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Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

sentite...sentite altro che Moggi.......

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Il presidente ha un “regalino da darti”. Questo il concetto più scottante delle telefonata tra il patron dell’Inter Moratti e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. È la prima di altre tre telefonate trascritte dai difensori di Luciano Moggi di cui è stata chiesta l'acquisizione da parte del Tribunale di Napoli sul processo a Calciopoli. L'intercettazione è del 23 dicembre 2004 e Bergamo chiama l'ex dirigente nerazzurro Giacinto Facchetti.

Facchetti: "Se tu chiami Moratti...son stato là anche ieri da lui ...abbiamo parlato".
Bergamo: "Io non ho più il suo numero, se tu me lo dai... infatti ricordi...ne avevamo parlato".
Facchetti: "Sì dai perchè voleva...se passi di qui un giorno...".
Bergamo: "Ma dov'è è a Forte?"
Facchetti: "In ufficio, no no a Milano se ti capita di venire giù perchè aveva là un regalino da darti".
Bergamo: "Volevo sentirlo anche così anzi avevo piacere anche di incontrarlo, di incontrarvi, insomma per fare così qualche riflessione insieme".
Facchetti: "E va bene".
Bergamo: "È una situazione che vorrei proprio anch'io aiutarvi a raddrizzare...perchè insomma la squadra non merita la posizione che ha...".
Facchetti: "Sono stati dodici pareggi incredibili..."

In un'altra telefonata, del 26 novembre del 2004 Facchetti chiama Bergamo.

Facchetti: "Senti per domenica allora?''.
Bergamo: ''Senti per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita c'è''.
Facchetti: ''Vabbè ma metti dentro Collina''.
Bergamo: ''Ma tutti internazionali Giacinto, così per lo meno non c'è discussione... perché c'è dentro... Collina, Paparesta, Bertini, c'è dentro Rodomonti...''.
Facchetti: ''Ho capito''.
Bergamo:''Sono tutti internazionali e abbiamo evitato che ci fossero troppi giovani per esempio anche se Trefoloni sta facendo bene... però preferisco lasciarmelo al girone di ritorno... e poi... e poi non abbiamo altri sinceramente... Messina non mi da garanzie...''.
Facchetti: ''Perché? Non è un first class adesso?''.
Bergamo: ''No...Si' e nella first class c'è momentaneamente, il posto suo lo prende Rosetti perché? ha delle aspettative, è giovane e sta facendo bene a livello internazionale''.
Facchetti: ''Ho capito, va be', con Bertini abbiamo avuto qualche problemino''.
Bergamo: ''Con chi?''
Facchetti: ''Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l'anno scorso là a Torino, anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini...''.
Bergamo:''Semmai sfortunatamente fosse così ci parlo, perché anzi, semmai è meglio ti devo dire capito...''
Facchetti: ''Non lo so volevo dirtelo, qualche problema lo abbiamo avuto..''.
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Tirare in ballo Facchetti è vergognoso.:emoticon-0179-headb
Da quella telefonata ognuno capisce quello che più comodo fa alla loro squadra.

Cosa c è di calciopoli se un Presidente dopo che la loro squadra abbia subito dei torti arbitrali,
faccia richiesta di arbitri di alto livello.
Non ha mai fatto richieste di agevolazioni.
Credo che su questo non ci piove.
Tuttaltro è chiudere un arbitro in un camerino e buttare la chiave in mare.
Che la difesa di Moggi scelga la via più astuta mi sembra anche logico.
Chi non ha peccato scagli la prima pietra.
<<Il risultato >>> TUTTI ASSOLTI.
Moggi assolto e torna alla Juve >>.

Il Miracolo Moggi salva L`Italia dai ladri.
COME??????
>>Un ladro accusa l`altro ladro:emoticon-0178-rock:<<

La legge dei ladri:
Fesso chi si fa Fregare.:emoticon-0169-dance

La domanda da porci noi tutti è questa.
Vogliamo essere anche noi dei piccoli Moggi??

Ess: Io Faccio Sharing,
se mi beccano faccio come Moggi>> accuso tutti??
NOOOOO.

Vada come vada.
Non saremmo Italiani se non fossimo dei piccoli MOGGI.

L`Italiano perffetto >> MOGGI e >>W la Juve, Inter, Milan ecc.ecc.
Una notizia gia vecchia da che esiste il calcio.
Link veralten (gelöscht)
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

vi si sta stringendo il culetto???????????

Palazzi, interroga Moratti. Ora è vietato nascondersi


La procura sta già pensando di chiamare il presidente interista: sarebbe una svolta. Mentre da giorni un vigilante ne piantona l’ufficio, Palazzi sta studiando le nuove telefonate e medita sull’opportunità di aggirare il problema formale della prescrizione



