va avanti se non ti aiutano le persone che ti stanno vicino». Per Balotelli è Nesta l'avversario più forte contro cui ha giocato, mentre era Ronaldo il suo idolo da bambino. All'Inter invece ha cercato di imparare soprattutto da Ibrahimovic. Nessun dubbio su quale sia il gol più bello fatto fino ad oggi: «Il primo alla Juve, in Coppa Italia». È chiaro quando parla di Nazionale: «Non ho mai pensato di giocare nel Ghana: andrò nella Nazionale Italiana, se andrò. Per i giovani come me e Santon il discorso Sudafric a è ancora aperto». Si parla di offerte dall'Inghilterra, soprattutto Mancini non ha mai nascosto il desiderio di allenarlo di nuovo: «Per ora penso solo all'Inter, quando si riaprirà il mercato vedremo. È un'emozione giocare a San Siro, è lo stadio più bello del mondo per me». Un pò spiazzante, invece, la risposta di Balotelli a uno dei ragazzi che si augurava di vederlo in nerazzurro almeno finchè l'Inter non vincerà di nuovo la Champions League: «Allora resto a vita», ha detto con il sorriso sulle labbra.
 
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lo sa anche lui......:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl:emoticon-0136-giggl

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Mourinho: «Rigore Juve? Per loro area lunga 25 metri»

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Il tecnico dell'Inter risponde a Bettega che lo aveva invitato a non parlare dei bianconeri: «Perchè nel calcio italiano dobbiamo fare tutti come gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia?». Attacchi anche a Napoli e Roma
APPIANO GENTILE (COMO), 19 febbraio - Vigilia contro la Sampdoria, e sullo sfondo il Chelsea che arriva mercoledì al Meazza per l'andata degli ottavi di finale di Champions League. Ma Josè Mourinho prende una partita alla volta perchè , dice il portoghese, «la più importante è la prossima». Niente turnover e in campo la squadra in migliori condizioni per vincere. Non ci saranno Santon e Balotelli, infortunati, e Mourinho non sa se potrà averli mercoledì: «mi sembra difficile», dice l'allenatore, che accenna al Chelsea solo per dire che mercoledì avrebbe bisogno soprattutto di Santon per poter utilizzare Zanetti a centrocampo: «Senza Santon non sarà la mia formazione ideale. Ma in ogni caso mi sembra che oggi l'Inter sia una squadra migliore di quella dello scorso anno».

CONTRO LA JUVE - Risponde piccato Josè Mourinho al vice direttore generale juventino Roberto Bettega che lo aveva invitato a non parlare della Juventus. «E allora - replica il tecnico portoghese - perchè parliamo tutti quanti di Bayern-Fiorentina? Ne parla la Federazione, la Lega e tutti noi. Perchè nel calcio italiano invece dobbiamo fare tutti come gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia?». «Il fatto è che in Italia c'è solo un'area di rigore lunga 25 metri...», conclude Mourinho con un chiaro riferimento al calcio di rigore concesso a Del Piero domenica contro il Genoa per un fallo avvenuto, come hanno dimostrato le immagini televisive, fuori dal limite dell'area rossoblù.

ATTACCHI ANCHE CONTRO NAPOLI E ROMA
- Mourinho non si fida dello scivolone della Roma ad Atene e continua a ritenere (per la verità lo ha sempre detto) i giallorossi "da scudetto". «È un gruppo fantastico e la società è furba - nota l'allenatore interista -: sa piangere sul mercato quando non ha i soldi per comprare sa dire di no quando un'altra società chiede qualcosa». In corsa per lo scudetto c'è anche il Milan, sconfitto martedi dal Manchester United: «Non ha certo perso con una squadra di camerieri ma con una grande - sottolinea Mourinho -. Sarebbe meraviglioso un derby nei quarti di finale di Champions». Al vetriolo anche la risposta al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di prendere un allenatore come Mourinho. «De Laurentiis - osserva il portoghese - non ha i soldi per me».
 
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Mourinho, allora denunci

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Il tecnico dell'Inter faccia i nomi, indichi chi complotta, segnali diri*genti che inciuciano, metta all’indice le motivazioni che inducono gli arbitri a fargli tanti dispetti. Altrimenti le sue restano chiacchiere e nulla più
MILANO, 20 febbraio - Nessuno vuole negare a Josè Link veralten (gelöscht) la libertà acquisita a colpi di motti e conferenze stampa di mettersi al centro dell’universo del calcio italiano, co*me una specie di Re Sole, che dopo di lui prevede so*lo il diluvio (meglio se universale): il meccanismo l’ha capito bene, da subito. Quando i nemici il rumore non lo fanno, il frastuono lo crea lui con le sue chiac*chiere. Ieri se l’è presa con la Juve che avrebbe aree di rigore avversarie lunghe 25 metri; con De Lauren*tiis che non avrebbe soldi per pagargli cotanto stipen*dio (per George Clooney, però, 11 milioni per un film li trova, garantito); con la Roma furbina che gli ha negato Baptista per lo sprint scudetto. Il fatto è che quelle di Mourinho sono, restano chiacchiere. Tali dobbiamo infatti considerare anche le accuse più dure: quando parla di complotti dopo il derby vinto e ipotizza sistemi ostili, non può essere credibi*le, per colpa sua. Perché Mourinho ha avuto tante op*portunità per scrivere un altro capitolo di Calciopo*li: faccia i nomi, indichi chi complotta, segnali diri*genti che inciuciano, metta all’indice le motivazioni che inducono gli arbitri a fargli tanti dispetti. Senza dimenticare gli aiutini ricevuti, però. E lo faccia sen*za ricorrere al patteggiamento a buon mercato, per*ché le multe di migliaia di euro inflitte a ogni spara*ta, sono nulla per uno che guadagna i milioni sbattu*ti in faccia ai cronisti e a De Laurentiis. Parli e attac*chi, ma senza evitare di fornire prove e documenti. L’Italia del calcio, dopo l’abbuffata intercettatoria del 2006, quando si confusero accuse con sentenze e ci si distrasse su alcuni file trascurandone altri, avreb*be bisogno di parole chiare e non di questo chiac*chierinho. Il tono assunto a ogni conferenza stampa è quello di un Savonarola in salsa portoghese, ma lui che conob*be il Porto dei miracoli e degli arbitri amici (la con*danna sportiva è agli atti), lui che ha vissuto un gol in fuorigioco modello Ovrebo col trasporto dell’ultrà, a Siena, si goda i suoi primati di re delle partite casa*linghe e quelli della sua Inter. Anche quelli dei rigori contro non assegnati per 53 giornate di campionato, dal 2 marzo 2008 al 20 settembre 2009. Il presidente federale era - lo diciamo a futura memoria - Giancar*lo Abete, che ieri ha parlato in tv del fanciullino bian*conero che era in lui ma che non allunga aree e non trattiene bandierine dei guardalinee.
 
