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Al Qaeda minaccia: «Pronti a colpire gli Azzurri»

Dj Amon

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Al Qaeda minaccia: «Pronti a colpire gli Azzurri»


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La rete terroristica di Bin Laden dice di voler fare un attentato ai Mondiali
ROMA, 9 APRILE - Paura per gli azzurri. Al Qaeda ha minacciato di compiere un attentato contro la Nazionale di calcio italiana durante i mondiali in Sudafrica in programma a giugno. A far scattare l'allarme un messaggio apparso su internet e ripreso dalla tv americana Cbs in cui la rete di Osama Bin Laden minaccia di compiere azioni terroristiche contro le nazionali di Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania e Italia.

MESSAGGIO - Nel messaggio su internet si legge: «Che sorpresa sarà quando in un incontro tra Stati Uniti e Inghilterra trasmesso in diretta si sentirà in uno stadio pieno di spettatori il rumore di un'esplosione e ci saranno decine o centinaia di cadaveri». La gara in questione, la prima del gruppo C, si giocherà allo stadio di Rustenburg il 12 giugno. Il messaggio dice anche che «Al Qaeda sarà presente alle partite». Il gruppo armato annuncia che utilizzerà esplosivi innovativi, capaci di passare senza problemi i controlli di sicurezza ai Mondiali. «Tutti i dispositivi di sicurezza e gli apparecchi a raggi X che l'America manderà in Sudafrica dopo aver letto quest'articolo non saranno capaci di bloccare le bombe nello stadio. Per una semplice ragione che riveleremo a tempo debito. È tutto pronto per il grande evento, Mr. Platter? (storpiatura di Blatter, ndr)»

FIGC - «Siamo stati avvisati ufficialmente questa mattina da Roberto Massucci, designato dal ministero dell'Interno a curare la nostra sicurezza al Mondiale, dell'esistenza di queste minacce. Di più non vi posso dire». Antonello Valentini, direttore generale della Federcalcio, conferma che il Viminale è stato allertato per le minacce fatte da Al Qaeda a varie nazionali, tra le quali quella italiana, per i Mondiali di calcio in programma a partire dall'11 giugno in Sudafrica. «In questo campo - aggiunge solamente Valentini - di noi si occupa il Ministero dell'Interno, altro non posso dire se non che siamo in ottime mani».

PETRUCCI - «La realtà è che quanto c'è una federazione come la Fifa che ha la responsabilità organizzativa di un grande evento come i Mondiali io sono tranquillo». Così il presidente del Coni, Gianni Petrucci, a margine della presentazione degli Internazionali di Italia di tennis, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un parere sulle minacce arrivate questa mattina da Al Qaeda in previsione dei Mondiali di calcio che si svolgeranno da giugno in Sudafrica. «Mi fido della Fifa - ha concluso Petrucci - che avrà certamente tutti gli strumenti per un'attenta organizzazione».

NO MINACCIA SPECIFICA - Non c'è al momento alcuna minaccia specifica che riguarda la delegazione italiana che sarà impegnata nei mondiali di calcio sudafricani. È quanto si apprende da fonti d'intelligence che stanno analizzando il comunicato dell'Aqmi, il braccio armato di Al Qaeda in nord Africa, in cui si fa uno specifico riferimento all'Italia e ad altri Paesi impegnati in quella che i terroristi definiscono la «campagna sionista-crociata contro l'islam». Un comunicato, viene fatto notare, che va letto più come "propaganda" che come minaccia concreta: i mondiali di calcio - come d'altronde ogni manifestazione o evento sportivo di portata internazionale - offrono una vetrina mediatica che il network del terrore non può non tentare di sfruttare. Cosa che è già avvenuta in passato. L'attenzione resta comunque alta: «nessun segnale viene sottovalutato - si rileva in ambienti dell'intelligence - e il dispositivo di sicurezza è definito da tempo, pronto eventualmente ad essere adeguato alla situazione».

007 - Più volte in questi mesi, 007 e uomini delle forze di polizia italiane hanno avuto incontri in Sudafrica sia con le autorità di polizia locali sia con i colleghi degli altri paesi che parteciperanno alla Coppa del mondo, per pianificare il dispositivo di sicurezza e per scambiarsi informazioni relative a possibili minacce del terrorismo internazionale. Ed è proprio grazie all'analisi di queste informazioni che si è potuto escludere, fino ad oggi, la presenza di una minaccia "concreta". Anche nei rapporti periodici inviati al Viminale dagli 007 non risultano segnalazioni particolari riguardanti la spedizione italiana in Sudafrica. Le grosse manifestazioni di massa, ribadiscono gli uomini dell'intelligence, costituiscono una ribalta mediatica mondiale e, dunque, la possibilità che vi sia un tentativo da parte delle organizzazioni terroristiche di acquisire visibilità, soprattutto attraverso la propaganda, è concreta. È successo così, ad esempio, sia in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 sia per quelle che si sono concluse da poco a Vancouver, in Canada. Al momento dunque, secondo quanto si apprende, non è previsto nè un innalzamento dell'allerta, nè delle misure di sicurezza già predisposte per la delegazione italiana e che tengono normalmente conto anche del rischio terrorismo. Le misure di difesa anti-terrorismo previste in occasioni di eventi di massa o grandi manifestazioni sportive, infatti, viene sottolineato, sono standardizzate ormai da anni e vengono definite congiuntamente tra tutti i Paesi coinvolti e quello che ospita l'evento. Si tratta però di un dispositivo che non è rigido e che può ovviamente essere rimodulato di fronte a eventuali nuove minacce.

MARONI - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni sta seguendo "con grande attenzione" la vicenda della minacce rivolte in un comunicato dell'Aqmi, il braccio armato di Al Quaida in nord Africa, ad alcuni paesi che parteciperanno ai mondiali di calcio in Sudafrica, tra cui l'Italia. In mattinata Maroni, secondo quanto ha riferito la sua portavoce, Isabella Votino, ha sentito il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Per ora al Viminale non ci sono allarmismi, anche se non si sottovaluta quanto accaduto; si stanno raccogliendo tutte le informazioni utili per verificare l'attendibilità delle minacce
 
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