ROMA, 15 aprile - Non ci si nasconda, ora, dietro la prescrizione scritta nelle norme della giustizia sportiva. Quel*la giustizia stravolta nel 2006 nei tempi, nei modi, nel*le persone delle corti giudicanti. E non si rimanga fermi. Perché stanno come d’autunno, in Figc, i fo*gli... Quelli di giornale che ormai intasano il faldone su Calciopoli2 tenuto dal viceprocuratore Tornato*re e dai sostituti Avagliano e Barone (prima new entry nel pool, ne seguiranno altre). Chissà che aspettano, ormai, in via Allegri e via Po dove ha sede la Procu*ra federale. Certo, l’acquisizione delle trascrizioni delle intercettazioni richieste dalla difesa di Moggi a Napoli e che saranno disponibili solo tra una quaran*tina di giorni è elemento decisivo, dal punto di vista delle prove, perché il fascicolo aperto e istruito con tanto di assegnazione e ora ampliamento del pool attende elementi ufficiali, passati al vaglio del giudi*ce Casoria... Tutto questo perché siamo nel 2010, lon*tani quattro anni dal clamore e clangore di Calcio*poli1, allora le informative (di parte, quella dell’ac*cusa) bastavano; o perché non ci sarebbe la fretta di assegnare posti nelle coppe o decidere iscrizioni al campionato; o perché perqualcuno la questione del*la prescrizione è già bella e decisa (con sollievo o con rabbia per aver scoperto, solo ora, cose che poteva*no far parte del fascicolo nel 2006). In realtà, al netto del dovuto rispetto formale per ogni passaggio giusto da fare ci sarebbe la Questio*ne Morale: perché pensiamo che anche in via Alle*gri si percepisca quello che ormai la gran parte de*gli organi d’informazione italiani si pone come pri*ma decisione da prendere: rivalutare l’assegnazione dello scudetto 2006, e a questo punto non solo. Adi*re il vero, pensando di interpretare un comune sen*tire che va al di là dei termini di prescrizione, credia*mo che sia desiderio di tutti (anche in Procura fede*rale) di ascoltare dalla viva voce di Massimo Morat*ti (ma anche di Foschi, Foti, Cellino, Spalletti, Pradè ad esempio) una versione autentica dei fatti già ac*clarati.
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Calciopoli: tutte le intercettazioni

ma quarda un po...ma chi e`Facchetti??????:emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock:

TUTTE QUASI DEL SIG.FACCHETTI clicca
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AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

leggete amici leggete...........

«Moratti mi fece indagare su Juventus e De Santis»

Tavaroli, ex responsabile della sicurezza di Pirelli e Telecom attacca il presidente dell'Inter: «Mi ha chiesto lui di controllare i bianconeri». Negli atti del processo Telecom il club nerazzurro accusato di avere anche sorvegliato i telefoni di Bergamo, Pairetto e Gea»
TORINO, 18 aprile - Secondo Giuliano Tavaroli, che lo ha dichiarato sotto giuramento, Massimo Moratti aveva organizzato un’indagine su Calciopoli con più di due anni d’anticipo ri*spetto al maggiore Attilio Auricchio, ordinando indagini ai limiti della legalità su arbitri, designatori e Juventus. Il presidente dell’Inter ha sempre negato, o ammesso molto parzialmente, ciò che l’ex responsabile della sicurezza di Pirelli prima e di Telecom poi ha dichiarato nel processo che lo vede protagonista. Indagini che il Tavaroli ha ricostruito nei suoi interrogatori presso la Procura della Re*pubblica di Milano del 2006, le cui trascrizioni, insieme ad altri documenti riguardanti quella vicenda, furono tra*smessi alla Figc nel marzo 2007 e fecero scattare un’inchiesta. Così come scattò, però, l’inchiesta fu archiviata, non perché i pesantissimi e circostanziati addebiti di Tavaroli a Moratti vennero considerati falsi o inconsistenti, ma perché i fatti erano prescritti. Si parlò, il 23 giugno del 2007, al termine dell’inchiesta iniziata da Francesco Saverio Borrelli e chiusa da Stefano Palazzi di “archivia*zione pesante”, visto che nel comunicato ufficiale la Figc non definì irrilevanti i comportamenti, ma solo prescrivibili. I fatti erano del 2002, l’indagine era iniziata nel 2006: quattro anni dopo, fuori tempo massimo.

OPERAZIONE LADRONI - Ma la vicenda non è chiusa e qualche ombra sul comportamento di Massimo Moratti rimane. Perché se quello che sostiene Tavaroli fosse vero (il processo Telecom è in corso), al di là della prescrizione con la quale la Figc ha archiviato la vicenda, ci sarebbe qualcos’altro - oltre alle ultime intercettazioni telefoniche - a stridere con la lealtà e limpidezza sportiva in nome della quale fu assegnato all’Inter lo scudetto del 2006.
 
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Calciopoli, la Figc conferma: nuova indagine!

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La procura della Federcalcio chiede al Tribunale di Napoli di acquisire «tutto il materiale probatorio prodotto dalle parti, ogetto di perizia che potrà essere disposta dal Tribunale». Le squadre sotto inchiesta sono Inter, Milan, Palermo, Roma, Chievo, Livorno e tutte le altre emerse dalle nuove intercettazioni. A via Allegri sfilata estiva di dirigenti chiamati a rispondere sulle telefonate rimaste nascoste per quattro anni. Tra gli altri, Moratti, Pradè, Cellino, Campedelli e Ayroldi
ROMA, 21 aprile - La procura della Federcalcio ha aperto un'altra indagine su Calciopoli, in riferimento «al nuovo filone di intercettazioni», e chiede al Tribunale di Napoli di acquisire «tutto il materiale probatorio prodotto dalle parti, ogetto di perizia che potrà essere disposta dal Tribunale». Nelle prossime ore, il procuratore Stefano Palazzi invierà formalmente una richiesta al Presidente della nona sezione penale del Tribunale di Napoli Teresa Casoria, avviando così l’indagine con riferimento al nuovo filone di intercettazioni. Le squadre sotto inchiesta sono Inter, Milan, Palermo, Roma Chievo, Livorno e le altre società emerse dalle nuove intercettazioni. Dopo aver letto e studiato le trascrizioni che saranno a disposizione tra fine maggio e inizio giugno, Palazzi e la task force messa in piedi in questi giorni dovrebbe provvedere alle audizioni. A via Allegri sfilata estiva di dirigenti chiamati a rispondere sulle telefonate rimaste nascoste per quattro anni. Moratti, Pradè, Cellino, Campedelli, Spinelli, Spalletti, l' arbitro Ayroldi e tutti i tesserati coinvolti a vario titolo nel nuovo scandalo.