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Inter in 9 per quasi 60', ma con la Samp finisce 0-0

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Squadre attente per 30' poi il fallo da ultimo uomo di Samuel, che alza il gomito su Pozzi, scatena il putiferio: Tagliavento espelle l'ex difensore della Roma. Stessa sorte per Cordoba per un doppio giallo in 5'. Il pubblico protesta e Mourinho fa il gesto delle manette. Nella ripresa altro rosso per Pazzini ma il risultato non si sblocca. Roma a -8 ma se vince con il Catania può tornare a contatto con la capolista
MILANO, 20 febbraio - L’Inter fa un piccolo miracolo in un’incredibile partita contro la Sampdoria. I nerazzurri, in nove per quasi un’ora per le espulsioni di Samuel e Cordoba, porta a casa uno 0-0 che vale quanto una vittoria. Ma è probabile, anzi sicuro, che le decisioni dell’arbitro Tagliavento provocheranno polemiche a non finire. Se n’è avuto un assaggio dopo il rosso a Cordoba, quando Mourinho ha mimato il gesto delle manette. Certo, il pubblico di casa non ha preso bene le decisioni del direttore di gara: nella ripresa, dopo un giallo per simulazione in area mostrato a Eto’o, i tifosi dell’Inter si sono esibiti in una pañolada di protesta alla spagnola, sventolando migliaia di fazzoletti bianchi. Parlavamo di pareggio prezioso per i nerazzurri. Che però possono recriminare per l’incredibile occasione fallita dallo stesso Eto’o al 78’ su splendido assist di Pandev, da poco entrato al posto di uno stremato Milito. Con questo risultato la squadra di Mourinho si porta a quota 55 in classifica: se domani la Roma batterà il Catania, si porterà a -5 dai campioni d’Italia.

MOURINHO FA LE MANETTE - È stato convulso il finale di primo tempo di Inter-Sampdoria, con l'allenatore nerazzurro José Mourinho che a favore di telecamere ha incrociato i polsi mimando le manette dopo che l'arbitro aveva espulso Samuel e ammonito Cordoba e poco prima che il difensore colombiano rimediasse il secondo cartellino giallo lasciando i suoi in 9. La gara si è infiammata quando Samuel, già ammonito, al 31' si è visto sventagliare dall'arbitro Tagliavento il cartellino rosso diretto per una gomitata al sampdoriano Pozzi. Lo stesso provvedimento voleva al 35' la panchina interista per uno sgambetto ai danni di Lucio di Pazzini, solo ammonito. Le immagini hanno ripreso la furia di Muntari, appena sostituito, contenuto da uno degli assistenti di Mourinho. E poi lo stesso allenatore portoghese incrociare i polsi come se fossero ammanettati. Pochi istanti dopo, al 38', Cordoba, ha rimediato la seconda ammonizione per un fallo ai danni di Pozzi. Mentre in campo la partita si innervosiva a seguito della due espulsioni, i tifosi della curva Nord dell'Inter hanno esposto uno striscione polemico nei confronti delle istituzioni calcistiche italiane e internazionali: "Bayern-Fiorentina: i prossimi siamo noi? Invece che parlare sugli ultrà occupatevi di far valere il calcio italiano - Canaglie!".

IRONIA TIFOSI SU BALOTELLI - «Mario, ti sei divertito martedì? Anche noi!». Così i tifosi interisti in curva Sud a San Siro hanno ironizzato sulla presenza dell'attaccante nerazzurro Mario Balotelli in tribuna durante l'incontro di Champions League Milan-Manchester United di martedì sera. Prima della partita contro la Sampdoria, gli ultrà nerazzurri hanno voluto scherzare su Mario 'tifoso' del Milan inserendo nello striscione anche una faccina sorridente. Questa iniziativa è stata anche un modo per ricordare la sconfitta della squadra allenata da Leonardo. Alla fine del primo tempo un nuovo striscione è apparso nello stesso settore. Stavolta i tifosi nerazzurri hanno auspicato per l'attaccante Mario Balotelli una trasferta in Inghilterra per la sfida di ritorno tra Milan e Manchester United: "Mario dimmi che vai anche a Manchester".
 
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Stanno facendo di tutto x farci perdere il campionato ma non ce la faranno!GRANDI RAGAZZI E FORZA INTER!
 
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Stanno facendo di tutto x farci perdere il MAZZO ma non ce la faranno!GRANDI RAGAZZI E FORZA mazzo INTER!:D:emoticon-0105-wink::_risata::_risata:forza juveee!!!
 
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