Ricordiamo altresì che incombe su questo procedimento la mannaia anti etica della prescrizione: per la norma sportiva tutti i reati commessi dopo il 30 giugno 2005 sono prescritti, per quanto riguarda i tesserati. Addirittura soli due anni il termine di prescrizione per l'incolpabilità dei club. Nelle scorse settimane, allo scoppio dello scandalo, però il presidente federale Abete aveva chiesto massima chiarezza su quanto accaduto e fatto presente che per una eventuale decisione sull'ipotesi di revoca del titolo 2006, si sarebbe potuto intervenire politicamente in seguito anche «ad una prescrizione motivata». Se Palazzi, infatti, al termine dell'indagine che prenderà vita e velocità in queste settimane, valuterà rilievi di violazioni della norma etica (art.1) nei contatti tra tesserati e designatori o arbitri, all'epoca dei fatti, si potrebbe procedere almeno per la revoca del titolo assegnato all'Inter nel 2006, proprio in virtu dell'asserita (dal commissario straordinario Rossi) completa estraneità dell'Inter a fatti «poco limpidi».
 
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Calciopoli, ci sono chiamate agli arbitri

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Spuntano telefonate tra dirigenti di club di A e direttori di gara. Un'altra novità può scuotere il processo di Napoli. Intanto la Procura Figc si divide in due squadre per interrogare più velocemente i testimoni
TORINO, 23 aprile - Un altro colpo di scena è in arrivo dalle 171.000 telefonate intercettate fra il 2004 e il 2005 e per la stragrande maggioranza ignorate dagli inquirenti. Ma non dai legali di Luciano Link veralten (gelöscht), che con l’aiuto dei loro consulenti, stanno continuando a scandagliarle. E le sorprese non mancano.

INCROCI PERICOLOSI - La prossima potrebbe essere legata a chiamate che da numeri fissi di importanti dirigenti di club di serie A arrivano sui cellulari di altrettanto importanti arbitri. Anche in prossimità di partite di campionato. Se fosse vero, sarebbe un fatto piuttosto grave, visto che i contatti diretti fra dirigenti e arbitri sono sconvenienti a prescindere dai contenuti. E dai primissimi incroci delle utenze, qualcosa sta emergendo. Qualcosa che potrebbe essere acquisito nel processo di Napoli in un secondo momento, con un’altra richiesta da parte dei legali di Moggi, che già hanno ottenuto l’acquisizione di un centinaio di telefonate, trascurate dagli inquirenti, ma ripescate dal lavoro dei consulenti Nicola Penta e Roberto Porta.

A CACCIA - L’esplorazione delle 171.000 telefonate, quindi, continua. E se le eventuali chiamate fra dirigenti ed arbitri possono terremotare ulteriormente il processo, pare che possano essere di sicuro interesse ai fini della ricostruzione di alcuni eventi, anche le chiamate fra gli arbitri e i designatori, in continuo contatto per questioni strettamente tecniche. Calciopoli 2, insomma, è appena iniziata e ancora molto si può scoprire su quei mesi che hanno sconvolto il calcio italiano per sempre.

NAPOLI-ROMA - Anche perché le eventuali novità napoletane avrebbero una sicura ripercussione anche in sede sportiva. La richiesta, ufficializzata mercoledì dalla Procura federale, delle nuove telefonate ha aperto un canale di collaborazione lungo il quale arriveranno in Figc tutte le nuove prove prodotte in sede di giustizia ordinaria. All’inchiesta di Stefano Palazzi non mancheranno, dunque, eventuali altre telefonate, scovate dagli avvocati di Luciano Moggi.
 
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che macelloooooooooooo

Napoli, spuntano altre inedite conversazioni: coinvolte Inter:emoticon-0178-rock::emoticon-0178-rock:, Cagliari, Bologna e Parma

Udienza sospesa al Tribunale partenopeo in attesa dell'arrivo del teste Salvagna. Ma la difesa di Moggi coglie tutti in contropiede: individuate altre chiamate finora rimaste fuori dall'inchiesta. Intanto scoppia il caso "brogliacci"


NAPOLI, 27 aprile - È ripreso questa mattina, davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli, il processo di Calciopoli. In mattinata era prevista la testimonianza dell'ispettore di polizia Salvagna, che svolse indagini sulle intercettazioni disposte nella prima fase dalla procura di Torino, ma il teste non è ancora arrivato e l'udienza è stata quindi sospesa. Nel primo pomeriggio sarà invece ascoltato il magistrato Cosimo Ferri (ora membro del Csm), che all’epoca dei fatti era presso la commissione tesseramenti della Federcalcio e parlando dei suoi rapporti con il presidente della Lazio Lotito e il vice-presidente federale Mazzini inguaiò non poco il club romano.

NOVITA' IMPORTANTI - Prima che l'udienza venisse sospesa, comunque, nell'aula del Tribunale partenopeo si sono registrate alcune importanti novità. La difesa di Moggi, grazie al lavoro dei consulenti Penta e Porta, ha infatti individuato nelle 171 mila telefonate intercettate altre dieci chiamate "calde" che non sono state ancora ascoltate. Ce ne sono quattro con la sede dell'Inter, di cui tre all'allora designatore Bergamo e una direttamente all'arbitro De Santis. Quest'ultima è un colloquio tra il direttore di gara di Tivoli e Giacinto Facchetti, all'epoca presidente della società nerazzurra, il giorno dopo un derby conil Milan. Ci sono poi tre telefonate tra la sede del Bologna e il cellulare di De Santis, due in cui la sede del Parma è in contatto con Bergamo e Pairetto, e una lunghissima telefonata - addirittura 42 minuti - tra il presidente del Cagliari Cellino e Bergamo. Sembra che alcune di queste conversazioni, una volta riascoltate e trascritte, potrebbero avere un particolare rilievo nella vicenda Calciopoli 2.

CASO BROGLIACCI - Intanto scoppia il caso "brogliacci": la difesa di Moggi ha chiesto al presidente del Tribunale Teresa Casoria di poter ascoltare direttamente dall'hard disk della società che registrò le telefonate la parte delle 171 mila chiamate (circa 8 mila) che riguardano Pairetto e di avere copia dei brogliacci di tutte le telefonate, che non sono disponibili o intellegibili secondo l'avvocato Prioreschi. Ricordiamo che i brogliacci sono riassunti brevi di telefonate ascoltate che riassumono il contenuto delle conversazioni. Quei brogliacci erano rimasti indisponibili anche alla Procura federale quando da Napoli vennero trasmessi gli atti per le inchieste Figc.
 
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Calciopoli2, interrogato Gianfelice Facchetti

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Svelato il mistero sul materiale probatorio depositato dai pm del processo. Il figlio del dirigente dell'Inter ha a lungo parlato delle questioni arbitrali che avevano interessato il padre
NAPOLI, 28 aprile - Svelato il mistero sul materiale probatorio depositato dai pm del processo Calciopoli, Narducci e Capuano, stamane presso la Cancelleria della Nona sezione del tribunale partenopeo: il 26 aprile è stato, infatti, interrogato il figlio di Giacinto Facchetti, Gianafelice, che ha a lungo parlato delle questioni arbitrali che avevano interessato il padre. Nella deposizione si fa riferimento alle informazioni fornite dall'arbitro Nucini a Facchetti senior e che riguardavano Moggi, De Santis e altri protagonisti della vicenda Calciopoli, ma in anni antecedenti a quelli dell'indagine ora sfociata nel processo. Facchetti Jr avrebbe anche presentato una serie di appunti del padre e probabilmente chiarito alcuni particolari relativi ai pedinamenti e alle indagini priovate confluite nel processo Telecom. Dalla cancelleria fanno sapere che il materiale potrebbe essere a disposizione delle difese solo venerdì.
Facchetti Jr ha probabilmente anche risposto sulle telefonate del padre al designatore Bergamo e a De Sanrtis sui quali proprio l'Inter in anbni precedenti aveva disposto pedinamenti.
 
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Calciopoli, nuova telefonata Facchetti-Bergamo AUDIO

Nell'intercettazione si discute dello score dell'arbitro Bertini con l'Inter: «Con noi ha 4 vittorie, 4 pareggi e 4 scon*fitte...», dice l'ex presidente nerazzurro. «Porca miseria allo*ra facciamo 5,4,4. Ma vittorie», replica l'ex designatore arbitrale. Si parla anche di un esordiente da mettere in griglia



ROMA, 5 maggio 2010 - Le voci si sovrappongono: lo stadio è tutt’altro che virtuale anche negli studi di Matrix. Ieri sera in onda una puntata con altri pezzi della verità di Luciano Moggi su Calciopoli2: in studio compagni di viaggio come i suoi avvocati (ieri Prioreschi, Rodella, D’Onofrio e il consulente Penta), ma pure detrattori feroci come Paolo Liguori. Ovvio che la trasmissione scivoli su circostanze già note, ma ci sono altre chicche che spuntano nel fiume di parole in contraddittorio. Sulle sim e su una nuova telefonata Facchetti-Bergamo in cui si discute dello score di Bertini con l’Inter (4 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte promettendo una vittoria alla prossima gara).

SIM INTERCETTABILI - «Le schede svizzere erano intercettabili eccome, hanno intercettato la telefonata delle griglie con Bergamo... Potevano fare lo stesso servizio con gli arbitri e senza rogatoria, visto come hanno acquisito in Svizzera i tabulati...Ma il problema era che io agli arbitri non le ho mai date - urla Moggi in tv -: e in fondo, visto che i carabinieri sapevano e scrivevano che da Coverciano partivano decine di telefonate delle schede svizzere attribuite agli arbitri avrebbero potuto con un blitz alle tre di notte fare una retata di telefonini criptati e scoprire l’arcano. Ma non conveniva tentare quel sequestro: avrebbero scoperto che gli arbitri non avevano le sim. Io ho dato due schede ai designatori che me le avevano chieste e una al padre di Paparesta che faceva la moviola alla Rai. E poi è emerso che nel negozio dove le ho acquistate io, dal De Cillis che ne ha vendute 25 mila, si sono serviti altri uomini del calcio tra cui Marco Branca (dirigente dell’Inter, ndr)...chi mi dice che queste schede non hanno fatto un giro particolare?».

ANTI PALAZZI - La trasmissione si snoda sui contrasti pesanti tra Oliviero Beha (pro Moggi) e Liguori («erano anni che dicevo che al centro del potere malato del calcio ci fosse Moggi»). «Hanno trattato da discarica Moggi, poi si sono fatti un praticello su di lui e ci hanno passeggiato sopra dicendo che loro le telefonate non le facevano, facevano i santarelli ed ecco che le telefonate spuntano», dice Beha. Ma Moggi affonda il colpo sul confidente di Facchetti, l’arbitro in attività Danilo Nucini. «Era un arbitro in attività, perché l’Ufficio Indagini non ha promosso un’inchiesta sull’Inter che lo ha istigato a fare dichiarazioni, come da lui ammesso? Io ce l’ho con Palazzi, che nonostante Borrelli avesse lasciato il testimone dicendo che c’era ancora da indagare non ha fatto indagini a 360 gradi: c’era una lettera dell’ex vicecapo Stagliano che chiedeva di approfondire su altre telefonate. E invece hanno indagato solo sulle informative dei Carabinieri. Nucini era un arbitro in attività e frequentava la sede dell’Inter, perché l’ufficio inchiesta non si e’ mosso?»

CHE TELEFONATA - La trasmissione comincia con l’ascolto di una nuova (e brutta) telefonata Facchetti-Bergamo, in cui si discute dello score di Bertini con l’Inter di Bertini alla vigilia della semifinale di Coppa Italia (poi vinta da Mancini sulla Roma) contro il Cagliari (1-1 il 12 maggio).
Poi si fa la griglia.
Facchetti: «Guarda, ho visto lo score di Bertini che con noi ha 4 vittorie, 4 pareggi e 4 scon*fitte...»
Bergamo: «Porca miseria allo*ra facciamo 5,4,4. Ma vittorie»
F.: «Ma diglielo che è determi*nante, domani. Ha fatto 12 partite, 4 4 4»
B.: «Una la smuove, ma quella che comincia per V. Sì, lo devo sentire. Non ti preoccupare, ha capito come si cammina: è un ragazzo intelligente, ha capito. Meglio tardi che mai. Senti Giacinto per domenica è una partita che consideriamo abba*stanza tranquilla ci mettiamo anche un esordiente (in griglia, ndr). Per voi va bene?»
F.: «Va bene, se vuoi anche... Va bene...»
B.: «Però volelo dirtelo, non pensare mai ad una mia disat*tenzione ».
F.: «Domenica un esordiente mi va anche bene».
B.: «Un esordiente, c’è Mazzo*leni »
F.: «Mazzoleni è bergamasco... C’è pure il fratello».
B.: «E’ un bravo giovane, ha bei numeri, ma il più giovane che è più bravo: ha trent’anni e promette bene, ha bei numeri»
F.: «Non c’è problema»
B.: «Senti, me li passi per do*menica quattro biglietti per un cliente, biglietti normali? Posso lasciarti il nome a te?»
F.:: «Non c’è problema, chiama*mi venerdì o sabato. Chiama me che...»
B.: «In bocca al lupo».
F.: «Mi raccomando, diglielo»
B.: «Sarà fatto».Alvaro Moretti
 
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Moratti e Preziosi a giudizio
Calciopoli, la Figc si muove

La Disciplinare decide oggi alle 15 sulla trattativa per Milito e Motta e altri scambi tra i club: il patron genoano, inibito, non poteva agire sul mercato. Intanto la federazione a Napoli ha acquisito le nuove telefonate

ROMA, 8 luglio - Piaccia o non piaccia, oggi alle 15 (complice per la mancata grancassa lo scio*pero dei giornalisti contro la legge sulle in*tercettazioni) Massimo Moratti ed Enrico Preziosi, con Inter e Genoa, subiranno - a distanza di un anno e due mesi dai fatti *il processo sportivo davanti alla Discipli*nare per la trattativa che ha portato Milito e Motta all’Inter e una serie di comparte*cipazioni di calciatori ex interisti ( Acquafresca, Viviano, Bonucci; Quare*sma rifiutò) al Genoa. Sulla vicenda si è at*teso invano che dal 31 maggio ultimo scor*so, data nella quale il procuratore federa*le Stefano Palazzi vergò la missiva di de*ferimento, un comunicato federale analogo a quello partorito per portare davanti alla Disciplinare di recente i Menarini per non aver ingaggiato Ceravolo (appello il 13: tre mesi agli ex padroni del Bologna, assolto l’abile ds ex Juve) dopo una cena con Mog*gi.

Niente pubblicità, pensava qualcuno: peccato per la solita fuga di notizie e pub*blicazione del deferimento su Tuttosport e alcuni siti internet. E allora oggi il proces*so: all’estero specie di giornali tedeschi (an*che prestigiosi come Spiegel) hanno scrit*to, eccitato dall’ipotesi che trattare gioca*tori con soggetti squalificati come Preziosi potrebbe comportare la nullità dei contrat*ti. In realtà il sostituto procuratore Paolo Mormando non s’è spinto così in là: defe*rito Moratti per aver avuto contatti con l’i*nibito Preziosi, ma senza chiedere esplici*tamente la nullità degli atti conseguenti (elemento presente nel citato articolo 10). Moratti è deferito perché Preziosi il 21 maggio 2009 parla ai quattro venti dell’ac*cordo trovato a pranzo col presidente del*l’Inter.

Moratti non viene ritenuto «atten*dibile » nella sua ricostruzione (e per que*sto deferito anche per violazione dell’arti*colo 1): chiedeva del carattere dei due gio*catori a Preziosi che li conosceva, la tesi difensiva nerazzurra. Punteranno sul fat*to che l’affare s’è chiuso un mese dopo i le*gali del Genoa, capitanati da Grassani, e con tanti passaggi intermedi effettuati da soggetti non squalificati. Niente patteggia*menti in vista: ma se Menarini ha preso tre mesi per non aver ingaggiato Ceravo*lo? Quanto spingerà sull’acceleratore del*l’accusa Palazzi, oggi?

CALCIOPOLI, LA FIGC SI MUOVE - Intanto, L’ordine di Abete (assai tardivo, 4 anni ad essere cattivelli, 4 mesi ad essere più generosi) di acquisire tutte e 180 mila le telefonate di Calciopoli è partito venerdì scorso: i legali della Figc, parte civile nel processo penale in corso a Napoli e che ripartirà l’1 ottobre, hanno dato seguito proprio ieri al diktat del presidente, pure lui coinvolto con alcune telefonate all’ex vicepresidente Mazzini sulla Fiorentina e altri indagati dell’epoca, e hanno presentato alla Cancelleria del tribunale la richiesta di acquisizione dei dischetti. Nei prossimi giorni sarà messo a disposizione della Figc il materiale, il costo si aggira sui 35 mila euro di diritti di cancelleria.

MOSSA PALAZZI Si sta attrezzando anche Stefano Palazzi: ieri in Procura per un vertice dell’ufficio degli 007 federali. Ad aprile Palazzi aveva messo su un gruppo di lavoro di sei persone, coordinate dal sostituto Avagliano e dal vice Tornatore: il lavoro che si prevedeva di dover effettuare era “semplicemente” rileggere le trascrizioni periziate dal tribunale su 200 telefonate? Interrogatori di pochi protagonisti e tutto chiuso entro l’estate. Adesso la questione è ben diversa: si tratta di ascoltare direttamente le telefonate, eventualmente trascrivere fedelmente una mole di lavoro impressionante. Perché i periti di Moggi, che hanno da soli trovato il software per gli abbinamenti telefonata-protagonista anche non indagato e intercettato (visto che dei brogliacci su tutte le 180 mila telefonate, comprese le 10 mila archiviate dai pm di Torino), stanno impiegando mesi per ascoltare tutte le chiamate e rilevare quelle utili alla difesa di chi viene accusato di associazione per delinquere.

QUANTO COSTA? In Figc c’è chi vuole chie*dere consiglio ai Ris di Tor di Quinto (quelli dell’indagine sulle sim svizzere) e chi consi*glia, alla luce di quanto sta emergendo che può cambiare anche la posizione processua*le della Federazione finora come tutte le par*ti civili appiattita sulle posizioni dei pm, di in*gaggiare un’agenzia specializzata nelle tra*scrizioni di intercettazioni e materiali simili per le cause penali. Un investimento che po*trebbe anche essere rilevante: qualcuno par*la di 300 mila euro. Roba da variazione di bi*lancio, se non si ricorre ai tempi biblici e alla difficile (obiettivamente) organizzazione del*la Procura federale: quanti sostituti chiama*re al lavoro? Quante ore al giorno? In ogni caso gli 007 di Palazzi - visti i prezzi dei peri*ti del tribunale - sono a buon mercato: taglia*ta a 30 euro la diaria, un decreto di Tremonti ha sforbiciato pure loro. Momento non sem*plice, comunque, in Procura: il superlavoro e le superpolemiche intestine. Si cerca il nuovo designatore per i controlli gara: qualcuno ha lasciato, insoddisfatto, qualcuno ambisce, ci sono le carte del caso Potenza da leggere at*tentamente. E la massa di irregolarità ammi*nistrative dei club in crisi a ingolfare l’ufficio. Il tutto da fare nel rispetto degli orari di cui alla recente circolare di Palazzi.

..cazzarola come facciamo l`anno prossimo se l`Inter e`in serie b?????:381::381::381:
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Moratti inibito per tre mesi:
Me ne andrei come Mourinho

Tre mesi di inibi*zione a Massimo Moratti e quarantacinque mila euro di multa all’Inter. La sen*tenza della Commissione Disciplinare della Federcal*cio squassa il sonnolento pomeriggio di Palazzo Sa*ras (il venerdì, si sa, in tem*pi di calciomercato è un giorno praticamente festi*vo...) e rovina gli umori mo*rattiani. Al presidente (che, se non verrà accolto il ricor*so che presenteranno i lega*li dell’Inter non potrà - per esempio - festeggiare, in ca*so di vittoria, la Supercoppa in campo con i giocatori), non sono piaciuti né i tempi né i modi con cui si è svilup*pata tutta la vicenda, nata da alcune dichiarazioni di Enrico Preziosi all’emitten*te genovese TeleNord, sulla trattativa che ha portato Diego Milito e Thiago Mot*ta in nerazzurro.

RICORSO IMMEDIATO - L’Inter, come spiegato, farà ricorso perché, secondo la difesa, in sede di dibatti*mento il presidente del Ge*noa (con cui era proibito al*l’epoca dei fatti intavolare trattative in quanto inibito) ha sì ammesso di aver fatto l’intervista negando conte*stualmente di aver trattato direttamente i due giocato*ri con Moratti. La Discipli*nare, evidentemente - se*condo quanto sostiene l’In*ter - ha dato peso soltanto all’ammissione dell’intervi*sta e non alle parole di Pre*ziosi che, di fatto, avrebbero scagionato il collega. Così non è stato e Moratti si è ri*trovato inibito e... mazziato: «Questa decisione è il coro*namento di un atteggia*mento, di una volontà e di una realtà. Io non mi sento assolutamente colpevole, non hanno per nulla tenuto conto della nostra difesa e delle nostre giustificazioni».

VOGLIA DI... LIBERTÀ - Ma non finisce qui, perché Moratti va al nocciolo della questione dando l’ennesima picconata alla Federcalcio e, di riflesso, al suo presiden*te, Giancarlo Abete ( co*munque mai nominato): «Ho molto rispetto dei giu*dici e molto meno della Fe*derazione. Aveva ragione Mourinho quando diceva che quest’anno ce l’avrebbe*ro fatta pagare. Lui è anda*to via, io purtroppo non pos*so farlo perché non ho la sua libertà».

ACTHUNG ABETE - L’episo*dio è soltanto l’ultimo capi*tolo della guerra fredda che si sta consumando, a tutti i livelli, tra Palazzo Saras e via Allegri. Che la marea si fosse già alzata pericolosa*mente oltre al livello di guardia si era intuito già una settimana fa quando Moratti aveva espresso pa*reri non esattamente lusin*ghieri sulla gestione della Nazionale e, soprattutto, sul blocco degli extracomu*nitari. Un’ulteriore scossa sarebbe arrivata in settima*na a seguito della rivoluzio*ne arbitrale seguita dall’ad*dio di Collina e, dulcis in fundo, ci si è messa pure l’i*nibizione per i rapporti "spericolati" tra Moratti e Preziosi.

FIGC FURIBONDA - Anche in via Allegri non si respira una bella aria. Dalla Feder*calcio trapela un doppio malessere legato innanzi*tutto al fatto che il presi*dente dell’Inter è stato sen*tito in fase di indagine e la sua versione dei fatti non è stata ritenuta plausibile. E inoltre si fa notare che Mo*ratti non si è presentato giovedì a Roma in sede di giudizio come era in suo di*ritto.
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Calciopoli 2: Palazzi dà l'addio!


Pezzo di Merda.....
Lascia perche' non puo interrogare il suo padrone(Massimo Moratti)

Lascerà a giugno, quando è attesa la decisione sullo scudetto 2006


ROMA, 13 gennaio - Da Calciopoli a Calcio*poli: il girotondo del procurato*re federale Stefano Palazzi, magistrato militare napoleta*no, sta per concludersi da dove era partito. La voce gira da tempo e qui l’abbiamo antici*pata intercettando i rumors di Palazzo, su Palazzi: ma tutto è parso clamorosamente chiaro ai collaboratori, sostituti e vice che hanno partecipato alla riu*nione operativa tenutasi a fine novembre a Firenze (dopo quella di Milano) con gli 007 del centro Italia: Palazzi in quella circostanza ha di fatto salutato e ringraziato i collabo*ratori per questi intensi anni di lavoro. Un discorso-bilancio, di cui si parla molto in queste ore a via Po.

ULTIMO ATTO - Calciopoli 2, con la questione delle revoca dello scudetto 2006 e la delica*ta interpretazione sulla pre*scrizione dei reati non perse*guiti, rappresenterà per Palaz*zi l’atto finale dei quattro anni vissuti con la carica di super*procuratore, dopo quelli passa*ti a fare il pm nei processi spor*tivi, dalle scommesse a Calcio*poli. Una sorta di passaggio di consegne, cui manca il crisma dell’addio vero e proprio che dovrebbe e potrebbe essere sancito il prossimo 5 febbraio, quando la riunione plenaria della Procura federale (proba*bilmente alla presenza di Abe*te, che con Palazzi ha vissuto negli ultimi tempi momenti di grande tensione sulle vicende Calciopoli 2, Milito-Motta e Premiopoli) si terrà a Roma.

LACRIME AMARE - In ogni caso non sono sfuggiti a Firen*ze, oltre alle parole del Procu*ratore, anche i suoi gesti e il momento di grande commozio*ne che hanno concluso il suo intervento: cinque anni inten*si e duri, per Palazzi, che è sta*to oggetto di forti critiche per i suoi tempi dilatati e la diffi*coltà di mettere insieme gli uo*mini dell’ex Ufficio Indagini con i suoi modi di fare. Il 30 giugno prossimo scadranno tutte le cariche della giustizia sportiva: per Palazzi potrebbe esserci un posto in una com*missione giudicante. La Figc e la Commissione di Garanzia della Figc, presieduta da De Lise e con Borrelli ancora membro, dovrà scegliere un al*tro procuratore: si punta, così pare, ad una figura esterna al*l’attuale struttura di giustizia sportiva. Anche se uno dei vice, Ricciardi (che ha di recente interrogato Pairetto) potreb*be avere chance. Il valzer delle conferme o dismissioni, in ogni caso, è cominciato in Procura. Un valzer che si suonerà, come dicevamo, sulle note di Calcio*poli 2: un’indagine partita con piglio, apertasi troppo forse, se doveva essere solo - in attesa della sentenza di Napoli - un giudizio sulla congruità mora*le dello scudetto concesso al*l’Inter nel 2006.

C’E’ CHI DICE NO - Ha tenta*to un ultimo colpo, Palazzi, pri*ma del botto finale, l’interroga*torio di Moratti. Ha inviato la lettera di convocazione a Lu*ciano Moggi, ma Moggi (che non si ritiene tesserato) non ha nessuna intenzione di collabo*rare all’indagine. E come lui l’altro protagonista di Calcio*poli, l’arbitro De Santis, che al*la procura arbitrale ha di re*cente fatto capire di avere mol*ti sassolini da togliersi dalle scarpe non più bullonate pro*prio a causa di Calciopoli. Non è piaciuto affatto proprio que*sto riprendere tutto daccapo, senza andare con decisione e subito su Moratti e sui “nuovi” intercettati, quelli per cui Cal*ciopoli è stata una manna dal cielo (promozioni, vantaggi). A dare il tempo di lavoro, che coincide (non a caso) con il mandato è stato Abete il 28 di*cembre scorso: «Entro giugno si tira una riga». Il procuratore in uscita (a meno di ribaltoni) ha un ultimo compito e un de*stino ingrato: è quasi un con*trappasso per lui dover rivede*re oggi quell’indagine della quale lui non era responsabile nel 2006, ma che lui ha trasfor*mato nell’accusa che ha rivo*luzionato gli equilibri del cal*cio italiano. E rileggere trascri*zioni tardive e scoprire reati sportivi prescritti per non aver seguito l’indicazione di Borrel*li (invero non così determinato, anzi, quando si trattò del caso Telecom-Moratti) di continua*re a indagare. Anche solo rileg*gendo gli atti. Nel frattempo è stata sua la pietra tombale sul caso Collina (i rapporti con Meani ritenuti ok).

PERCHE’ L’INTER - Nel frat*tempo proprio lui e i suoi uomi*ni interrogando Bergamo hanno molto insistito nel chie*dere perché si fosse permesso a Facchetti tutto quello che emerge dalle telefonate dell’a*prile. E non avevano ancora letto l’ultimo verbale di Nucini? Di certo i verbali del*le nuove testimonianze raccol*te da Narducci e Capuano e anticipate in questi giorni da Tuttosport hanno indotto Mog*gi a sporgere querela e richie*ste di danni civili contro Cor*belli che ha parlato di un Lu*cianone che volle far retrocede*re il Napoli e contro Nucini per i suoi teoremi «falsi su situa*zioni e fatti mai accaduti».
 
AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Calciopoli, in arrivo le telefonate. Palazzi va da Moratti:emoticon-0176-smoke:emoticon-0176-smoke


Domani il perito depositerà le ultime trascrizioni delle nuove intercettazioni. La Procura federale le acquisirà subito ed entro 2 settimane vedrà a Milano il patron interista
ROMA, 17 febbraio - Con tutta la pazienza del mondo abbiamo fatto passare la festa di Juve-Inter, senza però permettere che sia gabbato il santo: siamo a 15 giorni dal nuovo via libera dato dalla Commissione di Garanzia alle indagini di Calciopoli 2 e sarebbe il caso di muoversi un po’ da parte della Procura federale sul fronte dell’esposto Juventus, presentato il 10 maggio ultimo scorso. Ancora qualche giorno, il tempo per il perito del tribunale di Napoli, Roberto Porto, di ultimare il deposito delle trascrizioni delle quasi 300 telefonate richieste come prove dalle difese e dai pm: domani le trascrizioni dovrebbero essere depositate e a disposizione delle parti, martedì 22 alla ripresa delle udienze ufficialmente inserite nel fascicolo processuale.

TOCCA A MORATTI - Palazzi dovrà richiederle ed esaminarle per poi passare alla fase 2 della sua indagine: era partito prima di Natale ascoltando Bergamo (che s’era messo a disposizione, visto che non è tesserato), poi dopo Natale ha ascoltato Pairetto. Inviata una lettera di convocazione senza risposta al non tesserato Moggi, ora sembra ci si stia concentrando sulla figura centrale di quell’esposto, l’attuale presidente dell’Inter e - ai tempi di Calciopoli *azionista di maggioranza, Massimo Moratti. La Federazione non ha ancora comunicato l’agenda delle audizioni prossime venture, ma sembra che proprio il patron interista dovrebbe essere ascoltato (probabilmente a Milano) tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. E assai probabile che sia Stefano Palazzi e non uno dei vice finora impiegati per ascoltare Bergamo e Pairetto a porre tutte le più imbarazzanti domande del caso: dalle versioni discordanti date sul caso Nucini, cavallo di Troia interista nella Can, all’esposto alla Procura di Milano (Tronchetti parla di contatti con la Bocassini, l’Inter ha sempre negato); dalle telefonate a Bergamo a quelle di Facchetti ad un arbitro in attività ( De Santis: anche lui dovrà essere chiamato a confermare quanto dice e urla ai quattro venti, ora col supporto dei file telefonici, da cinque anni) e designatori.

TELEFONATE CALDE - L’attesa delle altre trascrizioni è fondamentale - così come l’acquisizione dell’ultimo interrogatorio di Nucini - perché tra queste 300 telefonate ci sono quelle più imbarazzanti: quella in cui si chiede di far cambiare lo score di Bertini con l’Inter (5-4-4) a quella dello stesso Bertini (da ascoltare) sull’imbarazzo per i toni usati nei suoi confronti. Altra figura chiave della vicenda Inter e che non può passare in cavalleria come pretende la parte nerazzurra in riferimento ai presupposti morali dello scudetto 2006, quella del vicedesignatore Mazzei: con lui la telefonata per provare a condizionare la famosa griglia arbitrale poi passata alla storia per il controverso «metti Collina» della sucessiva telefonata Facchetti-Bergamo. Interessante sarà capire - al di là del caso Inter - come Palazzi interpreterà la lettura di altre telefonati rilevanti (non lo furono nel 2006... chissà perché?) di presidenti e dirigenti in carica ( Cellino, Campedelli etc.) e del gruppo “Amici di Meani” di cui facevano parte molti tesserati ancora in attività. Si procederà all’indagine a fine stagione, lasciando concludere l’anno ai vari Rosetti, Copelli, Brighi. Tra le telefonate, ricordiamolo, ci sono anche le due che vedono protagonista il presidente federale Abete con l’ex vice e squalificato per cinque anni con proposta di preclusione (in questi giorni vedrà la luce la norma ad hoc) Innocenzo Mazzini. A Napoli, intanto, martedì prossimo si riparte dal via libera all’utilizzabilità delle telefonate e all’invito al pm Narducci a cominciare la sua requisitoria: se - come pare - il pm comincerà nell’udienza del 1° marzo, possibile la fissazione di un’agenda processuale per portare a chiudere il primo grado entro maggio.


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AW: Calciopoli, le tabelle dei cartellini "a favore"

Trasferimento Pandev, la denuncia di Lotito :emoticon-0115-inlov:emoticon-0115-inlovinguaia l'Inter


I dirigenti nerazzurri Ghelfi e Branca e l'agente Pallavicino sono stati deferiti. Con loro è stata deferita anche la società per responsabilità diretta ed oggettiva


ROMA, 17 febbraio - I dirigenti dell'Inter Rinaldo Ghelfi e Marco Branca e l'agente dei calciatori Carlo Pallavicino sono stati deferiti alla Commissione Disciplinare Nazionale dal procuratore Federale in merito al trasferimento di Goran Pandev dalla Lazio. Con loro è stata deferita anche la società nerazzurra per responsabilità diretta ed oggettiva.

LE MOTIVAZIONI - Pallavicino è stato deferito per «aver svolto attività di mediazione in favore di soggetti che non gli avevano conferito alcun mandato»; Ghelfi e Branca per «essersi consapevolmente avvalsi, nella trattativa finalizzata alla stipula di un contratto professionistico con il calciatore Goran Pandev, dell'Agente Pallavicino, senza avergli conferito alcun mandato». Il trasferimento di Pandev all'Inter era finito sotto inchiesta da parte della Procura Federale. L'avvio dell'indagine era stata deciso dopo che il presidente della Lazio Claudio Lotito aveva presentato alcuni documenti ritenuti sufficienti a far aprire un fascicolo.

fate..fate...che prima o poi pagerete tutto:agree::agree:
 
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